Un itinerario per la casa di Sant?Alfonso de Liguori a Marianella
La commissione Cultura, presieduta da Elena Coccia, ha incontrato oggi il Superiore della Cappella di Sant?Alfonso de Liguori a Marianella, padre Lello Martino e l?avvocata Gianmaria Iommelli, responsabile di una Pro Loco per la riqualificazione del Borgo Alfonsiano, per discutere dei progetti futuri per l?area.
Un luogo poco conosciuto del quartiere Marianella che viene tuttavia raggiunto da circa 10.000 visitatori all?anno. Così la presidente Coccia ha descritto la casa natale di Sant?Alfonso Maria de Liguori, figura poliedrica della storia religiosa e laica di Napoli, che pone una serie di riflessioni sull?importanza di inserire nuove aree negli itinerari turistici cittadini.
Come ha spiegato il consigliere Guangi (Forza Italia), promotore della riunione odierna, già dal 2011 si è provato a far dedicare maggiore attenzione alla figura di Sant?Alfonso de Liguori da parte dell?amministrazione comunale, inserendo ad esempio la sua festa tra le feste patronali della città. Ma nessuna iniziativa è mai andata a buon fine, e servono oggi risposte chiare da parte del sindaco e degli assessori competenti ai tanti fedeli che visitano la cappella, le reliquie del santo , la sua casa storica e chiedono maggiore attenzione per un territorio troppo poco valorizzato.
Secondo padre Lello Martino, che ha ricostruito l?enorme complessità della figura di Sant?Alfonso, non solo dal punto di vista religioso ma anche per il suo ruolo culturale nella Napoli settecentesca, sarebbe auspicabile che un luogo che viene visitato da gruppi di pellegrini provenienti da tutto il mondo non presenti ancora carenze strutturali, ad esempio nelle indicazioni stradali e nel sistema di viabilità. Per queste ragioni Gianmaria Iommelli, fondatrice di una Pro Loco che raccoglie una platea trasversale di associati, ha parlato di Marianella come di un quartiere ?ibrido?, che l?amministrazione comunale dovrebbe contribuire a riqualificare con le seguenti misure: ridenominazione di Via Celentano in Via Borgo Alfonsiano (sono state raccolte 1300 firme e la pratica attende la definizione in Prefettura); creazione di un museo nella casa natale di Sant?Alfonso; recupero della viabilità dell?area per consentire l?esercizio del culto; ripristino di una segnaletica efficiente, a partire dalla stazione metro di Piscinola, dove non è più indicata l?uscita Marianella.
Tra i consiglieri intervenuti David Lebro (La Città) ha ricordato che troppo spesso questa amministrazione comunale non ha avuto una visione laica nei confronti di istanze che provengono dal mondo religioso. Serve infatti superare quello che ha definito un pregiudizio ideologico per avere una visione onnicomprensiva che tenga conto delle diverse sensibilità presenti in città. Bisogna coinvolgere gli assessori competenti e partire da un progetto ambizioso sugli itinerari religiosi in città ? la valorizzazione di quello di Sant?Alfonso potrebbe essere il primo passo ? servirà anche a risaltare territori che meritano di più, come quello di Marianella. Per Francesca Menna (Movimento 5 Stelle) la riflessione sugli itinerari religiosi è strettamente legata alla valorizzazione identitaria della città, bisogna recuperare e dare forza a questo sguardo, costruendo percorsi che valorizzino l?immagine composita di Napoli. Vincenzo Moretto (Prima Napoli), ha ricordato il lavoro svolto nelle amministrazioni precedenti e non valorizzato da questa amministrazione per censire cappelle, chiese e cimiteri cittadini, una risorsa che ? se ripresa ? consentirebbe lo sviluppo di intere aree cittadine.
Per la presidente Coccia il tema dell?incrocio tra turismo religioso e turismo laico non è stato affrontato con pregiudizi ma con l?effettiva inconsapevolezza di quanto questo ambito possa essere un?opportunità. Per questo vanno incoraggiate iniziative volte alla creazione di nuovi itinerari, anche attraverso manifestazioni di interesse, ed è opportuno un sopralluogo nel borgo alfonsiano per coglierne criticità e opportunità.
