IDV MELITO: SOLO GIORDANO HA DIFESO IL TERRITORIO
Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) 26 ottobre 2012- I
mancati
finanziamenti comunitari previsti
dai PISL ( progetti integrati per lo sviluppo locale)a favore dell’area
grecanica deve farci riflettere sulla
qualità di una classe politica che negli anni si è dimostrata incapace
di porre
al centro dell’attenzione la vocazione unitaria del territorio,
preferendo
rifugiarsi in atteggiamenti localistici. Il circolo politico di IDV
dell’area grecanica tenta di analizzare temporalmente il processo
attraverso il quale è venuto a mancare la compattezza e la capacità di
far
fronte unitario da parte della classe politiche locale nelle
rivendicazioni di
un’area tanto bistrattata negli anni passati.
Qui
non si tratta di giudicare la qualità dei progetti
presentati, i quali risultano elaborati da una equipé di tecnici di
spessore nel panorama regionale,né tantomeno di entrare nel merito
dei criteri, molto discutibili, adottati da parte dell’ente regione in
sede di
valutazione Basti pensare, evidenziano gli iscritti IDV, , che si è
usato un approccio poco omogeneo
dal punto di vista territoriale, laddove proprio gli esperti regionali
invitavano a privilegiare, nelle elaborazioni progettuali, la massima
adesione
unitaria degli enti locali di un determinato territorio e a preferire,
proprio
per i punteggi da assegnare, gli interventi immateriali a scapito dei
soliti
interventi di recupero strutturale. Ebbene, dalla disamina delle
graduatorie
sembra che la Regione abbia utilizzato un metodo antitetico a quello
caldeggiato.
Al di là delle questione di merito, rileva il circolo
politico, il problema centrale rimane il
peccato originale dell’avvenuto smembramento dell’area grecanica nell’ambito del
piano turistico regionale approvato dal Consiglio regionale che ha fatto venir meno una peculiarità territoriale
con tutte le conseguenze in tema di premialità dei progetti presentati.
Vorremmo ricordare, precisano gli iscritti IDV, che all’epoca
solo il nostro consigliere regionale
Giuseppe Giordano si oppose fermamente alla disgregazione di un territorio
, presentando degli emendamenti per salvare l’area grecanica, e poi votando
contro il provvedimento finale motivando la propria posizione sul pericolo che
la non inclusione della stessa nell’ambito delle are a maggio attrattività
turistica avrebbe provocato danni economici e sociali. Ciò nonostante i
proclami di esponenti del centrodestra che nel momento decisivo si sono
eclissati adeguandosi al diktat della maggioranza. Ci si domanda come gli
stessi possano gioire dell’approvazione delle graduatorie afferenti i PISL con la posizione marginale assegnata all’area
grecanica della quale si ritengono alfieri.
Questo dimostra, a giudizio del circolo, come anche in questo
caso l’appartenenza acritica dei vari
sindaci e amministratori ai diversi partiti , salvo alcune eccezioni, ha
prevalso sul bisogno di un’area in termini di rilancio ed investimenti e gli stessi esponenti locali, invece di
portare avanti una forte battaglia, hanno preferito non disturbare i propri referenti
politici.
In questo contesto anche gli atti propedeutici alla
definizione del piano turistico regionale ha visto un disinteresse,all’epoca,
della stessa Amministrazione Provinciale
e in particolare dell’attuale sindaco Costantino, già vicepresidente
dell’ente provinciale, il quale approvava una delibera per l’istituzione di un
tavolo tecnico nella quale erano individuate come attori istituzionali
rappresentanti di diverse aree mentre era assente ogni riferimento all’area
grecanica, come ad esempio l’associazione dei sindaci del Basso Ionio. Il mancato
impegno successivo degli organi della provincia e degli enti locali ha fatto il
resto con l’elaborazione di un piano turistico regionale nel quale l’area
grecanica non era contemplata, benché in altri interventi comunitari veniva riconosciuta come area specifica.
Questi passaggi,ove ce ne fosse bisogno, dimostrano il
fallimento di una intera classe politica che inesorabilmente sta trascinando
un’area, quella grecanica, nel completo abbandono con indici socioeconomici da
terzo mondo. Una classe politica, conclude il circolo IDV, da un lato pronta a
dividersi sulla centrale a carbone che
mette in discussione la vocazione turistica dell’area, dall’altro incapace di
valorizzare un territorio sul quale
insiste una significativa concentrazione di attrattori culturali, naturali e
paesaggistici omogenei e di grande
rilevanza.
Si è perso un treno importante , il problema vero è che
tutto il tracciato di una rinascita si sta inesorabilmente smantellando. Andate
a casa, mandiamoli a casa.
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