Condofuri, Via Peripoli, la scomparsa di Giuseppa Foti, vedova di Andrea Squillaci soffriva da tanto tempo. Tanti i lutti che hanno colpito la famiglia: un figlio ferroviere travolto dal treno ed il genero Giovanni Morabito, demolito da un morbo ribelle ad ogni cura; i parenti lontani, in America ed al Nord Italia. Si occupava di lei una delle due figlie, Antonina, che l’ha assistito amorevolmente sino all’ultimo
SE N’É ANDATA “LA LEONESSA DI CONDOFURI” GIUSEPPA FOTI, VEDOVA SQUILLACI
Domenico Salvatore
Soleva dire un vecchio avanti con gli anni, seduto sul muretto assieme ai suoi compagni di merenda e d’infanzia…”Quando scompare la mamma son dolori di cuore, il pensiero s’avvelena e la mente s’inabissa…”. Fermo restando il valore, la validità e la valenza del padre. In termini di sicurezza e di economia, oltre che di affetto.
Il leggendario scrittore e poeta Edmondo De Amicis la dipinse così…” Non sempre il tempo la beltà cancella/o la sfioran le lacrime e gli affanni/mia madre ha sessant’anni e più la guardo/e più mi sembra bella./Non ha un accento, un guardo, un riso/che non mi tocchi dolcemente il cuore./Ah se fossi pittore, farei tutta la vita/il suo ritratto./Vorrei ritrarla quando inchina il viso/perch’io le baci la sua treccia bianca/e quando inferma e stanca,/nasconde il suo dolor sotto un sorriso./Ah se fosse un mio prego in cielo accolto/non chiederei al gran pittore d’Urbino/il pennello divino per coronar di gloria/il suo bel volto./Vorrei poter cangiar vita con vita,/darle tutto il vigor degli anni miei/Vorrei veder me vecchio e lei…/dal sacrificio mio ringiovanita!/.
Toto Cutugno…Due braccia grandi/per abbandonarmi dentro/se la notte avevo un po' paura/Occhi profondi/per cui ero un libro aperto/senza dire neanche una parola/Aveva mille modi buoni per svegliarmi/quando non volevo andare a scuola/E mi chiedevo mentre le guardavo i piedi/questo angelo perche' non vola/le mamme sognano/le mamme invecchiano/le mamme si amano/ma ti amano di piu'/E cosi' piccolo/io avrei affrontato il mondo/guai a chi si avvicina e chi la tocca/E che parole dolci/come quelle torte al forno/che veniva l'aquolina in bocca/Mi rimboccava fino al naso le coperte/se pioveva avevo un po' paura/E mi tuffavo nel suo letto/a braccia aperte/ad ogni tuono forte mi stringeva/le mamme sognano/le mamme invecchiano/le mamme si amano/ma ti amano di piu'/Le mamme guardano nel cielo/un aeroplano/e quel treno sulla ferrovia/Parlano e sognano del figlio che e' lontano/davanti a una fotografia/Le mamme piangono e si asciugano/gli occhiali/mentre gli anni se ne vanno via/se pensi a quando ti tenevano per mano/sembra ieri che malinconia/.
Francesco Pastonchi si chiedeva “Che cos’è una mamma”…Rititì lo vuoi saper tu/Che cosa è una mamma? Nessuno,/nessuno dei bimbi lo sa./Un bimbo nasce e …va./Lo sanno, ma forse, ma tardi/quelli che non l’hanno più./Rititì che pensi e mi guardi,/Rititì lo vuoi saper tu?/Una mamma è come un albero grande/che tutti i suoi frutti ti da:/per quanti gliene domandi/sempre uno ne troverà./Ti da il frutto, il fiore, la foglia,/per te di tutto si spoglia,/anche i rami si taglierà./Una mamma è come un albero grande/Una mamma è come una sorgente./Più ne togli acqua e più ne getta./Nel suo fondo non vedi belletta:/sempre fresca, sempre lucente,/nell’ombra e nel sol è corrente./Non sgorga che per dissetarti,/se arrivi ride, piange se parti./Una mamma è come una sorgente./Una mamma è come il mare./Non c’è tesori che non nasconda,/continuamente con l’onda/ti culla e ti viene a baciare./Con la ferita più profonda/non potrai farlo sanguinare,/subito ritorna ad azzurreggiare./Una mamma è come il mare./Una mamma è questo mistero:/Tutto comprende tutto perdona,/Tutto soffre, tutto dona,/non coglie fiore per la sua corona./Puoi passare da lei come straniero,/puoi farle male in tutta la persona./Ti dirà: «Buon cammino bel cavaliero!»/Una mamma è questo mister/…
