Reggio Calabria 22 febbraio 2013 - “Ennesima pagina stucchevole di questa compagna elettorale. Oggi abbiamo letto sui giornali l’appello dell’onorevole Marco Minniti ai calabresi, che assomiglia molto all’annuncio snob di un principe verso i propri coloni. Eppure ha avuto, in queste settimane, la possibilità di spiegare ai calabresi il proprio pensiero ma, nonostante i numerosi solleciti, si è sempre sottratto al confronto, camuffandosi dietro la scusa di essere “quotidianamente aggredito verbalmente”. Un inciso: vorrei sapere che tipo di aggressione, invece, è quella subita ieri da un giornalista ad un convegno del Pd.
Il comportamento dell’onorevole Minniti offende, prima di tutto, l’elettorato stesso del Partito Democratico, stanco di vederlo da queste parti solo in campagna elettorale, peraltro perché imposto dal suo partito nella nostra regione. Da dirigente, infatti, poteva essere catapultato in qualunque territorio, ma è stato mandato in Calabria insieme ai vari D’Attorre e Bindi: sparirà nuovamente al termine di questa campagne elettorale? Stavolta, però, saranno proprio gli elettori del Pd a mostrare il disagio provocato da queste scelte, semplicemente attraverso l’urna del Senato.
Dispiace davvero, perché l’onorevole Minniti ha perso l’ennesima occasione per spiegare ai cittadini, ad esempio, qual è il suo pensiero sullo scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria, considerato che per Melito Porto Salvo si è particolarmente battuto per sostenere gli amministratori locali coinvolti in una recente operazione giudiziaria, sposando di fatto la tesi formulata a suo tempo dall’allora Prefetto De Sena, poi candidato al Senato del Pd, secondo cui “sciogliere il Consiglio comunale di Melito di Porto Salvo sarebbe stata una sconfitta per lo Stato”. Probabilmente, nel caso di Reggio Calabria, i due hanno sacrificato questa idea sull’altare della necessità di sconfiggere il centrodestra, altrimenti quali esponenti del territorio avrebbero dovuto difendere la città di Reggio, e non è stato affatto così. Ci saremmo voluti confrontare su questo aspetto e su tanti altri, come ad esempio sulla tanto sbandierata ‘mozione Calabria’, di cui si sono perse le tracce ancora prima della discussione. L’onorevole Minniti, però, ha scelto il silenzio e l’appello ai calabresi, oggi, è privo di senso, del tutto incoerente e decisamente fuori tempo massimo”.
Onorevole Jole SANTELLI
Vice Presidente gruppo PDL alla Camera dei Deputati
LA REPLICA
È stucchevole il continuo ricorso ad argomenti strumentali da parte di esponenti della destra calabrese, in questo caso dell’on. Santelli e dell’ex assessore Minasi. Si agitano polveroni per nascondere il fallimento dei loro governi, sia a livello nazionale che regionale. È del tutto strumentale l’argomento che riguarda il Consiglio comunale di Melito: le cose stanno come ha inequivocabilmente spiegato il senatore De Sena in una recente intervista. È addirittura patetico che una forza politica alleata con la Lega Nord e che ha accettato che il 75 per cento delle tasse rimangano al Nord del Paese, critichi una mozione parlamentare sulla Calabria, diventata parte integrante del programma di governo del Pd. Infine, non si possono accettare lezioni di legalità da un ex assessore di un Comune sciolto per contiguità alla ‘ndrangheta.
Partito Democratico Reggio Calabria
Il comportamento dell’onorevole Minniti offende, prima di tutto, l’elettorato stesso del Partito Democratico, stanco di vederlo da queste parti solo in campagna elettorale, peraltro perché imposto dal suo partito nella nostra regione. Da dirigente, infatti, poteva essere catapultato in qualunque territorio, ma è stato mandato in Calabria insieme ai vari D’Attorre e Bindi: sparirà nuovamente al termine di questa campagne elettorale? Stavolta, però, saranno proprio gli elettori del Pd a mostrare il disagio provocato da queste scelte, semplicemente attraverso l’urna del Senato.
Dispiace davvero, perché l’onorevole Minniti ha perso l’ennesima occasione per spiegare ai cittadini, ad esempio, qual è il suo pensiero sullo scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria, considerato che per Melito Porto Salvo si è particolarmente battuto per sostenere gli amministratori locali coinvolti in una recente operazione giudiziaria, sposando di fatto la tesi formulata a suo tempo dall’allora Prefetto De Sena, poi candidato al Senato del Pd, secondo cui “sciogliere il Consiglio comunale di Melito di Porto Salvo sarebbe stata una sconfitta per lo Stato”. Probabilmente, nel caso di Reggio Calabria, i due hanno sacrificato questa idea sull’altare della necessità di sconfiggere il centrodestra, altrimenti quali esponenti del territorio avrebbero dovuto difendere la città di Reggio, e non è stato affatto così. Ci saremmo voluti confrontare su questo aspetto e su tanti altri, come ad esempio sulla tanto sbandierata ‘mozione Calabria’, di cui si sono perse le tracce ancora prima della discussione. L’onorevole Minniti, però, ha scelto il silenzio e l’appello ai calabresi, oggi, è privo di senso, del tutto incoerente e decisamente fuori tempo massimo”.
Onorevole Jole SANTELLI
Vice Presidente gruppo PDL alla Camera dei Deputati
LA REPLICA
È stucchevole il continuo ricorso ad argomenti strumentali da parte di esponenti della destra calabrese, in questo caso dell’on. Santelli e dell’ex assessore Minasi. Si agitano polveroni per nascondere il fallimento dei loro governi, sia a livello nazionale che regionale. È del tutto strumentale l’argomento che riguarda il Consiglio comunale di Melito: le cose stanno come ha inequivocabilmente spiegato il senatore De Sena in una recente intervista. È addirittura patetico che una forza politica alleata con la Lega Nord e che ha accettato che il 75 per cento delle tasse rimangano al Nord del Paese, critichi una mozione parlamentare sulla Calabria, diventata parte integrante del programma di governo del Pd. Infine, non si possono accettare lezioni di legalità da un ex assessore di un Comune sciolto per contiguità alla ‘ndrangheta.
Partito Democratico Reggio Calabria
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