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Reggio Calabria. Saluti di fine anno del Comandante Provinciale dei Carabinieri




2012
Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria
Carabinieri a Reggio Calabria
INCONTRO CON LA STAMPA
Reggio Calabria, 28 Dicembre 2012
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
INDICE
INTRODUZIONE pag. 3
ATTIVITA’ OPERATIVA pag. 7
OPERAZIONI DI RILIEVO pag. 9
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
INTRODUZIONE
Lo scambio di auguri di fine anno con la “Stampa”, è - per il Comando
Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria - un appuntamento richiesto per la
professionalità dei giornalisti con i quali intratteniamo un rapporto di
collaborazione che intendiamo consolidare, perché l'interessamento della
stampa per la nostra attività rappresenta l’attenzione della pubblica opinione
per il lavoro svolto dall'Arma. I numeri di questo impegno, che verranno qui
illustrati, dimostrano da sé come sia stato intenso il lavoro del Comando
Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria.
Quando parliamo di sicurezza facciamo riferimento ad un concetto
complesso che sottende una varietà di espressioni: dal furto in abitazione, alla
rapina, dalla pedofilia e lo stupro all'omicidio, fino alla criminalità mafiosa
che gestisce i grandi traffici transnazionali (droga, armi, immigrazione
clandestina) e che reinveste e ricicla enormi quantità di denaro alterando le
regole del libero mercato. La “criminalità diffusa” e la “criminalità
predatoria” di questa provincia, seppur costituiscano apparentemente una
minaccia di minore entità rispetto a quella organizzata, hanno in loro stesse la
caratteristica dell’aggressività che le connota come le espressioni criminali
più temute dalla collettività.
I risultati raggiunti sono incoraggianti e gratificano l’Istituzione per gli sforzi
compiuti.
L’Arma garantisce un servizio di “pronto intervento” in grado di gestire le
oltre sessantamila (61.697) chiamate pervenute nel 2012 al numero di
emergenza 112 (in media oltre 160 chiamate al giorno), alle quali sono
conseguiti migliaia di interventi (5.802) realizzati attraverso tutte le
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
componenti operative dell’Arma dislocate sul territorio: dalle pattuglie delle
Stazioni, alle “Gazzelle” dei Nuclei Radiomobili, sino al Carabiniere di
“Quartiere”. Queste componenti sono anche chiamate a svolgere un delicato
compito di prevenzione, attraverso un costante controllo del territorio e della
circolazione stradale (nel 2012 sono state controllate 149.496 persone e 88.974
mezzi); per questo ultimo aspetto sono state intensificate le verifiche nei fine
settimana ed in prossimità di locali notturni, al fine di ridurre gli incidenti e il
numero delle vittime della strada (le cc.dd. “stragi del sabato sera”).
Sul versante del contrasto alla criminalità organizzata il Comando Provinciale
di Reggio Calabria ha attuato un modulo organizzativo, a ragione
denominato “Modello Operativo Reggio Calabria”, che prevede che le attività
di controllo del territorio si sviluppino attraverso:
- la concezione e l’organizzazione di servizi preventivi, sia per la
prevenzione generale, in tutte le sue accezioni (polizia di prossimità,
ravvicinata, integrata, soddisfacimento della sicurezza percepita, ecc.),
sia per quella mirata a contrastare particolari fenomeni, attentamente
studiati avvalendosi dell’analisi operativa (ricorrenze di reati predatori
e/o fatti indicatori di attività mafiose, come i danneggiamenti, le
intimidazioni o le richieste estorsive, ovvero accadimenti di diversa
natura che si sono registrati sul territorio, ecc.).
Riguardo alle rapine in danno dei cacciatori in esercizio venatorio, la
stagione venatoria 2012-2013 (chiusura prevista il 31.01.2013), mostra
un deciso calo numerico, in quanto le rapine sono passate da:
· 23 della stagione 2010-2011;
· 31 della stagione 2011-2012;
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
a 12 della stagione 2012-2013 con un calo rispettivamente del 48% ed
ancora del 61%;
mentre il numero delle armi rapinate è sceso, passando da:
· 40 della stagione 2010-2011;
· 59 della stagione 2011-2012;
a 20 della stagione 2012-2013 con un calo rispettivamente del 50% ed
ancora del 66%.
Riguardo il contrasto alla coltivazione illegale della canapa indiana le
operazioni di servizio hanno permesso di: rinvenire 15.659 piante di
cannabis, arrestare 53 persone in flagranza di reato e 9 denunciate a
piede libero, stimare in 9.000.000,00 di euro circa il valore delle sostanze
sequestrate.
- l’attività investigativa vera e propria, sviluppata da tutte le componenti
operative del Comando Provinciale sinergicamente orientate a operare
in stretta intesa e collaborazione con i reparti speciali (ROS, Cacciatori,
NAS, NOE, ecc.).
Il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha fornito un contributo rilevante
anche per fronteggiare le esigenze di Ordine Pubblico (basti ricordare i
numerosi eventi istituzionali e sportivi che si sono svolti nel corso di
quest’anno).
In una realtà come quella attuale, connotata da profonde trasformazioni e da
un elevato dinamismo, è altresì indispensabile curare la preparazione
professionale del personale affinché sappia fronteggiare le multiforme
espressioni criminali. Qualsiasi sforzo organizzativo sarebbe tuttavia vano se
non fosse valorizzato dal fattore umano, ovvero da tutti quegli operatori che -
a vario titolo - sono poi chiamati a dare attuazione pratica alle direttive
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
operative. Un sincero ringraziamento va quindi a tutti i Carabinieri di ogni
ordine e grado per il costante impegno che dimostrano quotidianamente
nello svolgimento dell’attività istituzionale. Una menzione particolare
meritano l’impegno, la presenza e la costante attenzione alle problematiche
del territorio espressi dai Comandanti di Stazione che, essendo a più
immediato contatto con le esigenze dei cittadini, garantiscono con i militari
dipendenti da sempre la sicurezza delle comunità.