Bixio e Cherubini, composero una famosa “Mamma son tanto felice” che la figlia Melina canticchiava ogni volta che tornava dal Canada”…Mamma son tanto felice/perchè ritorno da te./La mia canzone ti dice,/che è il più bel giorno per me./Mamma son tanto felice,/viver lontano, perchè./Mamma,/solo per te la mia canzone vola./Mamma,/sarai con me tu non sarai più sola./Quanto ti voglio bene,/queste parole d'amore/che ti sospira il mio core,/forse non s'usano più./Mamma,/ma la canzone mia più bella sei tu,/sei tu la vita/e per la vita non ti lascio mai più./Sento la mano tua stanca,/cerca i miei riccioli d'or./Sento, e la voce ti manca,/la ninna nanna d'allor./Oggi la testa tua bianca/io voglio stringere al cuor./Mamma,/solo per te la mia canzone vola./Mamma,/sarai con me tu non sarai più sola./Quanto ti voglio bene,/queste parole d'amore/che ti sospira il mio cuore,/forse non s'usano più./Mamma,/ma la canzone mia più bella sei tu,/sei tu la vita/e per la vita non ti lascio mai più./Quanto ti voglio bene,/queste parole d'amore/che ti sospira il mio cuore/forse non s'usano più./Mamma,/ma la canzone mia più bella sei tu,/sei tu la vita/e per la vita non ti lascio mai più./Mamma, mai più!/”. …
In Paradiso ti accompagnino gli angeli,/al tuo arrivo ti accolgano i martiri,/e ti conducano nella santa Gerusalemme./Ti accolga il coro degli angeli,/e con Lazzaro povero in terra/tu possa godere il riposo eterno nel cielo./Io sono la risurrezione e la vita./Chi crede in me anche se muore vivrà;/e chiunque vive e crede in me,/non morrà in eterno./Apritemi le porte della giustizia:/entrerò e renderò grazie al Signore./Questa è la porta del Signore/per essa entrano i giusti./Celebrate il Signore, perché è buono;/perché eterna è la sua misericordia./. Aut…Nelle tue mani, Padre clementissimo, /consegniamo l’anima della nostra sorella Giuseppa / con la sicura speranza che risorgerà nell’ultimo giorno/insieme a tutti i morti in Cristo./Ti rendiamo grazie, o Signore,/per tutti i benefici che gli hai dato in questa vita,/come segno della tua bontà/e della comunione dei santi in Cristo./Nella tua misericordia senza limiti,/aprigli le porte del paradiso;/e a noi che restiamo quaggiù/dona la tua consolazione con le parole della fede,/fino al giorno in cui, tutti riuniti in Cristo,/potremo vivere sempre con te nella gioia eterna./Per Cristo nostro Signore./”.
Melitoonline-Mnews.it esprime cordoglio e vicinanza ai parenti e familiari.
Di origini fossatesi, Giuseppa Foti, aveva incontrato e sposato Andrea Squillaci. Il matrimonio, era stato allietato dall’arrivo di tre figli. L’unico maschio, fiore di primavera, fu travolto da un destino crudele e baro nella Pianura Padana; lontano dai suoi cari, dalla terra, dal sangue, dalla memoria storica. Poi toccò al capofamiglia e quindi al genero, Giovanni Morabito. Ed ora a lei, una leonessa, che ha combattuto per tutta la sua vita, per dare ai figli valori morali cristiani e sani ideali. Nelle campagne; a contatto con la natura, l’ossigeno ed il verde. Una vita di lavoro, di stenti, di sacrifici. Ripagata in parte dalla generosa natura, che ha dato frutti sani e genuini. Per sé, per i figli, per i nipoti e gli atri amici, parenti e conoscenti. Intono al focolare domestico, insieme al marito, aveva insegnato ai figli, il manuale del vivere quotidiano, della ‘routine’. La banchina del porto di Messina fu testimone di una scena straziante, di cui fummo testimoni. La mamma vide partire la figlia Carmela, (con il marito) che aveva cresciuto con tanto amore.
Sognava d’invecchiare vedendola accanto a sé giorno per giorno. E quando il rimorchiatore portò via la nave verso il largo, le lacrime copiose, sgorgarono incontenibili ed a dirotto. Anche negli anni seguenti. Uno strazio. Scriveva il leggendario Giosuè Carducci, in “Davanti a San Guido…” O nonna, o nonna! deh com'era bella/Quand'ero bimbo! ditemela ancor,/Ditela a quest'uom savio la novella/Di lei che cerca il suo perduto amor!/Sette paia di scarpe ho consumate/Di tutto ferro per te ritrovare:/Sette verghe di ferro ho logorate/Per appoggiarmi nel fatale andare:/Sette fiasche di lacrime ho colmate,/Sette lunghi anni, di lacrime amare:/Tu dormi a le mie grida disperate,/E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare./”. Ed un altro mitico, Giacomo Leopardi?...”Muore chi nasce…”.
