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Governo, oggi la resa dei "conti"

Ora la conta contro i 'traditori'
La rabbia di Berlusconi: 'sfiducia al governo'
La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, mandando a monte il tenue spiraglio di poter proseguire una trattativa sarebbe stata la decisione di Enrico Letta di respingere le dimissioni dei ministri del Pdl. Raccontano che l'ex capo del governo sarebbe andato su tutte le furie accusando apertamente Angelino Alfano di 'tradimento'

Il premier Enrico Letta chiederà la fiducia, prima a Palazzo Madama e poi a Montecitorio, con un intervento mirato ad un chiarimento che, indica il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, preveda per il governo ''uno sbocco non precario'' fino al 2015. Un ''prendere o lasciare'', senza ''trattative'', che fa capire il cauto ottimismo di Palazzo Chigi dopo una giornata convulsa di incontri. Alla fine della quale si consuma lo strappo dell'ala moderata del Pdl, guidata da Angelino Alfano e dei 4 ministri, con Silvio Berlusconi infuriato contro gli ''inaffidabili'' Letta e Napolitano che hanno permesso il suo ''omicidio politico''. Da qui la decisione del Cavaliere di votare la sfiducia al governo Letta e quindi affrontare la sfida della conta interna direttamente in Aula. Non sarà azzoppato il governo che si presenterà alle Camera.

A fine giornata il premier Enrico Letta respinge le dimissioni dei 5 ministri Pdl dopo che per tutta la giornata, in un vertice quasi no stop a Palazzo Grazioli, il segretario Pdl Angelino Alfano e le colombe del partito, compreso Gianni Letta, hanno provato a convincere il Cavaliere a far votare la fiducia al governo da tutto il partito ''senza gruppi - spera il vicepremier - nè gruppetti''. Tentando di evitare una rottura anticamera di una scissione del Pdl e della non ancora nata Fi. Ma già nel pomeriggio è Carlo Giovanardi ad annunciare che ''i numeri per la fiducia ci sono, siamo anche più di 40, fermi nel voler mantenere l'equilibrio di governo''

''Letta e Napolitano avrebbero dovuto rendersi conto che, non ponendo la questione della tutela dei diritti politici del leader del centrodestra nazionale, distruggevano un elemento essenziale della loro credibilità. Come può essere affidabile chi non riesce a garantire l'agibilità politica?''. Così Silvio Berlusconi a 'Tempi'. "Ho scelto la via del ritorno al giudizio del popolo non per i 'miei guai giudiziari' ma perché si è nettamente evidenziata la realtà di un governo radicalmente ostile al suo stesso compagno di cosiddette "larghe intese", scrive Berlusconi in una lettera a Tempi in edicola il 3 ottobre.  ilvio Berlusconi spiega di non averlo più voluto sostenere il governo ''quando Letta ha usato l'aumento dell'Iva come arma di ricatto nei confronti del mio schieramento. Lì ho capito che non c'era più margine di trattativa''. "Il Pd (compreso Matteo Renzi) ha tenuto un atteggiamento irresponsabile soffiando sul fuoco senza dare alcuna prospettiva politica", afferma ancora il Cavaliere nella lettera a Tempi in cui aggiunge: "pur comprendendo tutti i rischi che mi assumo, ho scelto di porre un termine al governo Letta". "Resistere - spiega l'ex premier in un'intervento su Tempi che sarà in edicola il 3 ottobre - per me è stato un imperativo morale che nasce dalla consapevolezza che senza il mio argine - che come è evidente mi ha portato ben più sofferenze che ricompense - si imporrebbe un regime di oppressione insieme giustizialista e fiscale". ''I settori politicizzati della magistratura sono pervenuti a un'incredibile, ingiusta perché infondata, condanna di ultima istanza nei miei confronti. Ed altre manovre persecutrici procedono in ogni parte d'Italia''.

"Rimango fermamente convinto che tutto il nostro partito debba votare la fiducia a Letta. Non ci sono gruppi e gruppetti", ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano.

''A questo punto, pur essendo convinto che la cosa migliore sia sfiduciare questo governo, voterò la fiducia solo se me lo chiedesse il Presidente Silvio Berlusconi. Nessun altro'': così Sandro Bondi, coordinatore del Pdl, ribatte in una nota a Angelino Alfano.

