Polistena (Reggio Calabria) – Neanche il tempo di aprire (maggio 2013, nda) che già si profila un destino assai incerto per il reparto Centro Trasfusionale dell'ospedale di Polistena. Giungono infatti minacciosi venti regionali che ne profilano il ridimensionamento in un momento, per giunta, abbastanza delicato per lo stesso comparto sanitario calabrese fresco di nomine dirigenziali in odore di illegittimità. Con decorrenza 1 agosto è stato fatto divieto a quattro centri (Locri, Polistena, Lamezia e Cosenza, nda) di disporre a scopo farmaceutico del plasma in quanto entro il 31 luglio dovevano dotarsi di un misuratore "plasma-check" per la lavorazione del sangue e degli emoderivati in delle celle frigorifere appositamente predisposte. Attrezzature, queste ultime, che non sarebbero mai state messe a disposizione degli ospedali che, di conseguenza, non potendo rispettare i relativi protocolli sanitari sarebbero finiti nel mirino delle commissioni sanitarie regionali di controllo che ne avrebbero decretato il ridimensionamento funzionale. “Se il problema è l'acquisto del plasma-check, sia chiaro, l'Amministrazione Comunale di Polistena è disponibile ad investire fondi del proprio bilancio per acquistarlo nell'interesse di tutti – ha riferito il primo cittadino di Polistena, Michele Tripodi, che ha già preso posizione nel merito della questione - ma probabilmente le ragioni sono altre e vanno indagate in un disegno dell'attuale rimaneggiata Giunta Regionale, di penalizzare la sanità pubblica a vantaggio di altri non precisati obiettivi. Il reparto di centro trasfusionale di Polistena, verrebbe declassato dall'attuale regime "H12 con reperibilità notturna", per passare a funzionamento "H6 senza reperibilità", determinando di conseguenza un vuoto nelle ore pomeridiane e di notte, che comporterebbe un rischio elevato per il comparto operatorio non più in grado di gestire tempestivamente le emergenze fuori orario”. Il provvedimento - emanato dal Dipartimento Tutela della salute e Politiche sanitarie della Regione Calabria - prenderebbe le mosse dal processo di riorganizzazione del sistema trasfusionale regionale votato all’accentramento delle attività della filiera del trattamento del sangue e degli emoderivati che costringerebbe i 4 centri, causa l’impossibilità di convalida delle procedure di congelamento, ad una sostanziale riduzione delle attività. Ma da Polistena si promette battaglia cercando di allargare il cerchio della resistenza: “Invitiamo alla mobilitazione generale – ha tuonato il sindaco Tripodi - tutte le comunità locali, i Comuni della Piana, gli altri Sindaci e i territori coinvolti in questa drammatica operazione di ridimensionamento che lede il diritto alla salute e colpisce la sanità pubblica”.
Giuseppe Campisi


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