In programma, martedì 19 marzo alle ore 10, presso la Scuola Media “Corrado Alvaro” di Melito Porto Salvo, il primo degli incontri previsti dal “Progetto Legalità”, promosso dall’Istituto Comprensivo “De Amicis”, diretto dal professor Antonino Nastasi, in collaborazione con Poste Italiane. Il progetto, rivolto agli alunni delle terze classi del plesso di Melito Porto Salvo, ha sviluppato in tre fasi un percorso didattico di educazione alla responsabilità quotidiana, secondo l’etica della legale reciprocità nella cittadinanza democratica. Sotto la guida dei docenti Andrea Malaspina, referente e Marina De Gaetano e Alessandra Silimarco ed Antonietta Cilione, gli studenti hanno trattato i valori democratici e i principi della Costituzione italiana; il significato di bene comune; gli elementi storico-sociali che hanno portato allo sviluppo della criminalità organizzata; il ruolo dell’informazione nella lotta contro l’illegalità; il valore della partecipazione per il rispetto dei diritti e per la difesa della legalità e dei beni comuni; l’importanza delle figure di Falcone, Borsellino e Livatino nella difesa della legalità.
MELITO PORTO SALVO, IL TEMA DELLA LEGALITÁ AL CENTRO DI UN PROGETTO SCOLASTICO
Dopo aver acquisito gli elementi fondamentali dei temi trattati, gli alunni hanno rielaborato il percorso effettuato sul tema della legalità realizzando, con il supporto dell’insegnante Antonietta Cilione, un bozzetto grafico da cui verrà prodotta una cartolina postale.
L’ultima fase del progetto, prevede una serie di incontri con esperti, chiamati a promuovere riflessioni, attraverso la propria attività, sul significato e valore della legalità, intesa come costruzione e condivisione di norme, in difesa dei diritti di tutti e del benessere sociale.
All’appuntamento erano presenti: il Colonnello Gianfranco Ardizzone, Capocentro per la Calabria, comandante DIA di Reggio Calabria; il Vice Questore aggiunto Filippo Leonardo, dirigente del Commissariato di Condofuri; l’Ispettore capo Antonio Battaglia e l’assistente capo Francesco Anastasi, del Compartimento della Polizia Postale di Reggio Calabria. La responsabile della Filiale reggina di Poste Italiane, dottoressa Carolina Picciocchi, ha trattato il tema della legalità nella storia della Filatelia
Domenico Salvatore
MELITO PORTO SALVO (Reggio Calabria)- Istruire i figli, gli scolari, gli adolescenti. Di routine, ci pensa la catena famiglia-scuola-società-Stato, con annessi e connessi. Tipo la Chiesa, i boy-scout, il volontariato, l’associazionismo ecc. Il primo lavoro viene fatto in famiglia; poi affidato alla scuola materna; quindi l’approdo alla scuola elementare; infine alla scuola media; tanto per usare la vecchia terminologìa. Il completamento, avverrà nelle scuole superiori. Il progetto è rivolto agli alunni delle classi: IIIA e IIID del plesso di Melito P.S. e sarà svolto in collaborazione con Poste Italiane e altri soggetti istituzionali (Magistratura, Forze dell’Ordine, ecc.). Legalità. La città di Tiberio Evoli, Bruno Spatolisano e Pietro Panuccio è attenta, impegnata ed interessata all’argomento; e non si lascia sfuggire occasione ed opportunità, senza proporre attività, fervore ed alacrità. Non è la prima volta che la scuola media di Melito promuova azioni a sostegno della legalità. Ricordiamo con piacere la lezione tenuta dal procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. Ricordiamo pure con poca nostalgìa a dire il vero, che la preside di allora, non solo, si scordò di invitarci, ma ci negò l’ingresso. Siamo entrati, solamente dopo un duro braccio di ferro e dopo che altri giornalisti, quelli sì invitati, riveriti ed ossequiati, varcarono la soglia del portone centrale, assieme ad altri cameramen. Ricordiamo pure Il “Grifo” ed il “Nibbio”, i due “bravi” di manzoniana memoria, piazzati lì. Proprio così, per sbarrarci il passo.
A noi, che la legalità, la “mastichiamo” tutti i giorni, non solo su queste colonne. Cosa, che è avvenuta puntualmente e materialmente. Solo l’intervento del magistrato, valse a smorzare i toni. Niente a che vedere con la signorilità, la disponibilità, l’eleganza e lo stile dell’attuale dirigente Nino Nastasi. Benchè, il preside Nino Nastasi ( già sindacalista e vicesindaco a Bagaladi), si sia sempre distinto per le sue iniziative a sostegno della legalità. Ogni anno in tutta Italia, vengono celebrati eventi, circostanze, momenti importanti. Compreso l’avvenimento, ci piace sottolinearlo, in concomitanza con l'anniversario dell'assassinio per mano mafiosa del Giudice Antonino Scopelliti, sostituto procuratore generale presso la Suprema Corte di Cassazione, L’evento, viene realizzato nel mese di agosto ( il 9 agosto 2011 ricorreva il Ventesimo anniversario della uccisione) promosso dal Movimento "Ammazzateci tutti" e dalla Fondazione "Antonino Scopelliti" di concerto con il Ministero della Gioventù, la Regione Calabria, la Provincia di Reggio Calabria e il Comune di Reggio Calabria. La legalità, non è solo propedeutica al rispetto delle regole, del bon ton, del galateo e della convivenza civile e democratica; è soprattutto, un modus vivendi armonico, efficiente, funzionale ed efficace.
L’Istituto comprensivo “Edmondo De Amicis”, diretto da Nino Nastasi si sente impegnato in prima persona. Il convegno, si è tenuto presso l’aula magna della locale scuola media “Corrado Alvaro”, alla presenza delle terze classi e dei docenti referenti del progetto relativo. Sono intervenuti: il Colonnello Gianfranco Ardizzone, Capocentro per la Calabria, comandante DIA di Reggio Calabria; il Vice Questore aggiunto Filippo Leonardo, dirigente del Commissariato di Condofuri; l’Ispettore capo Antonio Battaglia e l’assistente capo Francesco Anastasi, del Compartimento della Polizia Postale di Reggio Calabria. La responsabile della Filiale reggina di Poste Italiane, dottoressa Carolina Picciocchi, ha trattato il tema della legalità nella storia della Filatelia ed ha spiegato ai ragazzi come e quando la legalità entri dappertutto attraverso l’effigie-immagine di donne ed uomini stampigliati sui francobolli. Ha aperto i lavori Nino Nastasi, il dirigente dell’Istituto Comprensivo ( Bagaladi, San Lorenzo, Roghudi, Melito), intitolato ad Edmondo De Amicis, indigeno autoctono, di adozione bagaladese…La legalità nel vivere quotidiano…il papa Francesco I°, ha indicato la legalità, la dignità, l’umanità. La dottoressa Carolina Picciocchi, direttrice provinciale delle poste di Reggio Calabria, ha detto che la legalità cominci dentro l’aula e che la filatelia c’azzecchi con la legalità.
