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Reggio Calabria, la protesta dei lavoratori del Consorzio di Bonifica. [VIDEO]

Reggio Calabria 26 settembre 2014 - Dopo i lavoratori della Multiservizi è il turno del Consorzio di Bonifica. Lavoratori che protestano per ottenere o salvaguardare i propri diritti.
Tanti i volti noti, Carmelo, Peppe, Tommaso, ... Nomi che rappresentano una vita, un'esistenza, famiglie, affetti.

"Ogni mattina devo trovare 10 euro da dare a mia figlia per farla andare a fare il tirocinio di Avvocato", "per la benzina mi favorisce l'amico del distributore" "ci aiutano i nostri anziani"
Uno spaccato di vita vera. Vissuta. Attuale. Spesso però ci si perde tra le chiacchiere. Qua si lotta per la sopravvivenza quotidiana. Questo è l'urlo che si alza forte dal Corso Garibaldi di Reggio Calabria. La Banca è lì. Con i nostri soldi. Porta blindata. Chiusa. Chiusa come le orecchie di uno Stato che oramai non sente più la disperazione della "SUA" gente.

Ottimo il lavoro degli agenti della Digos, ultimo baluardo di uno Stato privo di risposte, vuoto, sordo e muto. Trattative frenetiche. Oggi vogliamo i nostri soldi. E' da oltre 5 mesi che non veniamo pagati. Soldi che servono a dare "dignità", a far vivere una quotidianità triste e senza speranza.
Tornarsene a mani vuote e senza il pane a tavola è l'anticamera dell'inferno, dell'inciviltà.

Non siamo sociologi o esperti in dinamiche di rivoluzione, ma questi sono segnali gravi, pericolosi. Uno Stato che toglie il sorriso è uno Stato CANAGLIA e prima o poi implode.

E' allarme sociale e questo sembra continuamente ignorato, sottovalutato. Oggi da questa gente semplice, umile, orgogliosa, decisa, lo stesso Stato dovrebbe prendere esempio e darsi una mossa.

L'incubo delle tasche vuote e del tavolo senza pane è sempre più presente. La misura è colma. 

Si torna a casa con l'amaro in bocca, con lo sguardo perso e la mente immersa in una riflessione: CHE SUCCEDE? CHE RAZZA D'ITALIETTA SARA' MAI QUESTA?

Luigi Palamara

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