Ringraziamo le Autorità provinciali, il Sig. Prefetto per la costante e
insostituibile opera di coordinamento nell’attività preventiva, la Magistratura
requirente, tra cui la Direzione Distrettuale Antimafia per le strategie di
contrasto adottate, e giudicante e le Autorità amministrative territoriali. Allo
stesso modo, va il nostro ringraziamento alle altre Forze di polizia per la
sinergia degli sforzi prodotti e per il comune impegno nel contrasto alla
criminalità.
Infine, doveroso è il ringraziamento a voi operatori della “Stampa” per
l’attenzione dimostrata verso le nostre esigenze di comunicazione,
nell’esercizio di una professione delicata ed impegnativa che, specie in questo
territorio, riveste il ruolo fondamentale di stimolo alla crescita sociale e
culturale della collettività.
Vi auguro buon lavoro con l'auspicio che il nuovo anno sia, per tutti voi, ricco
di ogni desiderata soddisfazione!
Reggio Calabria, 28.12.2012
Col.t.ISSMI Lorenzo Falferi
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
ATTIVITA’ OPERATIVA
Nel 2012 sono state arrestate 1042 persone (tra cui 12 latitanti comuni, 3
inseriti nell’elenco dei latitanti pericolosi e 1 in quello dei latitanti di massima
pericolosità), 106.333 i servizi di prevenzione effettuati (Pattuglie,
Perlustrazioni, Carabiniere di Quartiere). Sono stati intensificati i servizi
finalizzati al contrasto dell’immigrazione clandestina e all’individuazione e
all’allontanamento dei cittadini stranieri (anche comunitari) che sono risultati
pericolosi per la sicurezza pubblica.
Significativi sono stati i risultati ottenuti con le indagini concluse: “BELLU
LAVURU 2”, “REALE 4 - Ippocrate”, “CALIFFO”, “AFFARI DI FAMIGLIA”,
“LANCIO”, “SOLARE TER”, “SOLDI REALI”, “CALIFFO 2”, “TUTTO E
SUBITO”, “ALBA DI SCILLA”, “REALE 5”, “ALBA DI SCILLA 2”,
“SISTEMA E ASSENZIO”, “FAIDA DEI BOSCHI 2”, “SAGGEZZA”,
“GETSEMANI” e “BELLOCCO”.
I provvedimenti restrittivi scaturiti dalle varie attività investigative condotte
dai reparti dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dalla D.D.A. di Reggio
Calabria, hanno permesso di confermare e rafforzare le risultanze
dell’operazione “CRIMINE” che ha delineato l’esistenza della organizzazione
‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con
attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia
all’estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di
quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti
nel territorio reggino e che costituiscono centro propulsore dell’intero
sodalizio mafioso. L’organizzazione ricomprende un vertice, denominato
“Provincia”, riferimento dei responsabili dei tre “Mandamenti” (Tirrenico, del
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
Centro e Jonico), all’interno dei quali risultano operative le “Locali” di
‘ndrangheta, organizzate sempre su base territoriale. L’ordine gerarchico
all’interno della struttura mafiosa, che garantisce alle singole cosche anche
ampi margini di autonomia, é assicurato dai tradizionali gradi e cariche
operative nei diversi livelli dell’organizzazione. Le attività illecite sono
riconducibili a tre filoni principali: le strutture e l’operatività
dell’organizzazione mafiosa, l’illecito arricchimento e il riciclaggio di denaro
e il condizionamento della vita economico-imprenditoriale nei territori di
riferimento.
Con queste operazioni, che hanno evidenziato la struttura unitaria, la
composizione organica della ‘ndrangheta e l’operatività di organismi di
vertice, si sono poste le basi per ottenere la dimostrazione processuale
dell’esistenza della ‘ndrangheta e del suo assetto unitario, delle sue
dinamiche interne e del ruolo decisionale dei suoi organismi di vertice.
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
OPERAZIONI DI RILIEVO
11.01.2012 nelle province di Reggio Calabria, Milano, Venezia, Varese, Catania, Crotone,
La Spezia e Parma, i carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e
del Comando Provinciale, unitamente a quelli Comandi Arma
territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di
custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, nei
confronti di 21 indagati, appartenenti o contigui alla ‘ndrangheta nelle sue
articolazioni territoriali denominate cosche “MORABITO - BRUZZANTI -
PALAMARA”, “MAISANO”, “RODA’”, “VADALA’” e “TALIA”, operanti
in Bova Marina, Palizzi, Bruzzano Zeffirio ed Africo, ritenuti responsabili di
associazione di tipo mafioso, concorso in associazione di tipo mafioso,
intestazione fittizia di beni e frode in pubbliche forniture aggravate dall’aver
favorito un sodalizio mafioso. L’indagine, che scaturisce dalle risultanze
investigative dell’operazione di p.g. “BELLU LAVURU”, ha consentito di
documentare l’infiltrazione pervasiva della ‘ndrangheta negli appalti
pubblici (ammodernamento S.S. 106 rientrante nel programma delle “Grandi
Opere” di competenza A.N.A.S. e realizzazione di un istituto superiore a
Bova Marina), condizionandone ogni fase: dal ciclo del calcestruzzo, alle
assunzioni, alle forniture di cantiere, alle procedure sub appalto e al nolo. E’
stata altresì documentata la complicità della società appaltatrice (A.N.A.S.
s.p.a.) e dell’ente appaltante (Società Italiana Per Condotte D’acqua s.p.a.),
dei cui dipendenti indagati è stata accertata la contiguità alla ‘ndrangheta
(Operazione “BELLU LAVURU 2”).
