Editors Choice

3/recent/post-list

Condofuri, Tommaso Iaria: l’antimafia come strumento di potere.


Da SX: Tommaso Iaria, Buno Maisano, Luigi Palamara, Antonino Vadalà e Nino Manti
Condofuri (Reggio Calabria) 15 marzo 2013 - Leonardo Sciascia, una delle menti più lucide del secolo scorso, ci fece notare, ovviamente a futura memoria, che parlare dell’Antimafia dicendo onestamente cosa si pensa in merito può essere molto pericoloso…
Esistono, premetteva egli nell’incipit de I Professionisti dell’Antimafia (suo storico articolo), coloro che hanno corta memoria o/e lunga malafede e che appartengono prevalentemente a quella specie (molto diffusa in Italia) di persone dedite all'eroismo che non costa nulla e che i milanesi, dopo le cinque giornate, denominarono «eroi della sesta»!
Ma poiché oggi in quest’aula, in qualche modo, il tema è posto all’odg non sarebbe conforme alla nostra natura omettere di affermare ciò che realmente  pensiamo in merito… anche se potrà apparire stonato, potrà far attorcigliare le budella a qualche professionista nostrano o, addirittura, puotrà esser pericoloso…

Come tutti sappiamo il nostro amato paese ha moltissimi problemi. Problemi vecchi e nuovi di difficile soluzione: debiti fuori bilancio da riconoscere; eternit da smaltire; strade da asfaltare; condotte idriche da rimaneggiare; il Piano spiaggia da approvare; posti lavoro da incentivare… e così via all’infinito!
A proposito di problemi c’è stata, per esempio, una proposta di delibera avanzata da un Consigliere che è stata rigettata perché non vi era copertura finanziaria: è stato stabilito così, dagli uffici dell’Ente, senza neanche chiedere al Consigliere proponente di quantificare l’importo da egli ritenuto necessario… una cosa gravissima!

La proposta è stata rigettata senza che in nessun atto ufficiale sottoposto all’attenzione del Consiglio si evidenziasse la crisi economica o, addirittura di liquidità, che l’Ente starebbe attraversando…
Stando alle cronache ufficiali il nostro comune dovrebbe godere, invece, di buona salute: due anni di super commissariamento, consulenti, manager e tecnici di prim’ordine arruolati dalla Commissione Antimafia avranno certamente ricondotto l’Ente in un circolo virtuoso della gestione economica!
Tornando a Sciascia egli intese metterci in guardia da un’altra mala pianta: ossia l’antimafia come strumento di potere!!! Che può benissimo accadere –faceva notare- anche in un sistema democratico, retorica aiutando e spirito critico mancando. Lo scrittore di Racalmuto continua così <<…E ne abbiamo qualche sintomo, qualche avvisaglia. Prendiamo, per esempio, un sindaco che per sentimento o per calcolo cominci ad esibirsi - in interviste televisive e scolastiche, in convegni, conferenze e cortei - come antimafioso: anche se dedicherà tutto il suo tempo a queste esibizioni e non ne troverà mai per occuparsi dei problemi del paese o della città che amministra (che sono tanti, in ogni paese, in ogni città: dall'acqua che manca all'immondizia che abbonda), si può considerare come in una botte di ferro. Magari qualcuno molto timidamente, oserà rimproverargli lo scarso impegno amministrativo; e dal di fuori. Ma dal di dentro, nel consiglio comunale e nel suo partito, chi mai oserà promuovere un voto di sfiducia, un'azione che lo metta in minoranza e ne provochi la sostituzione? Può darsi che, alla fine, qualcuno ci sia: ma correndo il rischio di essere marchiato come mafioso, e con lui tutti quelli che lo seguiranno…>>. Fin qui Sciascia.

Ora a me pare che questa delibera che la maggioranza propone al Consiglio, per come è stata gestita la cosa, abbia molto il sapore della propaganda politica: serve cioè a far volgere lo sguardo dall’altra parte… Mi chiedo, ad esempio, come mai non si è pensato di coinvolgere nell’iniziativa anche i ragazzi e le ragazze delle altre Associazioni sportive del paese; mi chiedo, ad esempio, che cosa ha fatto l’Amministrazione per verificare come mai nelle scuole di Lugarà (inaugurate in pompa magna solo qualche mese addietro), che dovevano rappresentare il simbolo della rinascita del nostro paese, filtra l’acqua dal tetto; mi chiedo perché il Sindaco, considerate le gravi difficoltà dell’Ente, non devolve una mensilità della propria indennità per finanziare il viaggio dei ragazzi: sarebbe un gesto bellissimo; mi chiedo perché, con la scusa dell’antimafia, un edificio è stato sottratto alle nostre scuole per assegnarlo, di contro, ad una Associazione privata con il risultato immediato che oggi non abbiamo più locali dove poter allestire la sala mensa; mi chiedo come mai  non siamo ancora usciti da un PSA il cui Responsabile del procedimento è stato arrestato con l’accusa di associazione mafiosa!

Cari colleghi ritengo che la vera legalità gli Amministratori la costruiscono ogni giorno con il proprio comportamento, impegnandosi fattivamente per la soluzione dei problemi dei cittadini e non violando sistematicamente le norme di legge, i regolamenti e gli statuti… salvo poi partecipare a convegni e tavole rotonde a tema! A che serve riempirsi la bocca di belle parole sulla necessità di legalità nella nostra terra martoriata se poi, alla prova dei fatti, si fa scempio di ogni principio di trasparenza e correttezza amministrativa?
<< Vi insegneranno anche che la‘ndrangheta si può contrastare con un annuncio, con un paio di cortei, dieci fiaccole, tre o quattro convegni e con un eccesso di retorica e di cerimonie… Promuoviamo, invece, con azione sistematica i migliori modelli e le migliori prassi educativo-culturali…  Serve la formazione di coscienze libere, prima che di ideologie, che permetta la crescita di una consapevolezza collettiva>> scriveva un mese addietro Luigi Palamara su MNews.IT, ed io sono d’accordo con lui!
Ecco perché la grande lezione di Sciascia è più che mai attuale!
Dott. Tommaso Iaria - Consigliere Comunale

Posta un commento

0 Commenti