Conferenza stampa nella delegazione di Limmàra (Marina di Condofuri) con i sindaci Salvatore Mafrici (Condofuri), Sandro Autolitano (Palizzi), Paolo Laganà (Motta San Giovanni) e Bova (Santo Casile); alla presenza pure dei consiglieri provinciali Giovanni Nucera (Vicepresidente del Consiglio) e Pierpaolo Zavettieri; ed il presidente del Consiglio Comunale di Motta, dottor Nino Verduci, ma anche dell'ex assessore provinciale Bernardo Russo ex sindaco oure di San Lorenzo, sindacalisti, segretari dei partiti, pezzi della società civile, volontariato, associazionismo, tutti contro la Centrale a carbone di Saline
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CONDOFURI, LOTTA AL CARBONE, QUEL CHE RESTA DEI SINDACI ANNICHILITI, SI SCHIERA CONTRO, CON UN SEDICENTE "COMITATO DEI SINDACI PER UN NO AL CARBONE" MA C'Ể QUALCHE MOSCA BIANCA, CHE REMA A FAVORE
Domenico Salvatore
Lotta dura, senza paura. Se lo sono imposti i sindaci del Basso Jonio reggino, rimasti miracolosamente in piedi, dopo le scosse di terremoto politico-giudiziario dei giorni scorsi. Uno tsunami, che ha sfiancato la cosiddetta Zona Grecanica; un'area ad alta densità mafiosa, dove lo Stato sta usando la mano pesante per ristabilire l'ordine e la sicurezza, ma soprattutto la libertà e la democrazia, seriamente minacciati. Come hanno sostenuto i procuratori capo della Repubblica Giuseppe Pignatone e Antonio Vincenzo Lombardo ed il procuratore nazionale della DDA uscente, Piero Grasso, recentemente eletto senatore e addirittura presidente del Senato. Ma c'era pure, chi lo volesse premier, e chi lo vedesse niente poco di meno che Presidente della Repubblica. La lotta al carbone, non può essere affidata solo a Legambiente, né ad altre sigle. L'idea di uno sviluppo calato dall'alto, tanto per cambiare, non piace alla politica locale, che la contrasta in ogni sede e con tutti i mezzi a sua disposizione. Condofuri sembra preda della canicola incipiente di "Tumbucchitu", ma l'agorà e l'arengo, trovano sempre più spazio. Per ragioni logistiche, questa piccola (nella struttura, ma grande nelle finalità) riunione, si tiene nell'auletta al piano di sopra. La presiede il padrone di casa, avvocato, Salvatore Mafrici, uno degli elementi di punta del PD, in quest'area. Erano stati convocati il sindaco di Motta San Giovanni, Paolo Laganà; il sindaco di Palizzi, Sandro Autolitano; il sindaco di Bova, Santo Casile; il sindaco di S. Lorenzo, Pasquale Sapone. Quest'ultimo però non partecipa alle riunioni e risponde rarissime volte al telefono. Quasi mai!
Il suo comune è tra quelli a rischio di scioglimento, ma lui, non si strappa i capelli, né si lacera le vesti. Giuditta Manglaviti, capo gruppo di minoranza del comune di San lorenzo a Palazzo Bruno Rossi ha lanciato un paio di missili terra-aria : "Parlano di legalità e rispetto verso le istituzioni quando sono proprio loro i primi a non comportarsi come dovrebbero". Un colpo di bazooka lo aveva esploso anche il consigliere Peppino Floccari, che ha chiesto le dimissioni del sindaco (che ora ha 20 giorni per ritirarle). Tutti i sindaci, i consiglieri provinciali ed anche ex, in precedenza, hanno ribadito il no secco alla centrale a carbone… Circolo PD "Pio La Torre" di Condofuri; Movimento "Vivi Condofuri"; Assobalneari Calabria; Movimento Difesa Ambientale; Comitato Civico "Pro Condofuri"; PDL Condofuri;CISAL Condofuri; SPI CGIL Area Grecanica; Centro Giovanile "P. Valerio Rempicci"; Cooperativa "La Nostra Valle"; Forum del Terzo Settore dell'Area Grecanica; Associazione Libera Area Grecanica; Cooperativa"I-Chora"; SEL Area Grecanica; Associazione "Grecanica Trekking"; Gruppo Archeologico di Condofuri; Movimento P.A.C.E.; Gruppo musicale "Kardhja; Consorzio del bergamotto di Condofuri; Associazione "Pro Loco"; A.C.D. Condofuri 2009; A.S.D. Condofurese. Senza 'se' e senza 'ma'. Nel 'riassunto delle puntate precedenti' è stato ricordato il punto di vista dell'Area Grecanica, della Provincia, della Regione e dello Stato.
Il no alla centrale è stato detto e ridetto, trito e ritrito anche dall'ex sindaco di San Lorenzo, Bernardo Russo, un politico noto per la sua passione. A nostro parere una risorsa, che andrebbe meglio valorizzata, Pierpaolo Zavettieri e Gianni Nucera, hanno chiarito il punto di vista della Provincia. Consiglieri regionali non se ne vedono. Nemmeno Pietro Crinò che on web Calabria presente così…"E' il primo dei non eletti, nella circoscrizione di Reggio Calabria per la lista "Scopelliti Presidente", con 4.656 voti. E' alla prima legislatura.Nato a Casignana, in provincia di Reggio Calabria, il 9 aprile 1949, è sposato. Laureato in Medicina e chirurgia, è medico anestesista e ha prestato a lungo servizio presso l'ospedale di Siderno.
Sindaco di Casignana per diverse consiliature (compresa quella attuale), è stato Consigliere di amministrazione di "Locride Ambiente", Presidente dell'Assemblea della Associazione dei Sindaci della Locride dal 2009 al 2012 e nel penultimo biennio vicepresidente di Confindustria! Sempre in quest'auletta pochi giorni fa il senatore Domenico Scilipoti del Pdl aveva dichiarato:" E' assurdo che nel 2013 mentre in tutto il mondo si parla di eco sostenibilità e di tutela ambientale del territorio, in Calabria ci sia ancora chi sostiene che sia necessaria la costruzione di una centrale a carbone.
