PARTE SPERIMENTAZIONE EUROPEA, COINVOLTI DIVERSI CENTRI ITALIANI.'Lo studio - spiega Francesco Maisano, dell'Unità di Cardiochirurgia all'Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano - si basa su una sorta di 'clip', che sarà applicata ad una popolazione importante di pazienti e finora non adeguatamente trattata'.
MILANO, 28 Febbraio 2013 - Un nuovo studio scientifico metterà a confronto una nuova terapia mini-invasiva con l'attuale trattamento farmacologico, per i pazienti con scompenso cardiaco avanzato e insufficienza della valvola mitralica. Lo studio, che si chiama Reshape, è stato annunciato dall'azienda Abbott e sarà condotto a livello europeo. «Lo studio - spiega Francesco Maisano, dell'Unità di Cardiochirurgia all'Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano - si basa su una sorta di 'clip', che sarà applicata ad una popolazione importante di pazienti e finora non adeguatamente trattata. L'incontinenza della valvola è una patologia spesso presente in pazienti con insufficienza cardiaca, si tratta di una condizione debilitante e potenzialmente mortale. Questi pazienti hanno bisogno di nuove opzioni di trattamento per prolungare e migliorare la loro vita». «Reshape - aggiunge Corrado Tamburino, docente di Cardiologia all'Ospedale Ferrarotto di Catania - è il primo trial clinico di questo tipo. I dati ottenuti saranno utilizzati per comprendere meglio i vantaggi del nuovo trattamento e andranno ad integrarsi con i risultati di precedenti lavori clinici che avevano già dimostrato importanti benefici della clip in circa 2mila pazienti». Lo studio arruolerà circa 800 pazienti in 75 centri europei, e andràa verificare se la nuova tecnica è in grado di ridurre la mortalità e le riospedalizzazioni; inoltre, valuterà se con l'intervento mini-invasivo c'è un miglioramento dei sintomi e un aumento della sopravvivenza nel trattamento dell'insufficienza mitralica funzionale in pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico. La valvola mitrale si trova nel cuore: separa l'atrio sinistro dal ventricolo sinistro, ed è importantissima per regolare il flusso di sangue nel circolo sanguigno. Quando è incontinente, condizione che interessa un italiano su dieci con più di 75 anni, non è più in grado di evitare che il sangue 'ristagnì e torni indietro, rendendo molto più difficoltosa la circolazione e affaticando inutilmente il cuore. La clip che sarà sperimentata congiunge i lembi di questa valvola, facendola tornare 'continentè, ovvero rendendola di nuovo in grado di evitare il ristagno di sangue. I centri italiani che saranno coinvolti nella sperimentazione sono gli Spedali Civili di Brescia, l'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, il Policlinico Tor Vergata di Roma, l'Ospedale Ferrarotto di Catania, il San Raffaele e il Centro Cardiologico Monzino di Milano.
MALATTIE RARE: DA UE 144 MILIONI EURO PER RICERCA.
BRUXELLES, 28 FEB - Uno stanziamento di 144 milioni di euro diretto a finanziare 26 progetti di ricerca sulle malattie rare è stato annunciato oggi dalla Commissione Ue. I progetti aiuteranno a migliorare la vita di circa 30 milioni di europei, in gran parte bambini, che soffrono di queste malattie. Nella ricerca sono coinvolti 300 partecipanti, di 29 paesi tra Ue e non. L'obiettivo è raggiungere una migliore comprensione delle malattie rare e trovare le terapie adeguate.
MALATTIE RARE: BALDUZZI, BANCO PROVA PER SISTEMA SANITARIO DESTINATI 20 MLN EURO IN RIPARTO FONDI E 15 MLN PER TUMORI RARI.
Il ministero della Salute, nel riparto dei fondi della sanità, ha destinato alle malattie rare «20 milioni di euro più 15 milioni per i tumori rari, ma non va abbassata la guardia. Le malattie rare, di cui nel nostro Paese soffrono 1-1,5 milioni di persone, costituiscono un vero e proprio banco di prova dell'efficienza del Sistema sanitario nazionale». Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, intervenendo all'Istituto Superiore di Sanità ad un convegno sulle malattie rare, di cui oggi si celebra la Giornata mondiale. In Italia sono colpite da una malattia rara cinque persone ogni diecimila abitanti. Il Registro italiano delle Malattie Rare, che oggi arriva a oltre il 60% della copertura nazionale è arrivato a censire 504 malattie, un risultato non indifferente da un punto di vista epidemiologico, vista la natura complessa delle patologie rare. Non meno rilevanti, afferma il ministero, i risultati raggiunti in Europa: L'Italia, attraverso l'Istituto Superiore di sanità, coordina per l'Europa i progetti Europlan, Rare Bestpractices e Epirare, mirati a favorire lo sviluppo di nuove conoscenze scientifiche. Attraverso queste azioni l'Italia è protagonista nell'elaborazione di raccomandazioni europee in materia di malattie rare e di linee di indirizzo nello sviluppo dei singoli Piani Nazionali sulle Malattie Rare in Europa. L'Italia è, inoltre, leader nel RDConnect, un progetto appena avviato insieme ad altri Paesi dell'Unione Europea, e che intende realizzare una piattaforma integrata che connette i registri, le biobanche e le informazioni cliniche dei pazienti rari per generare nuove conoscenze scientifiche che sono alla base per nuovi mezzi diagnostici e nuovi farmaci. L'Italia fa anche parte di Eucerd, il Comitato Europeo di esperti sulle malattie rare, coordinato dalla Commissione Europea e con sede al Lussemburgo.
MALATTIE RARE: SOC.PEDIATRIA, DIFESA BIMBI PURE IN TEMPI CRISI.
«Difendere i bambini fragili con malattie rare anche in tempi di crisi». È l'appello del presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP), Giovanni Corsello, in occasione della sesta Giornata Mondiale sulle Malattie Rare che si celebra oggi. «Mi auguro - afferma Corsello in una nota - che la delicata situazione politica ed economica che sta attraversando il nostro Paese non comporti ritardi nella definitiva approvazione e attuazione del Piano Nazionale per le Malattie Rare, perchè in Italia ci sono oltre 600.000 persone che aspettano risposte ai loro bisogni di salute. Molti di questi sono bambini e adolescenti, basti considerare che l'80% delle malattie rare esordisce in età pediatrica». La bozza di Piano Nazionale sulle Malattie Rare, redatta dal governo a fine dicembre con il coinvolgimento delle organizzazioni di pazienti e delle società scientifiche come la SIP, ha il compito di organizzare a livello regionale la presa in carico, la ricerca, la formazione e informazione sulle malattie rare. Il documento deve essere approvato entro il 2013 come previsto dalle Raccomandazioni del Consiglio d'Europa, tuttavia il percorso istituzionale è «ancora lungo e accidentato soprattutto perchè - spiega Corsello - occorre definire il quadro delle risorse economiche necessarie per dargli attuazione». Assistenza domiciliare, riabilitazione, fornitura di farmaci orfani con costi elevati e spesso di difficile reperimento «sono tutti ambiti che è necessario difendere e garantire anche in tempi di crisi socioeconomica e di carenza relativa di risorse sanitarie, quali quelli in cui viviamo», conclude Corsello, sottolineando anche la necessità di «investire di più sulle attività di screening sia prenatale che neonatale».
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