20.01.2012 in Reggio Calabria e Cosenza, i carabinieri del Raggruppamento Operativo
Speciale e del Comando Provinciale hanno dato esecuzione a un’ordinanza
di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, nei
confronti di 6 persone, indagate per i reati di false dichiarazioni o attestazioni
in atti destinati all’A.G., falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in
atti pubblici in concorso, con l’aggravante di aver favorito l’attività della
‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca “PELLE”,
operante in Bovalino e San Luca. L’operazione, che scaturisce dalle risultanze
investigative delle operazioni di p.g. denominate “REALE”, “REALE 2” e
“REALE 3”, ha consentito anche di sequestrare le quote societarie di una casa
di cura privata per malattie neuropsichiatriche, con sede aziendale in
Mendicino (CS) e contanti per un valore complessivo di ciRCa € 680.000,00
(Operazione “REALE 4 - Ippocrate”).
L’anno 2012 scandito mese per mese dalle operazioni di servizio dell’Arma dei Carabinieri del
Comando Provinciale di Reggio Calabria impegnati a tutto campo contro la criminalità
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
24.01.2012 in Villa San Giovanni (RC), i carabinieri del Raggruppamento Operativo
Speciale e del Comando Provinciale hanno dato esecuzione ad un
provvedimento di sequestro beni, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria,
nei confronti di GRILLO BRANCATI Vitaliano, nato a Villa San Giovanni
(RC) il 18.02.1960, in atto detenuto, appartenente alla ‘ndrangheta nella sua
articolazione territoriale denominata cosca “BUDA - IMERTI” operante in
Villa San Giovanni (RC). L’attività, che trae elementi probatori dalle
risultanze investigative poste alla base dell’operazione denominata “META”,
ha permesso di riscontrare che gli appartenenti alla predetta cosca turbavano
le aste giudiziarie che si svolgevano presso il Tribunale di Reggio Calabria,
per aggiudicarsi i beni che poi venivano rivenduti al fine di agevolare
l’attività dell’associazione mafiosa. Sono stati sequestrati beni per un valore
complessivo di € 1.200.000 (Operazione “GRILLO”).
09.02.2012 in Rosarno (RC), militari di questo Comando Provinciale e del
Raggruppamento Operativo Speciale hanno dato esecuzione a un
provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla locale Direzione
Distrettuale Antimafia, nei confronti di 11 appartenenti alla ‘ndrangheta, nella
sua articolazione territoriale denominata cosca “PESCE”, operante nel
territorio di Rosarno (RC) e zone limitrofe, indagati a vario titolo di
associazione di tipo mafioso, riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Le
investigazioni, finalizzate anche alla riceRCa del latitante PESCE Giuseppe,
attuale reggente della cosca “PESCE”, hanno consentito di individuare i
nuovi soggetti a cui era stata affidata la direzione strategica ed operativa
della citata cosca, fortemente depotenziata nella struttura militare e nelle
attività economiche dall’incessante azione di contrasto condotta dall’Arma.
Contestualmente, la Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro ed il locale
Commissariato di P.S. hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare,
emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palmi, nei confronti di 3 familiari della
testimone di giustizia CACCIOLA Maria Concetta, che aveva fornito apporti
collaborativi sul contesto mafioso rosarnese, responsabili di concorso in
maltrattamenti in famiglia e violenza o minaccia per costringere a
commettere un reato nei confronti della citata testimone, indotta al suicidio
avvenuto il 20.08.2011 mediante ingestione di acido muriatico (Operazione
“CALIFFO”).
10.02.2012 in Marina di Gioiosa Jonica (RC) militari del Raggruppamento Operativo
Speciale e del Comando Provinciale, supportati dallo Squadrone Eliportato
Cacciatori Calabria e 8° N.E.C. di Vibo Valentia, traevano in arresto il
riceRCato AQUINO Rocco, nato a Marina di Gioiosa Jonica (RC) il
04.07.1960, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi del Ministero
dell’Interno. Il predetto, soprannominato “il colonnello”, latitante dal luglio
2010, indagato nell’ambito dell’indagine preliminare denominata “IL
CRIMINE”, risulta essere esponente di vertice della ‘ndrangheta nella sua
articolazione territoriale denominata “COSCA AQUINO”, operante in
Marina di Gioiosa Jonica. Al momento della cattura, il riceRCato si trovava
all’interno di un bunker ricavato nel sottotetto della propria abitazione.
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
24.02.2012 in Reggio Calabria, Melito di Porto Salvo (RC) e Montebello Ionico (RC),
militari di questo Comando Provinciale hanno dato esecuzione a un
provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla locale Direzione
Distrettuale Antimafia, nei confronti di 5 appartenenti alla ‘ndrangheta, nelle
sue articolazioni territoriali denominate cosca “FICARA-LATELLA” e cosca
“IAMONTE”, operanti rispettivamente nei territori di Reggio Calabria e
Melito di Porto Salvo, indagati a vario titolo di associazione di tipo mafioso e
tentata estorsione aggravata dall’aver favorito un sodalizio mafioso.
L’attività investigativa ha consentito di documentare l’infiltrazione pervasiva
della ‘ndrangheta nell’appalto per la realizzazione delle opere di
ammodernamento e di messa in sicurezza della SS 106 (Reggio Calabria -
Taranto), nel tratto compreso tra Reggio Calabria e Melito di Porto Salvo,
aggiudicato per un importo di 14 milioni di euro alla A.T.I. COGIP - PAVESI.
