Reggio Calabria - “Ciao don Mimmo” dicono in coro i bambini del Lucianum. “Ti
ricorderemo sempre, nei cuori avremo sempre il tuo sorriso”. Sono numerosi i
ragazzi di oggi della materna e della elementari, e i tantissimi di ieri, che
prendono parte alla messa di esequie del loro parroco e maestro don Domenico
Geraci celebrata in una Chiesa di Santa Lucia gremita di persone. All’uscita
del feretro lo salutano dalla scalinata intonando l’inno della scuola e dei
gruppi giovanili “Vieni con noi, aumenta la gioia”, e lanciando tanti
palloncini bianchi e verdi. Mentre un accorato canto d’addio era stato
eseguito, a cappella, dal gruppo di Suore della Croce” che dalla Spagna don
Mimmo ha fortemente voluto nella città di Reggio per portare la solidarietà
umana a domicilio nelle case delle persone sofferenti.
E’ brevissimo il
saluto della famiglia alle autorità ed alle centinaia di fedeli e di amici
presenti al rito, tra i quali il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti,
formatosi giovanissimo nell’oratorio parrocchiale di Santa Lucia e amico di don
Mimmo, ed il consigliere segretario del Consiglio Regionale Giovanni Nucera.
In chiesa la santa messa è stata officiata dagli arcivescovi
di Reggio-Bova Vittorio Mondello, e di Cosenza-Bisignano, Salvatore Nunnari, e
da numerosi confratelli tra i quali il vicario diocesano Nino Iachino e il
presidente della Caritas reggina don Antonino Pangallo.
Calde e toccanti le parole del presule Mondello che
nell’omelia ha ricordato come don Geraci abbia messo in pratica l’insegnamento
di Gesù figlio di Dio e tramandato col Vangelo da Giovanni che ha parlato di essere sempre “un buon
pastore che offre la vita per le sue pecorelle”. Quindi, per ricordare le tante
opere realizzate dalla comunità parrocchiale guidata da don Gerace – dalla Casa
della Fraternità per gli anziani abbandonati, alla fondazione caritativa ed
educativa Lucianum, alle mensa della fraternità -, l’arcivescovo di Reggio ha fatto riferimento alla Lettera di Paolo ai
Corinzi che insegna come, per dimostrare amore verso Dio e gli uomini, “ una via migliore di tutte è la carità”.
Scrive Paolo, che “se non avessi la carità, non sono nulla. La carità è
paziente, è benigna; non è invidiosa, non si vanta, non manca di rispetto, non
cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non
gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità”.
“Ringraziamo Dio di avere donato alla Chiesa un presbitero
che ha seguito la Chiesa con immenso amore”, ha concluso Monsignor Mondello, “
ci ha indicato un modo di essere pastore con abnegazione; esempio di fede
diventata autentico amore”.
Il giudice Franco Marra, infine è stato il laico a dare
l’ultimo abbraccio alle spoglie del parroco e a ringraziarlo per quanto fatto
in 60 anni di sacerdozio, a nome di tutta la comunità dei fedeli e interprete
dei sentimenti di tutta la città di Reggio Calabria. Marra è stato amico
fraterno di don Mimmo, insieme hanno condotto un cammino educativo e di carità
che ha coinvolto anche tutta la città, è testimone perciò di come “questo
sacerdote sia stato un grano di senape che è diventato grande e rigoglioso; un
uomo di chiesa che forte nella fede,
abbia potuto costruire il Regno di Dio nella storia”.
Salutato con forte commozione, il feretro è poi stato portato
per la sepoltura nel cimitero di Gallico.
Reggio Calabria, 16 febbraio 2013.
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