Poi è salito in cattedra il dottor Filippo Leonardo, dirigente del Commissariato di Condofuri Marina, vicequestore aggiunto della Polizia di Stato…”La nostra è una chiacchierata. Sono contento che la celebrazione della legalità, sia capitata, proprio nel giorno della ‘Giornata della Legalità’. (Giornata della legalità dedicata a don Peppino Diana, medaglia d’oro al valor civile…”Parroco di un paese campano, in prima linea contro il racket e lo sfruttamento degli extracomunitari, pur consapevole di esporsi a rischi mortali, non esitava a schierarsi nella lotta alla camorra, cadendo vittima di un proditorio agguato mentre si accingeva ad officiare la messa. Nobile esempio dei più alti ideali di giustizia e di solidarietà umana”). Scrisse”Per amore del mio popolo, non tacerò…” La camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare “endemica” (= radicato) nella società campana. I camorristi impongono con violenza, armi in pugno, regole inaccettabili: estorsioni che hanno visto le nostre zone diventare sempre più aree assistite senza alcuna autonoma capacità di sviluppo; tangenti al venti per cento e oltre sui lavori edili, traffici illeciti per l'acquisto e lo spaccio delle sostanze stupefacenti e manovalanza a disposizione delle organizzazioni criminali; guerre tra clan che si abbattono come veri flagelli (ogni anno questa guerra produce più di 700 vittime, due morti al giorno);
la Campania è diventata un vero laboratorio di violenza per il crimine organizzato. II nostro impegno profetico di denuncia non deve e non può venire meno, Dio ci chiama a essere profeti. Il Profeta fa da sentinella: vede l'ingiustizia, la denuncia e richiama il progetto originario di Dio (Ezechiele 3,16-18); Il Profeta ricorda il passato e se ne serve per cogliere nel presente il nuovo (Isaia 43); Il Profeta invita a vivere e lui stesso vive la solidarietà nella sofferenza (Genesi 8,18-23); Il Profeta indica come prioritaria la via della giustizia (Geremia 22,3 - Isaia 58). Ai preti della Campania chiedo di parlare chiaro nelle omelie e in tutte quelle occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa. Alla Chiesa chiedo di non rinunciare al suo ruolo "profetico" per creare NUOVA COSCIENZA nel segno della giustizia, della solidarietà dei valori etici e civili.” Ricorda, il vicequestore aggiunto Filippo dottor Leonardo, pratico ed efficace il suo messaggio, che il prete sia stato ucciso il 19 marzo1991, nel giorno del suo onomastico:” Legalità, vuol dire, rispetto delle regole, ma anche rispetto degli altri… non buttare carte fuori dal cestino…rispettare l’ambiente che ci circonda…avere cura del banco e della sedia, affinchè quelli che arriveranno dopo, un compagno e perfino vostro fratello o sorella, abbiano mezzi e strumenti idonei ed adeguati”.
L’intervento del vicequestore aggiunto, si è chiuso con una stoccata contro il bullismo, ma ha ricordato anche che un compagno in difficoltà vada aiutato e sostenuto. Quindi è stata la volta della Polizia Postale. Sono montati in cattedra l’ispettore capo Antonio Battaglia e l’assistente capo Francesco Anastasi. Da loro, gli scolari, “veramente” interessati ed attenti, si aspettavano grandi cose. La loro attesa è stata soddisfatta, ben oltre ogni ragionevole dubbio, dai due poliziotti, ben ferrati, intenditori, esperti e competenti. Una fortuna per la dottoressa Giovanna Maria Rizzo, capo e 1° dirigente della Polizia Postale di Reggio Calabria, alle cui dipendenze lavorano i due poliziotti, ma anche per il cittadino; per la società, per la scuola, per lo Stato. C’è bisogno di personale altamente specializzato. Non era facile attenzionare i ragazzi e le ragazze e soprattutto mantenere alta la soglia dell’interesse; per giunta nel totale silenzio che ha facilitato, agevolato, semplificato e favorito il dialogo-confronto fra discenti e docenti. L’ispettore capo della Polpost, Antonio Battaglia, uno degli uomini di punta della Polizia Postale, senza preamboli è entrato subito in argomento:”Voi ragazzi, siete la spina dorsale della legalità, ma occhio ai diritti e tutela-difesa della privacy; al valore della privacy. Mi rivolgo agli “smanettoni”. Parleremo oggi dei social-network. Occhio al cyber-bullismo, aggravato da opera coercitiva; adescamento in chat, computer, internet, web, tablet, i-phone ecc.”.
Non aveva bisogno di sollecitare niente, il funzionario Battaglia, perché l’attenzione della platea, si impennava improvvisamente come il Machu Picchu. Nell’aula magna si udiva solo la voce dell’ispettore, che preparava le clip illustrative:”Quanti di voi, hanno un profilo su Facebook?...Amicizia, fratellanza. Occhio all’inganno degl’imbonitori e persone disturbate del web, delle community; ai profili camuffati. Ritengo che i genitori abbiano il dovere-diritto di vegliare, vigilare e controllare. L’applauso scrosciante a scena aperta, dell’uditorio, offriva il chiaro segno dell’alto gradimento. Poi saliva in cattedra anche l’assistente capo Francesco Anastasi…” Non parlerò mai male di internet e del web, nemmeno sotto tortura.”Una confessione che ha fatto tendere la soglia dell’attenzione e vibrare gli scolari, come le corde di un violino. Internet, consente a chiunque d’interloquire ed interfacciarsi con il resto del pianeta, in tempo reale. Per arrivare a Milano, con un treno super-veloce s’impiegano almeno dieci ore; per Roma, sette. Con internet, basta un click. In un attimo posso andare a Parigi a vedere la Gioconda od in Egitto a vedere le Piramidi. Uno strumento importante, ma “tagliente” come il coltello. Bisogna farne l’uso appropriato. Con la lama…spalmo la marmellata, il burro, la nutella, ma posso anche tagliarmi e farmi male. Prendiamo E-bay. Occhio!