Le investigazioni hanno confermato ancora una volta l’unitarietà della
‘ndrangheta, in quanto gli indagati, pur appartenendo a due diverse cosche,
avevano congiuntamente tentato sia di estoRCere all’impresa appaltatrice il
4% dell’importo di aggiudicazione, sia di affidare l’esecuzione di alcuni
subappalti a ditte a loro riconducibili, secondo una precisa ripartizione
territoriale. Contestualmente è stato eseguito un decreto di sequestro
preventivo nei confronti degli indagati, di 9 società, 22 beni immobili tra
appartamenti, fabbricati e terreni, 13 mezzi tra autovetture e mezzi d’opera,
25 tra conti correnti bancari, polizze assicurative ed altri prodotti finanziari,
per un totale complessivo di oltre € 20 milioni (Operazione “AFFARI DI
FAMIGLIA”).
13.03.2012 in Reggio Calabria, militari di questo Comando Provinciale e del
Raggruppamento Operativo Speciale hanno dato esecuzione a un
provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla locale Direzione
Distrettuale Antimafia, nei confronti di 18 appartenenti alla ‘ndrangheta, nella
sua articolazione territoriale denominata cosca “CONDELLO”, operante in
Reggio Calabria, indagati per associazione di tipo mafioso, favoreggiamento
personale, procurata inosservanza di misure di sicurezza detentive e
intestazione fittizia di beni, aggravate dall’aver favorito un sodalizio mafioso.
Le attività fanno parte di un più ampio contesto investigativo finalizzato alla
cattura del latitante CONDELLO Domenico ed al depotenziamento
dell’omonima articolazione territoriale della ‘ndrangheta di cui è a capo,
anche attraverso la sistematica aggressione delle attività economiche e
finanziarie riconducibili al sodalizio. Le investigazioni - nel corso delle quali
è stato individuato e sequestrato un immobile nella disponibilità del latitante
al cui interno erano stati rinvenuti manoscritti, medicinali e reperti
riconducibili allo stesso - ha coinvolto anche la moglie, gli zii, i cognati, il
nipote, il padre e le sorelle del riceRCato, che hanno assicurato assistenza
materiale e realizzato una rete di supporto e di tutela, anche mediante
l’eliminazione dei sistemi tecnici di osservazione e controllo delle forze
dell’ordine. Nel contesto delle operazioni, è stato eseguito anche il sequestro
delle autovetture e dei motoveicoli utilizzati per gli incontri col latitante, per
un valore complessivo di € 100.000,00 (Operazione “LANCIO”).
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
22.03.2012 nelle province di Reggio Calabria e Crotone, militari del Raggruppamento
Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno
dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo di beni mobili
ed immobili, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, nei
confronti di associati alle cosche di questa provincia: “JERINO’” di Gioiosa
Jonica, “AQUINO” di Marina di Gioiosa Jonica, “BRUZZESE” di Grotteria,
“PESCE” di Rosarno e “COMMISSO” di Siderno, collegate alla famiglia di
“cosa nostra” di Carini (PA), già destinatari, unitamente ad altri coindagati,
dell’ordinanza di custodia cautelare in caRCere relativa all’operazione
denominata “IL CRIMINE 3”. Il provvedimento di sequestro, che scaturisce
dall’esito degli approfondimenti eseguiti dal R.O.S., ha riguardato 60 beni
immobili (abitazioni e terreni), ubicati nella locride, 11 società operanti nel
settore edilizio (una a Crotone) e della rivendita di auto, 118 automotoveicoli
e 54 conti correnti bancari, per un complessivo valore
commeRCiale di oltre € 10 milioni (Operazione “SOLARE TER”).
06.04.2012 in Reggio Calabria e Bagnara Calabra, militari del Raggruppamento
Operativo Speciale, del G.I.C.O. della Guardia di Finanza e del Comando
Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad una misura di
prevenzione patrimoniale di sequestro di beni mobili ed immobili, emessa
dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria - Sezione Misure di
Prevenzione, nei confronti di ZAPPALA’ Santi, nato a Bagnara Calabra il
16.04.1960, detenuto e già condannato in primo grado per corruzione
elettorale aggravata. Il provvedimento di sequestro scaturisce dall’esito degli
approfondimenti eseguiti dal R.O.S., dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza e
dal dipendente Nucleo Investigativo, che hanno consentito di accertare la
riconducibilità all’indagato dei beni in sequestro, costituiti da due società,
quattro abitazioni, ubicate a Bagnara Calabra, tre autoveicoli e 22 conti
correnti bancari e polizze assicurative per un valore complessivo di €
16.500.000,00 (Operazione “SOLDI REALI”).
18.04.2012 in Rosarno (RC), militari di questo Comando Provinciale e del
Raggruppamento Operativo Speciale hanno dato esecuzione ad o.c.c.c.,
emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 7
appartenenti alla ‘ndrangheta, nella sua articolazione territoriale denominata
cosca “PESCE”, operante nel territorio di Rosarno (RC) e zone limitrofe, a
vario titolo indagati di associazione di tipo mafioso e di trasferimento
fraudolento e possesso ingiustificato di valori con l’aggravante mafiosa. Le
investigazioni hanno consentito di accertare l’intestazione fittizia di due
imprese, penalmente rilevante in quanto finalizzata all’elusione delle misure
di prevenzione patrimoniali, e di sequestrare beni per un valore complessivo
di oltre € 1.500.000,00 (Operazione “CALIFFO 2”).
23.04.2012 in Gioiosa Jonica (RC), i carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale
hanno dato esecuzione a decreto di sequestro, emesso dal Tribunale di
Reggio Calabria - Sezione G.I.P., nei confronti di AGOSTINO Luigi, nato a
Gioiosa Ionica (RC) il 04.06.1963, già indagato per associazione di tipo
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
mafioso. Il valore dei beni sequestrati, consistenti in 3 autovetture, n. 2
cisterne e n. 6 automezzi per trasporto di meRCe, ammonta
complessivamente a € 300.000,00.