La centrale a carbone oltre ad avere un impatto ambientale troppo forte è pericolosa per la salute pubblica, è pertanto necessario trovare una valida alternativa nel campo delle energie alternative derivanti da fonti rinnovabili, archiviando definitivamente l'idea del carbone". L'Area Grecanica, non si sente un vaso di coccio fra due di ferro e con un rigurgito d'illuminismo, intende opporre i lumi della ragione, alle tenebre dell'ignoranza, della malafede e dell'inettitudine politico-amministrativa; e non solo a quella.La domanda è: ma l'Area o Zona Grecanica è viva o morta?... "Vorrei sapere da lor signori", disse la Fata, rivolgendosi ai tre medici riuniti intorno al letto di Pinocchio, "vorrei sapere da lor signori se questo disgraziato burattino sia morto o vivo!..."A quest'invito, il Corvo, facendosi avanti per il primo, tastò il polso a Pinocchio: poi gli tastò il naso, poi il dito mignolo dei piedi: e quand'ebbe tastato ben bene, pronunziò solennemente queste parole:"A mio credere il burattino è bell'e morto: ma se per disgrazia non fosse morto, allora sarebbe indizio sicuro che è sempre vivo!"
"Mi dispiace, disse la Civetta, di dover contraddire il Corvo, mio illustre amico e collega: per me, invece, il burattino è sempre vivo; ma se per disgrazia non fosse vivo, allora sarebbe segno che è morto davvero!"
"E lei non dice nulla?" domandò la Fata al Grillo-parlante.
"Io dico che il medico prudente quando non sa quello che dice, la miglior cosa che possa fare, è quella di stare zitto". Ma Assuntino Benedetto, non si sente un bastian contrario: "Voglio vedere se avete il coraggio di riportare anche la nostra opinione. Io sono a favore della centrale a carbone ed ho l'ardire di sbandierarlo pubblicamente ai quattro venti. Che c'è di male? Scrivete, scrivete. Non sono comprato, né venduto. Perché non scrivete dello schifo, della vergogna di questi quarant'anni? Dello scandaloso comportamento dello Stato padre padrone? Delle porcherie consumate in questo Basso Jonio? Della povertà, della solitudine, dell'anonimato, delle promesse da marinaio? Perché non scrivete le vere ragioni per cui non vogliono la centrale? Il lavoro? E chi l'ha visto mai? Finalmente c'è qualcheduno che ce lo dà e noi che facciamo? Rifiutiamo! Bravi bravissimi. E che cosa racconteremo ai nostri figli e nipoti? Le bugie sulla centrale a carbone? ".
Cercano di zittirlo, dal tavolo e dalla platea, ma lui continua ad esprimere la sua opinione. Sia pure in maniera, non proprio democratica. La riunione raggiunge toni e picchi di alta tensione. Volano parole grosse. Ma alla fine, il buon senso prevale e la ragione anche. Chi è contrario ha espresso la sua opinione. Chi è favorevole pure. Questa, è anche la democrazia. La nostra opinione l'abbiamo espressa su queste stesso colonne. Tuttavia, l'impressione è, che gli uni e gli altri si becchino vicendevolmente, come i capponi di Renzo. La centrale a carbone è nociva per la salute, bisogna bloccarla assolutamente sibila Mimmo Larosa. O.K. ma il progetto alternativo alla SEI c'è o no? Basterebbe fare il riassunto delle puntate precedenti. Diffidenza e sospetti, scetticismo, dubbio, sfiducia? Inevitabile. Forse giusta e sacrosanta. Ma noi, non la condividiamo. Una diceria era, la costruzione del villaggio turistico a Saline Joniche, poi spostato a Brancaleone. Una diceria, era pure, la vendita delle fabbriche (Liquichimica e Officina G.R.) alla Cina, al Giappone, alla Russia, alla Germania ecc. Di solito, fra due mali, si sceglie il minore. Non potest servire duobus dominis. Domanda: perché si vuole distruggere il bergamotto, che si produce solo in questa zona, grazie al miniclima favorevole? E perché non si vuole costruire il ponte sullo Stretto di Messina e Reggio? Che cosa c'entra il turismo di massa? Niente consiglieri provinciali o regionali, niente senatori e deputati, niente ministri e sottosegretari e soprattutto, niente sviluppo, niente pedemontana grecanica Reggio Calabria-Bagaladi-San Lorenzo-Roccaforte-Condofuri-Bova-Palizzi.
A chi giova, tenere schiave, asservite e sottomesse le popolazioni, ma soprattutto ignoranti ed analfabete? Cui prodest, tenere i territorio senza sviluppo alcuno? Unico elemento a favore di quest'area, a nostro avviso, è la presa di coscienza del popolo. Ma c'è voluta la perdita di tante strutture, beni e servizi, per capirlo. Compreso l'ospedale di Melito, che farà la fine dei nosocomi di Oppido Mamertina, Cittanova, Rosarno (mai entrato in funzione), Palmi e Gioia Tauro, ma soprattutto quello di Taurianova, fatto implodere dal di dentro, guarda caso, subito dopo il trapasso di Francesco Macrì, inteso "Cicciomazzetta" e del senatore e sindaco, Emilio Argiroffi, due colonne portanti del nosocomio, che difesero coi denti e con le unghie. I sindaci, giovani, dinamici, ambiziosi dell'Area Grecanica, sperano di cavare un ragno dal buco. Forse ce la faranno. Ma non faranno mai la frittata, senza aver prima rotto le uova…..bere calici amari, inghiottire rospi. Domenico Salvatore
Il Comunicato stampa…
domenica 26 maggio alle ore 17,00 presso la Delegazione comunale di Condofuri Marina.
All'appuntamento, presieduto dal sindaco di Condofuri, Salvatore Mafrici, saranno presenti: il sindaco di Motta San Giovanni, Paolo Laganà; il sindaco di Palizzi, Sandro Autolitano; il sindaco di Bova, Santo Casile; il sindaco di S. Lorenzo, Pasquale Sapone. In questa occasione si darà avvio al "Comitato dei Sindaci per il No al Carbone", un'organizzazione aperta alle adesioni dei sindaci di tutta Italia che mira a diventare un punto di riferimento istituzionale a sostegno della causa di Saline ed in generale contro l'idea di sviluppo calato dall'alto che la centrale di Saline potrebbe rappresentare.
