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Le MNews 'Tutto Calcio' del 21 Marzo 2013.

Mario Balotelli con Cesare Prandelli.
CALCIO: AZZURRI; PRANDELLI, BALOTELLI STA TROVANDO SUA STRADA.

GINEVRA, 21 Marzo 2013 - Mario Balotelli sta trovando la sua strada. Ne è convinto Cesare Prandelli, che sull'attaccante rossonero è pronto a puntare per il futuro azzurro già a partire da stasera, nell'amichevole col Brasile. «Che in questi giorni si sia parlato poco di lui lo trovo un buon segnale. Vuole dire che il lavoro paga», ha detto il ct della nazionale a RaiSport, nella consueta intervista prepartita nell'ambito dell'accordo di esclusiva tra Figc e tv pubblica. «Mario - ha aggiunto Prandelli - sta trovando la strada giusta. Lo vedo più partecipe, segue i movimenti dei compagni senza perdere la freddezza sottoporta: ecco, questa è una sua dote, può toccare due o tre palloni davanti alla porta ma essere ugualmente letale. E nel complesso sta maturando in fretta». Qualsiasi sia la formula scelta per l'Italia, Balotelli resta al centro del progetto: «Per il 4-3-3 - ha spiegato ancora Prandelli - ci sarà tempo, col Brasile preferisco andare sul sicuro con un 4-4-2». Agli azzurri per stasera chiede di mostrare «carattere, determinazione e spirito», e si auspica di accontentare tutta quella generazione di under 30 che non hanno mai visto l'Italia battere il Brasile: «Speriamo di riuscirci stasera, dopo l'82». In nazionale, intanto, potrà usufruire del lavoro di Conte. «In eredità dalla Juve non prendiamo solo una difesa super, ma anche buoni centrocampisti: quel che ha portato questo allenatore alla capolista è soprattutto la cultura del lavoro».


CALCIO: MOURINHO; DEL BOSQUE,'SUE PAROLE SONO GIOCO RAGAZZÌ CT SPAGNA, 'HO COSE PIÙ IMPORTANTI A CUI PENSARÈ.


MADRID, 21 MAR - «Un gioco da ragazzi»: così il commissario tecnico della Spagna campione del Mondo e d'Europa, Vicente del Bosque, ha commentato le dichiarazione del tecnico del Real Madrid, Josè Mourinho, su presunte irregolarità della Fifa nell'assegnargli il pallone d'oro come miglior allenatore del 2012. «Non sono preoccupato di ciò che ha detto - ha detto del Bosque alla catena The rail -. Le sue parole non mi hanno dato fastidio, ma ora ho cose più importanti da fare: devo pensare alla squadra». Il ct spagnolo ha rilevato, tuttavia, che «compito del calcio è unire, non separare, e di questo devono tener conto personaggi le cui parole godono di una certa eco». Del Bosque ha ripetuto - come ha fatto con i suoi giovcatori -che «occorre pensare alla Finlandia e poi ha confermato che il capitano delle »furie rosse«, Iker Casillas, sarà tra i convocati per la Confederations Cup, anche se, a causa di un infortunio, il portiere resterà fermo diversi mesi. »Ci ha dato molto - ha detto del Bosque - e noi abbiamo rispetot e ammirazione per lui«.


CALCIO: DEL BOSQUE, CONVOCHERÒ CASILLAS PER CONFEDERATIONS CUP, 'SEGNALE DI RISPETTO PER UNO DEI MIGLIORI GIOCATORI DEL CALCIO SPAGNOLÒ.

Madrid, 21 mar. Il portiere Iker Casillas andrà alla Confederations Cup, anche se non giocherà da titolare al Real Madrid per tutto il resto della stagione. Lo ha confermato il ct della Spagna, Vicente Del Bosque. «Anche se Casillas non giocherà fino alla fine della stagione, andrà alla Confederations Cup, se continuerà a stare bene», ha detto l'allenatore all'emittente radiofonica Cadena Ser. «Convocare Casillas, anche se non gioca, è un segnale di rispetto per uno dei migliori giocatori del calcio spagnolo. Ha giocato 140 partite con la maglia della Spagna, ci ha dato molto, abbiamo una grande stima di lui». Il tecnico ha spiegato anche perchè non lo ha convocato per le partite contro Finlandia e Francia per le qualificazioni ai Mondiali di Brasile 2014: «Mi sembrava imprudente convocare Casillas senza l'approvazione del suo club».