Riceviamo tante denunzie di merce mai arrivata, nonostante l’esborso dei soldini. La diffamazione. Occhio alla scrittura. Digitare, vuol dire scolpire sulla pietra. Argomento telefonini, salvezza o dannazione. A volte il… “principe azzurro” scolorisce sino a diventare…” violaceo”. Ricordate anche, che ciò che viene messo in rete, lascia una tracciabilità. Occhio all’orco, al pedofilo….Valentina occhi verdi, corpo snello, agile, asciutto, di statua. Sono gli effetti del grouting. Voi siete la preda. Gli orchi sanno cosa dire e come porgere il dialogo annebbiante per accalappiare e coinvolgere omnia munda mundis. Ể gente esperta che può avere due profili o tre; fasulli ed ingannatori. Non andate mai da soli ad un appuntamento. Scegliete un locale pubblico. Ricordate pure, che tutto ciò che va su internet, su Face-book (materiale grafico, fotografie ecc.), perde il copy-right. Non voglio demonizzare, nà beatificare ma solo aprire gli occhi agli utenti di internet. Occhio ai firewall… Apparato di rete hardware o software di ingresso-uscita bidirezionale che, opportunamente configurato o settato e agendo in maniera centralizzata, filtra tutti i pacchetti entranti ed uscenti, da e verso una rete o un computer, secondo regole prestabilite che contribuiscono alla sicurezza della stessa.
Una delle vulnerabilità più conosciute di un firewall di fascia media è l'HTTP tunneling, che consente di bypassare le restrizioni Internet utilizzando comunicazioni HTTP solitamente concesse dai firewall. Altra tipica vulnerabilità è la dll injection, ovvero una tecnica utilizzata da molti trojan, che sovrascrive il codice maligno all'interno di librerie di sistema utilizzate da programmi considerati sicuri. La miglior difesa, consiste nell'installare un HIPS che intercetti le dll injection. Occhio anche al phishing…Il phishing è un tipo di truffa via Internet attraverso la quale un aggressore cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali sensibili. Si tratta di una attività illegale che sfrutta una tecnica di ingegneria sociale: attraverso l'invio casuale di messaggi di posta elettronica che imitano la grafica di siti bancari o postali, un malintenzionato cerca di ottenere dalle vittime la password di accesso al conto corrente, le password che autorizzano i pagamenti oppure il numero della carta di credito. Tale truffa può essere realizzata anche mediante contatti telefonici o con l'invio di SMS (SMISHING)”. Poi è stata la volta del colonnello Gianfranco Ardizzone, Capocentro DIA (una delle eccellenze volute da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, se non da Rocco Chinnici), per la Calabria, che ha portato la sua esperienza 34 ennale in giro per il Paese…Sicilia, Lombardia, Toscana, Lazio, Calabria. Legalità? Anche portare il casco lo è.
La cultura solamente, ci può aiutare. Studiate ragazzi e senza raccomandazioni (e porta l’esperienza positiva del suo rampollo). Il vostro diritto legittimo e sacrosanto, non diventi favore; come tante altre cose. Leggete i giornali! È fondamentale.” In questa conferenza stampa è stato molto bello il momento finale. Lo spazio dedicato alle domande. Dopo l’iniziale imbarazzo, i “giornalisti” in erba, hanno comunciato a fare le loro domande. Ha rotto il ghiaccio Mafrici; poi, Asia, Spinella, Moro, Dattola, Romano. Alla fine ci sono i complimenti per gli oratori ed i ringraziamenti da parte del preside Antonino Nastasi, dai referenti del progetto. Domenico Salvatore
Quanti seminarii dedicati all’illegalità. ai costi dell'illegalità direttamente creati dal sistema delle estorsioni; i costi indiretti che il racket impone all'economia del Meridione, distorcendo la concorrenza e strozzando la crescita delle imprese e con essa lo sviluppo dell'intero tessuto economico del Sud e le conseguenze sociali di questi fenomeni, finalizzata alla raccolta, la produzione e la libera divulgazione di materiali informativi e documenti sui temi della criminalità organizzata e delle mafie. Interessante pure l’attività legislative centrale e periferica. Compresa la Toscana… Legge regionale n. 11 del 10 marzo 1999, "Provvedimenti a favore delle scuole, delle università toscane e della società civile per contribuire, mediante l'educazione alla legalità e lo sviluppo della coscienza civile democratica, alla lotta contro la criminalità organizzata e diffusa e contro i diversi poteri occulti".
Il principio di legalità, fonte Wikipedia, afferma che tutti gli organi dello Stato sono tenuti ad agire secondo la legge. Tale principio ammette che il potere venga esercitato in modo discrezionale, ma non in modo arbitrario. Si distingue in: principio di legalità formale e sostanziale:il primo afferma che l'amministrazione pubblica e la giurisdizione non hanno altri poteri se non quelli conferiti dalla legge. Esso si atteggia, quindi, come necessità di una previa norma di legge attributiva del potere;il secondo aggiunge che amministrazione e giurisdizione devono esercitare i loro poteri in conformità con i contenuti prescritti dalla legge. L'amministrazione è tenuta non solo a perseguire i fini determinati dalla legge (legalità-indirizzo), ma anche a operare in conformità alle disposizioni normative stesse (legalità-garanzia). Il principio di legalità si afferma dopo la Rivoluzione francese del 1789. Sorge come risposta al potere e all'oppressione dell'Ancien Régime, come rigetto della funzione giurisdizionale come concepita nell'idea del tempo. Il magistrato, funzionario del Re, diceva la legge, e la legge promanava dal re. Il rifiuto di questa idea si traduceva nella dottrina di chi credeva che il giudice dovesse essere la "bocca della legge" e di chi riteneva di ricacciare nell'oblìo di costumi medievali la "legge dei tribunali". Nell'idea giacobina del tempo, si afferma l'idea che la legge non possa essere interpretata dunque, se non rigidamente e in maniera letterale. La concezione del giudice come mero tramite della regola è sopravvissuta fino ai giorni nostri, perdendosi però il significato partigiano e giacobino della funzione giurisdizionale, e affermandosi un significato universale: il principio di legalità esprime oggi una scelta politica in base alla quale la libertà viene limitata nella misura essenziale per assicurare la pace; Storicamente, limiti rigidi sono stati imposti alla funzione giurisdizionale, a vantaggio del legislatore, rappresentante del popolo, che non può nuocere a sé stesso.