24.04.2012 in Casignana (RC), militari del Raggruppamento Operativo Speciale e del
Comando Provinciale, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori
Calabria e 8° N.E.C. di Vibo Valentia, traevano in arresto il riceRCato
TRIMBOLI Rocco, nato a Platì (RC) il 09.05.1967, inserito nell’elenco dei
latitanti pericolosi del Ministero dell’Interno. Il predetto, soprannominato
“piseia”, latitante dal maggio 2010, indagato nell’ambito delle indagini
denominate “RIACE” e “MINOTAURO”, risulta essere esponente di vertice
della ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “COSCA
MARANDO-TRIMBOLI”, operante in Platì (RC) e zone limitrofe.
02.05.2012 nella provincia di Reggio Calabria, Parma e Torino, militari del Comando
Provinciale di Reggio Calabria, unitamente a quelli dei comandi Arma
territorialmente competenti, congiuntamente a personale della Sezione di
P.G. della P.d.S presso la Procura della Repubblica di Palmi, hanno dato
esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in caRCere, emesso
dall’Ufficio GIP del Tribunale di Palmi, nei confronti di appartenenti ad una
associazione per delinquere finalizzata alla consumazione di truffe, operante
prevalentemente nel territorio della provincia di Reggio Calabria e costituita
da soggetti di etnia rom dediti in maniera professionale a tale fattispecie
criminosa. I provvedimenti restrittivi scaturiscono da articolate attività
investigative condotte autonomamente dai reparti procedenti, che hanno
consentito di accertare che il sodalizio criminale, dall’anno 2009 fino a tutto il
2011, attraverso la falsificazione e contraffazione di titoli di credito, mediante
anche sostituzione di persona, poneva in essere una serie indeterminata di
truffe nel territorio della piana di Gioia Tauro, in danno di soggetti che
avevano posto sul meRCato, tramite annunci informatici, beni mobili di loro
proprietà. Contestualmente, sono stati sottoposti a sequestro preventivo,
poiché provento delle truffe, beni mobili costituiti da macchine agricole e
mezzi meccanici per un valore complessivo di € 150.000,00 (Operazione
“TUTTO E SUBITO”).
14.05.2012 nella provincia di Reggio Calabria, militari del ROS e del dipendente Nucleo
Investigativo hanno dato esecuzione all’ordinanza di sequestro conservativo
di beni, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria - Sezione GIP, nei confronti
di 17 soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta, nella sua articolazione
territoriale denominata cosca “CONDELLO - BUDA - IMERTI” operante in
Reggio Calabria e territori limitrofi, condannati in data 29.11.2011 per
associazione di tipo mafioso ed altro - processo “META”. L’attività, che trae
elementi probatori dalle risultanze investigative poste alla base delle
ordinanze di custodia cautelare eseguite in data 23.06.2010 e che costituisce la
prosecuzione delle indagini patrimoniali che avevano già portato
all’esecuzione di provvedimenti di sequestro beni nella stessa data, ha
permesso di individuare i beni intestati ai condannati, sequestrati per
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
garantire il futuro pagamento delle spese processuali, per un valore
complessivo di € 8.610.000 (“SEQUESTRO CONSERVATIVO META”)
30.05.2012 in Reggio Calabria, Scilla (RC) e Bagnara Calabra (RC), militari di questo
Comando Provinciale, supportati dal GOC, 8° Nucleo Elicotteri e Nucleo
Cinofili di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione a un provvedimento di
fermo di indiziato di delitto, emesso dalla locale Direzione Distrettuale
Antimafia, nei confronti di 12 appartenenti alla ‘ndrangheta, nella sua
articolazione territoriale denominata cosca “NASONE - GAIETTI”, operante
nel territorio di Scilla (RC), indagati per associazione di tipo mafioso ed
estorsione aggravata dall’aver favorito un sodalizio mafioso. Le
investigazioni hanno documentato l’infiltrazione pervasiva della ‘ndrangheta
negli appalti per la realizzazione del 6° macrolotto dell’autostrada A/3
Salerno - Reggio Calabria. Nel corso delle indagini sono stati scoperti i
ripetuti, continui e numerosi danneggiamenti subiti dalle imprese
appaltatrici, finalizzati ad eseRCitare una costante pressione sulle ditte, che
poi venivano costrette a soddisfare le richieste estorsive, consistenti nel
pagamento di somme di denaro e nell’assunzione di lavoratori contigui alla
cosca. Contestualmente è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo
nei confronti degli indagati di 38 beni immobili tra appartamenti, fabbricati e
terreni, di un’impresa eseRCente attività di bar e pasticceria e conti correnti
bancari, polizze assicurative ed altri prodotti finanziari, per un valore
complessivo di € 3.000.000,00 (Operazione “ALBA DI SCILLA”).
07.06.2012 in Gioiosa Jonica (RC), militari dipendenti hanno dato esecuzione a decreto
di sequestro, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria - Sezione Misure di
Prevenzione, nei confronti di AGOSTINO Salvatore, nato a Locri (RC) il
21.10.1968, in atto sottoposto alla Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di
soggiorno nel comune di residenza, appartenente alla ‘ndrangheta nella sua
articolazione locale denominata cosca “JERINO’”. E’ stato sequestrato
l’appartamento di residenza dell’interessato, del valore di circa € 100.000,00.
18.06.2012 in San Luca (RC), militari dipendenti hanno dato esecuzione a decreto,
emesso dal Tribunale di Reggio Calabria - Sezione Misure di Prevenzione,
che ha disposto l’applicazione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo
di soggiorno per GIAMPAOLO Sebastiano, nato a Locri (RC) l’08.07.1984,
ritenuto contiguo per vincoli di parentela alla ‘ndrangheta nella sua
articolazione territoriale denominata cosca “MAMMOLITI alias fischiante” e
“STRANGIO alias jancu”, operante in San Luca e territorio nazionale, nonché
la confisca dei a lui riconducibili. Il valore dei beni sequestrati, consistenti in
3 prodotti finanziari e 1 autovettura, ammonta complessivamente a €
70.000,00 circa.