CALCIO: SANNINO, SFIDA CONTRO LA ROMA SARÀ DECISIVA,'PALERMO NON È MORTO, NELLE ULTIME 9 GARE DOVREMO TIRAR FUORI IL MEGLIO DI NOÌ

Palermo, 21 mar.  «Questa squadra non è morta, la partita contro la Roma per noi diventa determinante, abbiamo capito tutti che è la gara che ci può dare la possibilità di respirare ancora». L'allenatore del Palermo, Giuseppe Sannino, è consapevole dell'importanza della prossima sfida di campionato che vedrà, dopo la sosta per gli impegni della Nazionale, i siciliani, ultimi in classifica, ospitare i giallorossi. «Ho chiesto a tutti, dal primo all'ultimo, di guardarsi dentro e capire perchè siamo a questo punto -prosegue il tecnico rosanero-, dobbiamo ripartire da qui. Capisco la delusione, però cerchiamo di veder il bicchiere mezzo pieno altrimenti non arriviamo da nessuna parte. A me piace esser chiaro, non voglio prendere in giro nessuno, mancano 9 partite alla fine e dobbiamo tirar fuori il meglio di noi in questo momento. Con il Milan è andata male ma ce la siamo giocata».

CALCIO: 5 ESPULSI IN UNA SQUADRA, SOSPESA PARTITA JUNIORES.

FIRENZE, 21 MAR - Cinque calciatori espulsi in una sola squadra, partita sospesa. È successo a Pelago (Firenze), durante il match con la Sancascianese, nel campionato Juniores provinciali (girone B). L'arbitro è stato costretto a decretare lo stop all'88', perchè la formazione locale, dopo le espulsioni, era rimasta in campo con sei calciatori, numero insufficiente per poter continuare l'incontro. Gli ospiti erano in vantaggio 3-0. Il giudice sportivo, che ha valutato le gare del settore giovanile disputate il 16 e 17 marzo, ha punito la formazione del Pelago (Firenze) decretandone la sconfitta per 0-3. Ai cinque calciatori espulsi ha inflitto la squalifiche per una o due gare.


CALCIO: VARESE; ROSATI, CASTORI GODE DI NOSTRA FIDUCIA MOMENTO DIFFICILE MA SIAMO ANCORA IN ZONA PLAYOFF

MILANO, 21 MAR - Il presidente del Varese Antonio Rosati conferma la fiducia nel tecnico Fabrizio Castori con un intervento sul sito ufficiale della società, nel quale richiama la squadra a serrare i ranghi in vista del finale di stagione. «Siamo consapevoli del momento difficile che sta attraversando la squadra, ma Castori gode della nostra fiducia - si legge sull'organo del club biancorosso - Dobbiamo restare compatti per affrontare le ultime dieci partite del campionato con impegno, volontà, coraggio, entusiasmo e spirito di appartenenza». Nonostante la sconfitta casalinga di ieri contro il Novara il Varese è ancora in zona playoff, in corsa con le pretendenti per un posto nella massima serie. «Oggi la classifica dice che il Varese è quinto - ha continuato Rosati - Questo vuol dire che il gruppo ha dimostrato di avere qualità e valori durante la stagione. Per questo motivo siamo convinti che possiamo uscire da questo periodo negativo e giocare al massimo a partire da Vicenza».


CALCIO: BOATENG ALLE NAZIONI UNITE, SE NON FRONTEGGIAMO RAZZISMO DILAGHERÀ,'NON È SOLO UN ARGOMENTO DA HISTORY CHANNEL'

Ginevra, 21 apr.  «Il razzismo non va via da solo. Se non lo fronteggiamo, dilagherà». Sono queste le parole del giocatore del Milan, Kevin-Prince Boateng, al Palazzo delle Nazioni a Ginevra in occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione delle Discriminazioni Razziali. «È un onore per me avere la possibilità di parlare qui oggi. Siamo nel 2013 e il razzismo è ancora tra noi e rappresenta ancora un problema. Il razzismo non è solo un argomento da History Channel o qualche cosa che si riferisce alle storie dei tempi passati o che semplicemente accade in territori lontani dal nostro. Il razzismo è reale ed esiste qui e ora. Il razzismo si trova nelle strade, sul posto di lavoro e anche negli stadi di calcio», aggiunge il numero 10 rossonero. «Ci sono stati momenti nella mia vita in cui non volevo neanche affrontare il problema. Ho cercato di ignorare il razzismo, come se fosse un mal di testa che sai andrà via prima o poi, basta aspettare. Ma quella era una illusione», ha proseguito il giocatore dopo aver spiegato quanto avvenuto a Busto Arsizio lo scorso 3 gennaio durante una gara amichevole. «Ho deciso di interrompere la gara e ho scagliato la palla sulle tribune perchè mi sentivo profondamente arrabbiato e offeso dalle ingiurie razziste a me indirizzate dagli spalti. Di per sè questo gesto non avrebbe avuto particolare risonanza. Tuttavia i miei compagni di squadra dell'AC Milan mi hanno subito seguito fuori dal campo senza neppure un attimo di esitazione. La cronaca del fatto che l'intera squadra dell'AC Milan avesse proprosto in campo un risoluto e univoco atteggiamento contro gli atti di razzismo in essere ha generato titoli di prima pagina nei media di tutto il mondo. Questa è la ragione della mia presenza qui oggi». 

