Grande apertura della cerimonia inaugurale del decimo anniversario di fondazione dell’Accademia Bonifaciana e della undicesima edizione del Premio Bonifacio VIII, ideato dalla stessa istituzione nel 2003, il cui primo esemplare fu consegnato al beato Giovanni Paolo II. Una cerimonia, presentata dalla giornalista e conduttrice televisiva Paola Zanoni, che è stata coadiuvata dal direttore artistico Cesare Marinacci, che ha visto personalità del mondo della Chiesa, della diplomazia, delle istituzioni civili, politiche e militari alternarsi a ritirare la famosa scultura bronzea del maestro Ambrosetti. A fare gli onori di casa, il Presidente dell’Accademia Bonifaciana Cavaliere Ufficiale Sante De Angelis ed il Presidente del Comitato Scientifico monsignor Franco Croci.
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Cardinale Francis Arinze. |
Ospite d’onore della serata è stato il famoso Cardinale nigeriano Francis Arinze, Prefetto Emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e Vescovo titolare della Diocesi di Velletri- Segni, che ci ha resi edotti su “La solidarietà tra l’Europa e l’Africa”. Altro nome davvero eccellente, l’Arcivescovo Monsignor Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Presidente della Filmoteca Vaticana e Presidente del Consiglio di Amministrazione del Centro Televisivo Vaticano. Per le diocesi italiane, il Comitato Scientifico, ha inteso, premiare per la sua lunga attività pastorale Monsignor Vittorio Mondello, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria – Bova.
Tra le istituzioni civili il Dottor Eugenio Soldà, Prefetto della Provincia di Frosinone e il magistrato Salvatore Vecchione, Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma. Il “Bonifacio Internazionale” anche per il Generale di Corpo d’Armata Vincenzo Lops, Comandante il 2° Comando delle Forze di Difesa, per il Generale Claudio Vincelli, Comandante della Legione Carabinieri Puglia e per il Generale Adelmo Lusi, Comandante della Legione Carabinieri Calabria. Un “omaggio” è stato perpetrato anche per una grande donna, che ha portato il nome dell’Italia nel mondo, il Cavaliere del Lavoro e stilista Laura Biagiotti.
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Generale Adelmo Lusi. |
Per la prima volta, tre sono stati i riconoscimenti Premi Internazionali “alla memoria” consegnati ai rispettivi familiari, dalla Bonifaciana: al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il Prefetto di Palermo ucciso dalla mafia nel 1982 (ha ritirato il conferimento la figlia Onorevole Simona Dalla Chiesa).
Ai Brigadieri dei Carabinieri Carmine Tripodi (San Luca 6 febbraio 1985) e Antonino Marino Bovalino 9 settembre 1990), trucidati dalla ‘ndrangheta.
Il Premio è stato ritirato dal padre del Brigadiere Carmine Tripodi, sig. Antonio Tripodi, accompagnato dalla fidanzata di Carmine, Luciana Careri (sposata col dott. Valentino Capogreco), dal figlio Pasquale e dalle nipoti Carmela, che porta il nome dello zio, e Rachele; dalla moglie del Brigadiere Antonino Marino, signora Rosetta Dama, accompagnata dai figli Francesco (S. Tenente dei Carabinieri) e Nino (studente universitario).
Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
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Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. |
Ore 21.10 del 3 settembre 1982 Carlo Alberto Dalla Chiesa ha prenotato un tavolo per la cena in un ristorante lontano dalla prefettura, ma si tratta di una prudenza perché in realtà stanno rientrando in casa, a villa Pajno. Siede sul sedile del passeggero, alla guida sua moglie. Su un’Alfetta l’agente in borghese Domenico Russo, 32 anni, li segue tanto per coprire le spalle. Imboccano via Cavour, girano per via Francesco Crispi, costeggiano il porto e risalgono verso piazza Politeama. Si apprestavano a girare per via Isidoro Carini.
21.15. Giunti in via Isidoro Carini sopraggiungono due auto (una Bmw 518 e una 131), si affiancano alla A112, sparano con un kalashnikov. Il generale tenta con il suo corpo di far scudo alla moglie: è tutto inutile perché Emanuela, colpita al torace e al capo, muore subito, lui qualche secondo dopo, con la testa china sul parabrezza. Sui loro corpi trenta proiettili, alcuni anche al viso. La macchina si schianta contro il muro, all’angolo di via Carini. Mentre accade tutto ciò, l’agente Russo prova a reagire, ma si prende più di una pistolettata da un tizio che lo affianca a bordo di una moto Suzuki. Anche l’Alfetta va a sbattere e prende fuoco.
Una telefonata ai carabinieri: «Andate un po’ a vedere, ci sono dei cadaveri su un’A112».
Si riporta la motivazione con la quale è stata concessa la Medaglia d’oro al Valor Civile alla memoria al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa:
“Già strenuo combattente, quale altissimo Ufficiale dell'Arma dei Carabinieri, della criminalità organizzata, assumeva anche l'incarico, come Prefetto della Repubblica, di respingere la sfida lanciata allo Stato Democratico dalle organizzazioni mafiose, costituenti una gravissima minaccia per il Paese. Barbaramente trucidato in un vile e proditorio agguato, tesogli con efferata ferocia, sublimava con il proprio sacrificio una vita dedicata, con eccelso senso del dovere, al servizio delle Istituzioni, vittima dell'odio implacabile e della violenza di quanti voleva combattere. Palermo, 3 settembre 1982”.
