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Motta San Giovanni, VII° Trofeo Francesco Verduci, trionfa William Kibor (Kenya) ma il vincitore morale è Giuseppe Gerratana

Nel 7° Trofeo Francesco Verduci, Americana su strada ad eliminazione diretta, svoltasi a Motta San Giovanni, il 3 agosto 2014, su tracciato urbano; alla presenza di una folla osannante e  strabocchevole. Tante le personalità, i vip che nell’anonimato, hanno presenziato e fatto un tifo da stadio per lo sport innanzitutto ed anche per i colori nazionali; e perché no, di scuderia? A Tampere in Finlandia, nella finale dei 3000m siepi, il giovane atleta siciliano ha conquistato l’argento agli Europei under 23 con un primato personale di 8′35″55. Il mezzofondista dell’Aeronautica, guidato dal tecnico Salvatore Pisana, è stato il secondo italiano nella storia della rassegna continentale under 23 a salire sul podio dei 3000 siepi. Lo scorso dicembre Gerratana, ha preso parte ai Campionati Europei di Cross di Belgrado e il 14 e 15 giugno è stato convocato tra le fila della squadra azzurra per i Campionati Mediterranei under 23. Tanti appuntamenti e tanti successi  per un giovane atleta che anche a Motta San Giovanni ha dimostrato il suo talento e la sua tenacia.
GIUSEPPE GERRATANA, NON CE LA FA A METTERE IN FILA  TUTTI I” MOSTRISACRI” E DEVE ACCONTENTARSI DELLA SECONDA PIAZZA, BATTUTO DAL KENIOTA WILLIAM KIBOR
Domenico Salvatore


La conferenza stampa di presentazione


L'attesa e la gara


La premiazione


Il vicepresidente della Provincia Giovanni Verduci, ex sindaco di Motta San Giovanni, calciatore, capitano, allenatore, presidente ecc. anche ex Sindaco, dal palco ha voluto ringraziare tutti, uno per uno ed…anche quelli che dimentico di citare… l’addetto stampa Francesco Legato, la Regione Calabria, la Provincia di Reggio Calabria, l’Associazione ‘Pagliacci ClanDestini’, Padre Manuel Casillas, i missionari comboniani, la Fidal Calabria, il Coni Calabria, il Comitato organizzatore la Città di Reggio Calabria, la Città di Motta San Giovanni  e comunque, tutti quelli che hanno reso possibile la realizzazione dell’evento. Ingredienti, che sono poi, l’albero motore della manifestazione sportiva di alto tenore internazionale. Ma, già l’anno scorso, aveva detto…”Sport, passione, ricordo e solidarietà, sono questi i tratti distintivi dell’Americana Gara Internazionale che si svolge da anni nello splendido scenario di Motta San Giovanni. Questa manifestazione ci ha permesso negli anni di creare un grande evento sportivo e di ricordare l’attività sportiva e umana di Francesco Verduci e, anche quest’anno, abbiamo voluto realizzare un appuntamento irrinunciabile per tutti gli amanti dell’atletica e non solo. Ma una manifestazione così importante e apprezzata nel mondo sportivo, non poteva essere realizzata senza l’aiuto di tante persone che hanno messo a disposizione tempo, interesse ed entusiasmo collaborando concretamente alla riuscita di questo Trofeo.

