Una volta attraversata la porta d’ingresso, protetta da guardie in costume, si è subito pervasi dall’atmofera medievale e catturati da musiche, suoni e profumi, che danno la sensazione di trovarsi davvero all’interno di un villaggio del trecento.
SAN PANTALEONE (RC) QUELLA SANA TRADIZIONE DEL PRESEPIO VIVENTE DI CONTRADA “GURNARADONI”
San Lorenzo (Reggio Calabria). Il Natale a San Pantaleo come momento di incontro multietnico e solidale.
La parrocchia di San Pantaleone, nel suggestiva contrada di via Gurnaradini, ha presentato l’ottava edizione del presepe vivente.
Una serata magica, con “una Betlemme” in versione miultietnica.
Tra le decine di figuranti, infatti, moltissimi i ragazzi indiani. La Sacra famiglia, in particolare, è stata rappresentata proprio da una giovane coppia indiana. Un occasione di scambio e conoscenze delle varie etnie.
Il tutto animato con personaggi in costume. Luoghi suggestivi e fantastici della Natività, hanno condotto i visitatori in un villaggio retrospettivo della Betlemme di 2012 anni fa.
Il presepe di San Pantaleo, non è solo un luogo da vedere e visitare, ma anche da vivere. Lo dimostra la forte presenza, ogni anno, di visitatori, provenienti dai paesi vicini.
Una volta attraversata la porta d’ingresso, protetta da guardie in costume, si è subito pervasi dall’atmofera medievale e catturati da musiche, suoni e profumi, che danno la sensazione di trovarsi davvero all’interno di un villaggio del trecento.
Nelle botteghe, si può assistere al lavoro del tintore, che carda, fila, e tesse la lana; dello speziale con le sue erbe e i suoi magici unguenti e del mugnaio con la sua ruota in pietra. C’è poi il mercato animato da venditori di stoffe, ceramiche, vino speziato , pane, legumi, frutta,verdura e dolci.
Oltre a ciò, il villaggio è figurato da animali come pecore, galline e asini, per la gioia di grandi e piccini.
Per tutti gli amanti della cucina tradizionale e per i curiosi come ogni anno, la serata si è conclusa con la degustazione dei prodotti tipici dolci e salati, come le “pitte , pane caldo, le crispelle, le frittole, ricotta fresca”, e tanto altro ancora.
Un momento imperdibile, per stare assieme, per coniugare arte tradizione, fede e religione, per scoprire e ritrovare le immagini di un tempo.
Maria Manti
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