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Aspettando Vargas consenso per il Giangurgolo catanzarese

E' molto piaciuto il Giangurgolo, maschera per antonomasia di Catanzaro.

mentre ci si prepara per lo stage finale del laboratorio del teatro
dei sensi del magnifico regista e ricercatore teatrale Enrique Vargas
(oggetto di un successivo comunicato), c'è ancora affetto e consenso
per "Giangurgolo, capriolaro catanzarese", la produzione 2012 di
React, residenza artistica a Soverato, andata in scena durante le
festività natalizie e prossimamente replicata per le scuole, nel suo
chiaro intento di recuperare la preziosa memoria storica della
commedia dell'arte, dell'uso artigiano della maschera e di
Giangurgolo, maschera storicamente attribuita alla Calabria e a
Catanzaro in particolare. Secondo una delle ipotesi più accreditate la
maschera sarebbe nata da una persona realmente esistita a Catanzaro.
Dal punto di vista etimologico Giangùrgolo significherebbe "Gianni
l'ingordo", per la sua caratteristica distintiva: l'ingordigia. La sua
storia inizia nel convento delle Suore di Santa Maria della Stella,
dove nacque il 24 giugno 1596. Il nome deriverebbe da Giovanni, in
onore del Santo del giorno del suo ritrovamento. La leggenda narra che
nei boschi egli cerca di salvare uno spagnolo aggredito da briganti,
che non ostante tutto muore. In segno di riconoscenza però in punto di
morte nomina Giovanni suo erede, consegnandogli, oltre alle sue
ricchezze, una lettera che contiene il modo per salvare la città.
Allora Giovanni tramuta il suo nome in Alonso Pedro Juan Gurgolos, in
onore dello spagnolo, ed inizia la sua personale lotta contro
l'occupazione spagnola. Allora Giovanni si organizza con un carrozzone
da teatro col quale, insieme ad alcuni suoi amici, propone spettacoli
satirici incitando il popolo alla rivolta. Una condanna a morte lo
costringerà a trasferirsi in Spagna, ma successivamente, tornato a
Catanzaro si ammala di peste e muore.
"La Commedia dell'Arte che abbiamo riportato nuovamente in scena sulle
tavole del teatro Comunale-ribadisce il condirettore artistico
Emanuela Bianchi- è uno dei più straordinari fenomeni teatrali
prodotti nella storia. La sua incidenza culturale e popolare si è
estesa durante due secoli in Europa in forma evidente, e ha
influenzato il teatro di tutto il mondo fino ai nostri giorni."
Con la sua apparizione nell'Italia del XVI secolo e con la sua
diffusione-continua la Bianchi- e il successivo adattamento in tutta
Europa, si determina una svolta importantissima nella storia del
teatro occidentale: con la Commedia il teatro da ritualistico o
dilettantistico diventa professione o meglio arte, è poi nato l'attore
nuovo, depositario di una scienza del recitare. Nasce, quindi il
Teatro Moderno la cui derivativa commedia è uno stile che si
riferisce costantemente alla maschera comica. La maschera è oggetto
fisiogno-morfo. L'attore indossando tale oggetto applicandolo al
proprio volto, acquisisce così quello modellato dalla maschera stessa
nonché il carattere che la maschera intende esprimere, si fa carico
delle conseguenze espressive imposte dalla maschera che coinvolgono il
comportamento fisico e caratteriale. Una volta indossata la maschera è
messa in atto nel contesto di una finzione. Tutto cambia nell'attore:
corpo, voce, linguaggio. Quindi non solo essa è la base del Teatro
Moderno come lo concepiamo, ma è anche la base di tutto il Teatro
Comico. "






GIANGURGOLO CAPRIOLARO CATANZARESE

REGIA
GIOVANNI CARPANZANO

ATTORI
GIOVANNI CARPANZANO
MARIA MADDALENA ASCIONE
EMANUELA BIANCHI


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