Nel corso dell'iniziativa si discuterà sulle ragioni del no, sintetizzate in 7 punti:
1. IL PROGETTO SEI PENALIZZA L'INTERA FILIERA DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE DELL'AREA. La costruzione di una centrale termoelettrica a carbone è incompatibile con le varie tipologie di attività produttive oggi presenti nell'area, ne consegue la perdita di posti di lavoro esistenti e di fonti di reddito alternative.
2. IL PROGETTO SEI NON TIENE CONTO DELLA VOCAZIONE TURISTICA TERRITORIALE. La presenza di una centrale a carbone inciderebbe negativamente sui numerosi insediamenti turistici presenti nella zona.
3. IL PROGETTO SEI NON È COERENTE CON GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO ENERGETICO ED ECONOMICO INDIVIDUATI DALLA REGIONE CALABRIA. Il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) approvato con delibera del Consiglio Regionale n. 315 del 14.02.2005, è volto principalmente all'incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabili e vieta espressamente la realizzazione di centrali termoelettriche a carbone.
4. IL PROGETTO SEI SOTTOVALUTA GLI EFFETTI SULLA SALUTE UMANA. Risultano sottovalutati i concreti e potenziali effetti sulla salute umana prodotti dalla persistenza nell'aria e/o dal versamento nelle acque marine di sostanze fortemente inquinanti e notoriamente cancerogene, quali PM10, PM 2,5, benzopirene, diossina, benzene, ossidi di zolfo, vanadio, manganese, ossidi di azoto, nichel, berillio, cobalto, cadmio, mercurio, cromo, arsenico.
5. IL PROGETTO SEI STRAVOLGE L'ECOSISTEMA MARINO. Il prelievo abnorme di acqua marina, necessario per il funzionamento della centrale, risulta idoneo a condurre ad uno stravolgimento dell'ecosistema marino, con effetti deleteri sulla marineria locale e le attività collegate.
6. IL PROGETTO SEI IGNORA I SITI SIC, ZPS E SIA. In assenza di congrue proposte di mitigazione ispirate a principi di ingegneria bionaturalistica, la centrale a carbone non può sorgere vicino ai numerosi siti di importanza comunitaria presenti nell'area o nei pressi delle Zone a Protezione Speciale. Si registra inoltre la probabile presenza, come indicato dal MIBAC nelle proprie note, di un sito di interesse archeologico.
7. IL PROGETTO SEI NON È L'UNICA ALTERNATIVA POSSIBILE PER IL RILANCIO DELL'ECONOMIA E DELL'OCCUPAZIONE. Esistono progetti alternativi per Saline joniche ecocompatibili che rispettano la vocazione turistica del territorio, promuovendo al tempo stesso il rilancio dell'economia e dell'occupazione. Ci riferiamo, nel dettaglio alla creazione di un porto turistico e alla realizzazione di un laboratorio di economia sostenibile.
Infine, durante la conferenza stampa si proporrà il "Comitato dei Sindaci per il No al Carbone", quale comitato permanente contro ogni progetto dettato dall'alto che, in violazione del principio di sussidiarietà, non tenga in giusta considerazione l'interesse generale dei cittadini e la vocazione di ciascun territorio.
LA STAMPA
LE FORZE POLITICHE E SOCIALI
I RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI
I CITTADINI TUTTI SONO INVITATI A PARTECIPARE.
Il Sindaco
Avv. Salvatore Mafrici
Si prega di diffondere lo scritto diffuso anche su Internet: www.mda-condofuri.com
MDA - Movimento Difesa Ambientale di Condofuri
Area Ellenofona
Responsabile prof. Domenico Larosa, Via Peripoli N° 26 - 89030 Condofuri Marina (RC),
Tel 0965 784818.
30 maggio 2013
Domani, entro le ore 14, tutti alla Regione Calabria
PER DIRE ANCORA
NO AL CARBONE
A Saline Joniche (RC)
Domani venerdì 31 maggio alle ore 14,30 riunione, a Reggio Calabria a palazzo Campanella, del Consiglio Regionale della Calabria, con ordine del giorno ancora la centrale a carbone Sei che si vuole costruire per forza a Saline Joniche. E' necessario e fondamentale che la Regione Calabria dica, in tempo utile, l'ennesimo NO AL CARBONE contro il Decreto dell'ex governo Monti. Se il Consiglio Regionale lo farà il nuovo Parlamento e Governo Lettà non potrà non tenere conto della nostra volontà.
Uno dei più accesi sostenitori della lotta contro il carbone è il professore Domenico Larosa che non si lascia sfuggire occasione per diffondere i comunicati stampa e i volantini del suo MDA…
NO AL CARBONE
Miei cari compaesani Reggini e Calabresi tutti
NATI NON FUMMO A VIVERE
E MORIRE COME BRUTI
SE NON VOGLIAMO DIVENTARE UNA NUOVA TARANTO MANIFESTIAMO LA NOSTRA VOLONTA' CON LA PRESENZA. VOGLIONO FARE DI NOI L'AGNELLO SACRIFICALE, BRUCIATO SULL'ALTARE DEI NEGRIERI ITALIANI E SVIZZERI,
AVVENTURIERI DELLE ENERGIE.
Se sarà costruita a Saline Joniche la grandissima centrale del malefico carbone,
giornalmente bruceranno circa 7.000/t. di carbone e circa 15.000/t. di ossigeno,
saranno prodotte, circa 20.000/t. di anidride carbonica e circa 50 miliardi di Kcal.
Giornalmente saranno immesse nel nostro cielo, minimi 2 – 3/t. di ceneri.
Ceneri leggere, volatili, ultra super fini e nano-particellari, cancerogene e radioattive,
ricche di arsenico, piombo, cadmio, mercurio, cromo ed altri metalli pesanti nocivi.
Ceneri ricche di ossidi di zolfo e d'azoto, cloro ecc. da cui le piogge acide,
il tutto molto aggressivo e venefico per la salute dell'uomo degli animali e piante.
L'immondo caldo respiro del mega forno invaderà costantemente i polmoni di noi tutti,
della jonica di Saline, di Reggio e dello stretto, entro un raggio di almeno 50 chilometri.
I bambini prima di nascere, avranno un minore sviluppo dell'apparato respiratorio,
gli anziani per malattie polmonari, ed altro, andranno incontro a morti premature.
