BIANCO (Reggio Calabria) 13 settembre 2014 I carabinieri della Stazione hanno denunciato, per due volte in meno di 24 ore, un disoccupato di 36 anni, residente a Benestare, per guida senza patente. In particolare, durante un servizi di controllo alla circolazione stradale, l’uomo è stato sorpreso, per due giorni consecutivi, alla guida del lo stesso motociclo, privo della patente di guida poiché mai conseguita. Stante la recidiva, il mezzo, ancorché non di proprietà del denunciato, è stato sottoposto a sequestro, il conducente contravvenzionato per 2.300 euro e il proprietario sanzionato per l’“incauto affidamento di veicoli”, norma del Codice della Strada che prevede una sanzione di 410 euro ed il fermo del veicolo per 30 giorni nei confronti di chi, “avendo la materiale disponibilità del veicolo, ne consente o affida la guida a persona non in possesso dei prescritti requisiti psicofisici o di età”, quindi, nel caso di specie rientra anche il mancato possesso della patente di guida poiché mai conseguita.
BIANCO. Stamani, i carabinieri della Stazione hanno denunciato in stato di libertà per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, F. T., 29 anni, pastore incensurato del luogo. L’uomo, tratto in arresto lo scorso 31 agosto dai carabinieri della Stazione di Caraffa del Bianco e dello Squadrone eliportato cacciatori di Vibo Valentia per coltivazione e produzione di canapa indiana, era stato sorpreso dai militari mentre era intento ad innaffiare 93 floride piante di cannabis indica, tutte alte, in media, quasi due metri, già agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’operato dei carabinieri, eludendo di fatto i conseguenti controlli, ha omesso di dare tempestiva comunicazione alla Stazione di Bianco del ripristino della misura cautelare degli arresti domiciliari, così come invece stabilito dall’ordinanza di “convalida dell’arresto e di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari”, emessa il 3 settembre scorso dal Gip del Tribunale di Locri in sede di convalida dell’arresto. Oggi, ricevendo una copia del provvedimento direttamente dall’Autorità giudiziaria, i militari hanno fatto scattare la denuncia.
BRANCALEONE. Nell’ambito di attività di controllo finalizzate a garantire il rispetto delle norme sull’igiene dei prodotti alimentari, a seguito delle contestazioni dei carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni di Reggio Calabria e della locale Stazione, l’Azienda sanitaria provinciale – Dipartimento di prevenzione, ha disposto la chiusura a tempo indeterminato di un laboratorio di cucina ed elevata una contravvenzione pari a 10.000 euro nei confronti del titolare di un bar ubicato in pieno centro. L’attività, condotta da personale del Nas di Reggio Calabria e della locale Stazione, ha consentito di appurare il mancato rispetto dei requisiti generali in materia di igiene presso quell’esercizio commerciale. In particolare, è stata rilevata la presenza sul pavimento di sporco stantio, costituito da grassi di lavorazione, mai rimosso e comunque non riconducibile all’attività in corso, commistione tra alimenti ed altri materiali non attinenti all’attività lavorativa del bar, nonché carenze di carattere strutturale poiché il servizio igienico era privo di antibagno ed era occupato da uno scaffale su cui si trovavano in deposito materiali di vario genere; tali parametri, tra l’altro, sono stati stabiliti anche da Regolamenti comunitari nel cui ambito, il conseguimento di un elevato livello di protezione della vita e della salute umana è uno degli obiettivi fondamentali.
SANT’AGATA DEL BIANCO. Nel corso della mattinata, i carabinieri della locale Stazione hanno denunciato in stato di libertà per furto aggravato un pastore 62enne di Bianco il quale aveva installato, nel condotto idrico del Comune Sant’Agata del Bianco – località ”Placa”, un cannello in pvc della lunghezza di 30 cm dal quale si diramava un tubo in plastica della lunghezza di 300 mt, finalizzato a deviare e trasportare il flusso dell’acqua corrente, presso il proprio ovile. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare la quantità d’acqua rubata nel corso del tempo e stabilire l’importo di quanto dovuto al Comune.
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