03.07.2012 in Milano e Benevento, personale dipendente, con la collaborazione di quelli
di Milano e Benevento, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia
cautelare in carcere nr. 3345/12 RGNR e 3034/12 RG GIP emessa dal
Tribunale di Reggio Calabria su conforme richiesta della direzione
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
distrettuale antimafia di Reggio Calabria il 27.06.2012, nei confronti di 2
persone appartenenti alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale
denominata cosca “NASONE-GAIETTI”, operante nel territorio di Scilla
(RC), indagati per associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata
dall’aver favorito un sodalizio mafioso.
13.07.2012 in Gioiosa Jonica, Grotteria e Mammola (RC), militari dipendente davano
esecuzione al decreto di sequestro beni, del Tribunale - Sezione Misure di
Prevenzione - di Reggio Calabria, nei confronti di BRUZZESE Vincenzo, nato
a Torino il 24.11.1966, residente a Gioiosa Jonica (RC), appartenente alla
‘ndrangheta nell’articolazione locale denominata cosca “URSINO”, in atto
detenuto. Nella fattispecie venivano sequestrati una villa, un appartamento,
un appezzamento di terreno, un’autovettura e prodotti finanziari, tutto per
un valore stimato di € 450.000,00 circa.
14.07.2012 in Fiumefreddo Bruzio (CS), militari di questo Comando Provinciale e della
Compagnia di Sellia Marina (CZ), supportati dallo Squadrone Eliportato
Cacciatori di Vibo Valentia, 8° NEC e militari della Compagnia di Paola (CS),
localizzavano e traevano in arresto POLIMENI Domenico, nato Oppido
Mamertina (RC) 10.05.1943, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi del
Ministero dell’Interno. E’ ritenuto elemento di vertice della ‘ndrangheta,
nella sua articolazione territoriale denominata cosca “POLIMENI -
MAZZAGATTI” operante in Oppido Mamertina, ricercato dal 20/12/2000,
dovendo scontare la pena dell’ergastolo per omicidio, tentato omicidio e
violazione della legge in materia di armi.
16.07.2012 nelle province di Reggio Calabria e Torino, militari del Comando Provinciale
e del Raggruppamento Operativo Speciale, supportati dallo squadrone
eliportato cacciatori di Vibo Valentia, 8° NEC e dai Comandi territorialmente
competenti, hanno dato esecuzione ad una O.C.C.C., emessa dal G.I.P. del
Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale DDA, nei confronti di
26 soggetti, indagati di appartenenza alla ‘ndrangheta nelle sue articolazioni
territoriali operanti nei mandamenti jonico, tirrenico e metropolitano della
provincia di Reggio Calabria e in Piemonte, ritenuti a vario titolo
responsabili di associazione di tipo mafioso, procurata inosservanza di pena
e favoreggiamento personale, aggravati dall’aver favorito un sodalizio
mafioso. L’operazione, che scaturisce dalle risultanze investigative delle
operazioni di p.g. denominate “REALE”, “REALE 2”, “REALE 3” e “REALE
4”, ha consentito di individuare i soggetti che avevano dato sostegno
logistico durante la latitanza al defunto capo cosca Pelle Antonio, nato a San
Luca in data 01.03.1932, inteso “‘ntoni gambazza”, arrestato dal ROS il
12.06.2009. Le indagini hanno consentito di accertare che la cosca PELLE era
riuscita a gestire in piena sicurezza la latitanza del predetto sia sul versante
ionico sia su quello tirrenico della Calabria, individuando tutti i soggetti che
lo avevano ospitato con i relativi rifugi. Le investigazioni hanno, altresì,
permesso di accertare che la cosca Pelle poteva contare su alleanze trasversali
con altre famiglie mafiose, operanti nei tre mandamenti della provincia e in
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
Piemonte, che fungevano da referenti per la gestione di attività delittuose, tra
cui truffe, rapine e sostegno logistico per i latitanti (Operazione “REALE 5”).
17.07.2012 in Seminara (RC) e Pavia, militari dipendenti, in collaborazione con quelli
territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad una O.C.C.C., emessa
dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale D.D.A..,
nei confronti di 4 soggetti appartenenti e contigui alla ‘ndrangheta nella sua
articolazione territoriale denominata cosca “NASONE - GAIETTI”, operante
nel territorio di Scilla (RC), indagati per tentata estorsione e furto, aggravati
dall’aver favorito un sodalizio mafioso. Le indagini, che costituiscono la
prosecuzione dell’operazione di p.g. denominata “ALBA DI SCILLA”, hanno
consentito di documentare la capillare pressione estorsiva esercitata dalla
cosca sulle ditte impegnate nei lavori per la realizzazione del 6° macrolotto
dell’autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria. Nel corso delle indagini, è stato
accertata la commissione di un furto e danneggiamenti di alcuni mezzi da
lavoro in danno di alcune ditte impegnate nei lavori sull’autostrada, al fine
di indurre i rappresentanti della imprese sia al pagamento di una somma
estorsiva sia all’assunzione di lavoratori contigui alla cosca (Operazione
“ALBA DI SCILLA 2”).
31.07.2012 in Reggio Calabria e Roma, militari di questo Comando Provinciale,
supportati dallo squadrone Eliportato Cacciatori di Vibo Valentia, 8° NEC e
dai Comandi territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a
un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal G.I.P. presso il
Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione Distrettuale
Antimafia, nei confronti di 6 indagati, appartenenti o contigui alla
‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca “DE
STEFANO - TEGANO”, operante nella città di Reggio Calabria.
L’operazione, che costituisce la prosecuzione delle operazioni di p.g.
