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Melito Porto Salvo, la prematura scomparsa del "Re della fotografia" Vincenzo Cormaci

Il “Re della fotografia” Vincenzo Cormaci, aveva scattato milioni di fotografie, ma stavolta qualcheduno l’ha fatta a lui. Ha raggiunto la Gerusalemme Celeste a soli 73 anni, lascia moglie, tre figli e nipoti e soprattutto una grande eredità professionale, morale e culturale
MELITO PORTO SALVO, QUANDO SORELLA MORTE TI FA…LA FOTO


MELITO DI PORTO SALVO (Reggio Calabria) 12 settembre 2014 - Stamani, le mura della città, erano tappezzate di manifesti funebri. Tra cui, quello di Cormaci Vincenzo. Stroncato, da un morbo ribelle ad ogni cura, ha reso la bell’anima a Dio “don Vincenzino”.  Sarà difficile per tutti i suoi clienti rassegnarsi a tale perdita. Figurarsi per i familiari, amici, parenti e conoscenti.  Oggi 12 settembre 2014, nel centralissimo Corso Garibaldi, sede del noto laboratorio di fotografia, s’intrecciavano i commenti. De mortuis nihil, nisi bonum. Era sempre lì, nel laboratorio, che accoglieva i visitatori; che consigliava i clienti in base alle loro tasche. Non se ne approfittava mai. Era duttile e malleabile. Altri tempi: i costi erano ridotti; le tasse ‘abbordabili’; gli anticipi ed i saldi puntuali; il prodotto sempre di alta qualità. “Enzo” Cormaci, parente del canonico omonimo, era un punto di riferimento imprescindibile sotto tutti i punti di vista,  modello di vita per la sua famiglia; e non solo. I suoi insegnamenti, il suo comportamento vanno  additati come esempi di vita e riscoperti in tutta la loro essenza. Tra i suoi hobbies l’amore per la musica e la poesia (lo abbiamo ascoltato ben volentieri tante volte, quando ci ha declamato svariate liriche, frutto del suo stile impeccabile ed originale). Laurentino di origini, si era trasferito armi e bagagli a Melito Porto Salvo, dove aveva impiantato l’attività lavorativa di fotografo che era stata già del padre, in quel di San Lorenzo (RC). Da almeno una trentina di anni. Arte della fotografia, che ha trasmesso ai suoi figli. Quanti battezzi, prime comunioni, cresime, matrimoni, diciottesimi. Milioni di fotografie, filmati, albums. 

I suoi lavori professionali ma anche artistici, hanno superato gli angusti ambiti della Calabria e fors’anche dell’Italia. Conoscevamo da tanto tempo il personaggio. Almeno una quarantina di anni. Già dai tempi di San Lorenzo.C’era un rapporto affettivo, che andava al di là della relazione produttore-consumatore, se non cliente. Ma Enzo Cormaci, era anche garbato e gentile con tutti. Una persona raffinata, che sapeva curare le pubbliche relazioni e che soprattutto aveva un rapporto speciale con Dio, la Madonna e San Gaetano Catanoso. Marito premuroso, padre affettuoso e nonno tenero ed amorevole. Ha gettato la spugna, di fronte alla malattia terribile, che lo ha roso e corroso, giorno dopo giorno; e che non gli ha lasciato scampo. Ha lottato con tutte le sue energie, facendo la spola tra Reggio Calabria e Milano. Cormaci, ha lasciato una pesante eredità di serietà e correttezza professionale e personale e di profonda moralità. Un uomo buono, paziente, un operaio della vigna del Signore, che ha costruito la sua casa sulla roccia

”Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia  

Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande.”. In Paradiso ti accompagnino gli angeli,/al tuo arrivo ti accolgano i martiri,/ e ti conducano nella Santa Gerusalemme./ti accolga il coro degli angeli,/e con Lazzaro povero in terra/tu possa godere il riposo eterno nel cielo./Io sono la risurrezione e la vita./Chi crede in me anche se muore vivrà;/e chiunque vive e crede in me,/non morrà in eterno./Apritemi le porte della giustizia:/entrerò e renderò grazie al Signore./Questa è la porta del Signore:/per essa entrano i giusti./Celebrate il Signore, perché è buono;/perché eterna è la sua misericordia./ Ed anche”Nelle tue mani, Padre clementissimo, /consegniamo l’anima  del nostro fratello Vincenzo/ con la sicura speranza che risorgerà nell’ultimo giorno/insieme a tutti i morti in Cristo./Ti rendiamo grazie, o Signore,/per tutti i benefici che gli hai dato in questa vita,(come segno della tua bontà/e della comunione dei santi in Cristo./Nella tua misericordia senza limiti,/aprigli le porte del paradiso;/e a noi che restiamo quaggiù/dona la tua consolazione con le parole della fede,/fino al giorno in cui, tutti riuniti in Cristo,/potremo vivere sempre con te nella gioia eterna./Per Cristo nostro Signore./”. Melitoonline-Mnews.it esprime cordoglio e vicinanza alla vedova ed ai figli ed agli altri parenti vicini e lontani.
Domenico Salvatore



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