Pdl: si lavora a gruppi autonomi, spunta nome 'nuova Italia' - Fervono i contatti tra le cosiddette colombe del Pdl per dar vita a dei gruppi autonomi e sostenere il governo Letta in dissenso da Silvio Berlusconi. Al di là delle adesioni, chi si sta occupando di organizzare la scissione, avrebbe già pronto il nome 'Nuova Italia' con cui battezzare il nuovo soggetto politico.

Santanchè a Alfano, offro mia testa per mantenere unità - ''Mi risulta che il segretario Alfano ha chiesto la mia testa come condizione per mantenere l'unita' del Pdl-Forza Italia. Detto che ciò dimostra la strumentalità della protesta in corso da parte dei nostri ministri dimissionari, non voglio offrire alibi a manovre oscure e pericolose''. Così Daniela Santanchè che pertanto, aggiunge ''la mia testa la offro spontaneamente al segretario Alfano, su un vassoio d'argento, perche' l'unica cosa che mi interessa per il bene dei nostri elettori e dell'Italia e' che su quel vassoio non ci finisca quella del presidente Berlusconi''.

Spunta ipotesi gruppo"Pdl-Ppe" al Senato pro-Letta - Spunta l'ipotesi di un gruppo autonomo, denominato Pdl-Ppe, al Senato che potrebbe essere rappresentato da una trentina di senatori provenienti dalle file del Popolo della liberta', almeno questo sarebbe l'obiettivo dei promotori, per un patto di legislatura fino al 2015. La voce di questa operazione, che non trova conferme in chiaro, sta circolando in ambienti parlamentari da stamane.

Monti, parlamentari Pdl siano coerenti con Ppe - "Mi rivolgo ai moderati italiani del Pdl e li invito a una riflessione: si tratta di scegliere se andare avanti a sostenere le posizioni personali di un leader che oggi pone i suoi interessi a discapito dell'interesse del Paese. Mi rivolgo ai deputati del Pdl che si riconoscono nel Ppe che si auspicava che l'Italia seguisse la politica delle riforme della legge di stabilità. Ecco a questi deputati se seguono la volontà di Berlusconi sono contrari al Ppe e consegnano l'Italia alle grandi potenze europee''. E' l'appello che Mario Monti, presidente di Scelta Civica, fa ai microfoni di Oscar Giannino su Radio 24. L'ex premier auspica "che ci sia la parte moderata, la più larga possibile. Gli effetti della caduta di Letta sarebbero una caduta disastrosa per le famiglie imprese e per il mercato che non avrebbe più fiducia nell'Italia. Una nuova ondata di instabilità parlamentare peggiorerebbe nettamente lo scenario economico dell'Italia. Se non verrà votata la legge di stabilità, il rischio di perdere ogni tipo di sovranità economica e il rischio che arrivi la Troika (Fmi-ue-Bce), è un rischio molto concreto. Significa consegnare il comando della politica economica, una forma di neocolonialismo, alle euro burocrazie". ''Credo - sostiene Monti - che si debba fare in modo che il governo Letta vada avanti fino al 2015 e fare le riforme anche quella della legge elettorale".

Giovanardi, numeri ci sono, sì a fiducia - "Abbiamo i numeri, siamo anche più di 40, e siamo fermi nel voler mantenere l'equilibrio di governo. Per questo voteremo la fiducia. Il problema dei numeri al massimo è degli altri". Così Carlo Giovanardi, parlando ai cronisti fuori da palazzo Chigi, in merito al voto sul governo Letta.

Csm, assurdo pensare ingerenze Napolitano - "E' semplicemente assurdo ed offensivo solo pensare" che Napolitano "abbia potuto interferire in un giudizio in corso". Così il Comitato di presidenza del Csm sulla telefonata in cui Berlusconi lamenta ingerenze del Colle sui vertici della Cassazione per la sentenza sul Lodo Mondadori.

Franceschini, metteremo fiducia, no trattative - "Domani il governo porrà comunque la questione di fiducia in modo che ogni scelta avvenga in Parlamento, alla luce del sole, senza ambiguità e ipocrisie e senza alcuna trattativa. Soprattutto sul principio di netta e totale separazione'' tra governo e vicende di Silvio Berlusconi. Cosi' il ministro Dario Franceschini.

