Il Futsal Melito in Seconda Categoria. Ha piegato in casa la resistenza della Pro Pellaro, con due reti di capitan Tripodi e dello scatenato "Speedy Gonzales" Minicuci, spina nel fianco della difesa ospite per tutta la gara. Straordinaria partita dei fratelli Barilla, una diga invalicabile. Tutta la squadra ha disputato un grosso match. Grande partecipazione della folla melitota. Almeno un migliaio i peones e campesinos, giunti da ogni dove. Mister Tripodi, ha preparato una gabbia vincente per Ricciardi, ma soprattutto, ha azzeccato la formazione. Nel finale, il bomber Calabrò, reduce da un incidente terribile (frattura della tibia), ha partecipato all'apoteosi
MELITO PORTO SALVO (RC), UNA PROMOZIONE CHE FA SOGNARE AD OCCHI APERTI, FINALMENTE UNA BELLA NOTIZIA
Gli ospiti, che avevano preparato il match con sedute ed allenamenti intensi e scrupolosi, hanno dato il massimo per vincere questa partita. Nonostante il colpo dell'abbandono incredibile ed improvviso se non inopportuno del trainer Peppe Cara. Molto contestata l'azione del primo goal. Il pallone ha varcato o no, la linea fatale? Il Melito, giura di sì. La Pro Pellaro, giura di no. Non possiamo pronunciarci, in mancanza di immagini chiare e certe. Nella ripresa il team di Domenico Sergi, ha avuto diverse palle-goal per riaprire il match, ma le ha fallite per eccesso di precipitazione o per egoismo. Altre volte, come le uscite di Candito sui piedi degli attaccanti, è mancata la giusta lucidità
Domenico Salvatore
MELITO PORTO SALVO-Apoteosi di un trionfo. Vittima di turno, un'altra grande decaduta del calcio locale, la Pro Pellaro. Una grande partita, finalmente perfetta in ogni reparto. Difesa rocciosa ed impenetrabile. Centrocampo massiccio e dinamico. Attacco devastante sulle fasce e nelle percussioni. Mister DomenicoTripodi (Mico o Mimmo), ha ritrovato improvvisamente la formula, che aveva sperimentato nelle prime gare. Quel modulo tattico 4-4-2 classico, che all'occorrenza può diventare 4-3-3 o 3-5-2 a seconda dei casi. Mister Pasquale Cogliandro, una leggenda del calcio dilettantistico calabrese, costretto a fare di necessità virtù, chiosava col cronista nel campo per destinazione che…"Questo campionato potevano e dovevano vincerlo la Pro Pellaro ed il Futsal Melito. Avevano tutte le figure giuste, nei reparti-chiave. Ma nel calcio succedono ed accadono delle cose, che nessun dirigente, nessun trainer potrà mai prevedere. In altri termini, quando vengono meno nei ruoli-cardine (portiere, libero, regista e prima punta)i giocatori di peso e di statura, non c'è demiurgo in grado di plasmare e modellare la materia caotica ed informe. Il Ravagnese G.b.i., ha vinto? Il Ravagnese G.b.i., ha ragione! Chapeau! Tra due litiganti, il terzo gode. Ma, non era la squadra più forte del campionato. A mio avviso, semmai, la più fortunata. Troppe cose, non giravano per il verso giusto. A parte infortuni, squalifiche, indisponibilità, lauree, concorsi, matrimoni, battesimi e così via." La stessa opinione guarda caso di mister Tripodi. Rispettabilissima per carità.
La nostra, leggermente diversa, l'abbiamo già espressa nelle scorse settimane. Troviamo giusto invece, che si passi ai raggi ics il campionato; che si faccia la risonanza magnetica sulle singole partite; che si discuta sui "perché". Sono il sale del gioco del calcio e non solo. Poi, ci saranno pure le chiacchiere di bizolo e di taverna, se non quelle di bettola. Il presidente ospite Domenico Sergi, sibilava a fina gara…"Mi chiedete un commento, l'intervista a fine gara. E che vi debbo dire? Vediamo, se avete il coraggio di scrivere, che l'arbitro abbia condizionato la gara con quel goal fantasma, attribuito a Tripodi, che ha visto solo lui. Il regolamento dice che il pallone deve superare la linea bianca per intero. Noi riteniamo che ciò non sia avvenuto. La concessione del goal 'inesistente' ha fiaccato le gambe dei miei ragazzi, che avevano preparato con cura, impegno e determinazione la gara dell'anno. Rimontare con due reti nel sacco avversario, diventava difficile, a livello mentale. Niente e nessuno poteva prevedere una simile evenienza. Siamo stati penalizzati ingiustamente. Vediamo se mi riesce di leggerlo nei vostri articoli!"Questa è l'opinione del presidente ospite, che rispettiamo, per carità! L'arbitro era piazzato a pochi metri dall'episodio. I giocatori locali, hanno alzato le mani subito dopo. Noi invece eravamo lontani almeno sessanta-settanta metri dall'azione ed in linea decentrata. Conta la decisione dell'arbitro. Possiamo contestare la sua scelta, ma non la sua buona fede.