Aumenteranno di molto gli ammalati, le spese sanitarie, gli ospedali, le case di cura,
dai medici ci saranno lunghe file di pazienti, con tumori sempre più presenti e potenti.
Le farmacie avranno molti costosi farmaci, moderni, ricercati e potenti,
per poter salvare la vita dei degenti trattenuta sempre più a stento con i denti.
I poveri alberi, attaccati dall'aria acida ed intossicati dal suolo, daranno miseri frutti,
verdure, frutti e prodotti vari, concimate dalle ceneri, saranno tossiche e poco salutari.
Il bergamotto simbolo ambientale ed ecologico della costa jonica presto sarà rovinato,
e l'oro verde, l'essenza, la regina dei profumi della costa degli Dei, ridotta e squalificata.
I fiori dei giardini pieni di polline e cenere daranno alle api un nettare contaminato,
il miele, l'elisir di vita certo inquinato agli ammalati non potrà più essere consigliato.
Il cielo, il suolo, le acque, gli alberi, il mare, non avranno più i vivi colori naturali,
Dominerà il particolato, lo smog, II grigio nero del carbone e dei lutti leucemici tumorali.
La nostra bellissima costa, giardino del mondo, patrimonio dell'umanità, sarà distrutta,
e i numerosi turisti, da sempre presenti qui da noi, scompariranno come neve al sole.
Questo lo scenario del nostro tristo mondo di domani se saremo venduti al carbone.
Carlo Rubbia, (Nobel per la fisica): Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell'Umanità. MDADomenico Larosa
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11 maggio 2013
NO AL CARBONE (3)
A Saline Joniche (RC)
Carlo Rubbia (Nobel per la fisica): Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell'uomo.
Stato della pratica Il Governo Monti ha varato, 15.03.2012, il DECRETO ATTUATIVO della costruzione della mega Centrale a Carbone SEI a Saline Joniche (RC), calpestandone oltre che l'economia e natura, l'autonomia della Calabria ed il volere dei calabresi. La Calabria prima col governatore Loiero poi con Scopelliti si è sempre espressa all'unanimità contro la costruzione della disastrosa mega centrale a carbone Sei. La Regione, come pure varie associazioni, hanno fatto vari ricorsi al TAR contro il Decreto. Contro il Decreto, è intervenuta anche la Corte dei Conti, ma ciò non ha fermato completamente l'iter attuativo.
Nell'incertezza dei ricorsi al TAR, per eliminare del tutto il gravissimo pericolo, si chiede al nuovo Parlamento ed Governo LETTA di fare decadere subito il Decreto Monti, attuativo della centrale.
<<Nell'interno, valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) con i dati
ANPA (Associazione Nazionale Produttori Agricoli).>>
La mostruosa centrale a carbone in sintesi
Insospettabili potenti complici della Società SEI, per fare costruire ad ogni costo la mega centrale a carbone di Saline Joniche.
Nelle pag. 8- 9 e 10 una piccola ed indicativa documentazione fotocopiata.
. Il governo Monti ha emanato il Decreto attuativo della mega centrale a carbone Sei, sotto la pressione di una potentissima e spregiudicata cordata industriale italiana ed estera, del settore energetico. Un decreto vergognoso e colonialistico, in uno dei più pregevoli gioielli ambientali del meridione.
I potentissimi carbonai italiani, svizzeri ed internazionali con l'enorme potenza di cui disponevano e dispongono, hanno costruito una forte e spregiudicata macchina del consenso, di convincimento e compensazione, che ha prodotto il disastroso oltre che incredibile e vergognoso Decreto Monti.
I negrieri, prima di portarci la distruzione e contaminazione da carbone, hanno operato al sovvertimento di molte coscienze con tutti i mezzi ed a vari livelli. A livello locale, hanno conquistato le Amministrazioni dei due Comuni direttamente interessati, ed indirettamente molto altri ed altro. A livello nazionale ed internazionale, hanno avuto potentissimi insospettabili complici, fra cui:
1) Una grande testata giornalistica nazionale che, per la centrale a carbone SEI di Saline Joniche ha inventato e lanciato il così detto - carbone "PULITO". Una favola criminosa, una sporca menzogna pseudo scientifica, a cui è stata data molta pubblicità Sul giornale e su Internet:
" - la Repubblica" – AFFARIE&FINANZA / 4 APRILE 2011, pag 33 (per intero) – Scienze - Energia, "la sfida del carbone pulito", ed ancora su Internet – la Repubblica.it - mercoledì 28 marzo 2012 – Inchiesta di Repubblica sulla centrale a carbone di Saline Joniche – CALABRIA MARE E CARBONE. – 9 servizi, di cui credo il più interessante il 2,1): L'AMBIENTE – "Chi rischia di più è il bergamotto" il vero "tesoro" della costa jonica. Intervista di un noto giornalista ad un esponente nazionale di una delle più grandi associazioni ambientaliste italiane, il quale, dando per scontato il carbone detto "pulito", dopo una lunga premessa sulla CO2, dichiara che l'incertezza sulla cattura o meno della CO2 (da parte Sei) preoccupa gli imprenditori del bergamotto. Una vergognosa barzelletta, i nostri agricoltori e imprenditori sono per il no al carbone, non certo per la C02, ma per il sicuro inquinamento ed avvelenamento del BERRGAMOTTO (agrume d'eccellenza biologica) da parte delle terribili e micidiali ceneri volatili della combustione del carbone.
Purtroppo il vergognoso comportamento di tale <casta ambientalista>, "spesso presente nell'apparente lotta alla centrale a carbone Sei, abilmente dirottata sull'anidride carbonica CO2 (1), in funzione del sovvertimento climatico del protocollo di Kioto", ha determinato una lotta debole di tipo ideologico.
Miei cari compaesani è così che ci hanno portati ad un passo dell'abisso del carbone; comunque se sapremo lottare scientificamente e politicamente nel modo giusto, possiamo riuscire ancora a fermare la Sei. Naturalmente bisognerà fare molta attenzione. Isolare ed allontanare i vari depistatori e associazioni di professionisti del no al carbone al seguito, che in passato hanno tratto in inganno molti cittadini, partiti, associazioni e movimenti ambientalisti, sinceramente per il NO AL CARBONE, che in tutta buona fede li hanno seguiti. Pertanto per evitare che simili sciacallaggii si ripetano ancora, chiarisco:
La CO2 è un gas inerte, (non tossico) prodotto da tutte le combustioni. In merito all'effetto serra, (problema globale che riguarda tutti i combustibili fossili), di cui la CO2 è causa, quella prodotta dalla centrale a carbone di Saline Joniche è irrilevante ed è pari a 0,0003% dello 0,040% presente in atmosfera.
