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Melito Porto Salvo (RC) I primi cento anni di nonna Lucia Sergi

Melito nonna Lucia cent’anni
Casalinga, ha vissuto sempre nello stesso posto. A parte il dna, hanno influito il tenore ed il ritmo di vita, la dieta ed il rapporto con Dio (sino all’età di 85 anni, andava in chiesa da sola), ma anche quello con la società. Papà Domenico Antonio e mamma Maria Fotia, avevano messo al mondo, quattro figli: Domenico, Santa (defunti), Lucia e Cristina
MELITO PORTO SALVO, I PRIMI CENTO ANNI DI NONNA LUCIA, VEDOVA DI FORTUNATO FOTIA, IN MEZZO A FIGLI E NIPOTI
La maestra Enrichetta (ed i fratelli Giuseppe ed Antonio), l’hanno sempre assistita amorevolmente, senza mai farle mancare affetto ed assistenza. Contornata dai nipoti. Compreso Giuseppe, dipendente ospedaliero nella Capitale d’Italia, arrivato da Roma, per festeggiare assieme alla sua cara nonnina
Domenico Salvatore

MELITO PORTO SALVO (RC)-Ma quanti nonnini secolari, sforna questa cittadina, sulla costa jonica? Noi abbiamo conosciuto tanti e li abbiamo fatto conoscere anche a voi, di rimbalzo e carambola, amici lettori sovrani. Attraverso la viva voce dei centenari e di quella dei figli, nipoti, bisnipoti e pronipoti, abbia appurato i segreti della longevità, noti urbi et orbi. Alcuni decantavano la salubrità dell’aria. Cosa che molti”scienziati” oggi sottovalutano; per ignoranza o per partito preso; se non per convenienza spicciola e futile. Altri glorificavano l’amenità delle acque, che Francesco Petrarca magnificò come…Chiare fresche e dolci acque /ove le belle membra/pose colei che sola a me par donna;/…”. L’aria che Toto Cutugno, magnificò nella canzone   presentata dall'artista al Festival di Sanremo del 1995…”Voglio andare a vivere in campagna… rivoglio il mio paese/, quello gente che respira amore/e quello stagno che per noi bambini sembrava il mare/al mio paese c'è festa che festa che gran festa/tutti vestiti bene un po'fuori di testa/rivoglio il mio paese la giostra il barbiere/e il dottore di tutti, il prete e il carabiniere/che bella la mia gioventù”. Enrichetta Fotia, nella casa di via Sbarre (via Nazionale), nei pressi dell’Agip, ci conferma tutto. Compreso il consumo standard di ceci, fagioli, lenticchie, fave, piselli, uova, formaggio, uova frutta e verduta e l’equilibrio dei quattro liquidi a base della dieta mediterranea (latte, acqua, vino ed olio). L’aria, è impestata da mille agenti. A parte quelli atmosferici e l’inquinamento ambientale. Altri, glorificano il pane della nonna, i maccheroni di casa, la ricotta  del massaro Ciccio, l’olio extravergine del trappeto fossatoto, il vino della vigna di compare Pasquale, le salutari scarpinate (prima dell’avvento della nostra ‘padrona’ la macchina od il motorino) a piedi. Ma c’è chi scava nell’anima. Nel rapporto con Dio e la Madonna, Nostra Signora la Santa Patrona; se non nei santi. Nelle relazioni sociali. Nella pace interiore. C’è materia per antropologi, sociologi, psicologi, gerontologi, geriatri, medici nutrizionisti ed altri studiosi del fenomeno.

Ma superando gli ottanta, molto (se non tutto) dipende dalla voglia di continuare a vivere. In questo caso, dal rapporto intimo con il legittimo erede; ben poco dalla badante. L’aria (ed anche l’acqua) è seriamente minacciata dall’amianto e tutti fanno finta di niente; a parte l’elettrosmog dei ripetitori. Lucia, un nome che trova spazio nelle canzoni, nei films, nei romanzi, nelle poesie, sui giornali..Il 13 dicembre, Santa Lucia…Il bracciante taglia il grano e il pane non ce l'ha,/ l'operaio fa le scarpe e avanti mai non va./ Il soldato fa la guerra e il motivo non lo sa,/ la bandiera della terra un colore non ce l'ha./ Ma vale più uno sguardo degli occhi tuoi/ di tutte le illusioni che ho avuto mai./ La gente sta in equilibrio su un mondo che cade/ sempre giù, sempre giù, sempre giù./. L’Avvenire…“La vergine e martire Lucia è una delle figure più care alla devozione cristiana. Come ricorda il Messale Romano è una delle sette donne menzionate nel Canone Romano. Vissuta a Siracusa, sarebbe morta martire sotto la persecuzione di Diocleziano (intorno all'anno 304). Gli atti del suo martirio raccontano di torture atroci inflittele dal prefetto Pascasio, che non voleva piegarsi ai segni straordinari che attraverso di lei Dio stava mostrando. Proprio nelle catacombe di Siracusa, le più estese al mondo dopo quelle di Roma, è stata ritrovata un'epigrafe marmorea del IV secolo che è la testimonianza più antica del culto di Lucia. Una devozione diffusasi molto rapidamente: già nel 384 sant'Orso le dedicava una chiesa a Ravenna, papa Onorio I poco dopo un'altra a Roma. Oggi in tutto il mondo si trovano reliquie di Lucia e opere d'arte a lei ispirate.”Ed il leggendario Giosuè Carducci…La signora Lucia, da la cui bocca,/Tra l'ondeggiar de i candidi capelli,/La favella toscana, ch'è sì sciocca/Nel manzonismo de gli stenterelli,/Canora discendea, co 'l mesto accento/De la Versilia che nel cuor mi sta,/Come da un sirventese del trecento/,Piena di forza e di soavità./O nonna, o nonna! deh com'era bella/Quand'ero bimbo! ditemela ancor,/Ditela a quest'uom savio la novella/Di lei che cerca il suo perduto amor!/






Melitoonline si unisce al coro: auguri e…’cento di questi giorni’. A lanciare un sasso nello stagno del disinteresse e dell’indolenza diremmo… Bonificare l’aria e l’acqua, è il vero segreto dell’eterna giovinezza; se non l’elisir di lunga vita. –Tu dici? Machìssenefregaaaaaaaa !?!?... Domenico Salvatore

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