Boateng nel suo discorso ha voluto ringraziare l'alto Commissario per i diritti Umani, la Signora Navi Pillay, e la Sezione Anti-Discriminazione del Suo Ufficio per il cortese invito. «Abbiamo il dovere di fronteggiare il razzismo e combatterlo -ha detto-. Il concetto di 'un pò razzistà non esiste. Non esistono quantità tollerabili di razzismo. Il razzismo è assolutamente inaccettabile e insostenibile indipendentemente dal luogo o dalla forma in cui si manifesta. Il razzismo, inoltre, va ben al di là del bianco contro nero. Ci sono molti altri tipi di razzismo che arrivano da persone di diverse nazionalità e colori. Il grande problema con il razzismo è che non esiste un vaccino per combatterlo. Non ci sono antibiotici da prendere. È come un virus altamente pericoloso e infettivo, che viene rafforzato dalla nostra indifferenza e staticità». Il centrocampista rossonero spiega poi che «quando ho giocato con la Nazionale Ghanese ho imparato a combattere la malaria. Vaccinare le persone non è sufficiente. Bisogna anche prosciugare gli stagni dove le zanzare portatrici della malattia proliferano. Penso che la malaria e il razzismo abbiano molto in comune. Gli stadi di calcio possono essere i luoghi dove persone con differenti culture etniche si riuniscono per sostenere la propria squadra del cuore -sottolinea- o possono simbolicamente essere anche uno stagno pericolosissimo dove le persone sane vengono infettate dal virus del razzismo. Non possiamo permettere che il razzismo si diffonda proprio davanti ai nostri occhi. Gli stadi di calcio, come tanti altri luoghi, sono pieni di giovani. Se non prosciughiamo gli stagni, tanti di loro che oggi sono sani, potrebbero prendere una delle malattie più pericolose dei giorni nostri».

Secondo Boateng i giocatori sono i primi a dover dare l'esempio. «Noi, che siamo costantemente sotto gli occhi dell'opinione pubblica abbiamo molte più reponsabilità. Non possiamo permetterci di essere indifferenti o passivi. Tanti sportivi, uomini e donne come me e i miei compagni di squadra dell'AC Milan, tanti artisti dello spettacolo e del mondo della musica e dell'informazione hanno opportunità uniche e quindi una speciale responsabilità». «La storia ci dimostra quanto importanti siano stati i contributi di famosi atleti. Mi permetto di dire che il fatto che il Presidente degli Stati Uniti d'America condivida il mio stesso colore della pelle non solo ha a che fare con Martin Luther King, ma anche con Mohammad Ali.Uno dei momenti più intensi e commoventi della mia vita finora è stato quando ho incontrato Nelson Mandela durante il Campionato del Mondo in Sud Africa nel 2010. Che uomo incredibile, sia nella finezza di mente sia nella caratura di spirito! La sua vita mi ha dimostrato che fare valere la propria voce contro il razzismo è meno pericoloso che la muta impassibilità», aggiunge il giocatore ghanese. «Nondimeno, è tanto importante e necessario opporsi al razzismo oggi come lo è stato nel passato. Dobbiamo ispirarci alle persone che hanno messo le proprie vite a rischio per la causa. Sono convinto che commetteremmo un fatale e pericolosissimo errore se credessimo che si possa combattere il razzismo ignorandolo e sperando che scompaia da solo come un brutto mal di testa. Questo non succederà. In qualsiasi momento le nostre strade si incroceranno con quella del razzismo il nostro dovere è quello di alzarci e agire, esporci e prevenirlo quando possibile, prosciugare gli stagni da cui ha avuto origine e da cui è proliferato».

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