Domenico Salvatore
SE N’É ANDATA “LA LEONESSA DI CONDOFURI” GIUSEPPA FOTI, VEDOVA SQUILLACI
Domenico Salvatore
Soleva dire un vecchio avanti con gli anni, seduto sul muretto assieme ai suoi compagni di merenda e d’infanzia…”Quando scompare la mamma son dolori di cuore, il pensiero s’avvelena e la mente s’inabissa…”. Fermo restando il valore, la validità e la valenza del padre. In termini di sicurezza e di economia, oltre che di affetto.
Il leggendario scrittore e poeta Edmondo De Amicis la dipinse così…” Non sempre il tempo la beltà cancella/o la sfioran le lacrime e gli affanni/mia madre ha sessant’anni e più la guardo/e più mi sembra bella./Non ha un accento, un guardo, un riso/che non mi tocchi dolcemente il cuore./Ah se fossi pittore, farei tutta la vita/il suo ritratto./Vorrei ritrarla quando inchina il viso/perch’io le baci la sua treccia bianca/e quando inferma e stanca,/nasconde il suo dolor sotto un sorriso./Ah se fosse un mio prego in cielo accolto/non chiederei al gran pittore d’Urbino/il pennello divino per coronar di gloria/il suo bel volto./Vorrei poter cangiar vita con vita,/darle tutto il vigor degli anni miei/Vorrei veder me vecchio e lei…/dal sacrificio mio ringiovanita!/.
Toto Cutugno…Due braccia grandi/per abbandonarmi dentro/se la notte avevo un po' paura/Occhi profondi/per cui ero un libro aperto/senza dire neanche una parola/Aveva mille modi buoni per svegliarmi/quando non volevo andare a scuola/E mi chiedevo mentre le guardavo i piedi/questo angelo perche' non vola/le mamme sognano/le mamme invecchiano/le mamme si amano/ma ti amano di piu'/E cosi' piccolo/io avrei affrontato il mondo/guai a chi si avvicina e chi la tocca/E che parole dolci/come quelle torte al forno/che veniva l'aquolina in bocca/Mi rimboccava fino al naso le coperte/se pioveva avevo un po' paura/E mi tuffavo nel suo letto/a braccia aperte/ad ogni tuono forte mi stringeva/le mamme sognano/le mamme invecchiano/le mamme si amano/ma ti amano di piu'/Le mamme guardano nel cielo/un aeroplano/e quel treno sulla ferrovia/Parlano e sognano del figlio che e' lontano/davanti a una fotografia/Le mamme piangono e si asciugano/gli occhiali/mentre gli anni se ne vanno via/se pensi a quando ti tenevano per mano/sembra ieri che malinconia/.
Francesco Pastonchi si chiedeva “Che cos’è una mamma”…Rititì lo vuoi saper tu/Che cosa è una mamma? Nessuno,/nessuno dei bimbi lo sa./Un bimbo nasce e …va./Lo sanno, ma forse, ma tardi/quelli che non l’hanno più./Rititì che pensi e mi guardi,/Rititì lo vuoi saper tu?/Una mamma è come un albero grande/che tutti i suoi frutti ti da:/per quanti gliene domandi/sempre uno ne troverà./Ti da il frutto, il fiore, la foglia,/per te di tutto si spoglia,/anche i rami si taglierà./Una mamma è come un albero grande/Una mamma è come una sorgente./Più ne togli acqua e più ne getta./Nel suo fondo non vedi belletta:/sempre fresca, sempre lucente,/nell’ombra e nel sol è corrente./Non sgorga che per dissetarti,/se arrivi ride, piange se parti./Una mamma è come una sorgente./Una mamma è come il mare./Non c’è tesori che non nasconda,/continuamente con l’onda/ti culla e ti viene a baciare./Con la ferita più profonda/non potrai farlo sanguinare,/subito ritorna ad azzurreggiare./Una mamma è come il mare./Una mamma è questo mistero:/Tutto comprende tutto perdona,/Tutto soffre, tutto dona,/non coglie fiore per la sua corona./Puoi passare da lei come straniero,/puoi farle male in tutta la persona./Ti dirà: «Buon cammino bel cavaliero!»/Una mamma è questo mister/…