Lui, il pallone l'ha visto dentro. Diceva Massimo Cumbo, il Collina del calcio a 5, in un meeting, a cui siamo stati invitati che…"La prima cosa che facciamo nelle selezioni, è la vista; questo, è pacifico, scontato e lapalissiano. Se non ci sono dieci su dieci, senza nulla togliere, l'arbitro in questione se ne può andare a casa. Se ha un filo di grasso e non rispetta i tempi della corsa è a rischio " E così via. Stefano Archinà presidente dell'AIA Calabria ed il suo collega Gino Idone dell'AIA di Reggio Calabria, erano lì in prima poltrona. Sugli arbitri le società devono darsi una mossa. Senza la giacchetta nera in campo, non si gioca. Questo è certo. Infatti quando per una causa qualsiasi, non arriva allo stadio, i dirigenti si affrettano a contattare la Lega e l'AIA, per sapere come muoversi; cosa fare. L'arbitro, non è il "cornuto" della domenica. Al contrario, è una persona di grande equilibrio, che abbandona la famiglia e percorre centinaia di chilometri per assicurare alle società, alle squadre, alle tifoserie, quella terzietà che è la garanzia della probità, della moralità e della giustizia. Il singolo arbitro, sebbene in buona fede, può sbagliare, per carità. Ma in questo caso, ci sono gli organi preposti. Tipo, i commissari di campo, i commissari degli arbitro, gli osservatori tecnici ecc.che stanno ben celati in tribuna o a bordo campo. Ci confidava un noto addetto ai lavori…
"Il calcio si sta evolvendo, anzi "triplicando": Figc, CSI, UISP. La gente sta maturando. Sebbene ancora ci sia qualcosa da aggiustare, sistemare, arricchire migliorare e perfezionare. Il numero degli addetti ai lavori, non solo non diminuisce, ma anzi aumenta a vista d'occhio. C'è spazio per tutti; sia maschi che femmine e per tutte le età. ". Bla-bla! Ma ora torniamo al trionfo del Futsal Melito. Forse si esagera, ma tale è. La vittoria sulla Pro Pellaro, spalanca le porte della Seconda categoria. Come da Comunicato Stampa Ufficiale della Lega, Benchè in teoria, si debba aspettare la fine dei Campionati e capire se i meccanismi siano ben olieti; se gli automatismi funzionino. A partire dalla serie D. Quante squadre calabresi retrocederanno. Una, due, nessuna. Per ogni "numero" scatta un meccanismo. A salire od a scendere. Poi bisognerà vedere il cammino del Rende. Se andasse in serie D (assieme alla Nuova Gioiese, che ha vinto il campionato), si aprirebbe il vuoto di una casella e si finirebbe nelle 'scatole cinesi'. Tutto questo, senza contare le rinunce. La Valle Grecanica, retrocessa dalla serie D, come tutti sanno, non presentò domanda d'iscrizione nel campionato d'Eccellenza e scomparve dalla 'carta geografica'. Senza contare le fusioni. Il che, può accadere in tutti i tipi di campionato. C'è pure il caso, di società che scompaiono dall'oggi al domani, dopo una militanza trentennale; se non di più. Melitese e Omega Bagaladi (Vallata San Lorenzo), militavano entrambe in Eccellenza, ma dopo la fusione, si sono liquefatte, come neve al sole.