La fiducia illuministica nella ragione dell'uomo si concretizza poi nel pensiero che la legge, in quanto traduzione materiale di principi naturali, è cosa intrinsecamente giusta, e che la certezza dello strumento-legge deve essere massima. Viene quindi elevato a principio costituzionale della Carta Fondamentale, e fra i destinatari figura il legislatore, il quale non potrà demandare ad altri il proprio compito (delegificazione), dovendo provvedere con legge ordinaria. E tale legge sarà soggetta al giudice costituzionale, che vaglierà la corrispondenza ai sommi principi. La legalità ha quindi come fine quello di farci vivere seguendo diritti e doveri per farci vivere in maniera civile e pacifica. Sul piano giuridico, il principio di legalità esprime una scelta garantista e di libertà, che si traduce nella predisposizione delle norme per l'interpretazione e in limitazioni per l'esercizio della stessa (art. 12-14 preleggi). Il problema legato al principio in discorso è strettamente connesso al problema dell'interpretazione della legge, talché è necessario comprendere sinotticamente lo sviluppo storico del principio (di legalità) e della tecnica che ne costituisce applicazione (interpretazione della legge). Il giudice, infatti, può limitare l'attività tecnica dell'interpretazione del diritto secondo costituzione, ovvero può muoversi 'praeter legem', attraverso la cosiddetta "interpretazione evolutiva", o il ricorso a talune forme di analogia, consentite nel nostro ordinamento. Sia che ciò avvenga per ovviare a certi inconvenienti legislativi, sia che avvenga per un desiderio di vedere concretizzata una giustizia sostanziale, un intervento del giudice oltre i rigidi confini segnati dalla legge può segnare un identificarsi politico. Taluni (Calamandrei), sostengono che in ogni decisione giurisdizionale vi sia un 'quantum' di politicità. Talaltri rigettano tale impostazione che si rivela, in Italia, metagiuridica, e propria del pensiero anglosassone. Essi risolvono per sostenere che la politicità o apoliticità del giudice è in ultima analisi, solo un problema di fonti del diritto.
Si è parlato dei giudici. Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Palermo, 23 maggio 1992) è stato un magistrato italiano. Fu assassinato con la moglie e alcuni uomini della scorta nella strage mafiosa di Capaci. Assieme all'amico e collega Paolo Borsellino è considerato fra gli eroi simbolo della lotta alla mafia. Paolo Borsellino, (Palermo, 19 gennaio 1940 – Palermo, 19 luglio 1992) è stato un magistrato italiano. Assieme all'amico e collega Giovanni Falcone è considerato fra gli eroi simbolo della lotta alla mafia. Fu assassinato con alcuni uomini della scorta nella strage mafiosa di via d'Amelio. Rosario Angelo Livatino (Canicattì, 3 ottobre 1952 – Agrigento, 21 settembre 1990) è stato un magistrato italiano assassinato dalla Stidda. Rosario Livatino nacque a Canicattì nel 1952, figlio dell'avvocato Vincenzo e della signora Rosalia Corbo. Rocco Chinnici (Misilmeri, 19 gennaio 1925 – Palermo, 29 luglio 1983) è stato un magistrato italiano, vittima di mafia. Rocco Chinnici è stato ucciso il 29 luglio 1983 con una Fiat 127 imbottita di esplosivo davanti alla sua abitazione in via Pipitone Federico a Palermo, all'età di cinquantotto anni. Ad azionare il detonatore, secondo l’accusa, che provocò l'esplosione fu il killer mafioso Antonino Madonia. Accanto al suo corpo giacevano altre tre vittime raggiunte in pieno dall'esplosione: il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l'appuntato Salvatore Bartolotta, componenti della scorta del magistrato, e il portiere dello stabile di via Pipitone Federico Stefano Li Sacchi. In Assise il giudice Antonino Saetta si contraddistinse per le dure pene inflitte ai killer di Rocco Chinnici, fu anche lui ucciso, insieme al figlio Stefano, in un tragico attentato il 25 settembre 1988 a Caltanissetta. Ecco il prospetto fornitoci dal professore Malaspina…”
PROGETTO/LEGALITA’Percorso didattico di educazione alla responsabilità quotidiana, secondo l’etica della legale reciprocità nella cittadinanza democratica. A.S. 2012/2013. Premessa…Il progetto è rivolto agli alunni delle classi: IIIA e IIID del plesso di Melito P.S. e sarà svolto in collaborazione con Poste Italiane e altri soggetti istituzionali (Magistratura, Forze dell’Ordine, ecc.). Il progetto, della durata di n. 8 ore in orario scolastico, più altre 8 ore in orario extrascolastico per gli incontri con gli esperti (Magistrati, Personale Forze dell’Ordine, ecc.), si svilupperà tra l’ultima settimana di gennaio e l’ultima di febbraio.Gli incontri con i soggetti istituzionali avverranno in base alla disponibilità indicata dagli stessi.La scelta di realizzare questo progetto si fonda sulla necessità di mettere a disposizione degli alunni, strumenti concreti di supporto e accompagnamento per seguire percorsi di educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva ed al vivere civile.
Obiettivi Generali
• Far nascere la consapevolezza che, attraverso l’impegno collettivo e l’utilizzo di alcuni strumenti messi a disposizione dalla legislazione italiana, a cominciare dalla Costituzione, è possibile dare vita a reali processi di trasformazione dei territori e della vita delle persone che li abitano;
• promuovere riflessioni sul ruolo che occupa la legalità in relazione alla crescita dei valori di civiltà e di tolleranza, attraverso scelte autonome, consapevoli e responsabili all’interno di regole democratiche;
• promuovere riflessioni sulle figure dei giudici Falcone, Borsellino e Livatino, emblematiche nella difesa della legalità.
Obiettivi specifici del progetto
• Fornire strumenti di lettura e analisi critica della realtà territoriale in cui la scuola è inserita;
• contribuire alla formazione di cittadini informati, responsabili e capaci di pensiero critico e propositivo;
• favorire l’acquisizione del concetto di cittadinanza, di giustizia sociale e di legalità nei suoi profondi significati;
• mettere in luce la connessione stretta tra diritti, doveri e responsabilità;
• acquisire il concetto di legalità intesa come costruzione e condivisione di norme, in difesa dei diritti di tutti e del benessere sociale.
