GIORNALISTI: MORTO ORLANDO; SIDDI, LIBERALE AUTENTICO -
ROMA, 9 agosto 2014 - «Con la scomparsa di Federico Orlando, l'Italia perde un giornalista di grande competenza e alto senso della professione, un liberale autentico, un protagonista militante dell'Articolo 21 della Costituzione, un intellettuale e anche un politico cultore della missione morale e civile chiesta a chi opera in questi campi». Così il segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi.
«Lascia perciò - prosegue Siddi - una lezione importante, fatta di scritti, di discorsi, di testimonianze e opere che si trovano nei giornali in cui ha lavorato - dal Messaggero, al Giormale d'Italia, al Giornale di Montanelli (con il quale ha condiviso, anche da condirettore, tutte le scelte fino alla netta presa di distanza dal Cavalier Berlusconi) a Europa, ancora condirettore, all'Associazione Articolo 21 (fondatore con Beppe Giulietti), al Parlamento, dove ha sempre lottato per la libertà e il pluralismo dell'informazione, contro ogni bavaglio, e per contrastare il conflitto d'interessi. Un bagaglio culturale, civile e contagioso per molti a cominciare dai figli, Edoardo e Alessandra, oggi stimati giornalisti, rispettivamente a Mediaset e alla Rai».
«Nei giorni scorsi - ricorda Siddi -, pensando ai cambiamenti che mettono in tumulto il modo autentico di fare informazione da parte de giornalisti veramente liberi, in alcune appassionate telefonate prendeva spunto proprio dalla condizione professionale dei figli per proporre acute analisi e avanzare proposte di nuovo impegno civile e professionale nei luoghi della rappresentanza, nuove occasioni di partecipazione e confronto democratico. La morte la sentiva come una compagnia nuova in arrivo, ma sapendo che essa non si sarebbe portata via le idee e la sua cura per la civiltà democratica».
ROMA, 9 agosto 2014 - «Con la scomparsa di Federico Orlando, l'Italia perde un giornalista di grande competenza e alto senso della professione, un liberale autentico, un protagonista militante dell'Articolo 21 della Costituzione, un intellettuale e anche un politico cultore della missione morale e civile chiesta a chi opera in questi campi». Così il segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi.
«Lascia perciò - prosegue Siddi - una lezione importante, fatta di scritti, di discorsi, di testimonianze e opere che si trovano nei giornali in cui ha lavorato - dal Messaggero, al Giormale d'Italia, al Giornale di Montanelli (con il quale ha condiviso, anche da condirettore, tutte le scelte fino alla netta presa di distanza dal Cavalier Berlusconi) a Europa, ancora condirettore, all'Associazione Articolo 21 (fondatore con Beppe Giulietti), al Parlamento, dove ha sempre lottato per la libertà e il pluralismo dell'informazione, contro ogni bavaglio, e per contrastare il conflitto d'interessi. Un bagaglio culturale, civile e contagioso per molti a cominciare dai figli, Edoardo e Alessandra, oggi stimati giornalisti, rispettivamente a Mediaset e alla Rai».
«Nei giorni scorsi - ricorda Siddi -, pensando ai cambiamenti che mettono in tumulto il modo autentico di fare informazione da parte de giornalisti veramente liberi, in alcune appassionate telefonate prendeva spunto proprio dalla condizione professionale dei figli per proporre acute analisi e avanzare proposte di nuovo impegno civile e professionale nei luoghi della rappresentanza, nuove occasioni di partecipazione e confronto democratico. La morte la sentiva come una compagnia nuova in arrivo, ma sapendo che essa non si sarebbe portata via le idee e la sua cura per la civiltà democratica».
1 Commenti
ho conosciuto Federico Orlando quando scriveva meravigliosamente sul Giornale, l'ho sostenuto politicamente nel Partito liberale, ma poi ha lasciato il Giornale e quindi...più niente, con rammarico - rr
RispondiElimina