Il primo delitto a Tor Sapienza, periferia est: ucciso un pensionato che portava a spasso i cani sotto casa. Nel pomeriggio a Focene, sul litorale alle porte della città, un 40enne con piccoli precedenti è stato freddato davanti alla sua abitazione, dove la moglie e il figlio hanno sentito lo sparo. Il killer di Pietro Rasseni ha bussato alla porta dell'abitazione e, quando la vittima ha aperto, lo ha freddato con un colpo alla testa. L'assassino sarebbe poi fuggito su un motorino. Al momento non si ipotizzano collegamenti tra i due casi. Poi, l'ultimo omicidio ad Anzio, dove i killer hanno sparato anche questa volta in strada, uccidendo una persona e riducendone in fin di vita un'altra. Che fine ha fatto il terzo Patto per Roma, sicura? …400 rinforzi di polizia in base ad una nuova mappa delle zone a rischio
ROMA, INFERNO DI FUOCO E PIOMBO NELLA CITTÁ ETERNA E LA TENSIONE SALE VERTIGINOSAMENTE
Domenico Salvatore
Ma che sta succedendo nella Capitale? Omicidi, sparatorie, risse furibonde, insicurezza, caos e disordine. Benchè, non ci siano i segnali che qualcosa di simile alla 'Banda della Magliana' si stia materializzando da qualche parte. Gli esperti, insistono con il leit motiv… "lui che ammazza lei e poi chiama i carabinieri per farsi arrestare"… risse tra immigrati che finiscono malauguratamente con il morto …la cocaina si trova dappertutto, il mercato è aperto e c'è posto per tutti…ma non è il far west degli Anni Settanta. Il campanello d'allarme segnala…Tre episodi diversi: delitto stamani in periferia, l'altro in serata a Focene. Sparatoria su litorale. Trenta morti l'anno, statistiche alla mano, sibilano gli esperti, ci possono pure stare, in una città di tre milioni l'anno. Tra le grandi città, in questa casistica, occupa uno degli…ultimi posti. Eppure, gli ultimi tre morti ammazzati a colpi di pistola, in poche ore, hanno scosso la città dalle fondamenta. Due esecuzioni in un solo giorno a Roma e alle porte della capitale.
Poi una sparatoria ad Anzio, sul litorale romano, avverte l'Ansa,che lascia a terra una persona morta e una ferita gravemente. In poche ore torna l'incubo di una Roma violenta, insanguinata dalla criminalità che regola i conti senza scrupoli, in strada o addirittura bussando alla porta della vittima. Una bella gatta da pelare per il prefetto, Giuseppe Pecoraro, il questore Fulvio Della Rocca, il capo della Squadra Mobile, Renato Cortese, il comandante provinciale dei Carabinieri, Maurizio Detalmo Mezzavilla, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Ivano Maccani.Il primo delitto a Tor Sapienza, periferia est: ucciso un pensionato che portava a spasso i cani sotto casa. Nel pomeriggio a Focene, sul litorale alle porte della città, un 40enne con piccoli precedenti è stato freddato davanti alla sua abitazione, dove la moglie e il figlio hanno sentito lo sparo. Il killer di Pietro Rasseni ha bussato alla porta dell'abitazione e, quando la vittima ha aperto, lo ha freddato con un colpo alla testa. L'assassino sarebbe poi fuggito su un motorino. Al momento non si ipotizzano collegamenti tra i due casi. Poi, l'ultimo omicidio ad Anzio, dove i killer hanno sparato anche questa volta in strada, uccidendo una persona e riducendone in fin di vita un'altra.
Nel primo, l'assassino ha ucciso con un proiettile dritto alla fronte, uno sparo che fa sobbalzare dal letto gli inquilini del palazzo. I cani ancora al guinzaglio che abbaiano mentre il loro padrone finisce a terra, morto. Un'esecuzione in piena regola a Tor Sapienza, alle 7 di mattina. Claudio D'Andria, romano di 62 anni, ex custode e usciere dell'ufficio comunale del municipio di zona, ucciso sotto casa, in via Giorgio Morandi. D'Andria aveva portato i cani a spasso, come faceva tutti i giorni, a volte anche accompagnato da alcuni vicini. Oggi era solo. Ad aspettarlo, nascosto sotto il palazzo, c'era un uomo che si è avvicinato e gli ha puntato la pistola in faccia da vicino. Ha sparato e poi è scappato. La Squadra Mobile ha passato al setaccio il quartiere. Bussando ad ogni porta e da una strada all'altra. Testimonianze, orari, ipotesi, ricostruzioni sui trascorsi del 62enne. Il puzzle è ancora all'inizio, ma alcuni tasselli già ci sono. Tra tutti, le parole di un testimone chiave, che parla di un uomo visto allontanarsi da solo, dopo lo sparo, in un parco nelle vicinanze. Qualcuno invece parlava di persone che sono sfrecciate via su uno scooter, ma con il passare delle ore quest'ultima ipotesi sembra perdere forza. E poi c'é quella macchia sul passato di D'Andria - riferiscono gli investigatori -, un piccolo precedente per spaccio di droga. E' proprio da quella vicenda che gli agenti sono partiti. Ma il percorso delle indagini non è scontato. L'uomo potrebbe avere avuto dei dissapori recenti e di sicuro l'omicidio è stato qualcosa di premeditato, di calcolato.