“RACCORDO” e “SISTEMA” ha documentato l’infiltrazione pervasiva di
numerose ed importanti cosche di ‘ndrangheta di Reggio Calabria nel settore
della grande distribuzione alimentare, dell’intermediazione del credito e
dell’imprenditoria edile, attraverso la complicità degli indagati che hanno
fatto da prestanome alle cosche, fatto luce su un sistema di fallimenti e
conseguenti acquisizione di punti vendita alimentari da parte di soggetti che
hanno privilegiato, durante le procedure concorsuali, i fornitori legati alla
‘ndrangheta, accertato l’infiltrazione delle cosche nell’attività politica
cittadina, garantendo l’appoggio elettorale, per le consultazioni
amministrative comunali di Reggio Calabria del maggio del 2007, a SURACI
Domenico Giovanni, che veniva eletto consigliere e poi nominato presidente
della II Commissione Consiliare Permanente “Programmazione e Servizi
Generali”. L’indagine, svolta autonomamente dai Carabinieri del Comando
Provinciale successivamente si è arricchita del contributo investigativo del
Centro Operativo della D.I.A. e della Guardia di Finanza di Reggio Calabria.
Pertanto, contestualmente la D.I.A. ha eseguito un’altra ordinanza di
applicazione di misure cautelari, emessa dallo stesso G.I.P. presso il tribunale
di Reggio Calabria su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
confronti di 4 soggetti, indagati per associazione per delinquere finalizzata
alla commissione di più truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni
pubbliche e alla predisposizione di false fatturazioni e questo Comando,
unitamente ai citati organi investigativi, ha dato esecuzione ad un decreto di
sequestro preventivo dell’intero complesso aziendale e del patrimonio di 15
imprese e di 5 trust e di numerosi beni mobili e immobili, per un valore
complessivo di oltre 122 milioni di euro (Operazione “SISTEMA E
ASSENZIO”).
08.08.2012 in Monasterace (RC), Riace (RC), Stignano (RC), Placanica (RC), Vigevano
(PV) e Foggia, militari dipendenti, con il supporto di personale dello
Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Calabria e dell’8° N.E.C. di Vibo
Valentia, hanno dato esecuzione a 7 ordinanze di custodia cautelare in
carcere emesse dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta di
quella Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, nei
confronti di altrettante persone ritenute elementi di spicco della ‘ndrangheta
nelle sue articolazioni locali presenti in Monasterace e nei comuni limitrofi e
facenti capo alle famiglie “RUGA”, “LEUZZI” e “VALLELONGA”,
responsabili del tentato omicidio ed in seguito dell’omicidio di Vallelunga
Damiano cl.1957 e del tentato omicidio di Cavallaro Enzo cl.1983.
Contestualmente la Polizia di Stato eseguiva analogo provvedimento nei
confronti di altri 8 soggetti. Per le ipotesi di reato di intestazione fittizia dei
beni sono i Carabinieri hanno eseguito un provvedimento di sequestro
preventivo a carico delle imprese edili “SPATARI COSIMO” e “SPATARI
SRL”, con sede rispettivamente in Placanica (RC) e Stignano (RC) mentre
della Polizia di Stato, dell’impresa edile e boschiva “VALLELONGA
BRUNO” con sede in Monasterace (RC), per un valore complessivo stimato
in € 3.000.000,00 circa. (Operazione “FAIDA DEI BOSCHI 2”).
09.10.2012 militari dipendenti davano esecuzione al decreto di sequestro beni, emesso
dal Tribunale di Reggio Calabria - Sezione Misure di Prevenzione, nei
confronti di PALUMBO Luigi, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 20.06.1978,
sottoponendo a sequestro preventivo un’autovettura “Maserati Granturismo
4.2 v8” e rapporti finanziari, tutto per un valore complessivo di euro
114.000,00.
10.10.2012 in Reggio Calabria, località Catona, militari del Raggruppamento Operativo
Speciale e di questo Comando Provinciale, unitamente allo Squadrone
Eliportato Cacciatori di Calabria, traevano in arresto CONDELLO Domenico
nato a Reggio Calabria il 04.11.1956, soprannominato “micu u pacciu”,
inserito nello speciale programma di ricerca del Ministero dell’Interno,
latitante dal 1991 e capo dell’omonima cosca. Destinatario di provvedimento
di esecuzione di pene concorrenti e contestuale ordine di esecuzione, deve
scontare la pena detentiva dell’ergastolo.
22.10.2012 in Reggio Calabria (RC), personale del Raggruppamento Operativo Speciale,
di questo Comando Provinciale, del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
e del Centro Operativo D.I.A di Reggio Calabria, hanno dato esecuzione a
due provvedimenti di sequestro, emessi dalla Sezione Misure di
Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di Rappoccio
Pasquale nato a Reggio Calabria il 17.10.1956 ed ivi residente, e di Siclari
Pietro nato a Reggio Calabria il 23.12.1947 ed ivi residente. Nei confronti dei
menzionati le investigazioni hanno puntualizzato i legami intrattenuti con le
famiglie mafiose denominate “CONDELLO”, “TEGANO” e “LIBRI”,
operanti in questo capoluogo, accertando, per mezzo delle indagini
economico - patrimoniali coordinate dalla locale Direzione Distrettuale
Antimafia, una evidente sproporzione tra il patrimonio individuato ed i
redditi dichiarati, tale da non giustificarne la legittima provenienza. Il valore
complessivo dei beni sequestrati ammontante ad euro 230 milioni circa
(Sequestro beni “REGGIO NORD 2”).
