Reggio Calabria 9 agosto 2014 - «E' stata una battaglia
dura, cominciata già nei giorni scorsi davanti le varie sedi Inps
della regione, ma alla fine abbiamo fatto un primo importante passo in
avanti: la Regione Calabria ha firmato il decreto per il pagamento
di due mensilità 2013 relative ai lavoratori in mobilità in deroga». Lo afferma
il segretario generale della Uil Temp Calabria, Gianvincenzo Benito Petrassi,
dopo la manifestazione cominciata questa mattina davanti le sedi Inps di
Cosenza, Crotone e Reggio Calabria, e terminata solo nel tardo pomeriggio dopo
la firma dell'assessore al Lavoro dei decreti di pagamento. «E' un risultato
importante per i lavoratori che attendono da molti mesi quel che gli spetta, ma
è ovvio che la nostra lotta non può finire qui. Siamo alle solite – prosegue il
segretario - per vedere riconosciuto un diritto sacrosanto è necessario
protestare - anche per più giorni - far intervenire il prefetto e far convocare
un incontro con le istituzioni coinvolte (in questo caso Regione Calabria,
ministero del Welfare e Inps). E chi ci rimette sono solo, oltre che i
lavoratoti interessati, anche i cittadini a causa dei disagi che si creano».
Come già spiegato la
protesta di oggi è la prosecuzione delle manifestazioni già avviate nei giorni
scorsi da Cgil, Cisl e Uil per il pagamento delle mensilità arretrate.
La situazione è sembrata arenarsi quando, secondo alcune voci, il ministero del
Welfare avrebbe preteso la compartecipazione della Regione per il pagamento di
queste spettanze. Anche il prefetto di Catanzaro è intervenuto per smuovere la
situazione (importante anche il contributo di un gruppo di parlamentari
calabresi esoprattutto l'intervento del segretario nazionale
confederale Uil, Guglielmo Loy) arrivando così all'annuncio dell'assessore
al Lavoro della Regione.
«Quello di oggi è
stato solo un primo risultato – continua Petrassi -, i nostri obiettivi in
vista di settembre sono la chiusura dell'anno 2013 (per il pagamento dei
lavoratori in mobilità e cassa integrazione in deroga) e il prosieguo anche per
il 2014. Ma ciò che ci sta davvero a cuore è il ricollocamento di questi
lavoratori. Non vogliamo assistenzialismo. E' arrivato il momento di pensare a
investimenti e a politiche attive in grado di far ripartire il lavoro. Per chi
il lavoro lo ha perso e chi non lo ha mai avuto».
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