I cicli, sono fatti per…chiudersi ed aprirsi. Le cordate di imprenditori e volontari, vanno e vengono in un divenire continuo ed incessante. Il treno del gioco del calcio, non si è fermato, neppure dopo i terremoti societari o le terrificanti sentenze relative agli scandali del calcio-scommesse. Figurarsi, "perché" scompaia una squadra, sia pure prestigiosa. Altro giro, altra corsa; signori, in carrozza, si parteee! Futsal Melito-Pro Pellaro, ancora non può andare in archivio. A nostro avviso, alla formazione di Cara e Cogliandro, è mancato lo stoccatore dai sedici metri, ma non chiamatelo bomber o goleador. Perfino uomo d'area o d'esperienza. Abbiamo scoperto l'acqua calda, anche qui. Un problema che (in parte) riguarda pure la matricola Melito Futsal. Potrà dare la croce addosso all'arbitro quanto vorrà, ma sul secondo goal, quello che ha scritto la parola "fine" sui sogni di gloria, siglato da "Speedy Gonzales"-Minicuci, la difesa era andata a caccia di farfalle sotto l'arco di tito. Come in altri frangenti. Nel primo tempo ha balbettato in cabina di regìa. Qualcheduno, importante e basilare è stato più avaro, egoista ed egocentrico di Arpagone. Qualche altro si è limitato a fare la bella statuina. E c'era lì, pure, chi si guardava la partita sullo schermo piatto a cristalli liquidi, sprofondato sul sofà. Mentre dall'altra parte i fratelli Barilla, ergevano la diga di Assuan. Insieme a Marra, Errigo, Ielo e Laganà…off limits private property no trespassing.
Due colonne d'Ercole invalicabili. Ottimi incontristi e portatori di borracce. Così l'intramontabile ma ancora integro e smanioso Tripodi, ha avuto tutto il tempo e lo spazio (un po' meno il fiato) per sciorinare e distribuire palloni a destra ed a manca. Cosa, che non ha potuto fare in precedenza. Una ricompensa della dea bendata? Sarà, ma gl'infortuni di Bruno Pansera Domenico Tripodi, Giovanni Calabrò, Peppe Pulitanò, Orlando e Candito, a parte le squalifiche, hanno avuto il loro peso determinante sulla performance della squadra. E' stato un piacere per gli hooligans e gli skin-heads, assistere alle sgroppate dei difensori esterni, alle folate offensive dei tornanti di fascia, al gioco delle diagonali. Francamente ci era piaciuto di più, la Pro Pellaro, vista all'opera sempre qui al Marosimone qualche mese fa; battuta di giusta misura (2-1) nella gara di ritorno della regular season. Più grinta e mordente, meno dispersione. Ed ora? Per la Pro Pellaro rimane spalancata la porta del ripescaggio quasi certo. Titoli sportivi a parte, quale finalista dei play off, può ambire al salto di categoria. Il Futsal Melito, si concederà ancora qualche 'scialata', poi si partirà per le vacanze che non potranno essere comunque last minute in volo charter per Sharm El sheik, né alle Maldive. Al massimo, per Caorle, Lignano Sabbiodoro, Cesenatico, Francavilla al mare, Santa Teresa di Gallura, Viareggio, Anzio, Positano, Maratea…Cosa che non potranno fare subito i dirigenti.
Le squadre infatti, si fanno a giugno. Il Melito ambisce al salto di categoria, questo è risaputo, per tornare in quota. Almeno in prima categoria, poi si vedrà. A luglio, le squadre in linea di massima, sono già bell'e fatte. Ad agosto, si riparte con la Coppa Italia. I bombers, sono merce pregiata e rara, ma servono anche i registi d'esperienza, i portieri di lunga militanza, i liberi di provata classe. Una squadra, che abbia aspirazioni, non può limitarsi a fare una squadra per la…salvezza. Punto fermo, sono la dirigenza ed il trainer, che palmares alla mano è un vincente. Non è poco ma nel calcio chi si ferma è perduto. Domenico Salvatore
Il tabellino di Dosa
Futsal Melito: Candito 7, Marra 8, Ielo 8, Laganà 8, Errigo 8, Barilla M.10, Barilla R. 10, Pulitanò 8, Tripodi 9, Gullì 8, Minicuci 10
In panchina, Avenoso, Baccellieri, Calabrò, Orlando, Latella, Pansera, Focà,
Presidente, Rocco De Pietro 10
Allenatore, Domenico Tripodi,10
Pro Pellaro: Cogliandro I 6, Casciano 6, Familiari 6, Alampi 6, Colo 6, Sergi 6, Sebino 6, Polito 6, Belvedere 6, Ricciardi 6, Polimeni 6
In panchina, Barreca, Marra, Falduto, Latella, Cogliandro II, Iriti, Cogliandro III
Presidente, Domenico Sergi 7
Allenatore, Pasquale Cogliandro 7
