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ELEZIONI AMMINISTRATIVE, GLI UOMINI (SOLI) AL COMANDO, LE LOTTE INTESTINE: IL DE PROFUNDIS DEL CENTRODESTRA REGGINO

Reggio Calabria 30 ottobre 2014 - Il dato elettorale appare subito ben chiaro: Giuseppe Falcomatá, candidato a sindaco per il csx, ha stravinto e meritato di vincere. È stato l'unico candidato vero e certo, ha iniziato da mesi la sua campagna elettorale e ha programmato, passo dopo passo,il proprio successo. Se sarà un buon sindaco,questo lo si vedrà dopo.Intanto è da riconoscergli, sul modello della rottamazione renziana, la capacità di aver rinnovato una sinistra perdente,negli uomini e nelle idee, presentando un'offerta elettorale che si contrapponeva al rinomato "modello Reggio".

I reggini,votando per il giovane rampollo,hanno optato per una netta cesura con il passato,cercando nel giovane il "nuovo", una speranza per il futuro. Si parla di "modello Reggio" e si pensa subito a chi di questo modello e della destra reggina è stato il capo indiscusso, Peppe Scopelliti. Indirettamente si pensa anche a chi questo modello aveva intenzione di portarlo avanti,nel solco dei suoi predecessori,il candidato a sindaco per il cdx Lucio Dattola. Entrambi volutamente da me appellati come gli uomini soli al comando ma per motivi differenti.

Che Peppe Scopelliti era e resti un leader è un dato di fatto: seppur di poco, Reggio Futura, la creatura dell'ex Governatore, è la prima lista del cdx. Ma sentir parlare di vittoria dopo un disastro del genere fa male. Il successo è relativo, se pensiamo che Scopelliti è crollato dal 70 al 9%, passando per la mazzata subita alle Europee.
Lucio Dattola, uomo dapprima scelto e poi abbandonato al proprio destino,ha subito inerme le continue lotte intestine e i vari regolamenti di conti che hanno coinvolto FI, NCD e Reggio Futura,che non hanno fatto altro che spaccare una coalizione tale solo sulla carta. Tutto questo a discapito dei nostri elettori che subiscono queste figuracce per colpa dei capricci e delle antipatie del potente di turno. Tirando delle tristi somme,i ruoli si sono invertiti: non più una sinistra frammentata e debole e una destra unita e forte. Dobbiamo accettare che si è concluso un ciclo,ai suoi tempi vincente ma finito. Non possiamo più riproporre un programma elettorale che i reggini ormai non tollerano,non possiamo più dare spazio a chi ormai ha fatto il proprio tempo e non ha più un certo appeal sugli elettori. Ció è dimostrato dal fatto che molti "uscenti" hanno dimezzato i loro voti, vengono ormai automaticamente collegati ad un periodo passato e come tali non ispirano più fiducia, non sono credibili.

Adesso o mai più:puntiamo finalmente su un vero ricambio generazionale,finora attuato soltanto a parole. Non smetteremo mai di ringraziare chi tra noi ha fatto la storia,ma siamo favorevoli ad una scelta di campo e vogliamo essere noi giovani i protagonisti. Altrimenti la vittoria di Falcomatá sarà solo la prima di una lunga serie di sconfitte cocenti.


                       Angelo Costantino
                      Giovani Per il Futuro



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