Bixio e Cherubini, composero una famosa “Mamma son tanto felice” che la figlia Melina canticchiava ogni volta che tornava dal Canada”…Mamma son tanto felice/perchè ritorno da te./La mia canzone ti dice,/che è il più bel giorno per me./Mamma son tanto felice,/viver lontano, perchè./Mamma,/solo per te la mia canzone vola./Mamma,/sarai con me tu non sarai più sola./Quanto ti voglio bene,/queste parole d'amore/che ti sospira il mio core,/forse non s'usano più./Mamma,/ma la canzone mia più bella sei tu,/sei tu la vita/e per la vita non ti lascio mai più./Sento la mano tua stanca,/cerca i miei riccioli d'or./Sento, e la voce ti manca,/la ninna nanna d'allor./Oggi la testa tua bianca/io voglio stringere al cuor./Mamma,/solo per te la mia canzone vola./Mamma,/sarai con me tu non sarai più sola./Quanto ti voglio bene,/queste parole d'amore/che ti sospira il mio cuore,/forse non s'usano più./Mamma,/ma la canzone mia più bella sei tu,/sei tu la vita/e per la vita non ti lascio mai più./Quanto ti voglio bene,/queste parole d'amore/che ti sospira il mio cuore/forse non s'usano più./Mamma,/ma la canzone mia più bella sei tu,/sei tu la vita/e per la vita non ti lascio mai più./Mamma, mai più!/”. …
In Paradiso ti accompagnino gli angeli,/al tuo arrivo ti accolgano i martiri,/e ti conducano nella santa Gerusalemme./Ti accolga il coro degli angeli,/e con Lazzaro povero in terra/tu possa godere il riposo eterno nel cielo./Io sono la risurrezione e la vita./Chi crede in me anche se muore vivrà;/e chiunque vive e crede in me,/non morrà in eterno./Apritemi le porte della giustizia:/entrerò e renderò grazie al Signore./Questa è la porta del Signore/per essa entrano i giusti./Celebrate il Signore, perché è buono;/perché eterna è la sua misericordia./. Aut…Nelle tue mani, Padre clementissimo, /consegniamo l’anima della nostra sorella Giuseppa / con la sicura speranza che risorgerà nell’ultimo giorno/insieme a tutti i morti in Cristo./Ti rendiamo grazie, o Signore,/per tutti i benefici che gli hai dato in questa vita,/come segno della tua bontà/e della comunione dei santi in Cristo./Nella tua misericordia senza limiti,/aprigli le porte del paradiso;/e a noi che restiamo quaggiù/dona la tua consolazione con le parole della fede,/fino al giorno in cui, tutti riuniti in Cristo,/potremo vivere sempre con te nella gioia eterna./Per Cristo nostro Signore./”.
Melitoonline-Mnews.it esprime cordoglio e vicinanza ai parenti e familiari.
Di origini fossatesi, Giuseppa Foti, aveva incontrato e sposato Andrea Squillaci. Il matrimonio, era stato allietato dall’arrivo di tre figli. L’unico maschio, fiore di primavera, fu travolto da un destino crudele e baro nella Pianura Padana; lontano dai suoi cari, dalla terra, dal sangue, dalla memoria storica. Poi toccò al capofamiglia e quindi al genero, Giovanni Morabito. Ed ora a lei, una leonessa, che ha combattuto per tutta la sua vita, per dare ai figli valori morali cristiani e sani ideali. Nelle campagne; a contatto con la natura, l’ossigeno ed il verde. Una vita di lavoro, di stenti, di sacrifici. Ripagata in parte dalla generosa natura, che ha dato frutti sani e genuini. Per sé, per i figli, per i nipoti e gli atri amici, parenti e conoscenti. Intono al focolare domestico, insieme al marito, aveva insegnato ai figli, il manuale del vivere quotidiano, della ‘routine’. La banchina del porto di Messina fu testimone di una scena straziante, di cui fummo testimoni. La mamma vide partire la figlia Carmela, (con il marito) che aveva cresciuto con tanto amore.
Sognava d’invecchiare vedendola accanto a sé giorno per giorno. E quando il rimorchiatore portò via la nave verso il largo, le lacrime copiose, sgorgarono incontenibili ed a dirotto. Anche negli anni seguenti. Uno strazio. Scriveva il leggendario Giosuè Carducci, in “Davanti a San Guido…” O nonna, o nonna! deh com'era bella/Quand'ero bimbo! ditemela ancor,/Ditela a quest'uom savio la novella/Di lei che cerca il suo perduto amor!/Sette paia di scarpe ho consumate/Di tutto ferro per te ritrovare:/Sette verghe di ferro ho logorate/Per appoggiarmi nel fatale andare:/Sette fiasche di lacrime ho colmate,/Sette lunghi anni, di lacrime amare:/Tu dormi a le mie grida disperate,/E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare./”. Ed un altro mitico, Giacomo Leopardi?...”Muore chi nasce…”.
Domenico Salvatore
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