Marcatori al 10 p.t. Tripodi, al 38 del p.t. Minicuci
Note, Pomeriggio di sole, disturbato da un leggero vento. Spettatori un migliaio. Angoli 7-5, punizioni 18-13; rimesse laterali 16-14
Arbitro, Natale Guarnaccia
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MELITO PORTO SALVO (RC), UNA PROMOZIONE CHE FA SOGNARE AD OCCHI APERTI, FINALMENTE UNA BELLA NOTIZIA
Gli ospiti, che avevano preparato il match con sedute ed allenamenti intensi e scrupolosi, hanno dato il massimo per vincere questa partita. Nonostante il colpo dell'abbandono incredibile ed improvviso se non inopportuno del trainer Peppe Cara. Molto contestata l'azione del primo goal. Il pallone ha varcato o no, la linea fatale? Il Melito, giura di sì. La Pro Pellaro, giura di no. Non possiamo pronunciarci, in mancanza di immagini chiare e certe. Nella ripresa il team di Domenico Sergi, ha avuto diverse palle-goal per riaprire il match, ma le ha fallite per eccesso di precipitazione o per egoismo. Altre volte, come le uscite di Candito sui piedi degli attaccanti, è mancata la giusta lucidità
Domenico Salvatore
MELITO PORTO SALVO-Apoteosi di un trionfo. Vittima di turno, un'altra grande decaduta del calcio locale, la Pro Pellaro. Una grande partita, finalmente perfetta in ogni reparto. Difesa rocciosa ed impenetrabile. Centrocampo massiccio e dinamico. Attacco devastante sulle fasce e nelle percussioni. Mister DomenicoTripodi (Mico o Mimmo), ha ritrovato improvvisamente la formula, che aveva sperimentato nelle prime gare. Quel modulo tattico 4-4-2 classico, che all'occorrenza può diventare 4-3-3 o 3-5-2 a seconda dei casi. Mister Pasquale Cogliandro, una leggenda del calcio dilettantistico calabrese, costretto a fare di necessità virtù, chiosava col cronista nel campo per destinazione che…"Questo campionato potevano e dovevano vincerlo la Pro Pellaro ed il Futsal Melito. Avevano tutte le figure giuste, nei reparti-chiave. Ma nel calcio succedono ed accadono delle cose, che nessun dirigente, nessun trainer potrà mai prevedere. In altri termini, quando vengono meno nei ruoli-cardine (portiere, libero, regista e prima punta)i giocatori di peso e di statura, non c'è demiurgo in grado di plasmare e modellare la materia caotica ed informe. Il Ravagnese G.b.i., ha vinto? Il Ravagnese G.b.i., ha ragione! Chapeau! Tra due litiganti, il terzo gode. Ma, non era la squadra più forte del campionato. A mio avviso, semmai, la più fortunata. Troppe cose, non giravano per il verso giusto. A parte infortuni, squalifiche, indisponibilità, lauree, concorsi, matrimoni, battesimi e così via." La stessa opinione guarda caso di mister Tripodi. Rispettabilissima per carità.
La nostra, leggermente diversa, l'abbiamo già espressa nelle scorse settimane. Troviamo giusto invece, che si passi ai raggi ics il campionato; che si faccia la risonanza magnetica sulle singole partite; che si discuta sui "perché". Sono il sale del gioco del calcio e non solo. Poi, ci saranno pure le chiacchiere di bizolo e di taverna, se non quelle di bettola. Il presidente ospite Domenico Sergi, sibilava a fina gara…"Mi chiedete un commento, l'intervista a fine gara. E che vi debbo dire? Vediamo, se avete il coraggio di scrivere, che l'arbitro abbia condizionato la gara con quel goal fantasma, attribuito a Tripodi, che ha visto solo lui. Il regolamento dice che il pallone deve superare la linea bianca per intero. Noi riteniamo che ciò non sia avvenuto. La concessione del goal 'inesistente' ha fiaccato le gambe dei miei ragazzi, che avevano preparato con cura, impegno e determinazione la gara dell'anno. Rimontare con due reti nel sacco avversario, diventava difficile, a livello mentale. Niente e nessuno poteva prevedere una simile evenienza. Siamo stati penalizzati ingiustamente. Vediamo se mi riesce di leggerlo nei vostri articoli!"Questa è l'opinione del presidente ospite, che rispettiamo, per carità! L'arbitro era piazzato a pochi metri dall'episodio. I giocatori locali, hanno alzato le mani subito dopo. Noi invece eravamo lontani almeno sessanta-settanta metri dall'azione ed in linea decentrata. Conta la decisione dell'arbitro. Possiamo contestare la sua scelta, ma non la sua buona fede.
