di ACHILLE
COLOMBO CLERICI*
IL POTERE
DEGLI IMPUNITI
Le nostre città stanno diventando arene di maleducazione, di prepotenze, di prevaricazioni, di violenza
piccola e grande.
In centro come in periferia.
Ma è soprattutto in centro, dove si registra il maggior numero di persone e di attività, che il malessere urbano si manifesta: volantinaggio selvaggio,
muri deturpati dalle scritte, biciclette che scorazzano sui marciapiedi e nelle isole pedonali, traffico impazzito, auto parcheggiate ovunque,
anche sui binari del tram, e inciviltà nella circolazione stradale, mendicanti
importuni.
Malesseri antichi cui si
è aggiunto, di recente, l'assordante rumore
degli amplificatori che esaltano le strimpellate dei cantori da strada.
Le forze dell'ordine si dichiarano impotenti
a contenere il degrado, anche se è loro preciso dovere farlo; chiedono la collaborazione dei cittadini per denunciare e segnalare. In tal caso il
cittadino, oltre ad assumere il ruolo di sceriffo che non gli compete si espone alle ritorsioni di chi ha denunciato.
Perché c'è la quasi certezza di un'impotenza pubblica contro il molestatore.
Le città-Babilonia generano insicurezza e quindi tensione, aggressività.
La maleducazione, addirittura la violenza, vengono propagandate
attraverso la miriade di telefilm d'importazione e sono diventate simbolo
di forza e di sicurezza, l'educazione ridotta a manifestazione di debolezza.
L'evidenza di questo capovolgimento
di valori è dimostrata dal
comportamento sguaiato di molti giovani e giovanissimi, i più fragili psichicamente, che non trovano nella famiglia
e nella scuola, sempre più permissive, equilibrati punti di riferimento.
Padri e madri sono pronti a giustificare qualsiasi cosa facciano i figli:
«sono ragazzate, gli altri fanno di peggio».
Anche i politici, i pubblici
amministratori non sembrano dar buon esempio. A parte i casi di malversazione dei fondi pubblici, essi appaiono
più impegnati a disperdere in mille rivoli dalle fioriere, alle sagre paesane e ai fuochi d'artificio le
scarse risorse che potrebbero più utilmente
essere utilizzate per rafforzare la presenza sul territorio della polizia
urbana a tutela dei cittadini perbene.
Stiamo perdendo il senso del vivere in comunità, del rispetto dei diritti del
nostro vicino.
Nessuno insegna ormai
che la parola libertà è un valore fino a che non lede la libertà di un altro.
*Presidente Assoedilizia
COLOMBO CLERICI*
IL POTERE
DEGLI IMPUNITI
Le nostre città stanno diventando arene di maleducazione, di prepotenze, di prevaricazioni, di violenza
piccola e grande.
In centro come in periferia.
Ma è soprattutto in centro, dove si registra il maggior numero di persone e di attività, che il malessere urbano si manifesta: volantinaggio selvaggio,
muri deturpati dalle scritte, biciclette che scorazzano sui marciapiedi e nelle isole pedonali, traffico impazzito, auto parcheggiate ovunque,
anche sui binari del tram, e inciviltà nella circolazione stradale, mendicanti
importuni.
Malesseri antichi cui si
è aggiunto, di recente, l'assordante rumore
degli amplificatori che esaltano le strimpellate dei cantori da strada.
Le forze dell'ordine si dichiarano impotenti
a contenere il degrado, anche se è loro preciso dovere farlo; chiedono la collaborazione dei cittadini per denunciare e segnalare. In tal caso il
cittadino, oltre ad assumere il ruolo di sceriffo che non gli compete si espone alle ritorsioni di chi ha denunciato.
Perché c'è la quasi certezza di un'impotenza pubblica contro il molestatore.
Le città-Babilonia generano insicurezza e quindi tensione, aggressività.
La maleducazione, addirittura la violenza, vengono propagandate
attraverso la miriade di telefilm d'importazione e sono diventate simbolo
di forza e di sicurezza, l'educazione ridotta a manifestazione di debolezza.
L'evidenza di questo capovolgimento
di valori è dimostrata dal
comportamento sguaiato di molti giovani e giovanissimi, i più fragili psichicamente, che non trovano nella famiglia
e nella scuola, sempre più permissive, equilibrati punti di riferimento.
Padri e madri sono pronti a giustificare qualsiasi cosa facciano i figli:
«sono ragazzate, gli altri fanno di peggio».
Anche i politici, i pubblici
amministratori non sembrano dar buon esempio. A parte i casi di malversazione dei fondi pubblici, essi appaiono
più impegnati a disperdere in mille rivoli dalle fioriere, alle sagre paesane e ai fuochi d'artificio le
scarse risorse che potrebbero più utilmente
essere utilizzate per rafforzare la presenza sul territorio della polizia
urbana a tutela dei cittadini perbene.
Stiamo perdendo il senso del vivere in comunità, del rispetto dei diritti del
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Nessuno insegna ormai
che la parola libertà è un valore fino a che non lede la libertà di un altro.
*Presidente Assoedilizia
Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 338 10 30 287
il Corriere dell'Informazione
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