Per questo, il nostro particolare ringraziamento, va alla Fidal Calabria e al Coni Calabria per l’appoggio al Comitato organizzatore nell’organizzazione della manifestazione. Un doveroso ringraziamento alla Regione Calabria, al Presidente del Consiglio Regionale Talarico, alla Provincia di Reggio Calabria, al Presidente Raffa, alla Città di Motta San Giovanni e a tutte le autorità intervenute. Un sentito ringraziamento va a tutti gli atleti e le atlete partecipanti, ai giudici di gara. Un particolare ringraziamento a tutti gli sponsor, ai giornalisti, alle forze dell’ordine, ai volontari, che con il proprio impegno e lavoro hanno contribuito alla realizzazione di questa manifestazione sportiva. Manuel Casillas e i missionari comboniani, per il loro impegno umanitario in Sud Africa e per la loro costante testimonianza d’affetto nel ricordo di Francesco Verduci e di tutti noi. Grazie di cuore a tutte le persone intervenute. Arrivederci all’edizione 2014”. Pure una lettera importante di  Padre Manuel Casillas Missionario Comboniano in Sudafrica Sud Africa, 14 luglio 2013…“Carissimi, vi saluto dal Sudafrica la mia terra di adozione. Durante questi giorni qui Sudafrica fa molto freddo perché siamo proprio a metà del inverno. Voi invece siete già in estate. Come sapete noi missionari ovunque andiamo siamo sempre a contatto con della gente in situazioni difficili sia socialmente che spiritualmente. Durante il mio lavoro nella missione di Waterval, sono rimasto colpito dalla fede e coraggio di una vedova con due figlie e un figlio. Mamma Ndlovu, vive in una casa molto semplice e cioè fatta di due stanze una per lei e le figlie e l’altra per il suo figlio. La cucina è una catapecchia. Per di più dove hanno costruito queste specie di stanze non appartiene a lei ma a un fratello di lei che gli ha già chiesto di andare via altrove perché ha bisogno di quel pezzo di terra. I miei compagni di lavoro ed io abbiamo pensato di fare qualche cosa per questa vedova. Abbiamo pensato che prima di aiutarla a costruire sarebbe opportuno trovare un’altro pezzo di terra. 

Abbiamo avuto conoscenza di questa vedova e del posto dove si trova la sua ‘casa’ perché il suo figlio ha chiesto di venire con noi e farsi missionario pure lui. Questo é successo tre anni fa. Nel frattempo lui ha deciso di cambiare di vita e tornare a casa. Nonostante noi continueremo ad aiutare mamma Ndlovu. Il vostro aiuto sarà indirizzato a questo scopo. Carissimi, quello che fate al più piccolo lo fate a Lui, quindi io vi ringrazio per tutti questi anni di amicizia e aiuto per quelli che pure non conoscendo continuate ad aiutare. Oggi 14 luglio, ringrazierò Dio per i miei trentanove anni di servizio agli altri soprattutto qui in Sudafrica il paese a cui sono arrivato per la prima volta nel lontano 1982. Come sapete in questi giorni noi in Sudafrica e tanta gente nel mondo preghiamo in maniera speciale per Nelson Mandela che tra poco farà novantacinque anni di vita. È già più di un mese che si trova al ospedale in situazione molto critica. Carissimi, vi auguro una bella giornata nella 6a edizione del Trofeo “Francesco Verduci”. Tanti cari saluti a tutti gli amici di Motta San Giovanni.”A distanza di tre secoli, torna in auge il nome di Motta San Giovanni, se non altro, a livello di nomea. Una fama internazionale, grazie a Francesco Verduci. Grazie agli eredi, amici, parenti e conoscenti. Il “Principato di Motta San Giovanni”, ( come sostiene Giuseppe Caridi, professore di Storia Moderna all’Università di Messina; Presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, nella sua opera letteraria “Motta San Giovanni” Falzea Editore, ai tempi dei principi Ruffo di Calabria, che dominavano su queste terre, sino all’eversione della feudalità), conosce nuova gloria, altro prestigio, vera fama. Irretiti dalla ressa degl’impegni familiari, personali, sociali, professionali e di altro tipo, per un attimo abbiamo smarrito la bussola. Non abbiamo tenuto conto dell’orda barbarica dei vacanzieri, sulla direttrice Melito Porto Salvo-Reggio Calabria. Migliaia di bagnanti, gitanti, forestieri, stipati nelle loro macchine arroventate più del magma nella Valle del Bove, come le sardine in scatola; prede dell’asfissiante canicola africana (lo chiamassero…Caronte, Minosse, Scipione, Nerone, Circe, Caligola o Beatrice poco importa). Distrazione fatale, che ci costa cara ed amara. Un’ora e cinque minuti di passo della tartaruga per spostarsi da Saline a Lazzaro (meno di dieci chilometri). Una magra soddisfazione per i tourist operator della città di Melito Porto Salvo, ossigeno vitale per le loro tasche. Da un paio di stagioni, come richiamati dal pifferaio magico, migliaia e migliaia di vacanzieri cingono letteralmente d’assedio le spiagge di Melito & dintorni, almeno sino a San Pasquale. Miracoli del ‘Piano spiagge’, che consente di dislocare sul litorale tutta una serie di stabilimenti balneari, in mezzo ai due colossi “La Zagara “ e ‘Stella Marina’; a parte la vicinanza del Pronto Soccorso dell’Ospedale Generale di Melito, ombrelloni a perdere, sedie a sdraio, ottima cucina con menù turistico, mare da bere e spiaggia ecologica. Ma guarda tu che combinazione. Sono decenni che lo scriviamo…”Cassandra!”. Ma Lazzaro e la zona di Capo D’Armi (Leucopetra per i Romani, che vi dimoravano volentieri), non per niente sono difronte a Taormina. Ci arrampichiamo finalmente, sui tornanti romantici, che nel profondo Medioevo, furono meta e soggiorno dei prìncipi Ruffo di Calabria. Curve a gomito che incantano e stordiscono. Ci fermiamo un attimo su un ‘belvedere’. 