La commissione Cultura, presieduta da Elena Coccia, ha incontrato oggi il Superiore della Cappella di Sant?Alfonso de Liguori a Marianella, padre Lello Martino e l?avvocata Gianmaria Iommelli, responsabile di una Pro Loco per la riqualificazione del Borgo Alfonsiano, per discutere dei progetti futuri per l?area.
Un luogo poco conosciuto del quartiere Marianella che viene tuttavia raggiunto da circa 10.000 visitatori all?anno. Così la presidente Coccia ha descritto la casa natale di Sant?Alfonso Maria de Liguori, figura poliedrica della storia religiosa e laica di Napoli, che pone una serie di riflessioni sull?importanza di inserire nuove aree negli itinerari turistici cittadini.
Come ha spiegato il consigliere Guangi (Forza Italia), promotore della riunione odierna, già dal 2011 si è provato a far dedicare maggiore attenzione alla figura di Sant?Alfonso de Liguori da parte dell?amministrazione comunale, inserendo ad esempio la sua festa tra le feste patronali della città. Ma nessuna iniziativa è mai andata a buon fine, e servono oggi risposte chiare da parte del sindaco e degli assessori competenti ai tanti fedeli che visitano la cappella, le reliquie del santo , la sua casa storica e chiedono maggiore attenzione per un territorio troppo poco valorizzato.
Secondo padre Lello Martino, che ha ricostruito l?enorme complessità della figura di Sant?Alfonso, non solo dal punto di vista religioso ma anche per il suo ruolo culturale nella Napoli settecentesca, sarebbe auspicabile che un luogo che viene visitato da gruppi di pellegrini provenienti da tutto il mondo non presenti ancora carenze strutturali, ad esempio nelle indicazioni stradali e nel sistema di viabilità. Per queste ragioni Gianmaria Iommelli, fondatrice di una Pro Loco che raccoglie una platea trasversale di associati, ha parlato di Marianella come di un quartiere ?ibrido?, che l?amministrazione comunale dovrebbe contribuire a riqualificare con le seguenti misure: ridenominazione di Via Celentano in Via Borgo Alfonsiano (sono state raccolte 1300 firme e la pratica attende la definizione in Prefettura); creazione di un museo nella casa natale di Sant?Alfonso; recupero della viabilità dell?area per consentire l?esercizio del culto; ripristino di una segnaletica efficiente, a partire dalla stazione metro di Piscinola, dove non è più indicata l?uscita Marianella.
Tra i consiglieri intervenuti David Lebro (La Città) ha ricordato che troppo spesso questa amministrazione comunale non ha avuto una visione laica nei confronti di istanze che provengono dal mondo religioso. Serve infatti superare quello che ha definito un pregiudizio ideologico per avere una visione onnicomprensiva che tenga conto delle diverse sensibilità presenti in città. Bisogna coinvolgere gli assessori competenti e partire da un progetto ambizioso sugli itinerari religiosi in città ? la valorizzazione di quello di Sant?Alfonso potrebbe essere il primo passo ? servirà anche a risaltare territori che meritano di più, come quello di Marianella. Per Francesca Menna (Movimento 5 Stelle) la riflessione sugli itinerari religiosi è strettamente legata alla valorizzazione identitaria della città, bisogna recuperare e dare forza a questo sguardo, costruendo percorsi che valorizzino l?immagine composita di Napoli. Vincenzo Moretto (Prima Napoli), ha ricordato il lavoro svolto nelle amministrazioni precedenti e non valorizzato da questa amministrazione per censire cappelle, chiese e cimiteri cittadini, una risorsa che ? se ripresa ? consentirebbe lo sviluppo di intere aree cittadine.
Per la presidente Coccia il tema dell?incrocio tra turismo religioso e turismo laico non è stato affrontato con pregiudizi ma con l?effettiva inconsapevolezza di quanto questo ambito possa essere un?opportunità. Per questo vanno incoraggiate iniziative volte alla creazione di nuovi itinerari, anche attraverso manifestazioni di interesse, ed è opportuno un sopralluogo nel borgo alfonsiano per coglierne criticità e opportunità.
Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di OnlyNews.Info
Cell.: +39 338 10 30 287
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