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La Guardia di Finanza di Reggio Calabria e Locri, 'svuota' la 'bacinella' della 'ndrangheta

Operazione Bacinella Locri, Un distributore di carburanti di Siderno (RC) era la base operativa del sodalizio criminale composto dal titolare della stessa attività commerciale, Infusini Domenico (cl.’73), Rumbo Santo (cl.’89) e Marando Isidoro (cl. ’58), Gattuso Davide (cl.’75) i destinatari dei provvedimenti restrittivi della libertà personale.
Il tutto, poteva avvenire con “l’autorizzazione” della locale cosca Commisso, egemone nel territorio sidernese che, nel caso in specie, si identifica nella ‘ndrina RUMBO-GALEA-FIGLIOMENI. Sgominata una pericolosa organizzazione criminale di usurai. I dettagli e i nomi. Con l’operazione odierna, è stato inferto un grave colpo alle organizzazioni criminali calabresi dedite al reato di usura che sempre più spesso, in una situazione di diffusa contrazione dei consumi e dei margini di guadagno, si sostituiscono agli istituti di credito convenzionali in danno della crescita e dello sviluppo del territorio circostante.
MA LE FIAMME GIALLE DI REGGIO CALABRIA DIRETTE DAL COLONNELLO ALESSANDRO BARBERA E LOCRI ” SVUOTANO” LA BACINELLA DEGLI USURAI RICONDUCIBILI AL CLAN DEI COMMISSO?
Domenico Salvatore

Il prestigioso e glorioso Corpo della Gdf, che dovrebbe avere più spazio sui media, è uno dei baluardi su cui punta e conta lo Stato, per combattere il malaffare, la malavita, la malapianta. Benchè, lo spazio congruo, corposo, importante, che occupi con cadenza quotidiana sugli strumenti della comunicazione cartacea, radio-televisiva ed on line, comunque, ci sembra giusto, sacrosanto ed inalienabile. Il Corpo della Guardia di Finanza (in precedenza Corpo della Regia Guardia di Finanza), abbreviato G. di F., è una delle cinque forze di polizia italiane, avente però ordinamento militare, dipendente direttamente dal Ministro dell'Economia e delle Finanze.

Data la sua doppia identità quale forza di polizia e corpo militare dello Stato, fonte Wikipedia, il corpo ha la particolarità di essere parte integrante delle forze armate italiane, pur non essendo inquadrato gerarchicamente nel Ministero della Difesa. La festa anniversaria della Guardia di Finanza, dapprima fissata il 5 luglio fino al 1965, venne definitivamente spostata al 21 giugno, in coincidenza con l’inizio della battaglia del solstizio, durante la prima guerra mondiale.Storia. La nascita. La Guardia di Finanza è il corpo militare più antico dello Stato italiano: la troviamo già nel Regno di Sardegna, alcuni fanno risalire le sue origini alla legione truppe leggere, così come testimoniato dal decreto di nomina di Gabriel Pictet come primo comandante il 5 ottobre 1774 da parte di Vittorio Amedeo III di Savoia. Il reparto di fanteria leggera dell'esercito sabaudo con compito accessorio del presidio delle frontiere, viene prima riordinato e poi sciolto con la creazione delle repubbliche sorelle napoleoniche nel nord Italia, successivamente ricostituito dopo la Restaurazione sotto il nome di legione reale leggera e sciolto definitivamente nel 1821.
Altri ancora affermano che il corpo abbia un omologo precedente nel corpo dei preposti doganali del Regno di Sardegna, organismo civile di matrice francese, che i regnanti transalpini mantennero dopo la caduta di Napoleone, e a cui era affidata la vigilanza per fini doganali dei posti di confine e della frontiera, dapprima contemporaneamente al reparto militare ricostituito e poi da solo.

