Reggio Calabria 19 gennaio 2013 -La città e i reggini sono stati
costretti ad assistere attoniti alla maldestra ed imbarazzante autodifesa
dell’ex sindaco Giuseppe Scopelliti il quale, invece di chiedere scusa per aver
fatto precipitare la città nelle attuali condizioni di sofferenza e caricato
sulle spalle dei suoi cittadini il peso delle sue responsabilità, si è prodotto
in un monologo degno del palcoscenico di Scherzi a parte.
L’ex sindaco Scopelliti si è spinto
senza alcun pudore a definire il bilancio del comune di Reggio come “il miglior
bilancio d’Italia”, omettendo di dire, ciò che tutti sanno, che solo grazie al
PD e all’emendamento De Sena si sono potuti pagare gli stipendi ai dipendenti
comunali. Altro che semplice disavanzo,
investimenti e città cambiata.
Ai cittadini reggini Scopelliti,
invece di presentarsi come Alice nel paese delle meraviglie e sorvolare ancora
una volta sulle cause che hanno determinato la situazione di deficit
strutturale dei conti comunali, avrebbe dovuto dire perché la città è ridotta
in queste condizioni di abbandono. Perché le strade sono piene di buche, perché
manca l’illuminazione, perché non viene raccolta la spazzatura, perché Reggio
sembra somigliare ogni giorno di più ad una città fantasma.
Avrebbe dovuto spiegare perché si è accumulato un debito a bilancio di circa 300 milioni e un debito fuori bilancio che la Corte dei Conti ha dichiarato essere non quantificabile. Mentre, dopo aver reso noto che non leggeva gli atti che firmava, ora ha rivelato che non si è curato nemmeno delle dozzine di rilievi prodotti nel corso degli anni dalla Corte dei Conti.
Se avesse avuto un minimo di onestà
intellettuale avrebbe dovuto inoltre spiegare che quei soldi sono stati rubati
ai cittadini e sottratti alla città, descrivendo come sarebbe stata Reggio se
quei 700 milioni fossero stati investiti in infrastrutture, opere pubbliche,
servizi e occasioni di lavoro per i giovani.
I reggini si sarebbero aspettati anche
che dicesse come ha fatto a non accorgersi che in tutti gli anni in cui ha
disamministrato la città, la sua dirigente al bilancio distraeva ingenti somme
dalle casse del Comune, senza attribuire, solo ora, in modo vigliacco e
codardo, la colpa a chi non può replicare direttamente alle sue falsità.
La città si sarebbe aspettata che
spiegasse anni e anni di negazionismo sui problemi finanziari dell’Ente e che
chiarisse perché se il Comune non è in dissesto, i cittadini pagano le tasse
raddoppiate e triplicate come avviene nei comuni dissestati.
La comunità reggina si sarebbe altresì
aspettata che chiarisse come la ndrangheta si è infiltrata nelle Società Miste
e nelle stanze di Palazzo San Giorgio.
Ed, anche, che spiegasse perché le
scuole delle periferie cittadine chiudono l’una dopo l’altra, perché gli asili
nido comunali non riescono a garantire i servizi ai bambini lasciandoli senza
riscaldamenti e mensa scolastica e perché ai librai non vengono rimborsati i
buoni libro.
Le cooperative sociali costrette a
chiudere poiché il comune è insolvente, si sarebbero aspettate che dicesse la
verità sui mancati pagamenti nei confronti del terzo settore, così come gli
artigiani e le imprese vessate dall’aumento stratosferico dei tributi degli
ultimi tre anni e le famiglie tartassate da IMU,TARSU, addizionale Irpef
comunale avrebbero avuto il diritto di una parola di verità.
Infine, gli operatori culturali e la
città si sarebbero aspettati che
chiarisse finalmente perché per anni si è mantenuto in piedi un contratto di
300 mila euro annui con Villa Zerbi e al contempo si è deciso di dismettere
beni di proprietà comunale come il Miramamare.
Dall’ex sindaco Scopelliti la città si
sarebbe aspettata tutto questo e che, almeno per un giorno, vestisse i panni
della verità.
Certo, se avesse pensato ad amministrare
in modo trasparente e per far affermare il bene comune, probabilmente queste
domande la città non avrebbe avuto la necessità di porgliele e Reggio non si
troverebbe in questo disastro.
Ad ogni modo, mentre Scopelliti parla,
parla, parla…il PD lavora per aiutare la città.
Reggio Calabria, 18 gennaio 2013
Partito Democratico Reggino
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