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NON SOLO FUGA GIOVANI, NUOVA EMIGRAZIONE HA "CAPELLI GRIGI"

Ricerca Cna, tra 2007-2013 emigrati 50enni +79%, 60enni +51% 


ROMA, 16 agosto 2014- A cinquant'anni, massimo sessanta, l'emigrato un tempo tornava al paese di origine. Tanto più se aveva fatto fortuna e messo da parte un pò di soldi, riuscendo forse a comprare la casa dov'era nato e magari, un pezzetto di terra attorno. La «roba», simbolo di solidità e di sicurezza. Oggi, alla stessa età, spesso si compie il percorso inverso, per andarsene a vivere all'estero. Lo dimostra una ricerca del Centro studi Cna dedicata alle 'Nuove emigrazionì. Negli anni della crisi, tra il 2007 e il 2013, dall'Italia sono emigrate all'estero circa 620mila persone. Quasi il doppio rispetto ai sette anni precedenti. Solo nel 2013 hanno lasciato il Paese oltre 125mila adulti, più o meno gli abitanti della Val d'Aosta o della città di Pescara. Nella stragrande maggioranza, oltre 80mila, si è trattato di italiani, per il resto di immigrati che hanno abbandonato il nostro Paese in preda alla crisi. 

Il nuovo boom di espatri è trainato proprio dagli emigrati con i 'capelli grigi". Nel periodo 2007-13 l'incremento degli espatriati italiani con un'età tra i 40 e i 49 anni è stato pari al 79,2%. Nella fascia tra i 50 e i 64 anni la crescita ha toccato il 51,2%. 

I giovani che hanno deciso di emigrare, in percentuale, sono aumentati di meno: +44,4% quanti avevano tra i 15 e i 29 anni, +43% la fascia 30-39 anni. In termini assoluti, continuano a essere i giovani ovviamente, a emigrare in maniera più massiccia: nel 2013 il 36,3% del totale aveva tra i 30 e i 39 anni, il 27,8% tra i 15 e i 29 anni. Nel frattempo però è salita al 21,9% la fascia 40-49 anni e al 14% quella tra i 50-64 anni. 

Il Centro studi Cna ha tracciato il profilo del migrante over 40: pur in assenza di dati statistici, si tratta soprattutto di individui appartenenti alla fasce sociali più colpite dalla crisi, ma anche imprenditori che puntano a 'venderè la propria esperienza all'estero, in mercati emergenti e non in contrazione come quello italiano.

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