I soccorritori accertano la morte di Emanuela Setti Carraro e del prefetto di Palermo, Carlo Alberto Dalla Chiesa. Portano in ospedale Domenico Russo che spirerà poco dopo. In tutto sono state sparate più di trecento pallottole.
Nell’Ospedale villa Sofia, Domenico Russo è in coma clinico irreversibile.
Brigadiere Carmine TRIPODI.
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Brigadiere Carmine Tripodi. |
“Il Brigadiere Carmine TRIPODI, venticinque anni, di Castel Ruggero, piccola frazione di Torre Orsaia (Salerno), fu ucciso in un agguato mafioso, a colpi di lupara, a San Luca, il 6 febbraio del 1985, sulla strada provinciale che porta a Bovalino. Verso le 21.00 l’agguato, in una doppia curva. Si accasciò sotto il piombo dei killers stringendo nella mano destra la pistola d’ordinanza con la quale, in una disperata quanto inutile difesa, sparò ripetutamente contro i suoi assassini, colpendone uno. Fu trovato dai suoi Carabinieri, che scendevano verso la vallata del Buonamico, piegato sul sedile della propria autovettura, mentre impugnava ancora l’arma, col dito indice sul grilletto.
Al Brigadiere Carmine Tripodi gli fu concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare, alla Memoria, con la seguente motivazione: “Comandante di Stazione già distintosi in precedenti operazioni di servizio contro agguerrite cosche mafiose, conduceva prolungate, complesse e rischiose indagini che portavano all’arresto di numerosi temibili associati a organizzazioni criminose, responsabili di gravissimi delitti. Fatto segno a colpi di fucile da parte di almeno tre malviventi, sebbene mortalmente ferito, trovava la forza di reagire al proditorio agguato riuscendo a colpirne uno, dileguatosi poi con i complici. Esempio di elette virtù militari e di dedizione al servizio spinto fino al sacrificio della vita. San Luca (RC), 06 febbraio 1985 ”.
Brigadiere Antonino Marino.
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Brigadiere Antonino Marino e Brigadiere Cosimo Sframeli. |
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Colonnello Leonardo Alestra. |
“Comandante di Stazione impegnato in delicate attività investigative in aree caratterizzate da alta incidenza del fenomeno mafioso, operava con eccezionale perizia, sereno sprezzo del pericolo e incondizionata dedizione fornendo determinanti contributi fino al supremo sacrificio della vita stroncata da vile agguato. Splendido esempio di elette virtù civiche e di altissimo senso del dovere. Bovalino (RC), 09 settembre 1990”.
A rendere gli onori militari, ad accogliere gli ospiti e gli insigniti è stata la Banda Musicale della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano, guidata e diretta dal Colonnello Giuseppe D’Amico (coordinatore) e dal maestro Giuseppe Cimini. L’Accademia, presieduta dal Cavalier Ufficiale Sante De Angelis, ha conferito Premi "Nazionali": al medico cardiologo Antonino Calcopietro dell’Ospedale di Sora; al missionario Padre Roberto Orqueida; al Colonnello Leonardo Alestra, Comandante Reggimento Scuola Allievi Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Velletri (Roma);
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Presidente Dott. Giuseppe Raffa. |
all’Onorevole Giuseppe Raffa, Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria; alla giornalista e conduttrice televisiva Paola Zanoni; al Maresciallo Cleto Maritato della Segreteria Particolare del Ministro della Difesa; alla Stazione Carabinieri di San Luca (ritira il Comandante Maresciallo Capo Vito Loiudice) e alla Stazione Carabinieri di Platì (ritira il Comandante Maresciallo Ordinario Luigi Digioia). Presenti molti appartenenti della Bonifaciana a partire dal segretario Mauro Camicia, dai delegati regionali dell’Accademia, tra cui ricordiamo quello della Calabria Domenico Lizzi e del Lazio Luca Cardinali, e diversi componenti del Comitato Scientifico tra cui il Presidente Vicario il Generale Rocco Panunzi, il reverendo don Pino Strangio, Priore del Santuario di Polsi, e il Luogotenente Cosimo Sframeli. “Una manifestazione, in cui si è ricordato anche la figura di Rita Levi Montalcini, premiata con il Bonifacio VIII nel 2003, recentemente scomparsa – come ha voluto rimarcare il Presidente De Angelis - davvero di alto livello culturale e sociale con cui si apre il decennale di fondazione, a cui ne seguiranno altre nel corso del 2013, prima fra tutte quella del 9 febbraio prossimo che vedrà la presenza del Cardinale Camillo Ruini e del Capo di Stato Maggiore della Difesa Luigi Binelli Mantelli”.
Cosimo Sframeli.
1 Commenti
che è fatto di oro puro? deve essere molto costoso
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