Articolazione delle tappe tematiche
- Prima fase – Con la guida dei docenti, acquisizione degli elementi fondamentali riguardanti il tema di volta in volta trattato e la storia del personaggio che si incontrerà, mediante la lettura di testi, la visione di documentari o film, lettura di documenti, leggi e articoli di giornale, discussioni;
- Seconda fase – Rielaborazione autonoma degli alunni del percorso effettuato e produzione di un bozzetto grafico da utilizzare per la realizzazione di una cartolina postale (concorso grafico sul tema legalità);
- Terza fase – Incontro con gli esperti.
Contenuti didattici
• Valori democratici e i principi della Costituzione italiana;
• Significato di bene comune;
• Elementi storico-sociali che hanno portato allo sviluppo della criminalità organizzata;
• Ruolo dell’informazione nella lotta contro l’illegalità;
• Valore della partecipazione per il rispetto dei diritti e per la difesa della legalità e dei beni comuni;
• Importanza delle figure di Falcone, Borsellino e Livatino nella difesa della legalità.
Docenti coinvolti : Lettere – Arte e immagine.Prodotti: Dispensa, CD, Cartelloni,ecc. Andrea Malaspina, referente e Marina De Gaetano e Alessandra Silimarco ed Antonietta Cilione, La Funzione Strumentale Area; 2 Il Dirigente Scolastico Prof. Prof.Antonino Nastasi. Le famiglie, sono contente e soddisfatte del lavoro del corpo docente e non docente, coordinati dal dirigente. Così anche i discenti. Domenico Salvatore
MELITO PORTO SALVO, IL TEMA DELLA LEGALITÁ AL CENTRO DI UN PROGETTO SCOLASTICO
Dopo aver acquisito gli elementi fondamentali dei temi trattati, gli alunni hanno rielaborato il percorso effettuato sul tema della legalità realizzando, con il supporto dell’insegnante Antonietta Cilione, un bozzetto grafico da cui verrà prodotta una cartolina postale.
L’ultima fase del progetto, prevede una serie di incontri con esperti, chiamati a promuovere riflessioni, attraverso la propria attività, sul significato e valore della legalità, intesa come costruzione e condivisione di norme, in difesa dei diritti di tutti e del benessere sociale.
All’appuntamento erano presenti: il Colonnello Gianfranco Ardizzone, Capocentro per la Calabria, comandante DIA di Reggio Calabria; il Vice Questore aggiunto Filippo Leonardo, dirigente del Commissariato di Condofuri; l’Ispettore capo Antonio Battaglia e l’assistente capo Francesco Anastasi, del Compartimento della Polizia Postale di Reggio Calabria. La responsabile della Filiale reggina di Poste Italiane, dottoressa Carolina Picciocchi, ha trattato il tema della legalità nella storia della Filatelia
Domenico Salvatore
MELITO PORTO SALVO (Reggio Calabria)- Istruire i figli, gli scolari, gli adolescenti. Di routine, ci pensa la catena famiglia-scuola-società-Stato, con annessi e connessi. Tipo la Chiesa, i boy-scout, il volontariato, l’associazionismo ecc. Il primo lavoro viene fatto in famiglia; poi affidato alla scuola materna; quindi l’approdo alla scuola elementare; infine alla scuola media; tanto per usare la vecchia terminologìa. Il completamento, avverrà nelle scuole superiori. Il progetto è rivolto agli alunni delle classi: IIIA e IIID del plesso di Melito P.S. e sarà svolto in collaborazione con Poste Italiane e altri soggetti istituzionali (Magistratura, Forze dell’Ordine, ecc.). Legalità. La città di Tiberio Evoli, Bruno Spatolisano e Pietro Panuccio è attenta, impegnata ed interessata all’argomento; e non si lascia sfuggire occasione ed opportunità, senza proporre attività, fervore ed alacrità. Non è la prima volta che la scuola media di Melito promuova azioni a sostegno della legalità. Ricordiamo con piacere la lezione tenuta dal procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. Ricordiamo pure con poca nostalgìa a dire il vero, che la preside di allora, non solo, si scordò di invitarci, ma ci negò l’ingresso. Siamo entrati, solamente dopo un duro braccio di ferro e dopo che altri giornalisti, quelli sì invitati, riveriti ed ossequiati, varcarono la soglia del portone centrale, assieme ad altri cameramen. Ricordiamo pure Il “Grifo” ed il “Nibbio”, i due “bravi” di manzoniana memoria, piazzati lì. Proprio così, per sbarrarci il passo.
L’Istituto comprensivo “Edmondo De Amicis”, diretto da Nino Nastasi si sente impegnato in prima persona. Il convegno, si è tenuto presso l’aula magna della locale scuola media “Corrado Alvaro”, alla presenza delle terze classi e dei docenti referenti del progetto relativo. Sono intervenuti: il Colonnello Gianfranco Ardizzone, Capocentro per la Calabria, comandante DIA di Reggio Calabria; il Vice Questore aggiunto Filippo Leonardo, dirigente del Commissariato di Condofuri; l’Ispettore capo Antonio Battaglia e l’assistente capo Francesco Anastasi, del Compartimento della Polizia Postale di Reggio Calabria. La responsabile della Filiale reggina di Poste Italiane, dottoressa Carolina Picciocchi, ha trattato il tema della legalità nella storia della Filatelia ed ha spiegato ai ragazzi come e quando la legalità entri dappertutto attraverso l’effigie-immagine di donne ed uomini stampigliati sui francobolli. Ha aperto i lavori Nino Nastasi, il dirigente dell’Istituto Comprensivo ( Bagaladi, San Lorenzo, Roghudi, Melito), intitolato ad Edmondo De Amicis, indigeno autoctono, di adozione bagaladese…La legalità nel vivere quotidiano…il papa Francesco I°, ha indicato la legalità, la dignità, l’umanità. La dottoressa Carolina Picciocchi, direttrice provinciale delle poste di Reggio Calabria, ha detto che la legalità cominci dentro l’aula e che la filatelia c’azzecchi con la legalità.