Lui, il pallone l'ha visto dentro. Diceva Massimo Cumbo, il Collina del calcio a 5, in un meeting, a cui siamo stati invitati che…"La prima cosa che facciamo nelle selezioni, è la vista; questo, è pacifico, scontato e lapalissiano. Se non ci sono dieci su dieci, senza nulla togliere, l'arbitro in questione se ne può andare a casa. Se ha un filo di grasso e non rispetta i tempi della corsa è a rischio " E così via. Stefano Archinà presidente dell'AIA Calabria ed il suo collega Gino Idone dell'AIA di Reggio Calabria, erano lì in prima poltrona. Sugli arbitri le società devono darsi una mossa. Senza la giacchetta nera in campo, non si gioca. Questo è certo. Infatti quando per una causa qualsiasi, non arriva allo stadio, i dirigenti si affrettano a contattare la Lega e l'AIA, per sapere come muoversi; cosa fare. L'arbitro, non è il "cornuto" della domenica. Al contrario, è una persona di grande equilibrio, che abbandona la famiglia e percorre centinaia di chilometri per assicurare alle società, alle squadre, alle tifoserie, quella terzietà che è la garanzia della probità, della moralità e della giustizia. Il singolo arbitro, sebbene in buona fede, può sbagliare, per carità. Ma in questo caso, ci sono gli organi preposti. Tipo, i commissari di campo, i commissari degli arbitro, gli osservatori tecnici ecc.che stanno ben celati in tribuna o a bordo campo. Ci confidava un noto addetto ai lavori…
"Il calcio si sta evolvendo, anzi "triplicando": Figc, CSI, UISP. La gente sta maturando. Sebbene ancora ci sia qualcosa da aggiustare, sistemare, arricchire migliorare e perfezionare. Il numero degli addetti ai lavori, non solo non diminuisce, ma anzi aumenta a vista d'occhio. C'è spazio per tutti; sia maschi che femmine e per tutte le età. ". Bla-bla! Ma ora torniamo al trionfo del Futsal Melito. Forse si esagera, ma tale è. La vittoria sulla Pro Pellaro, spalanca le porte della Seconda categoria. Come da Comunicato Stampa Ufficiale della Lega, Benchè in teoria, si debba aspettare la fine dei Campionati e capire se i meccanismi siano ben olieti; se gli automatismi funzionino. A partire dalla serie D. Quante squadre calabresi retrocederanno. Una, due, nessuna. Per ogni "numero" scatta un meccanismo. A salire od a scendere. Poi bisognerà vedere il cammino del Rende. Se andasse in serie D (assieme alla Nuova Gioiese, che ha vinto il campionato), si aprirebbe il vuoto di una casella e si finirebbe nelle 'scatole cinesi'. Tutto questo, senza contare le rinunce. La Valle Grecanica, retrocessa dalla serie D, come tutti sanno, non presentò domanda d'iscrizione nel campionato d'Eccellenza e scomparve dalla 'carta geografica'. Senza contare le fusioni. Il che, può accadere in tutti i tipi di campionato. C'è pure il caso, di società che scompaiono dall'oggi al domani, dopo una militanza trentennale; se non di più. Melitese e Omega Bagaladi (Vallata San Lorenzo), militavano entrambe in Eccellenza, ma dopo la fusione, si sono liquefatte, come neve al sole.
