L’uomo in aula di giustizia era assistito e difeso dall’avvocato Giuseppe Vena.Rischiava fino a tre anni invece patteggia la pena a soli mesi quattro, col beneficio della sospensione condizionale della pena, è quanto accaduto al coriglianese trentacinquenne B.G.
L’uomo era stato deferito presso il Tribunale di Rossano perché a seguito di un controllo sul lavoro era emerso che in qualità di titolare di una ditta, aveva occupato alle proprie dipendenze un lavoratore extracomunitario privo del permesso di soggiorno e pertanto veniva ad essere segnalato alla Procura della Repubblica.
L’uomo in aula di giustizia era assistito e difeso dall’avvocato Giuseppe Vena, il quale concordava col Pubblico Ministero – mediante il rito del patteggiamento - l’applicazione della pena a soli mesi quattro di arresto, il tutto col beneficio della sospensione condizionale della pena ossia da non scontare.
Il Giudice monocratico accoglieva la richiesta dell’avvocato Giuseppe Vena e del Pubblico Ministero.
Aveva occupato suolo demaniale: assolto.
Il Gip del Tribunale di Rossano, ha assolto per non aver commesso il fatto il cinquantaseienne coriglianese S.M.
L’uomo era imputato di aver arbitrariamente occupato, in qualità di legale rappresentante di una nota società armatrice, una superficie di spazio di proprietà del demanio marittimo con delle unità da pesca.
L’uomo, in aula di giustizia era assistito e difeso dall’avvocato Giuseppe Vena, veniva processato nelle forme del rito abbreviato condizionato all’ acquisizione di documentazione.
L’avvocato Giuseppe Vena, in sede di arringa, rappresentava al giudicante come l’uomo era innocente e che vi era stato un mero scambio di persona nel formulare l’imputazione atteso che tale circostanza si evinceva dalla visura commerciale e dal codice fiscale differente per cui l’uomo non poteva aver commeso alcun reato; tesi difensiva a cui si associava anche il Pubblico Ministero.
Il Giudice, udite le arringhe difensive dell’avvocato Giuseppe Vena e del Pubblico Ministero, si ritirava in camera di consiglio per poi rientrare in aula e dare lettura del dispositivo con cui assolveva l’imputato per non aver commesso il fatto.
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