L'unità d'Italia Dopo la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861, l'anno seguente la fusione degli organismi doganali dei disciolti Stati preunitari con i preposti doganali piemontesi determinò la nascita del Corpo delle Guardie doganali, da cui storicamente, può essere fatta risalire l'origine della odierna Guardia di Finanza. Nel 1881, con il cambio di dipendenza dalle dogane alle neo costituite intendenze di finanza, ne viene adeguata la denominazione in Corpo della Regia Guardia di Finanza, che risponde anche ad un progressivo aumento dei compiti d'istituto quale braccio armato dell'amministrazione finanziaria italiana. Una serie di riforme progressive e successive volte a migliorarne l'organizzazione e l'efficienza ne accentua da un lato l'autonomia dalla direzione generale delle gabelle (nell'ambito del ministero delle finanze) e dall'altro gli aspetti militari, sino alla completa militarizzazione avvenuta nel 1907, sancita dall'estensione dell'uso delle stellette, distintive dei reparti combattenti, sovrapposte alle tradizionali fiamme gialle. 


Le fiamme gialle erano concesse, senza stellette, anche al personale coloniale; gli ascari finanzieri si distinguevano inoltre per la fusciacca ("etagà") gialla con bordi verdi e fiocco del tarbush o della tachia verde e giallo.In tempo di pace il corpo, pur non avendo ancora lo stato giuridico militare, fu sottoposto alla giurisdizione militare e a un regime disciplinare in gran parte mutuato da quello vigente per l'esercito, il cui regolamento di disciplina militare viene esteso alla G. di F. con legge del 12 luglio 1908. L'integrazione tra le forze armate dello Stato si completa con la concessione della bandiera di guerra con i regi decreti legge 2 giugno 1911 n. 325 24 dicembre 1914 n. 1409.
La Guardia di Finanza, nella lotta alla mafia, occupa una posizione di enorme importanza. Le Fiamme Gialle, sono dotate di strumenti e mezzi tecnologici favolosi, che le consentono di penetrare in profondità e di colpire incisivamente la criminalità comune ed organizzata. Non si contano più oramai leben numerose operazioni, coordinate dalla DDA ad ogni livello, dimensione, meridiano e parallelo. Anche quella calabrese e significativamente reggina, fa la sua parte. Come nell’operazione “Bacinella”. Smantellata una pericolosa organizzazione criminale di usurai ( Locri, 20 agosto 2014). In corso di esecuzione n. 4 provvedimenti di fermo, numerose perquisizioni e sequestri. Nel mirino della magistratura, che coordina il lavoro sul territorio della forze di polizia, c’è la potente e ricca società di ‘ndrangheta dei Commisso di Siderno. Ereditata dal capo dei capi dell’Onorata Società del Mandamento Jonio altrimenti detto, ‘della Montagna’, don Antonio Macrì, padrino di Siderno, inteso anche ‘boss dei due mondi. Nome intermedio, rispetto a Camorra, Picciotteria, Famiglia Montalbano e Fibbia, se non Cosa Nuova. Sino ad arrivare alla ‘ndrangheta. Le famiglie più potenti e ricche del XX° e XXI secolo, dentro la “Provincia” organo supremo di autogoverno della ‘ndrangheta planetaria, sono, secondo la Commissione Parlamentare Antimafia, la magistratura, le forze di polizia e la saggistica sull’argomento…i Piromalli e i Molè a Gioia Tauro, i Pesce e i Bellocco a Rosarno, gli Alvaro a Sinopoli, gli Iamonte a Melito Porto Salvo, i Barbaro a Platì, i Romeo ed i Nirta a San Luca, i De Stefano e i Condello a Reggio, i Commisso a Siderno, gli Aquino e i Mazzaferro a Gioiosa, Avignone a Taurianova, Facchineri a Cittanova, Longo-Versace a Polistena ecc..Senza nulla togliere a ‘don Peppe Zappia, storicamente legato e collegato al famoso summit che lui stesso aveva presieduto il 26 ottobre del 1969 a Serro Juncari; una radura ai piedi di Montalto, sull’Aspromonte, dove in quell’anno si era deciso di spostare la tradizionale riunione di Polsi. Altri significativi momenti provocarono attriti, contrasti e divergenze all’interno delle consorterie mafiose in riva allo Stretto.  La goccia che fece traboccare il vaso fu l’omicidio di Giovanni De Stefano avvenuto il 24 novembre 1974 al Roof Garden, un locale alla moda di Reggio Calabria. Nella sparatoria rimasero feriti anche il fratello Giorgio e Paolo La Cava.  Il delitto, secondo le indagini, fu commissionato dai Tripodo.  I fratelli Paolo e Giorgio, non si limitarono a guardare la scena. La vendetta non tardò ad arrivare.Nello spazio di un paio di anni, furono eliminati due potentissimi  capi mafia: Antonio Macrì e Domenico Tripodo, su tre che componevano la ‘sacra trimurti mafiosa’. Il 19 gennaio 1975 venne assassinato, complici anche i soliti “pretoriani”, giuda e traditori, in contrada Zammariti di Siderno, Antonio Macrì all’età di 71 anni Amico di Luciano Liggio, Angelo e Salvatore La Barbera, Pietro Torretta, dei Greco di Ciaculli e del dottore Michele Navarra – boss dei corleonesi confinato a Marina di Gioiosa Jonica. 