A parte la CO2, la grandissima pericolosità di tutte le centrali a carbone del mondo, ed in modo particolare a Saline, è in buona parte dovuta alle velenifere ceneri sottili e volatili prodotte dalla mega centrale a carbone. Se ne producono, in media, per il 10% del peso del carbone bruciato.
Per la costruzione della mega centrale termoelettrica a carbone a Saline J. da 1,320 Megawatt, è previsto un investimento di più di 1,2 miliardi di €. Ci sarà lavoro per 3-4 anni per la costruzione del polo carbonifero e grandiose infrastrutture, dopo ci sarà un deserto di ceneri, malattie, disoccupazione e miseria.
Nell'infernale grande fornace saranno bruciati circa 2,5-3 milioni di tonnellate di carbone l'anno dei più terribili ed inquinanti carboni fossili del mondo, trasportati via mare con enormi navi carboniere, che nella misura di 5-10-15 stazioneranno in permanenza nel nostro mare e stretto, Saranno bruciate circa 7,000- 8,000 (mila) tonnellate e più al giorno di carbone, che produrranno 700-800 tonnellate di ceneri super sottili e volatili. Faccio presente che la Sei ufficialmente non ha mai parlato di carbone detto "pulito", ma in una sua pubblicazione ufficiale ha scritto: La centrale adotta le ultime tecnologie disponibili in grado di garantire livelli di emissioni (ceneri volatili) inferiori del 50% dei limiti di legge. Nelle 12-13 centrali a carbone funzionanti in Italia le ceneri volatili vengono abbattute in media al 99,5 %, dando un certo credito alla Sei, ammettendo un abbattimento delle ceneri del 99,6-7%, avremo circa 2,5 tonnellate al giorno di ceneri volatili. Questo se ci saranno normali controlli, cosa molto difficile che avvenga da noi, pertanto le ceneri scaricate in cielo, potrebbero essere molte di più. Tali ceneri residue, sono la parte più concentrata e terribile, delle ceneri volatili prodotte dalle centrali, e sono composte da: Particolato, metalli tossici pesanti, acidi forti, residui radioattivi ed altro. Le ceneri diffuse nell'aria saturandola, sono ultra sottili, leggere e molto volatili, ricadono lentissimamente al suolo entro un raggio di 50 Km ed oltre, inquinando e contaminando tutto. Inoltre, l'infernale fornace producendo 50 miliardi circa di Kcal/giorno scaricati in mari ed in cielo, surriscalderà tutta la zona (già a rischio desertificazione) alterando tutti gli equilibri climatici in senso tropicale.
Nel deserto, prossimo venturo, che si abbatterà sulla nostra costa jonica, mare e stretto, non voleranno più nemmeno i corvi. Per noi col carbone non c'è nessun futuro possibile, per noi, oltre l'inferno e la poca onorevole perdita della nostra patria terra, ci saranno malattie, tumori, disoccupazione e miseria.
Pertanto ripeto mobilitiamoci molto più e chiediamo, al nuovo parlamento e governo in formazione di:
ANNULLARE IL DECRETO MONTI, DISPONENDO PER LA BONIFICA DELLA EX LIQUICHIMICA, CHE DA 40 ANNI DETURPA E CONTAMINA LA ZONA.
Quanto è avvenuto in passato a Saline Joniche, con l'infame delitto industriale ed ambientale Liquichimica, non si deve più ripetere ed addirittura moltiplicare per 1.000 con la centrale Sei. Il Decreto "strategico", emanato e blindato dal Governo Monti è gravissimo ed inaccettabile, esso non solo va fatto decadere dal nuovo governo, ma nel contempo va fatto un Decreto di finanziamento, sostegno e rilancio di Saline Joniche, della Provincia e Calabria, nel rispetto delle nostre eccellenze ambientali. Vogliamo una Calabria finalmente aiutata e giustamente valorizzata dalla Nazione. Una Nazione, fino ad ora, matrigna, dominata da una classe dirigente manageriale, spesso speculativa, colonialista e nordista verso il meridione.
NO ALLE SUPER SOTTILI VELENIFERE CENERI VOLATILI.
NO ALLA ROVINA DELLA SALUTE NOSTRA E GENERAZIONI FUTURE.
NO ALLA CONTAMINAZIONE DEL BERGAMOTTO E AGRICOLTURA TUTTA.
NO ALL'INQUINAMENTO DEL MARE E DISASTRO DELLA BALNEAZIONE.
NO ALL'INFERNALE DESERTO CLIMATICO TROPICALE.
NO ALLA BANCAROTTA DELLA NOSTRA SANA ECONOMIA.
NO ALLA PERDITA DI MOLTISSIMI GENUINI POSTI DI LAVORO.
GLI IMMENSI DANNI DEL CARBONE
Inquinamento - Salute – Sanità - Radioattività
Intorno alla grande centrale a carbone (in proporzione, ma anche a 50 Km ed oltre) si avrà un perenne inquinamento e contaminazione della terra e dell'atmosfera da fumi e ceneri di combustione. Una micidiale miscela di vapori e polveri molto sottili e volatili costituita da: mercurio, arsenico (e altri metalli pesanti) anidride solforosa, biossido d'azoto (ed altri radicali di acidi forti), da particolato carbonioso, particelle radioattive ed altro. La quasi invisibile cappa della grandissima zona della mega centrale sarà altamente deleteria per la salute emana, e produrrà, in percentuale elevate, tutti i tipi di cancro, anche maligno, insieme ad elevati disturbi cardiocircolatori, aumentando di molto la mortalità negli abitanti e producendo molti disturbi e malattie respiratorie (tra cui asma bronchiale allergica), nelle età estreme, infanzia ed anziani. Provocando inoltre, ancora nei bambini, un minore sviluppo dell'apparato respiratorio ed altre alterazioni irreversibili che li accompagneranno per tutta la vita.
