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Operazione 'Best price': giro di fatture false per 226 milioni, scoperto dalle 'Fiamme gialle'.

OPERAZIONE BEST PRICE GDF ASCOLI, FATTURE FALSE PER 226 MLN MERCATO 'INQUINATÒ DA PRODOTTI INFORMATICI A BASSO COSTO.

ASCOLI PICENO, 28 Dicembre 2012 - L'hanno chiamata operazione 'Best pricè, perchè la 'frode carosellò messa in atto da alcune società consentiva di immettere sul mercato prodotti elettronici, fra cui smartphone di ultima generazione, a prezzi stracciati rispetto a quelli normalmente praticati. Ma le fiamme gialle di Ascoli Piceno e Porto hanno scoperto l'inganno, portando alla luce un giro di fatture false per 226 milioni frutto di una catena di passaggi tra almeno 30 società sparse per la maggior parte in Italia ma anche all'estero, in Portogallo e Polonia. Sette le persone denunciate.

Le indagini, che non ancora concluse, sono partite da accertamenti su una srl individuale con sede a Porto Sant'Elpidio (Fermo), che aveva insospettito i finanzieri per la mole di acquisti di prodotti elettronici. I due fornitori, con sede rispettivamente a Milano e Roma, anch'essi costituiti attraverso società di capitali e uno in fallimento, avevano assunto il ruolo di 'missing trader', cedendo, ma solo sulla carta, i prodotti, che venivano venduti formalmente a società dell'Ue e, sempre sulla carta, rientravano in Italia. Attraverso l'emissione di fatture false gli indagati potevano disporre sia di un consistente credito Iva, sia di prodotti da immettere sul mercato a prezzi sensibilmente inferiori a quelli normalmente praticati dagli operatori legali, con conseguente inquinamento del mercato.

Denunciati a vario titolo per associazione per delinquere, utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e occultamento e distruzione di scritture contabili O.F., 38 anni, di Spoltore (Pescara); P.M., 42 anni, di Vicenza; G.A., 38 anni di Carmignano del Brenta (Padova); D.M.O., 51 anni, di Pescara; P.M., 52 anni, di Parma, domiciliato in Portogallo; S.O., 38 anni, di Catania; B.S., 24 anni, ungherese.

La Guardia di finanzia ha segnalato all'Agenzia delle Entrate elementi positivi di reddito non dichiarati per 32 milioni di euro, elementi negativi di reddito non deducibili per 27 milioni e violazioni all'Iva per 23,6 milioni, consentendo anche l'assoggettamento a tassazione, ai fini dell'Irap, di una massa impositiva quantificata in 59 milioni. Venticinque in Italia le società interessate - anch'esse fornitrici, sulla carta, della srl di Porto Sant'Elpidio - con sede a Bolzano, Pordenone, Vicenza, Treviso, Verona, Padova, Torino, Alessandria, Milano, Lodi, Modena, Roma, Teramo, Napoli e Bari.

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