Il padrino dei Macrì, fu ucciso nei pressi del  rettangolino di Siderno, il suo regno; a colpi di mitra, lupara e pistole. Nell’attentato restò gravemente ferito anche il suo guardaspalle Francesco Giuseppe Commisso. Ad ordinare l'omicidio furono i De Stefano (e Pasquale Condello l’altro) di Reggio Calabria, i Cataldo di Locri e i Mazzaferro di Marina di Gioiosa Jonica. Il 26 agosto 1976, fu ucciso Domenico Tripodo presso il carcere di Poggioreale (Napoli) da Salvatore Esposito e Agrippino Effige, due delinquenti assoldati dal capo della NCO ‘don Raffaele” Cutolo per realizzare l'omicidio. Il boss di San Giovanni di Sambatello, fu assassinato a coltellate all’interno dell’infermeria. E s’incendò la prima guerra di mafia a Reggio Calabria ( & dintorni). Il nuovo padrino di Siderno, storica roccaforte della ‘ndrangheta, Giuseppe Commisso ‘U Mastru, prese il posto di ‘don Antonio’ Macrì; arrivando a controllare complessivamente un centinaio di locali, sparsi per il pianeta. Compresi quelli di Canada ed Australia. Parallelo ai Nirta di San Luca, che rimane “la mamma” della ‘ndrangheta; se non il santuario. Il locale di ‘ndrangheta ‘numero uno’, la casa-madre, a cui tutti devono rivolgersi, come sosteneva un Procuratore della Repubblica in conferenza stampa. Comunque anche loro hanno vissuto una ‘passione’, cominciata il 14 febbraio del 1991. L’inizio di una faida sanguinaria e sanguinosa, a stento sedata dai grandi vecchi locali , ma anche dai padrini degli altri due, Mandamenti e quelli sparsi per l’Italia ed il pianeta. Il culmine si è avuto a Natale del 2005. La risposta fu la famigerata Strage di Duisburg 15 agosto 2007.Marco Marmo, Marco Pergola, Francesco Pergola, Sebastiano Strangio, Tommaso Venturi e il minorenne Francesco Giorgi. Si chiamavano così le vittime della strage di Duisburg, alcuni nati in Germania, altri emigrati, comunque tutti di origini calabresi. Uno di loro, Marco Marmo, probabilmente il principale obiettivo dei killer, avrebbe fatto parte di quel commando che la notte  di Natale   uccise Maria Strangio, moglie di Giovanni Luca Nirta e ferito tre persone; tra cui un bambino di cinque anni. Il capocrimine Antonio Pelle, con l’aiuto dei Barbaro di Platì, suoi consuoceri, riuscì a mediare le posizioni ed a limitare i danni per la Piovra santulucota. Lo Stato è intervenuto massicciamente e con le migliori intelligenze investigative. Operazioni della DDA a iosa: processi con condanne pesantissime, anche con l’ergastolo, condanne per migliaia di anni di galera e confische per miliardi di euri. Guarda caso i più duri colpi sono stati inferti, proprio dalla Guardia di Finanza, con duri attacchi ai patrimoni dei capimafia e dei loro prestanomi.Dice il c.s…”I finanzieri del Gruppo di Locri e dello S.C.I.C.O. di Roma coadiuvati dal personale del Comando Provinciale Reggio Calabria, stanno dando esecuzione a quattro provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di altrettanti appartenenti ad una pericolosa organizzazione criminale, operante nella locride, dedita a molteplici reati quali l’usura, l’estorsione e l’abusiva attività finanziaria.

