E'
stato fermato dalla polizia il responsabile dell'omicidio di Marcin Krol, il
polacco di 38 anni, ucciso giovedì a Reggio Calabria con alcuni colpi di
pistola. Si tratta di Pietro Bruno, di 36 anni, nei confronti del quale è stato
eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica
reggina. Il movente dell'assassinio, fonte Ansa, è stato passionale. Bruno,
infatti, aveva una relazione con la moglie della vittima. L'omicidio è avvenuto
al culmine di una lite.
REGGIO
CALABRIA, RISOLTO IL GIALLO DI VIALE XI°:È STATO PIETRO BRUNO AD UCCIDERE IL
MURATORE POLACCO DI 38 ANNI MARCIN KROL RIVALE IN AMORE?
Domenico
Salvatore
È stato fermato
questa mattina a Reggio Calabria dagli investigatori della Squadra Mobile il
presunto autore dell'omicidio di Marcin Krol (a Reggio Calabria sotto il falso
nome di Rafal Krzysztof Strojek), avvenuto alle ore 12.30 circa del 20 agosto
La vittima è stata raggiunta da quattro
colpi di pistola nella regione toracica e da un quinto colpo al braccio. Nel
corso del sopralluogo sono stati rinvenuti 2 ogive e 3 bossoli cal. 7.6, mentre
all'interno della sala giochi i poliziotti verificavano che l'hard disk del
sistema di video sorveglianza era stato portato via, sicché non era stato
possibile visionare le immagini, potenzialmente utili alle indagini, riprese
dalla telecamera puntata direttamente sulla strada in direzione del marciapiede
dove giaceva il cadavere. Portato in Questura, al termine degli adempimenti di
rito, il fermato è stato condotto in carcere a disposizione dell'Autorità
Giudiziaria. Una tresca amorosa che andava avanti da tempo, conclusa in
tragedia. Davvero una brutta fine per il polacco, tradito dalla moglie, ammazzato dal rivale; un figlio allo sbando.
Roba da articolo 587, sia pure con la variante …Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.”Una storia, che in qualche modo, richiama alla mente la vicenda di Paolo e Francesca, narrate abilmente dal padre Dante, nel V Canto dell’Inferno …”Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,/prese costui de la bella persona/che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. /mi prese del costui piacer sì forte,/che, come vedi, ancor non m'abbandona./Amor condusse noi ad una morte./Caina attende chi a vita ci spense./Queste parole da lor ci fuor porte…/” .
Chi si aspettasse la resa-consegna dell’assassino è rimasto deluso. Pietro Bruno, non aveva nessuna intenzione di consegnarsi alle forze di polizia accompagnato dall’avvocato; e, protetto da qualcheduno si è nascosto. Ma la Squadra Mobile guidata dal primo dirigente Gennaro Semeraro, lo ha scovato ed arrestato Nei suoi confronti, la Procura di Reggio Calabria ha emesso un provvedimento di fermo per omicidio aggravato e per detenzione e porto di una pistola. Rivale in amore od amante, pista passionale, delitto amoroso, l’autopsia, il funerale, il processo, il carcere, il cimitero, il Consolato, l’Ambasciata, la gogna mediatica, le polemiche, l’omertà che regna sovrana e cuce le bocche a doppia mandata…Tutto è chiarito, cala il sipario sull’ennesimo delitto in città e provincia, profondo Sud, solita routine quotidiana, pane & piombo. Il fai da te della Giustizia. Diverso lo spaccato giornaliero nella forma; ma, nella sostanza non cambia nulla: stavolta, niente femminicidio, uxoricidio, stillicidio lugubre di donne ammazzate.
Oggi, a prescindere, si scrive su un omicidio; su un ominicidio, il morto comunque c’è. La barbarie, anche. Te la do io “la culla del diritto”! Il dialogo, il confronto, la Legge, il buon senso, il bon ton? Sono andati a patrasso. Il destino, cinico, crudele e barbaro ha dato una mano alla donna. Senza volerlo, lei d’improvviso, si è liberata di due ‘padroni’. Unica vera vittima di questa tragedia dell’emigrazione, ( a Reggio Calabria sono presenti circa diecimila stranieri: Romania 2.118; Marocco 1.714; Filippine 1.460; Ucraina 806; Polonia 586; India 514; Federazione Russa (Russia) 325; Moldova 240; Repubblica Popolare Cinese (Cina); 223; Tunisia 152; Albania151; Seychelles 121; Nigeria 116; Algeria 96; Sri Lanka (ex Ceylon) 80; Brasile 70; Kosovo 51; Bulgaria 45; Senegal 44; Spagna 42; Macedonia 39; Regno Unito 37; Francia 33; Germania 26;Grecia 26;Argentina 24; Turchia 24; Cuba 23; Tanzania 23; Mauritania 21; Stati Uniti d'America 21; Slovacchia 20; Iran 19; Pakistan 18; Colombia 17; Canada 17…) è il figlio di dieci anni, che si porterà appresso per tutta la vita, questo ‘bel’ ricordino. Ultima, superflua domanda sulla clandestinità:Come mai la vittima, aveva diversi nomi? Domenico Salvatore

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