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EBOLA: FAO, IN AFRICA CIBO SEMPRE PIÙ SCARSO E COSTOSO

INTERRUZIONI SCAMBI E MOVIMENTI LAVORATORI MINACCIANO RACCOLTI E SUSSISTENZA POPOLAZIONI 

Roma, 2 settembre 2014 - Il virus Ebola potrebbe mettere in ginocchio anche la sussistenza alimentare dei paesi dell'Africa Occidentale che stanno combattendo contro l'epidemia: Guinea, Liberia e Sierra Leone. A lanciare l'allarme è oggi la Fao. «Le interruzioni degli scambi di merci e alimenti nella zona più colpita dal virus Ebola hanno reso il cibo sempre più costoso e difficile da trovare. Mentre la carenza di manodopera potrebbe mettere a rischio la prossima stagione del raccolto», sottolinea in una nota la Fao. 

In Guinea, Liberia e Sierra Leone, le zone di quarantena e le restrizioni ai movimenti di merci e persone hanno «ridotto seriamente le attività commerciali - aggiunge l'agenzia delle Nazione Unite - inoltre l'epidemia ha gettato nel panico la popolazione che ha fatto acquisti dettati dal panico incrementando ancor di più la scarsità di cibo nei mercati e facendo impazzire i prezzi nei centri urbani».

Le due principali colture delle zone interessate all'epidemia, riso e mais, potrebbero soffrire per la carenza di operatori nelle aziende agricole, dovuta alle restrizioni dei movimenti e dei trasferimenti decise per fermare la diffusione del virus. «Un problema che potrebbe avere un enorme impatto sulla sussistenza alimentare della popolazione», avvertono gli esperti. «L'accesso al cibo è diventato una preoccupazione pressante per chi vive nei tre paesi colpiti e nelle zone limitrofe», spiega Bukar Tijani, rappresentante Regionale della Fao per l'Africa, che aggiunge «l'allarme sanitario avrà un impatto duraturo sui livelli di sussistenza degli agricoltori e delle economie rurali».

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