Poi è salito in cattedra il dottor Filippo Leonardo, dirigente del Commissariato di Condofuri Marina, vicequestore aggiunto della Polizia di Stato…”La nostra è una chiacchierata. Sono contento che la celebrazione della legalità, sia capitata, proprio nel giorno della ‘Giornata della Legalità’. (Giornata della legalità dedicata a don Peppino Diana, medaglia d’oro al valor civile…”Parroco di un paese campano, in prima linea contro il racket e lo sfruttamento degli extracomunitari, pur consapevole di esporsi a rischi mortali, non esitava a schierarsi nella lotta alla camorra, cadendo vittima di un proditorio agguato mentre si accingeva ad officiare la messa. Nobile esempio dei più alti ideali di giustizia e di solidarietà umana”). Scrisse”Per amore del mio popolo, non tacerò…” La camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare “endemica” (= radicato) nella società campana. I camorristi impongono con violenza, armi in pugno, regole inaccettabili: estorsioni che hanno visto le nostre zone diventare sempre più aree assistite senza alcuna autonoma capacità di sviluppo; tangenti al venti per cento e oltre sui lavori edili, traffici illeciti per l'acquisto e lo spaccio delle sostanze stupefacenti e manovalanza a disposizione delle organizzazioni criminali; guerre tra clan che si abbattono come veri flagelli (ogni anno questa guerra produce più di 700 vittime, due morti al giorno);
la Campania è diventata un vero laboratorio di violenza per il crimine organizzato. II nostro impegno profetico di denuncia non deve e non può venire meno, Dio ci chiama a essere profeti. Il Profeta fa da sentinella: vede l'ingiustizia, la denuncia e richiama il progetto originario di Dio (Ezechiele 3,16-18); Il Profeta ricorda il passato e se ne serve per cogliere nel presente il nuovo (Isaia 43); Il Profeta invita a vivere e lui stesso vive la solidarietà nella sofferenza (Genesi 8,18-23); Il Profeta indica come prioritaria la via della giustizia (Geremia 22,3 - Isaia 58). Ai preti della Campania chiedo di parlare chiaro nelle omelie e in tutte quelle occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa. Alla Chiesa chiedo di non rinunciare al suo ruolo "profetico" per creare NUOVA COSCIENZA nel segno della giustizia, della solidarietà dei valori etici e civili.” Ricorda, il vicequestore aggiunto Filippo dottor Leonardo, pratico ed efficace il suo messaggio, che il prete sia stato ucciso il 19 marzo1991, nel giorno del suo onomastico:” Legalità, vuol dire, rispetto delle regole, ma anche rispetto degli altri… non buttare carte fuori dal cestino…rispettare l’ambiente che ci circonda…avere cura del banco e della sedia, affinchè quelli che arriveranno dopo, un compagno e perfino vostro fratello o sorella, abbiano mezzi e strumenti idonei ed adeguati”.
L’intervento del vicequestore aggiunto, si è chiuso con una stoccata contro il bullismo, ma ha ricordato anche che un compagno in difficoltà vada aiutato e sostenuto. Quindi è stata la volta della Polizia Postale. Sono montati in cattedra l’ispettore capo Antonio Battaglia e l’assistente capo Francesco Anastasi. Da loro, gli scolari, “veramente” interessati ed attenti, si aspettavano grandi cose. La loro attesa è stata soddisfatta, ben oltre ogni ragionevole dubbio, dai due poliziotti, ben ferrati, intenditori, esperti e competenti. Una fortuna per la dottoressa Giovanna Maria Rizzo, capo e 1° dirigente della Polizia Postale di Reggio Calabria, alle cui dipendenze lavorano i due poliziotti, ma anche per il cittadino; per la società, per la scuola, per lo Stato. C’è bisogno di personale altamente specializzato. Non era facile attenzionare i ragazzi e le ragazze e soprattutto mantenere alta la soglia dell’interesse; per giunta nel totale silenzio che ha facilitato, agevolato, semplificato e favorito il dialogo-confronto fra discenti e docenti. L’ispettore capo della Polpost, Antonio Battaglia, uno degli uomini di punta della Polizia Postale, senza preamboli è entrato subito in argomento:”Voi ragazzi, siete la spina dorsale della legalità, ma occhio ai diritti e tutela-difesa della privacy; al valore della privacy. Mi rivolgo agli “smanettoni”. Parleremo oggi dei social-network. Occhio al cyber-bullismo, aggravato da opera coercitiva; adescamento in chat, computer, internet, web, tablet, i-phone ecc.”.
Non aveva bisogno di sollecitare niente, il funzionario Battaglia, perché l’attenzione della platea, si impennava improvvisamente come il Machu Picchu. Nell’aula magna si udiva solo la voce dell’ispettore, che preparava le clip illustrative:”Quanti di voi, hanno un profilo su Facebook?...Amicizia, fratellanza. Occhio all’inganno degl’imbonitori e persone disturbate del web, delle community; ai profili camuffati. Ritengo che i genitori abbiano il dovere-diritto di vegliare, vigilare e controllare. L’applauso scrosciante a scena aperta, dell’uditorio, offriva il chiaro segno dell’alto gradimento. Poi saliva in cattedra anche l’assistente capo Francesco Anastasi…” Non parlerò mai male di internet e del web, nemmeno sotto tortura.”Una confessione che ha fatto tendere la soglia dell’attenzione e vibrare gli scolari, come le corde di un violino. Internet, consente a chiunque d’interloquire ed interfacciarsi con il resto del pianeta, in tempo reale. Per arrivare a Milano, con un treno super-veloce s’impiegano almeno dieci ore; per Roma, sette. Con internet, basta un click. In un attimo posso andare a Parigi a vedere la Gioconda od in Egitto a vedere le Piramidi. Uno strumento importante, ma “tagliente” come il coltello. Bisogna farne l’uso appropriato. Con la lama…spalmo la marmellata, il burro, la nutella, ma posso anche tagliarmi e farmi male. Prendiamo E-bay. Occhio!
Riceviamo tante denunzie di merce mai arrivata, nonostante l’esborso dei soldini. La diffamazione. Occhio alla scrittura. Digitare, vuol dire scolpire sulla pietra. Argomento telefonini, salvezza o dannazione. A volte il… “principe azzurro” scolorisce sino a diventare…” violaceo”. Ricordate anche, che ciò che viene messo in rete, lascia una tracciabilità. Occhio all’orco, al pedofilo….Valentina occhi verdi, corpo snello, agile, asciutto, di statua. Sono gli effetti del grouting. Voi siete la preda. Gli orchi sanno cosa dire e come porgere il dialogo annebbiante per accalappiare e coinvolgere omnia munda mundis. Ể gente esperta che può avere due profili o tre; fasulli ed ingannatori. Non andate mai da soli ad un appuntamento. Scegliete un locale pubblico. Ricordate pure, che tutto ciò che va su internet, su Face-book (materiale grafico, fotografie ecc.), perde il copy-right. Non voglio demonizzare, nà beatificare ma solo aprire gli occhi agli utenti di internet. Occhio ai firewall… Apparato di rete hardware o software di ingresso-uscita bidirezionale che, opportunamente configurato o settato e agendo in maniera centralizzata, filtra tutti i pacchetti entranti ed uscenti, da e verso una rete o un computer, secondo regole prestabilite che contribuiscono alla sicurezza della stessa.