Tanto, Luigi e Pino (per loro, la strada era libera; viaggiavano sulla corsia sud, completamente sgombra), hanno avuto il buon senso, di partire in anticipo. Uno spettacolo meraviglioso, assolutamente irrinunciabile. Sotto i nostri occhi, il dirimpettaio Etna fumante, invita a sognare. Ai suoi piedi Catania, la Milano del Sud, completamente visibile ad occhio nudo; uno sfavillio di luci e tanti giochi pirotecnici sulla Costa, che da Messina, si snoda verso Taormina. Lo Stretto di Reggio & Messina” è un braccio di mare incantevole, affascinante, stupendo. E tutte quelle luci dei paesini ai piedi dei Peloritani, scorcio dei Nebrodi, del massiccio del Mongibello, sino ai Monti Iblei, sono uno spettacolo di solito, difficilmente godibile, data la consueta cappa di nebbia e foschia. Ma stasera, Giove Pluvio e suo ‘compare’ Eolo, sono generosi. Per gli amanti dell’astronomia, invece, basta alzare il nasino per vedere: stelle, pianeti, satelliti, nebulose, galassie, comete, meteore e corpi celesti, l’Orsa Maggiore, l’Orsa Minore, i “Bastoni”, Sirio, Venere e tutte le “stelle” dei nostri nonni e dei nostri genitori. Beato, chi non soffra di daltonismo, astigmatismo, presbiopia, miopia e non abbia nemmeno il difetto di una diottrìa. Beati monoculi in terra caecorum!. Senza aspettare la notte di San Lorenzo, oramai prossima. Il cielo, il mare, la terra…volare, sognare. Ma è solo questione di qualche minuto. Poi superato Cambareri c’inoltriamo nel feudo dell’antica Sant’Aniceto. Non vogliamo rinunziare agli allunghi dei mezzofondisti, di rinomata fama internazionale; ai recuperi prodigiosi su e giù per i tornanti mozzafiato; agli sprint thrilling; alle delusione cocenti; agli scatti esaltanti. Un tourbillon di emozioni, perché gli hooligans ed i wariors dell’atletica, non hanno nulla da invidiare a los aficionados, campesiños, peones degli altri sport. L’occasione per rivedere vecchi amici della diàspora, sparsi ai quattro venti; compagni di scuola, di viaggio, vecchi amici di muretto e di merenda, amici, conoscenti, colleghi, Gianni Legato, Memè Gullì, Paolo Laganà, Toto Mallamaci, Lillo Malara, Lillo Sergi, Mimmo Ambrogio, Diego Chilà, Giovanni Verduci, Gianni Verduci, i fratelli Pedà, i fratelli Vacalebre, Nino Verduci, la dinasty dei Mallamaci, Nino Minniti, Mimmo Calabrò ecc.. Poi la premiazione sul palco. Padre spirituale della manifestazione don Severino Kyalondawa. Speaker inimitabile ed inconfondibile, Ludovico Merli Ballati, ha conferito alla manifestazione un timbro ed una tonalità di primo piano. Un rito seguitissimo con gli atleti ricoperti di coppe, coppette, medaglie, targhe, attestati e trofei. Il tutto si conclude con lo spettacolo in piazza, mentre a bordo pista funziona uno stand per la vendita di prodotti locali; spit fire si disperdono per l’aria impregnata dall’odore di salsicciotti arrosto che stordiscono le narici. I flash delle macchine fotografiche e l’occhio magico delle telecamere mobili hanno lavorato per tutta la serata ed ora riposano nelle loro custodie C’è ancora spazio per le esigenze di Pantagruel & Gargantua…mmmeeeee! A tarda notte, rientriamo. Giusto in tempo per assistere ai giochi di fuoco, nella sottostante Lazzaro; in riva al mare. Uno spettacolo meraviglioso. Ancora altre emozioni. Poi un morbido cuscino e finiamo dritti filati fra le braccia di Morfeo, in un certo senso, nostro santo protettore.