Un problema ampiamente trattato dalla letteratura scientifica internazionale, ma assai trascurato in Italia è quello dell'inquinamento radioattivo dovuto alla concentrazione di radionuclidi naturali presenti nelle ceneri del carbone fossile: l'esposizione radioattiva delle popolazioni presenti nei territori d'influenza delle centrali a carbone, supera da 1 a 15 volte i limiti massimi previsti per le centrali nucleari.
Le spese sanitarie, conseguenti all'inquinamento causato dalla centrale, supereranno di molte volte tutti i presunti vantaggi economici dell'opera.
Ambiente e Turismo
La grandissima centrale trasformerà tutta la ionica bassa, il reggino e lo stretto, in un tropicale deserto del Sahara, inquinante e contaminante, con perdita delle nostre eccezionali ed uniche caratteristiche che hanno fatto della nostra costa l'odoroso giardino degli Dei. Naturalmente tutto questo causerà la sicura perdita di tutto il comparto turistico.
Agricoltura - Contaminazione del bergamotto e di tutto.
Prima illustrissima vittima dell'inquinamento e contaminazione sarà l'oro verde, (l'essenza di bergamotto), poi seguiranno tutte le piante, colture e ortaggi, (che rovineranno la salute dei consumatori.) Ricordo che i consumatori d'essenza e succo di bergamotto, usato in tutto il mondo nei prodotti cosmetici, alimentari e farmaceutici, esigono che il prodotto sia ad altissima purezza ecologica.
Mare – Pesca – Balneazione
Il mare, con la centrale posta sulla sua riva, subirà un notevole surriscaldamento dell'acqua con perdita di stabilità di tutti gli ecosistemi acquatici, con intenso inquinamento e contaminazione dalle velenifere ceneri. I danni alla pesca, alla balneazione ed a tutte le altre attività marine sanno catastrofici ed immensi, fra l'altro si avrà anche un forte inquinamento da idrocarburi, provocato dalle grandi navi carboniere (da 50,000 a 150,000/t ed oltre) che in numero di 5 – 10 navigheranno e stazioneranno permanentemente nell'area marina circostante. Trasportando circa 3 milioni/anno di tonnellate di carbone fossile in polvere.
Lavoro – Economia – Ricchezza fondiaria
Il lavoro e sviluppo assicurato dalla SEI e dai suoi estimatori non corrisponde affatto al vero. La centrale una volta realizzata, avrà al massimo non più di 140 posti di lavoro, e qualche centinaio di posti di lavoro da indotto. Per lavorazioni e trasformazioni varie delle ceneri, in materiali di costruzione, manto stradale, ecc. (che naturalmente ingloberanno tutti i veleni delle ceneri). Questo contro la sicura perdita, di diecine di migliaia di posti lavorativi, in agricoltura, nella pesca, nel turismo, ecc. tutti causati dalle grandi contaminazioni generali ed anche dagli irreversibili sconvolgimenti climatici.
Ricchezza fondiaria. Se fosse costruita la centrale a carbone a Saline il valore del territorio intorno diminuirebbe di circa il 75%, a scalare almeno fino ad un raggio di 50 Km e più.
Smaltimento delle scorie e ceneri –
L'enorme quantità di scorie e ceneri prodotte, ogni anno dalla centrale, circa 400,000 tonnellate, in buona parte sarà riciclata in prodotti utilizzati in prevalenza in luogo, insieme al loro enorme carico tossico e radioattivo: cemento, prodotti edili in genere, manto stradale, ecc.
NOTA – Fin dal primo anno, della messa in funzione della centrale, le condizioni igieniche sanitarie del luogo peggioreranno. Approfondite ricerche, hanno dimostrato che, il rischio di contrarre un po' tutte le patologie tumorali e direttamente proporzionale ai tassi d'inquinamento terrestre, marittimo ed atmosferico. Ricordo, senza voler fare o creare allarmismi, che nella costa ionica e Provincia dal 2,000 in poi si è registrato un certo aumento di tumori in genere. Le cause sono da ricercare in possibile inquinamento da rifiuti ed anche nell'uso che si è fatto (negli ultimi 15-20 anni circa) di cementi ed altro, ricavati anche da ceneri di carbone tossiche.
E' bene che tutti i cittadini di Reggio Calabria e della costa jonica sappiano che:
La città di Reggio Calabria dista circa 25 km dalla costruenda mega centrale a carbone di Saline, completamente dentro la zona del vulcano Sei, che ha un raggio minimo d'influenza di più di 50 km. Pertanto la città del bergamotto e dei Bronzi di Race, come pure tutta la costa jonica bassa saranno trasformate subito, in una moderna Pompei, bruciata dalla centrale, ed avvelenata ogni giorno dalle sue micidiali emissioni e terribili ceneri: sottili volatili, invisibili, impalpabili, leggere, cancerogene, radioattive e acide. IL NOSTRO CIELO NON SARA' MAI PIU' LIMPIDO.
Noi in Calabria
Noi in Calabria, da tempo siamo già forti produttori ed esportatori di energia elettrica, ne esportiamo più del 50% di quella prodotta, pertanto la costruzione di un grande polo carbonifero termoelettrico a Saline Joniche è un'opera, oltre che disastrosa, vergognosamente e scandalosamente colonialistica.
Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA)con i dati
ANPA (Associazione Nazionale Produttori Agricoli).
SISTEMA NAZIONALE CONOSCITIVO E DEI CONTROLLI IN CAMPO AMBIENTALE.
Centro Tematico Nazionale Agenti Fisici
Valutazione d'impatto ambientale delle attività produttive con NORM
(Naturally Occurring Radioactive Materials)"
LA CENTRALE
Considerazioni generali
Centrale termoelettrica a carbone da 1,320 Megawatt con
un investimento di circa 1,2 - 1,5 miliardi di €.
Per la Valutazione d'Impatto Ambientale, sotto riportate, mi sono giovato del dato certo della SEI in CO2. La centrale produrrà più di 7,6/milioni/t./anno di CO2, bruciando circa 2,5 -3 milioni di tonnellate di carbone, calcolato a circa 80% di purezza. La centrale potrà usare il 95% di carbone fossile ed il 5% di carbone in co-combustione con biomasse (2,5% circa), per questo la centrale viene fatta passare anche come impianto ad energia rinnovabile. Una beffa!