Una delle vulnerabilità più conosciute di un firewall di fascia media è l'HTTP tunneling, che consente di bypassare le restrizioni Internet utilizzando comunicazioni HTTP solitamente concesse dai firewall. Altra tipica vulnerabilità è la dll injection, ovvero una tecnica utilizzata da molti trojan, che sovrascrive il codice maligno all'interno di librerie di sistema utilizzate da programmi considerati sicuri. La miglior difesa, consiste nell'installare un HIPS che intercetti le dll injection. Occhio anche al phishing…Il phishing è un tipo di truffa via Internet attraverso la quale un aggressore cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali sensibili. Si tratta di una attività illegale che sfrutta una tecnica di ingegneria sociale: attraverso l'invio casuale di messaggi di posta elettronica che imitano la grafica di siti bancari o postali, un malintenzionato cerca di ottenere dalle vittime la password di accesso al conto corrente, le password che autorizzano i pagamenti oppure il numero della carta di credito. Tale truffa può essere realizzata anche mediante contatti telefonici o con l'invio di SMS (SMISHING)”. Poi è stata la volta del colonnello Gianfranco Ardizzone, Capocentro DIA (una delle eccellenze volute da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, se non da Rocco Chinnici), per la Calabria, che ha portato la sua esperienza 34 ennale in giro per il Paese…Sicilia, Lombardia, Toscana, Lazio, Calabria. Legalità? Anche portare il casco lo è.
La cultura solamente, ci può aiutare. Studiate ragazzi e senza raccomandazioni (e porta l’esperienza positiva del suo rampollo). Il vostro diritto legittimo e sacrosanto, non diventi favore; come tante altre cose. Leggete i giornali! È fondamentale.” In questa conferenza stampa è stato molto bello il momento finale. Lo spazio dedicato alle domande. Dopo l’iniziale imbarazzo, i “giornalisti” in erba, hanno comunciato a fare le loro domande. Ha rotto il ghiaccio Mafrici; poi, Asia, Spinella, Moro, Dattola, Romano. Alla fine ci sono i complimenti per gli oratori ed i ringraziamenti da parte del preside Antonino Nastasi, dai referenti del progetto. Domenico Salvatore
Quanti seminarii dedicati all’illegalità. ai costi dell'illegalità direttamente creati dal sistema delle estorsioni; i costi indiretti che il racket impone all'economia del Meridione, distorcendo la concorrenza e strozzando la crescita delle imprese e con essa lo sviluppo dell'intero tessuto economico del Sud e le conseguenze sociali di questi fenomeni, finalizzata alla raccolta, la produzione e la libera divulgazione di materiali informativi e documenti sui temi della criminalità organizzata e delle mafie. Interessante pure l’attività legislative centrale e periferica. Compresa la Toscana… Legge regionale n. 11 del 10 marzo 1999, "Provvedimenti a favore delle scuole, delle università toscane e della società civile per contribuire, mediante l'educazione alla legalità e lo sviluppo della coscienza civile democratica, alla lotta contro la criminalità organizzata e diffusa e contro i diversi poteri occulti".
Il principio di legalità, fonte Wikipedia, afferma che tutti gli organi dello Stato sono tenuti ad agire secondo la legge. Tale principio ammette che il potere venga esercitato in modo discrezionale, ma non in modo arbitrario. Si distingue in: principio di legalità formale e sostanziale:il primo afferma che l'amministrazione pubblica e la giurisdizione non hanno altri poteri se non quelli conferiti dalla legge. Esso si atteggia, quindi, come necessità di una previa norma di legge attributiva del potere;il secondo aggiunge che amministrazione e giurisdizione devono esercitare i loro poteri in conformità con i contenuti prescritti dalla legge. L'amministrazione è tenuta non solo a perseguire i fini determinati dalla legge (legalità-indirizzo), ma anche a operare in conformità alle disposizioni normative stesse (legalità-garanzia). Il principio di legalità si afferma dopo la Rivoluzione francese del 1789. Sorge come risposta al potere e all'oppressione dell'Ancien Régime, come rigetto della funzione giurisdizionale come concepita nell'idea del tempo. Il magistrato, funzionario del Re, diceva la legge, e la legge promanava dal re. Il rifiuto di questa idea si traduceva nella dottrina di chi credeva che il giudice dovesse essere la "bocca della legge" e di chi riteneva di ricacciare nell'oblìo di costumi medievali la "legge dei tribunali". Nell'idea giacobina del tempo, si afferma l'idea che la legge non possa essere interpretata dunque, se non rigidamente e in maniera letterale. La concezione del giudice come mero tramite della regola è sopravvissuta fino ai giorni nostri, perdendosi però il significato partigiano e giacobino della funzione giurisdizionale, e affermandosi un significato universale: il principio di legalità esprime oggi una scelta politica in base alla quale la libertà viene limitata nella misura essenziale per assicurare la pace; Storicamente, limiti rigidi sono stati imposti alla funzione giurisdizionale, a vantaggio del legislatore, rappresentante del popolo, che non può nuocere a sé stesso.
La fiducia illuministica nella ragione dell'uomo si concretizza poi nel pensiero che la legge, in quanto traduzione materiale di principi naturali, è cosa intrinsecamente giusta, e che la certezza dello strumento-legge deve essere massima. Viene quindi elevato a principio costituzionale della Carta Fondamentale, e fra i destinatari figura il legislatore, il quale non potrà demandare ad altri il proprio compito (delegificazione), dovendo provvedere con legge ordinaria. E tale legge sarà soggetta al giudice costituzionale, che vaglierà la corrispondenza ai sommi principi. La legalità ha quindi come fine quello di farci vivere seguendo diritti e doveri per farci vivere in maniera civile e pacifica. Sul piano giuridico, il principio di legalità esprime una scelta garantista e di libertà, che si traduce nella predisposizione delle norme per l'interpretazione e in limitazioni per l'esercizio della stessa (art. 12-14 preleggi). Il problema legato al principio in discorso è strettamente connesso al problema dell'interpretazione della legge, talché è necessario comprendere sinotticamente lo sviluppo storico del principio (di legalità) e della tecnica che ne costituisce applicazione (interpretazione della legge). Il giudice, infatti, può limitare l'attività tecnica dell'interpretazione del diritto secondo costituzione, ovvero può muoversi 'praeter legem', attraverso la cosiddetta "interpretazione evolutiva", o il ricorso a talune forme di analogia, consentite nel nostro ordinamento. Sia che ciò avvenga per ovviare a certi inconvenienti legislativi, sia che avvenga per un desiderio di vedere concretizzata una giustizia sostanziale, un intervento del giudice oltre i rigidi confini segnati dalla legge può segnare un identificarsi politico. Taluni (Calamandrei), sostengono che in ogni decisione giurisdizionale vi sia un 'quantum' di politicità. Talaltri rigettano tale impostazione che si rivela, in Italia, metagiuridica, e propria del pensiero anglosassone. Essi risolvono per sostenere che la politicità o apoliticità del giudice è in ultima analisi, solo un problema di fonti del diritto.