Vendola, basta Pd 'disponibile' con Caimano - ''Il Caimano e' un grande divoratore. Cerca di tirare nella palude chi vuole divorare. Finora il Pd si e' mostrato sempre disponibile a farsi mangiare. Spero che finalmente cambi idea''. Lo ha detto Nichi Vendola, leader di Sel, in una conferenza stampa a Montecitorio per il superamento del governo delle larghe intese con un esecutivo di scopo.

Un fuorionda di Berlusconi a Piazzapulita fa scoppiare un nuovo caso politico. Al telefono il Cav parla di un intervento del Colle sulla sentenza Lodo Mondadori. Delirante diffamazione, la definisce il Quirinale. "Pura fantascienza", dice la Cassazione.Clima sempre più teso intanto nel Pdl, con le colombe che minacciano l'uscita e valutano il sì ad un eventuale Letta-bis.

Formigli, telefonata non intercettata - ''Se i giornalisti che ci criticano avessero fatto il loro mestiere, avrebbero evitato di scrivere bugie, insulti inaccettabili e astruse accuse di combine''. Lo afferma il conduttore di Piazzapulita Corrado Formigli, aggiungendo che la telefonata di Berlusconi trasmessa ieri sera ''non è stata intercettata'' ed ''era una notizia''.

Montezemolo, dimissioni? Gesto grave e irresponsabile - "Le dimissioni degli esponenti del Pdl sono un gesto grave e irresponsabile che può avere gravi conseguenze sui cittadini e sul Paese". Lo ha detto Luca Cordero di Montezemolo a Radio anch'io. "Quello che sta avvenendo - comunque - è la fine di un partito personale, è un leader che passa la mano", aggiunge il leader di Italia Futura che continua a non rispondere quando gli si chiede se sia pronto o meno a scendere lui nell'agone politico.
Montezemolo critica quanto sta avvenendo nel Pdl dicendosi contrario alle "derive populiste irresponsabili". Il leader di Italia Futura parla di "forti responsabilità" di chi ha consentito che si arrivasse a questa crisi di governo. E sostiene la necessità che si crei "una nuova classe dirigente" in grado di dare concrete risposte al Paese. Critica però anche la sinistra che "sulla facile via del berlusconismo non elabora più proposte".

Brunetta, no fiducia se non risolto nodo dimissioni - "Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha detto che domani andrà alle Camere a chiedere la fiducia. Ma costituzionalmente parlando ha ragione oppure no? Su quale governo chiede la fiducia? Su quello 'amputato' dalle dimissioni di 5 ministri? O su un governo 'rimpastato' da nuove nomine?". A porre la questione è Renato Brunetta, Presidente dei deputati del Pdl che aggiunge:"Ma ciò che è certo è che non può chiedere un voto di fiducia prima di aver sciolto il nodo delle dimissioni".

Formigoni, pronto a votare la fiducia a Letta - ''Sono pronto a votare la fiducia al governo Letta, insieme al segretario del Pdl Angelino Alfano'': così Roberto Formigoni al telegiornale di Telelombardia. "Spero che il partito sia compatto su questo fronte''così da garantire la stabilità necessaria al Paese e la nascita di provvedimenti anti-crisi.Anche Berlusconi sta riflettendo su questo punto".

Per bookmaker più probabile sfiducia a Letta - I bookmaker ritengono più probabile una bocciatura di Letta in Parlamento piuttosto che l'ottenimento di una nuova fiducia: il "no" delle Camere al governo, riferisce l'agenzia Agipronews, è quotato a 1,65, il "sì" a 1,90. In caso di dimissioni di Letta, i bookmaker danno credito, come successore, al ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni (offerto a 1,40), mentre per l'incarico a Giuliano Amato si sale a 3,50. Un Letta-bis, invece, vale 6 volte la scommessa. Un governo guidato invece dallo zio di Letta Gianni insegue a 11,00. Difficile che Napolitano affidi Palazzo Chigi a Massimo D'Alema (20,00) o al segretario del Pdl Angelino Alfano (30,00), con Stefano Rodotà - ex candidato dei grillini al Quirinale - quotato a 40,00 e il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, a 50,00.

Fonte Ansa

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