Il “Re della
fotografia” Vincenzo Cormaci, aveva scattato milioni di fotografie, ma stavolta
qualcheduno l’ha fatta a lui. Ha raggiunto la Gerusalemme Celeste a soli 73
anni, lascia moglie, tre figli e nipoti e soprattutto una grande eredità professionale,
morale e culturale
MELITO PORTO SALVO,
QUANDO SORELLA MORTE TI FA…LA FOTO
I suoi lavori
professionali ma anche artistici, hanno superato gli angusti ambiti della
Calabria e fors’anche dell’Italia. Conoscevamo da tanto tempo il personaggio.
Almeno una quarantina di anni. Già dai tempi di San Lorenzo.C’era un rapporto
affettivo, che andava al di là della relazione produttore-consumatore, se non
cliente. Ma Enzo Cormaci, era anche garbato e gentile con tutti. Una persona
raffinata, che sapeva curare le pubbliche relazioni e che soprattutto aveva un
rapporto speciale con Dio, la Madonna e San Gaetano Catanoso. Marito premuroso,
padre affettuoso e nonno tenero ed amorevole. Ha gettato la spugna, di fronte
alla malattia terribile, che lo ha roso e corroso, giorno dopo giorno; e che non
gli ha lasciato scampo. Ha lottato con tutte le sue energie, facendo la spola tra
Reggio Calabria e Milano. Cormaci, ha lasciato una pesante eredità di serietà e
correttezza professionale e personale e di profonda moralità. Un uomo buono,
paziente, un operaio della vigna del Signore, che ha costruito la sua casa
sulla roccia…
”Chiunque ascolta queste mie parole
e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua
casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e
si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla
roccia
Chiunque ascolta queste mie
parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto, che ha costruito
la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi,
soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua
rovina fu grande.”. In Paradiso ti
accompagnino gli angeli,/al tuo arrivo ti accolgano i martiri,/ e ti conducano
nella Santa Gerusalemme./ti accolga il coro degli angeli,/e con Lazzaro povero
in terra/tu possa godere il riposo eterno nel cielo./Io sono la risurrezione e
la vita./Chi crede in me anche se muore vivrà;/e chiunque vive e crede in
me,/non morrà in eterno./Apritemi le porte della giustizia:/entrerò e renderò
grazie al Signore./Questa è la porta del Signore:/per essa entrano i
giusti./Celebrate il Signore, perché è buono;/perché eterna è la sua
misericordia./ Ed anche”Nelle tue
mani, Padre clementissimo, /consegniamo l’anima
del nostro fratello Vincenzo/ con la sicura speranza che risorgerà
nell’ultimo giorno/insieme a tutti i morti in Cristo./Ti rendiamo grazie, o
Signore,/per tutti i benefici che gli hai dato in questa vita,(come segno della
tua bontà/e della comunione dei santi in Cristo./Nella tua misericordia senza
limiti,/aprigli le porte del paradiso;/e a noi che restiamo quaggiù/dona la tua
consolazione con le parole della fede,/fino al giorno in cui, tutti riuniti in
Cristo,/potremo vivere sempre con te nella gioia eterna./Per Cristo nostro
Signore./”. Melitoonline-Mnews.it esprime cordoglio e vicinanza alla vedova ed
ai figli ed agli altri parenti vicini e lontani.
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