Si è parlato dei giudici. Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Palermo, 23 maggio 1992) è stato un magistrato italiano. Fu assassinato con la moglie e alcuni uomini della scorta nella strage mafiosa di Capaci. Assieme all'amico e collega Paolo Borsellino è considerato fra gli eroi simbolo della lotta alla mafia. Paolo Borsellino, (Palermo, 19 gennaio 1940 – Palermo, 19 luglio 1992) è stato un magistrato italiano. Assieme all'amico e collega Giovanni Falcone è considerato fra gli eroi simbolo della lotta alla mafia. Fu assassinato con alcuni uomini della scorta nella strage mafiosa di via d'Amelio. Rosario Angelo Livatino (Canicattì, 3 ottobre 1952 – Agrigento, 21 settembre 1990) è stato un magistrato italiano assassinato dalla Stidda. Rosario Livatino nacque a Canicattì nel 1952, figlio dell'avvocato Vincenzo e della signora Rosalia Corbo. Rocco Chinnici (Misilmeri, 19 gennaio 1925 – Palermo, 29 luglio 1983) è stato un magistrato italiano, vittima di mafia. Rocco Chinnici è stato ucciso il 29 luglio 1983 con una Fiat 127 imbottita di esplosivo davanti alla sua abitazione in via Pipitone Federico a Palermo, all'età di cinquantotto anni. Ad azionare il detonatore, secondo l’accusa, che provocò l'esplosione fu il killer mafioso Antonino Madonia. Accanto al suo corpo giacevano altre tre vittime raggiunte in pieno dall'esplosione: il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l'appuntato Salvatore Bartolotta, componenti della scorta del magistrato, e il portiere dello stabile di via Pipitone Federico Stefano Li Sacchi. In Assise il giudice Antonino Saetta si contraddistinse per le dure pene inflitte ai killer di Rocco Chinnici, fu anche lui ucciso, insieme al figlio Stefano, in un tragico attentato il 25 settembre 1988 a Caltanissetta. Ecco il prospetto fornitoci dal professore Malaspina…”
PROGETTO/LEGALITA’Percorso didattico di educazione alla responsabilità quotidiana, secondo l’etica della legale reciprocità nella cittadinanza democratica. A.S. 2012/2013. Premessa…Il progetto è rivolto agli alunni delle classi: IIIA e IIID del plesso di Melito P.S. e sarà svolto in collaborazione con Poste Italiane e altri soggetti istituzionali (Magistratura, Forze dell’Ordine, ecc.). Il progetto, della durata di n. 8 ore in orario scolastico, più altre 8 ore in orario extrascolastico per gli incontri con gli esperti (Magistrati, Personale Forze dell’Ordine, ecc.), si svilupperà tra l’ultima settimana di gennaio e l’ultima di febbraio.Gli incontri con i soggetti istituzionali avverranno in base alla disponibilità indicata dagli stessi.La scelta di realizzare questo progetto si fonda sulla necessità di mettere a disposizione degli alunni, strumenti concreti di supporto e accompagnamento per seguire percorsi di educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva ed al vivere civile.
Obiettivi Generali
• Far nascere la consapevolezza che, attraverso l’impegno collettivo e l’utilizzo di alcuni strumenti messi a disposizione dalla legislazione italiana, a cominciare dalla Costituzione, è possibile dare vita a reali processi di trasformazione dei territori e della vita delle persone che li abitano;
• promuovere riflessioni sul ruolo che occupa la legalità in relazione alla crescita dei valori di civiltà e di tolleranza, attraverso scelte autonome, consapevoli e responsabili all’interno di regole democratiche;
• promuovere riflessioni sulle figure dei giudici Falcone, Borsellino e Livatino, emblematiche nella difesa della legalità.
Obiettivi specifici del progetto
• Fornire strumenti di lettura e analisi critica della realtà territoriale in cui la scuola è inserita;
• contribuire alla formazione di cittadini informati, responsabili e capaci di pensiero critico e propositivo;
• favorire l’acquisizione del concetto di cittadinanza, di giustizia sociale e di legalità nei suoi profondi significati;
• mettere in luce la connessione stretta tra diritti, doveri e responsabilità;
• acquisire il concetto di legalità intesa come costruzione e condivisione di norme, in difesa dei diritti di tutti e del benessere sociale.
Articolazione delle tappe tematiche
- Prima fase – Con la guida dei docenti, acquisizione degli elementi fondamentali riguardanti il tema di volta in volta trattato e la storia del personaggio che si incontrerà, mediante la lettura di testi, la visione di documentari o film, lettura di documenti, leggi e articoli di giornale, discussioni;
- Seconda fase – Rielaborazione autonoma degli alunni del percorso effettuato e produzione di un bozzetto grafico da utilizzare per la realizzazione di una cartolina postale (concorso grafico sul tema legalità);
- Terza fase – Incontro con gli esperti.
Contenuti didattici
• Valori democratici e i principi della Costituzione italiana;
• Significato di bene comune;
• Elementi storico-sociali che hanno portato allo sviluppo della criminalità organizzata;
• Ruolo dell’informazione nella lotta contro l’illegalità;
• Valore della partecipazione per il rispetto dei diritti e per la difesa della legalità e dei beni comuni;
• Importanza delle figure di Falcone, Borsellino e Livatino nella difesa della legalità.
Docenti coinvolti : Lettere – Arte e immagine.Prodotti: Dispensa, CD, Cartelloni,ecc. Andrea Malaspina, referente e Marina De Gaetano e Alessandra Silimarco ed Antonietta Cilione, La Funzione Strumentale Area; 2 Il Dirigente Scolastico Prof. Prof.Antonino Nastasi. Le famiglie, sono contente e soddisfatte del lavoro del corpo docente e non docente, coordinati dal dirigente. Così anche i discenti. Domenico Salvatore
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