Non è stata una lite estemporanea, ma al momento non ci sono elementi evidenti sul movente del delitto. Finora la sola traccia lasciata dal killer sul posto è quel bossolo di proiettile calibro 7,65. Unico e mortale. Un delitto che stride anche con il racconto dei vicini della vittima."E' sempre stata una persona riservata ma gentile", spiegano alcuni. Da anni D'Andria era separato dalla moglie, con la quale aveva avuto una figlia, e viveva nell'appartamento di via Morandi con la madre anziana. Era in pensione da diversi mesi dopo aver lavorato come usciere e custode nel palazzo comunale dell'ex-V municipio. Tutti lo ricordano come "un signore distinto, ammirato soprattutto dalle donne per il suo aspetto e i suoi modi, e un romanista sfegatato". Il quartiere é sconvolto, ma non sembra neppure troppo sorpreso. "Qui ormai sembra terra di nessuno - dicono - e la gente non ne può più". Non c'è pietà neppure per i piccoli. Una bimba di pochi mesi, venne uccisa in braccio al padre, anch'esso ammazzato, perchè non voleva consegnare agli aggressori l'incasso della giornata; morti durante un tentativo di rapina in strada; un solo proiettile, che ha raggiunto e trapassato la testa della bimba fino a conficcarsi nel cuore del padre che la teneva in braccio. Lo Stato si muove.
Non si limita a contare i morti. Allora, il ministro Anna Maria Cancellieri aveva sottolineato che "lo Stato è presente e lo dimostrerà". Il indaco, Giovanni Alemanno non aveva usato mezzi termini: "La pazienza di Roma e dei romani è finita . Ci sono belve criminali, che agiscono nella nostra città, che devono essere fermate a tutti i costi". La risposta dell'opposizione in Campidoglio fu lapidaria. Il senatore del Pd, Ignazio Marino, chiese le dimissioni del sindaco. Ma siamo a Roma, la capitale mondiale della Cristianità, dove operano cameramen di tutto il mondo. Le misure di sicurezza, non sono mai infallibili. L'apposito Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza,si riunisce regolarmente per stigmatizzare i fatti, ma non possiedono la bacchetta magica. Gli strumenti idonei sono limitati dall'austerity. Già c'è da combattere Cosa Nostra, la 'Ndrangheta e la Camorra, se non la SCU, che richiede un corposo spiegamento di uomini e mezzi; un dispendio di risorse economiche ed uno posizionamento di reparti, non indifferente. I padrini delle mafie lucrano, speculano e traggono grandi profitti a tutto spiano; e contrastarle, non è sempre agevole; nella giungla delle leggi e leggine, a volte contraddittorie e sovrabbondanti. Plurimae leges in corruptissima republica Un doppio impegno per le sempre più esigue forze dell'ordine, ridotte all'osso; limitate dalle risorse economiche scarne ed irrisorie e dallo sfoltimento di reparti.
L'omertà che cuce le bocche a doppia mandata per aura di rappresaglie e vendette, regna sovrana; e non facilita affatto l'azione di contrasto di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, coordinate dalla Magistratura ordinaria e dalla DDA, diretta dal procuratore capo della Repubblica, Giuseppe Pignatone. Il legislatore fa quel che può. Sebbene debba fare i conti con il salto della quaglia governativo e le frequenti crisi, che mettono a dura prova la democrazia e la libertà. I partiti cosiddetti ufficiali, sono desaparecidos. Sulla breccia, sono rimasti tre o quattro. Il penta-stellato Beppe Grillo, lancia il suo j'accuse contro PD e Pdl, che avrebbero realizzato un bell'inciucio. Fine del duopolio, bipartitismo, bipolio od altra denominazione? L'informazione è spesso collocata sul pretorio per eccesso di allarmismo. Un modo come un altro per nascondere: inefficienze, incapacità ed incompetenze. Sua Santità, il papa (Bergoglio) Francesco I°, nel suo ancor breve pontificato, sta lanciando moniti da tutti i pulpiti ed in tutte le direzioni. Non solo uguaglianza e fratellanza. A tutti però, ricorda la sacralità della vita. I parroci, sono stati invitati a cambiare disco, codice e registro.
Domenico Salvatore
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