13.11.2012 in provincia di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Cosenza e Como, militari di
questo Comando Provinciale, collaborati nella fase esecutiva da personale
dei comandi dell’Arma territorialmente competenti, con il supporto di
personale dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Calabria e dell’8°
N.E.C. di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di
custodia cautelare, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria,
su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale
Antimafia, nei confronti di 39 persone, a vario titolo indagate per i reati di
associazione di tipo mafioso, danneggiamento seguito da incendio e rapina,
violenza privata, usura, favoreggiamento personale, truffa, detenzione
illegale di armi, abusiva attività finanziaria, tutti aggravati dall’aver favorito
l’associazione di tipo mafioso. L’attività d’indagine ha consentito di
documentare le attività della ‘ndrangheta nel territorio jonico della provincia,
confermandone la struttura unitaria e l’esistenza di ulteriori cinque “locali”
(Antonimina, Ardore, Canolo, Cimina’ e Cirella di Platì), individuandone: le
figure apicali; i contatti con altre articolazioni territoriali, anche estere; il
circuito degli interessi economici e societari, acclarando ipotesi di
condizionamento degli appalti pubblici; di ostacolo al libero esercizio del
voto e di controllo di attività economiche nel settore edilizio, del movimento
terra e del taglio boschivo; un circuito di usura ed esercizio abusivo
dell’attività di credito. L’indagine ha inoltre disvelato, con risultanza
investigativa esclusiva, l’esistenza di una nuova articolazione della
‘ndrangheta denominata “CORONA”: struttura di cui fanno parte i capi dei
predetti cinque ”locali”. Nella circostanza sono state sottoposte a sequestro
preventivo quattro imprese attive nel settore edile e del taglio boschivo, con
relativo patrimonio immobiliare, per un valore economico stimato in €
1.000.000,00 circa (Operazione “SAGGEZZA”).
21.11.2012 in Cittanova (RC), Giffone (RC), Oppido Mamertina (RC) e Varapodio (RC), i
Carabinieri di questo Comando Provinciale, del Gruppo Tutela Lavoro
Napoli e Nucleo Antifrodi Salerno hanno dato esecuzione ad un
provvedimento di applicazione della misura cautelare della custodia in
carcere, emesso dal Tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura, nei
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
confronti di 8 persone ritenute responsabili di associazione per delinquere
finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti contro il
patrimonio e la fede pubblica. Le investigazioni hanno consentito di
ricostruire l’organizzazione dell’associazione per delinquere volta al
reclutamento e all’assunzione stagionale di falsi braccianti agricoli, utilizzati
da aziende fittizie, perché prive dei terreni agricoli, per intascare
indebitamente contributi previdenziali INPS e Comunitari per un
ammontare di oltre € 2.500.000,00. Nell’ambito della medesima attività, sono
state indagate in stato di libertà, per gli stessi reati, altre 35 persone
(Operazione “GETSEMANI”).
22.11.2012 in Oppido Mamertina (RC) e Tivoli (RM), militari di questo comando
provinciale, collaborati nella fase esecutiva da personale dei Comandi
dell'Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad un
provvedimento di custodia cautelare, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di
Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione
Distrettuale Antimafia, nei confronti di 3 persone appartenenti alla
‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca
“MAMMOLITI - RUGOLO”, operante a Castellace di Oppido Mamertina
(RC) ed in tutta la piana di Gioia Tauro (RC), a vario titolo indagate per i
reati di estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni, furto aggravato,
danneggiamento e incendio. L’attività d’indagine ha certificato le modalità
attraverso le quali gli affiliati alla cosca si garantivano l’effettivo, seppur non
formale, possesso di fondi agricoli in Castellace di Oppido Mamertina, Palmi
e Oppido Mamertina, intimidendo i relativi proprietari e perpetrando furti di
legname, incendi boschivi e numerosi danneggiamenti. Contestualmente
all’esecuzione del provvedimento di custodia, è stato eseguito un decreto di
sequestro preventivo di numerosi fondi, per un valore complessivo di €
2.000.000,00 circa.
24.11.2012 in Rosarno (RC) e Casalgrande (RE), militari del ROS e di questo Comando
Provinciale, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Vibo
Valentia e dai Comandi territorialmente competenti, hanno dato esecuzione
ad ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Reggio
Calabria su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei
confronti di 5 soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta nella sua articolazione
territoriale denominata cosca “BELLOCCO”, operante a Rosarno (RC) ed in
tutta la piana di Gioia Tauro (RC), ritenuti responsabili di associazione di
tipo mafioso, rapina, detenzione e porto illegale di armi, favoreggiamento
personale, intestazione fittizia di beni, tutti aggravati dall’aver favorito un
sodalizio di tipo mafioso. I provvedimenti restrittivi scaturiscono da due
distinte attività: la prima a seguito di una rapina, ha consentito di
documentare l’operatività di un sodalizio criminale dedito alla commissione
di rapine nel comune di Rosarno e zone limitrofe, dimostrando che le rapine
erano finalizzate a finanziare l’attività della cosca di appartenenza ed in
particolare a sostenere la latitanza di BELLOCCO Francesco cl. 1989, tratto in
arresto il 24 luglio 2012 dai Carabinieri di Roma; la seconda, che scaturisce
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Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria 2012
anche dalle risultanze investigative delle operazioni di P.G. denominate
“REALE” e “MAESTRO”, ha consentito di dimostrare la perdurante
operatività della cosca “BELLOCCO” e il radicamento della stessa non solo
sul territorio calabrese, ma anche in Emilia Romagna, in Lombardia e fuori
dal territorio nazionale, precisamente in Svizzera, ove è residente un
indagato. Sempre nell’ambito della medesima attività, altri 18 soggetti sono
stati tratti in arresto dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria.
Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti in esame, il GICO della
Guardia di Finanza di Milano e le Squadre Mobili di Reggio Calabria e
Milano hanno eseguito un’altra misura cautelare, emessa dal Tribunale di
Milano, nei confronti di 14 affiliati della cosca BELLOCCO, responsabili di
associazione di tipo mafioso (Operazione “BELLOCCO”).

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