I cicli, sono fatti per…chiudersi ed aprirsi. Le cordate di imprenditori e volontari, vanno e vengono in un divenire continuo ed incessante. Il treno del gioco del calcio, non si è fermato, neppure dopo i terremoti societari o le terrificanti sentenze relative agli scandali del calcio-scommesse. Figurarsi, "perché" scompaia una squadra, sia pure prestigiosa. Altro giro, altra corsa; signori, in carrozza, si parteee! Futsal Melito-Pro Pellaro, ancora non può andare in archivio. A nostro avviso, alla formazione di Cara e Cogliandro, è mancato lo stoccatore dai sedici metri, ma non chiamatelo bomber o goleador. Perfino uomo d'area o d'esperienza. Abbiamo scoperto l'acqua calda, anche qui. Un problema che (in parte) riguarda pure la matricola Melito Futsal. Potrà dare la croce addosso all'arbitro quanto vorrà, ma sul secondo goal, quello che ha scritto la parola "fine" sui sogni di gloria, siglato da "Speedy Gonzales"-Minicuci, la difesa era andata a caccia di farfalle sotto l'arco di tito. Come in altri frangenti. Nel primo tempo ha balbettato in cabina di regìa. Qualcheduno, importante e basilare è stato più avaro, egoista ed egocentrico di Arpagone. Qualche altro si è limitato a fare la bella statuina. E c'era lì, pure, chi si guardava la partita sullo schermo piatto a cristalli liquidi, sprofondato sul sofà. Mentre dall'altra parte i fratelli Barilla, ergevano la diga di Assuan. Insieme a Marra, Errigo, Ielo e Laganà…off limits private property no trespassing.
Due colonne d'Ercole invalicabili. Ottimi incontristi e portatori di borracce. Così l'intramontabile ma ancora integro e smanioso Tripodi, ha avuto tutto il tempo e lo spazio (un po' meno il fiato) per sciorinare e distribuire palloni a destra ed a manca. Cosa, che non ha potuto fare in precedenza. Una ricompensa della dea bendata? Sarà, ma gl'infortuni di Bruno Pansera Domenico Tripodi, Giovanni Calabrò, Peppe Pulitanò, Orlando e Candito, a parte le squalifiche, hanno avuto il loro peso determinante sulla performance della squadra. E' stato un piacere per gli hooligans e gli skin-heads, assistere alle sgroppate dei difensori esterni, alle folate offensive dei tornanti di fascia, al gioco delle diagonali. Francamente ci era piaciuto di più, la Pro Pellaro, vista all'opera sempre qui al Marosimone qualche mese fa; battuta di giusta misura (2-1) nella gara di ritorno della regular season. Più grinta e mordente, meno dispersione. Ed ora? Per la Pro Pellaro rimane spalancata la porta del ripescaggio quasi certo. Titoli sportivi a parte, quale finalista dei play off, può ambire al salto di categoria. Il Futsal Melito, si concederà ancora qualche 'scialata', poi si partirà per le vacanze che non potranno essere comunque last minute in volo charter per Sharm El sheik, né alle Maldive. Al massimo, per Caorle, Lignano Sabbiodoro, Cesenatico, Francavilla al mare, Santa Teresa di Gallura, Viareggio, Anzio, Positano, Maratea…Cosa che non potranno fare subito i dirigenti.
Le squadre infatti, si fanno a giugno. Il Melito ambisce al salto di categoria, questo è risaputo, per tornare in quota. Almeno in prima categoria, poi si vedrà. A luglio, le squadre in linea di massima, sono già bell'e fatte. Ad agosto, si riparte con la Coppa Italia. I bombers, sono merce pregiata e rara, ma servono anche i registi d'esperienza, i portieri di lunga militanza, i liberi di provata classe. Una squadra, che abbia aspirazioni, non può limitarsi a fare una squadra per la…salvezza. Punto fermo, sono la dirigenza ed il trainer, che palmares alla mano è un vincente. Non è poco ma nel calcio chi si ferma è perduto. Domenico Salvatore
Il tabellino di Dosa
Futsal Melito: Candito 7, Marra 8, Ielo 8, Laganà 8, Errigo 8, Barilla M.10, Barilla R. 10, Pulitanò 8, Tripodi 9, Gullì 8, Minicuci 10
In panchina, Avenoso, Baccellieri, Calabrò, Orlando, Latella, Pansera, Focà,
Presidente, Rocco De Pietro 10
Allenatore, Domenico Tripodi,10
Pro Pellaro: Cogliandro I 6, Casciano 6, Familiari 6, Alampi 6, Colo 6, Sergi 6, Sebino 6, Polito 6, Belvedere 6, Ricciardi 6, Polimeni 6
In panchina, Barreca, Marra, Falduto, Latella, Cogliandro II, Iriti, Cogliandro III
Presidente, Domenico Sergi 7
Allenatore, Pasquale Cogliandro 7
Marcatori al 10 p.t. Tripodi, al 38 del p.t. Minicuci
Note, Pomeriggio di sole, disturbato da un leggero vento. Spettatori un migliaio. Angoli 7-5, punizioni 18-13; rimesse laterali 16-14
Arbitro, Natale Guarnaccia
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