CHI ERA FRANCESCO VERDUCI
 Francesco Verduci nasce a Motta San Giovanni (Reggio Calabria) il 5 agosto 1952. Colpito da infarto, muore l’8 gennaio 2007, mentre nella chiesa di Santa Caterina stava assistendo ad una messa in suffragio del padre Angelo. Ciccio, come lo chiamavano gli amici, ha dedicato la propria vita alla famiglia ed al lavoro, dove eccelleva per le sue grandi doti umane e professionali. Con la sua scomparsa, ha lasciato un vuoto incolmabile; non solo nella sua famiglia, ma, anche in quanti lo conobbero. La professionalità, le capacità organizzative, la disponibilità, la bontà, il parlar poco e il sorriso, sono state le doti che lo hanno contraddistinto. Per ampliare le sue conoscenze, mettendole dopo a disposizione dei colleghi e della collettività, è stato sempre presente ai convegni organizzati dall’Associazione Ragionieri Dipendenti Enti Locali.È stato un uomo di sport, il calcio lo ha visto protagonista nelle squadre locali e nel Motta, dove indossò la maglia negli anni Settanta; era un super tifoso juventino, della Reggina e un appassionato di atletica tanto che nel 1974 fondò, in collaborazione con il prof. Giovanni Verduci, il Gruppo Sportivo Mottese. Egli riteneva che l’attività sportiva fosse attività di cultura, cioè manifestazione di vita, di educazione, di formazione e di crescita morale e civile.Dal 1977 è stato tecnico allenatore, dal 1981 giudice di gara provinciale, dal 2005 ufficiale di gara regionale. Dal novembre 1992 Consigliere del Comitato Regionale Fidal. Nel 1992 la Federazione Italiana di Atletica Leggera l’aveva insignito dell’onorificenza della “Quercia Sportiva” e nel 1997 gli fu conferita la “Quercia di I grado”.Avviò alla pratica dell’atletica leggera tantissimi giovani del paese, con i quali partecipò a numerose gare provinciali, regionali e nazionali ottenendo ovunque ottimi risultati nelle varie discipline , nonostante la mancanza di ingenti risorse e la limitatezza dei mezzi a disposizione. Organizzò diverse competizioni a Motta, dando lustro al paese e agli stessi ragazzi. Varie furono le edizioni del concorso Esercito Scuola, i campionati regionali giovanili di corsa campestre sugli spettacolari percorsi sterrati di Motta e numerose sono state le sfi de di marcia avvenute sul lungomare di Lazzaro.Da ogni manifestazione traeva lo spunto per organizzare una gara di atletica legandola alla circostanza, come ad esempio nell’agosto 1979 quando diede vita alla “Coppa dell’Assunta” che si ripeterà per ben quattordici edizioni ed in seguito inserita quale prova per i Campionati Regionali di Corsa in Montagna. Anche negli ultimi anni in qualità di dirigente, organizzò nel paese importanti manifestazioni e convegni di studio apprezzati per l’ottima riuscita in tutti gli aspetti organizzativi. Era orgoglioso di far parte del Gruppo Giudice Gara, nel quale operava con serietà, abnegazione e senso del dovere.Il Trofeo di Americana Gara Internazionale viene dedicato a Francesco Verduci, in quanto, poco prima di morire, aveva espresso agli amici della Fidal il desiderio di voler organizzare tale manifestazione a Motta. Dopo la sua scomparsa, grazie a coloro che non hanno dimenticato, è stato possibile realizzare questo suo desiderio. 