Dalle prime luci dell’alba, nei Comuni di Siderno, Bianco, Mammola e Grotteria, un centinaio di finanzieri, oltre ai provvedimenti di fermo, stanno eseguendo numerose perquisizioni locali e sequestri di beni nei confronti di soggetti indagati.
Uno dei soggetti fermati era già in possesso di un biglietto aereo per espatriare, forse stabilmente.


L’operazione “Bacinella”, dal nome utilizzato per definire la “cassa comune”, trae origine a seguito di verifica fiscale posta in essere dalla Finanza di Locri nei confronti di una società operante nel settore della componentistica per personal computer.
Nel corso del controllo fiscale sono infatti emersi alcuni elementi anomali,  quali un’eccessiva operatività finanziaria che non poteva trovare  giustificazione nel modesto volume d’affari che la società sottoposta a controllo fiscale dichiarava.
Da qui la necessità di approfondire l’origine di quelle operazioni e di quei flussi di cassa con delle indagini di p.g. delegate della DDA della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria.
Le successive intercettazioni permettevano di confermare le ipotesi delittuose facendo emergere le condotte penalmente rilevanti in capo ai fermati che, in associazione tra loro, hanno promosso un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di numerosi reati tra i quali la concessione di prestiti di natura usuraria, estorsioni e abusiva attività finanziaria.

Un distributore di carburanti di Siderno (RC) era la base operativa del sodalizio criminale composto dal titolare della stessa attività commerciale, Infusini Domenico (cl.’73), Rumbo Santo (cl.’89) e Marando Isidoro (cl. ’58), Gattuso Davide (cl.’75) i destinatari dei provvedimenti restrittivi della libertà personale.
Il tutto poteva avvenire con l’”autorizzazione” della locale cosca Commisso, egemone nel territorio sidernese che, nel caso in specie, si identifica nella ‘ndrina RUMBO-GALEA-FIGLIOMENI. Con l’operazione odierna, è stato inferto un grave colpo alle organizzazioni criminali calabresi dedite al reato di usura che sempre più spesso, in una situazione di diffusa di contrazione dei consumi e dei margini di guadagno, si sostituiscono agli istituti di credito convenzionali in danno della crescita e dello sviluppo del territorio circostante.”. La ‘bacinella’ o ‘baciletta’ è la cassa del locale, come tutti sanno oramai. Gestita dal contabile della cosca (La Minore: contrasto onorato, giovane d’onore,  picciotto, camorrista di seta, camorrista di sgarro e camorrista di sangue, contabile e puntaiolo se non capo giovane; e la Maggiore: Santista, Vangelo, Quartino e trequartino, Padrino o Quintino, Crociata (scoperta nel 2010), Stella (scoperta nel 2010), Bartolo (scoperta nel 2010), Mammasantissima o Mamma (scoperta nel 2010),  Infinito (scoperta nel 2010), Conte Ugolino (scoperta nel 2010). Domenico Salvatore

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