La centrale brucerà da 7,000 a 8,000 tonnellate al giorno di carbone fossile e più di 15,000t/g di ossigeno, producendo in media il 5% di scorie pesanti, 350-400/t/giorno in media per complessive 140,000/t/anno, ed il (10%) in media, di ceneri ultra super sottili e volatili, corrispondenti a circa 700-800 tonnellate al giorno, circa 280,000/t/anno.
Cattura ed abbattimento delle ceneri volatili
Andando oltre la propaganda, oltre i decantati modernissimi impianti (relativi all'alto rendimento energetico non riguardanti le ceneri volatili), mentre la società rinvia la cattura dell'anidride carbonica CO2 a un lontano futuro, assicura molto genericamente di abbattere le ceneri volatili del 50% in più, rispetto ai limiti di legge, non meglio specificati. In Italia, nelle centrali in uso, le ceneri volatili sarebbero abbattute in media di circa il 99,5%. Dando un certo credito alla Società Sei, calcolando un abbattimento delle ceneri del 99,6-7%, avremo un residuo dello 0,3-0,4%, corrisponde a circa 2,5 tonnellate ceneri super sottili e volatili che verrebbero immesse giornalmente nel nostro cielo, per un totale circa 900 tonnellate annue.
Il carbone detto "pulito" non esiste, è una sporca menzogna di quelli del sì al carbone e di altri di cui sopra. Il carbone detto "pulito" che carbone sarebbe? Carbone ripulito completamente dalle ceneri? Carbone ripulito dalla CO2? Oppure carbone ripulito da tutte e due le cose?
Scientificamente si prevede che nelle centrali a carbone, il carbone più o meno, "pulito" o ripulito, sia dalle ceneri che dalla CO2, possa essere realizzato, con le cosiddette nuove e modernissime tecnologie (di cui parlano molto gli estimatori della centrale), ad un costo energetico superiore di almeno il 50% a quello ottenuto dal metano, ma tra non meno di 5-10-15 anni se le tante decantate nuove tecnologie saranno del tutto messe a punto.
La mega centrale a carbone Sei è un'opera d'assoluta incompatibilità ambientale per la costa ionica bassa è lo stretto, un'opera altamente delittuosa e criminale. Il Governo data la crisi e le speculazioni dei nostri banchieri ed avventurieri industriali, per avere comunque investimenti, ha deciso di vendere (dismettere) il nostro territorio, alla finanza nazionale ed internazionale della famelica lobby del velenifero carbone.
Le ceneri super sottili e volatili sono un concentrato inquinante e contaminante: altamente tossico, cancerogeno, acido, radioattivo, ecc., che sarà sospinto e disperso nel nostro limpido cielo (per ora). Ceneri ultra super finissime, leggerissime, invisibili, impalpabili e nano-particellari (dai polmoni, in parte, passeranno direttamente nel Sangue). Ceneri che si depositeranno lentissimamente al suolo ed in mare, dopo aver saturato l'aria. Ricadendo in senso inversamente proporzionale alla distanza, in un ampio raggio di 10, 50, 100 Km ed oltre; penetrando dappertutto, inquinando, intossicando e contaminando tutto e tutti.
Scarsissima Attendibilità dei controlli sull'abbattimento dei fumi e ceneri, più inquinano più guadagnano.
In merito all'abbattimento delle ceneri, è bene conoscere un principio incontestato della realtà sociale, economica, politica, tecnologica e industriale del mondo, valido principalmente per le grandi centrali termoelettriche a carbone. La realizzazione e funzionamento dei grandiosi e costosissimi sistemi di cattura ed abbattimento delle ceneri sono realizzati e fatti funzionare in funzione della capacità di controllo della classe dirigente del luogo, perché praticamente più inquinano e più guadagnano. Da noi, tale capacità di controllo è molto scarsa ed il tentativo d'assicurazione della Sei ne ha dato piena conferma.
Ceneri e fumi dispersi nell'aria, piogge acide, effetti nocivi.
Le super ultra sottilissime venefiche ceneri, le circa, (minime), 2,5 tonnellate al giorno, immesse nella nostra atmosfera, mai più limpida, ma sempre velata di foschia, contengono moltissimi composti variamente nocivi per tutta la vita: metalli pesanti ( piombo, cadmio, selenio, mercurio, arsenico, nichel, cromo, cadmio, ecc), rilevanti quantità di ossidi di zolfo e di azoto, oltre che cloro, fluoro, ecc., che combinandosi con l'umidità dell'aria formano i relativi acidi forti. Da ciò le micidiali, aggressive e corrosive piogge acide che, oltre che rendere nociva l'aria per le vie respiratorie, cadendo al suolo sciolgono gli ossidi metallici delle ceneri che già lo ricoprono, formando i relativi Sali metallici solubili, concimi deleteri, facilmente assorbiti dalle piante e dagli ortaggi che entrando nel circuito alimentare produrrebbero effetti devastanti per la salute dell'uomo e degli animali.
Anidride carbonica (CO2) prodotta dall'impianto. Effetto serra.
L'impianto produrrà circa 7,6 milioni di tonnellate l'anno di anidride carbonica (CO2), 20,000 tonnellate il giorno (consumo d'ossigeno circa 15,000 t./giorno) La CO2 è la principale responsabile dell'effetto serra, cioè del surriscaldamento globale della terra. Quasi tutte le nazioni, Europa compresa, hanno firmato il Protocollo di Kyoto, il trattato limita la produzione e l'emissione di CO2 nell'atmosfera del pianeta.
L'Italia nel 2007 ha prodotto (da carbone) 42,5 milioni di tonnellate di CO2, 3,7 milioni di t. in più dei limiti stabiliti dalla Direttiva Europea. A oggi, se dovessero essere costruite tutte le centrali a carbone in programma, Saline Joniche compresa, le emissioni di CO2 raddoppierebbero e l'Italia dovrebbe pagare pesanti sanzioni, scaricate e pagate dagli utenti nella bolletta ENEL. Nel progetto della centrale è ipotizzato, per un lontano futuro, l'impiego di un costosissimo e pericolosissimo sistema (Css ancora in fase molto sperimentale), di cattura della CO2, costo ipotizzato 35% -50% sulla produzione.
Impatto ambientale: Tropicalizzazione e desertificazione.