IL RICORDO DEL SINDACO PAOLO LAGANÁ
“É sempre difficile trovare le parole giuste per ricordare una persona amica. Di Ciccio ho presente i profondi silenzi, la capacità innata di ascoltare e quel suo modo elastico di camminare. Ho provato più volte ad immaginarlo nel suo posto di lavoro dove, da Sindaco non ho avuto il piacere di vederlo anche se, di lui parlano gli innumerevoli atti, testimonianza innegabile di professionalità e viva intelligenza.Profondo ed intimo è il rimpianto di tutti i dipendenti comunali ai quali, certamente, è venuto meno un riferimento importante.”

GLI ATLETI IN GARA
Haidane Abdellah (1989) Cus Pro Patria Milano, Iannelli Angelo (1976) Fiamme Azzurre, Rugut  Mathew Kiprotich (1982) Atletica Virtus Lucca, Napoli Natale (1991) Enterprise Sport & Service Benevento, Chumba Bernard Kipsang (1988) Atletica Cstello, Iannone Giulio (1985) CUS Camerino asd, Pranno Andrea (1990) G.P. Parco Alpi Apuane, Gerratana Giuseppe (1992) CS Aeronautica Militare, Simukeka Jean Baptiste (1983) RCF Roma Sud, Costantino Consolato (1989) G.P. Parco Alpi Apuane, Arena Salvatore (1978) Atl. Recanati, Koech  Joash Kipruto (1984) Atl.Potenza Picena, Kosgei Philemon Kiplogot (1993),  Kiprop  Linus (1989)

L’ALBO D’ORO DEL TROFEO
Sono ormai trascorsi più di 30 anni da quando Francesco Verduci fondò a Motta San Giovanni (RC) il Gruppo Sportivo Mottese. Da allora egli diede un grande apporto nel Comitato Regionale FIDAL e nel Gruppo Giudici Gare, contribuendo notevolmente alla crescita del movimento atletico calabrese. Poco prima della sua scomparsa, avvenuta l’8 gennaio 2007 per un improvviso infarto, espresse la sua volontà di portare a Motta San Giovanni un evento importante e originale di corsa su strada: una gara ad eliminazione denominata “Americana”.
Nasce così il Trofeo “Francesco Verduci”, organizzato dalla Fidal Calabria, manifestazione podistica a carattere internazionale riservata ad atleti di grande prestigio, italiani e stranieri, appartenenti alle categorie assoluti e master. Il percorso è un circuito cittadino di circa un chilometro, per una lunghezza complessiva di 14 chilometri, dentro il centro storico di Motta San Giovanni.

La I edizione del Trofeo si è svolta il 2 agosto 2008, ha visto la presenza di illustri personaggi del mondo sportivo e politico e la partecipazione di atleti di grosso calibro italiano ed internazionale. Tre keniani si sono aggiudicati i primi tre posti (nell’ordine Kiptanui, Kimutai e Kiprotich). Consegnata alla famiglia del compianto la “Stella di Bronzo”, al merito sportivo, riconoscimento al grande dirigente che è stato Francesco Verduci.

La II edizione si è svolta il 1 agosto 2009 e il Trofeo è andato al ruandese Rukundo Sylvain, secondo Laalami Cherkaovi (Marocco) e terzo Simukeka Jean Baptiste (Ruanda). La gara è stata preceduta dai campionati regionali di squadra e individuali (assoluti-allievi M/F e amatori e master M/F).

La III edizione dell’Americana si è svolta il 1 agosto 2010, è stata vinta dall’algerino Sief Ali Saidi, secondo Floriani Yuri (Italia) e terzo Kipkemei Chirchir Eric (Kenia). In questa edizione è stato istituito dal comitato regionale il premio “Francesco Verduci” che è stato assegnato a Carmelo Ambrogio, giudice di gara e amico di Francesco. Inoltre è stato consegnato un premio speciale a Roberta Cogliandro vice campionessa italiana 50 stile libero ai Campionati italiani assoluti di nuoto organizzati dal Comitato Italiano Paralimpico.

