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Patti Smith: 'Sono un'italiana di nome Smith! Amo moltissimo Papa Francesco'.

 Patti Smith.
MUSICA: PATTI SMITH, SONO UN'ITALIANA DI NOME SMITH, 'I MIEI COETANEI ASCOLTAVANO IL ROCK, IO PUCCINI E VERDÌ .

Roma, 10 Aprile 2013 - «Dall'Italia è arrivato e continua ad arrivare tutto quello che mi cattura, dalla musica di Puccini e Verdi, alla cucina, dalla pittura, al cinema, al mio amato 'Pinocchiò. E poi la gente, che mi carica di energia. Ammetto di essere un'italiana di nome Smith!».

Parla a ruota libera Patti Smith, che ieri sera ha presenziato alla proiezione del film documentario sulla sua vita 'Dream of lifè, diretto da Steven Sebring, che ha aperto all'Auditorium Parco della Musica di Roma la rassegna 'My Festival' curata direttamente dalla sacerdotessa del rock.

Quasi due ore di immagini, in un'alternanza di bianco e nero e colore, commentate dalla viva voce di Patti Smith (in inglese e purtroppo senza sottotitoli), che restituiscono, attraverso un collage artistico, la biografia della leggendaria cantante rock. «Amo l'Italia -dice- e all'età di otto anni sono rimasta folgorata dalla musica di Puccini. Tutti i miei coetanei ascoltavano il rock, io invece Verdi e Puccini». E racconta di quando viveva in un sobborgo di Philadelphia abitato prevalentemente da italiani: «Le vostre donne al mercato sono esigentissime. Quando comprano la frutta o la verdura, la osservano attentamente e scartano tutto finchè non trovano la migliore».

 È affascinata dalla direzione artistica del 'My Festival': «Posso fare la performer, ma anche decidere di lavorare accanto ad artisti come Bernardo Bertolucci o Marco Tirelli (con il quale ha realizzato l'installazione 'Memories', da venerdì prossimo al 23 maggio all'Auditorium, ndr). E siccome al centro di tutte le culture, soprattutto quella italiana, c'è la famiglia -dice- ho pensato di fare venire i miei figli per una serata (stasera, Sala Petrassi ore 21,00) che avrà al centro la maternità e la vedovanza, visto che sono anche vedova. Poi ho ideato una serata dedicata al mio adorato Pinocchio (18 aprile) e una a 'Horses' (14 aprile), il mio album del '75 che in Italia ha avuto un'accoglienza tale da darmi una carica straordinaria». 


PATTI SMITH: 'AMO MOLTISSIMO PAPA FRANCESCO, IL NOME CHE HA SCELTO È CARICO DI VALORI IMPORTANTÌ.


Patti Smith nel corso della sua carriera ha lavorato con i più grandi personaggi della musica e della cultura americana, da Bob Dylan a Allen Ginsberg, da Robert Mapplethorpe a William Burroughs. «Negli anni '60 e '70 non c'era il culto della celebrità come c'è oggi -dice l'artista- e a New York eravamo tutti al Chelsea Hotel. Ci si incontrava e si collaborava. Io sono una che lavora -sottolinea- non faccio vita di società, non vado alle feste e mi piace stare con la gente che lavora, con gli artisti come me». Perchè, rimarca Patti Smith, «il compito dell'artista è fare il suo lavoro, oggi come ieri. Ed è quello che ho sempre cercato di fare io, studiando cose nuove e lavorando ogni santo giorno della mia vita. Sono grata per il dono che ho ricevuto che mi rende capace di trasfigurare tutto quello che incontro, ho il senso del passato ma anche del futuro, ma sento sempre dentro di me il sangue dei miei antenati spirituali, quelli che mi hanno ispirata. Non mi preoccupo per il tempo che passa, anche se quando mi guardo allo specchio lo vedo, ma mi curo perchè voglio vivere e lavorare il più a lungo possibile». Patti Smith confessa di avere un unico principio filosofico che la ispira, quello che lei chiama «l'undicesimo comandamento: 'amatevi gli uni con gli altrì. Se si rispettasse -afferma- tutti i pezzi del puzzle andrebbero a posto da soli». E confessa di amare «moltissimo Papa Francesco. Non sono cattolica -precisa- ma come essere umano lo stimo moltissimo. Quando Benedetto XVI annunciò di volere rinunciare, ho sperato subito che il suo successore scegliesse il nome di Francesco. E quando c'è stata la fumata bianca e l'annuncio, sono stata tanto felice che ho pianto. Avrei dovuto scommettere -scherza- Ho molto studiato San Francesco e i suoi valori, dei quali questo Papa si fa portatore, sono importantissimi in un momento come questo di crisi economica, ma anche di devastazione ambientale. Vedremo cosa riesce a fare», conclude. (Adnkronos)

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