La centrale bruciando circa 7,000-8,000/t/giorno di carbone produrrà più di 50 miliardi di Kcal, che certamente faranno aumentare il calore e la siccità del luogo, con effetti da deserto africano. Ricordo che secondo l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPACAL), nella CARTA DELLA SENSIBILITA' DESERTIFICAZIONE, la nostra zona è già ad alto rischio desertificazione con una criticità del 10,5% e più.
Centrali a carbone in Italia. Fuga dal carbone negli USA
Sparse per L'Italia ci sono 13 centrali a carbone (migliaia nel mondo), le zone che hanno la disgrazia di averle, hanno tutte molti problemi d'inquinamento in misura proporzionale alla loro capacità di controllo (di cui sopra) degli impianti. In ogni modo, buona parte di loro, lottano e sognano di farle chiudere oppure di convertirle a Metano, combustibile fossile veramente pulito (dalle ceneri).
Un drammatico è illuminante esempio del flagello inquinante del carbone si ha a Taranto con il carbone ed acciaierie ILVA, con la mega centrale a carbone di Cerano ed altro in Provincia di brindisi, nelle Puglie; dove si trovano diverse centrali a carbone, ENEL, Edipower ed Enipower. I disperati abitanti delle zone interessate, sempre in lotta contro l'inquinamento, la disperazione piangono lacrime di sangue.
Nelle attuali centrali, con impianti e tecnologie, sorpassate ed inquinanti, il costo dell'energia da carbone è conveniente, ma con impianti più avanzati, modernissimi o da inventare, il costo si eleva di molto, tanto da rendere l'uso del carbone non più conveniente e fuori mercato. Negli Stati Uniti d'America, dopo le aspre lotte dei cittadini, sono state varate severissime norme antinquinamento, in difesa della salute ed ambiente. Pertanto da circa tre anni non solo non si costruiscono più centrali a carbone ma, è incominciata una grande fuga dal carbone. Sono state già dismesse più di un centinaio di grandi centrali a carbone ( 15% - 20% sul totale) e molte altre sono già in lista d'attesa per la chiusura.
Le potentissime lobby del carbone, per i motivi sopra specificati, da tempo tendono a costruire le centrali in luoghi meno esigenti, o facilmente aggirabili sui controlli ed abbattimento delle ceneri.
NON VOGLIAMO IL CIELO DI TARANTO E DI BRINDISI
Il carbone I vandali
Saline offerta al carbone, La bella terra,
agnello allo spiedo, la verde terra,
sull'altare dell'euro, dove la stoltezza umana,
dello speculatore straniero. non ha potuto,
sfregiarne il volto,
La centrale bestiale, invoca aiuto.
rovina l'ambiente, Domina,
scacciando l'Olimpo, il barbaro profitto.
di Giove e sorelle. L'orda vandalica,
rompendo tutti i freni
Addio Ulisse e le vele, procede alla conquista.
addio fata Morgana, Taglia, saccheggia, brucia,
addio bergamotto, sporca, calpesta, inquina,
addio profumo d'Afrodite. Senza pensieri, anzi,
la terra, il cielo, il mare,
Popolo Magno Greco, sempre più inonda di veleni.
fai sentire la tua voce, Del bello il senso irride,
no a carbone e ceneri e nella sua ignavia,
no alle morti atroci. non vede la rovina,
nel cancro che divora,
Noi onorati e fieri, e nell'impazzimento del clima.
non vogliamo stì veleni,
vogliamo sempre puliti,
i nostri mari e cieli.
Buttiamo subito fuori,
negrieri, servi e venduti,
Costruiamo l'avvenire,
con i nostri figli in salute.
MAI CARBONE A SALINE JONICHE
Si prega d'impegnarsi e diffondere lo scritto. Per il MDA Domenico Larosa
La lotta al carbone
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Condofuri La conferenza stampa sulla centrale a carbone
Il SUL ha partecipato alla conferenza stampa convocata dai sindaci dell'Area Grecanica contro la minacciata realizzazione della centrale a carbone a Saline Joniche per testimoniare la propria contrarietà alla realizzazione di un impianto non utile all'economia della zona, pericoloso per l'ecosistema territoriale e che adopera un combustibile che viene accantonato in ogni parte del mondo industrialmente evoluto.
Ma a quest'opera bisogna opporsi con le corrette procedure istituzionali. In particolare occorre che la Regione Calabria sancisca il vincolo tutorio sull'area ex Liquichimica che era stato promesso nel febbraio dello scorso anno per salvaguardare aree con diffusa presenza di ginestra, bergamotto e gelsomino. Oltretutto siamo in una zona a fortissimo radicamento di cultura e lingua greco-calabra che costituisce un patrimonio fondamentale per l'implementazione e la qualificazione delle presenze turistiche.
La Regione deve produrre una opposizione di merito che sia fondata sulle caratteristiche peculiari dell'area già in passato riconosciuti dalla Giunta stessa. Ed altrettanto deve fare la Provincia di Reggio Calabria a cominciare dal Consiglio di martedì 28, sanando il palese errore di avere collocato all'ultimo punto dell'ordine del giorno. Il SUL propone che si inizi la seduta del Consiglio Provinciale con la discussione sulla centrale di Saline Joniche e le conseguenti decisioni.
Il SUL ritiene, però, che l'angosciosa ricerca del lavoro e le promesse da parte della SEI possano incrinare un'opposizione all'impianto che è larghissima e, oggi, largamente maggioritaria nella provincia di Reggio e, soprattutto, nel basso jonio reggino.
Questo è uno dei motivi che ci spinge a chiedere ai sindaci anti-centrale l'immediata apertura del tavolo di concertazione tra istituzioni locali, sindacati, associazioni datoriali, organizzazioni ambientaliste, esperti di progettazione ed ogni altro protagonista politico, economico e culturale. È nostro auspicio ed impegno che si riesca ad enucleare proposte in grado di creare occupazione nel volgere di pochissimo tempo e con investimenti definiti e certi.
Il SUL è pronto a partecipare ad ogni positiva discussione e ad avanzare e mettere a disposizione le proprie proposte. Infine, il SUL decide di partecipare al Comitato anti centrale promosso dei Sindaci dell'area grecanica.
Reggio Calabria 27.5.2013 p/coordinamento SUL
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