La IV edizione si è svolta il 31 luglio 2011. La gara è stata vinta dall’italiano Yuri Floriani. Al secondo posto Kiptanui (Kenya) e al terzo Mor (Senegal). Il Premio “Francesco Verduci” è stato assegnato a Giulio Greve “quale giudice di gara che nell’ultimo anno si è maggiormente distinto nell’espletamento dell’importante ruolo”. Un riconoscimento è stato consegnato a Roberta Cogliandro neo campionessa italiana nuoto paralimpico 50 metri stile libero in vasca lunga.

La V Edizione del Trofeo Verduci si è svolta il 5 agosto 2012. È stata vinta da Sugut, secondo Costantino e terzo Tiongik. La novità di questa edizione è stata un’Americana tutta al femminile che ha visto trionfare Silvia La Barbera, seguita da Jepkurgat Hellen e da Fatna Maraqui. Il Premio Verduci è stato assegnato all’arbitro calabrese Stefania Manto. È stata consegnata alla famiglia Mallamaci, una targa in ricordo dell’atleta del GS Mottese, Paolo Mallamaci prematuramente scomparso. Sono stati premiati due giovani atleti del nuoto calabrese, Roberta Cogliandro e Cristian Artuso.

La VI Edizione del Trofeo Francesco Verduci, si è svolta il 4 agosto 2013. È stata vinta dal keniota Emmanuel Kipsang, seguito dal connazionale Kibor William e dall’italiano Giuseppe Gerratana. Tra le donne, si è aggiudicata la vittoria la keniota Kibarus Mercy Jerotich seguita dalla connazionale Limo Zeddy Jerrop e dall’etiope Asmerawork Bekele Workeba. Il Premio Francesco Verduci, è stato attribuito al giudice di gara Paolo Gullì, allievo del GS Mottese di Verduci.



Alla manifestazione è legato un progetto benefico. Ogni anno, infatti, vengono raccolti dei fondi per le missioni umanitarie in Sud Africa di Padre Manuel Casillas.
Il “Trofeo Francesco Verduci”, fonteTrofeo Verduci.it, è organizzato dalla Fidal Calabria e dal comitato locale con il patrocinio di Regione Calabria, Consiglio regionale della Calabria, Provincia di Reggio Calabria, Città di Motta San Giovanni e Coni Calabria. L’appuntamento è per il prossimo 2 agosto (2015). Gerratana ce l’ha messa tutta per battere i campioni e sembrava addirittura di potercela fare, ma sul più bello è stato raggiunto e superato. Grazie lo stesso. Essere battuti da un simile avversario, il keniota William Kibor, può diventare addirittura onorevole. Tanti campioni a Motta. Un modo speciale per onorare degnamente la memoria del leggendario Francesco “Ciccio” Verduci, altro amico dei vecchi tempi. Di riffe o di raffe, Motta è sempre al centro dell’attenzione locale, nazionale ed internazionale. Ora, per il gesto eroico dell’imprenditore coraggio Filippo Cogliandro, che, sorretto dalla società civile; da Libera di don Luigi Ciotti; dal sindaco Paolo Laganà; dalla  Camera di Commercio di Lucio Dattola, ha detto di no al ‘pizzo’, imposto dalla “Famiglia Barreca” e per lui è scattato il programma di protezione del Ministero degl’Interni (Già il padre, anch’esso imprenditore, storico distributore ‘Esso’ di Lazzàro, Demetrio Cogliandro, si oppose alla famigerata ‘mazzetta’. Nonostante, fosse stato ‘prima’ avvertito e rapinato e poi gambizzato a colpi di pistola, proprio il 25 dicembre 1986, giorno di Natale). Ora, per la toccante vicenda del giovane Francesco Azzarà, operatore di Emergency, rapito il 14 agosto 2011, a Nyala, capitale del Sud Darfur; la Procura di Roma aprì un’inchiesta ed ipotizzò il reato di “sequestro di persona con fini terroristici”. Francesco, torna a casa, dopo una prigionìa di quasi quattro mesi, il 16 dicembre 2011, in un Paese che lo ama e lo accoglie come un eroe.  

Domenico Salvatore