Reggio Calabria 5 febbraio 2013 - Il nostro Paese, oggi, vive tante difficoltà, tra queste la crisi. Crisi a tutto campo che investe tutti gli ambiti della vita: economico, sociale e culturale. La cultura sembra essere stata accantonata e con essa tutto ciò che comprende: valori, tradizioni e costumi. Anche la scuola non svolge il ruolo che dovrebbe a causa dei continui e radicali “tagli” imposti dallo Stato. Vista la crescita tecnologica un’utile alternativa potrebbe essere internet, grande enciclopedia nella quale tutti potrebbero trovare ciò che serve in qualsiasi momento. La società conta sui giovani per un futuro migliore, ma l’istruzione e i valori che essa deve insegnare non sono all’ordine del giorno per il nostro Governo. Come potrebbero allora i giovani, essere preparati ad affrontare il difficile mondo del lavoro e le contraddizioni che la società presenta senza che quest’ultima fornisca loro i giusti mezzi affinché essi possano diventare “futuro”?
La crisi economica in atto non sembra lasciar presagire un’inversione di tendenza nel nostro Paese in cui vige la doppia morale. Tra il dire e il fare, resta il baratro, al contrario degli altri paesi europei che sembrano aver colto l’importanza dell’istruzione e della ricerca, proprio nei momenti di crisi economica, come risorsa e investimento sul sapere delle future generazioni per affrontare le difficoltà. Bisogna allora considerare la scuola come soggetto istituzionale formale che pone le basi culturali e formative per lo sviluppo dell’individuo.
Il confronto fra studenti e istituzioni scolastiche non c’è stato quasi mai. Ecco perché il Preside del Liceo “T. Gullì” di Reggio Calabria Alessandro de Santi si è gentilmente prestato a rilasciare un’intervista alle nostre telecamere ed aprire le porte della sua scuola per riflettere sul passato, sul presente e sul futuro di un istituto scolastico che è storia integrante del territorio reggino. L’Istituto “T. Gullì” esiste già da oltre cento anni, ha agito nell’istruzione e nella formazione di eccellenti professionisti che operano sia in ambito locale che nazionale. Nasce come Magistrale ma, negli anni, con la riforma Gelmini è diventato Liceo ed è suddiviso in tre indirizzi: Lingustico, Scienze Umane, Scienze Umane Opzione Economico-Sociale.
Martina Stellittano
La crisi economica in atto non sembra lasciar presagire un’inversione di tendenza nel nostro Paese in cui vige la doppia morale. Tra il dire e il fare, resta il baratro, al contrario degli altri paesi europei che sembrano aver colto l’importanza dell’istruzione e della ricerca, proprio nei momenti di crisi economica, come risorsa e investimento sul sapere delle future generazioni per affrontare le difficoltà. Bisogna allora considerare la scuola come soggetto istituzionale formale che pone le basi culturali e formative per lo sviluppo dell’individuo.
Il confronto fra studenti e istituzioni scolastiche non c’è stato quasi mai. Ecco perché il Preside del Liceo “T. Gullì” di Reggio Calabria Alessandro de Santi si è gentilmente prestato a rilasciare un’intervista alle nostre telecamere ed aprire le porte della sua scuola per riflettere sul passato, sul presente e sul futuro di un istituto scolastico che è storia integrante del territorio reggino. L’Istituto “T. Gullì” esiste già da oltre cento anni, ha agito nell’istruzione e nella formazione di eccellenti professionisti che operano sia in ambito locale che nazionale. Nasce come Magistrale ma, negli anni, con la riforma Gelmini è diventato Liceo ed è suddiviso in tre indirizzi: Lingustico, Scienze Umane, Scienze Umane Opzione Economico-Sociale.
Martina Stellittano
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