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F1: ALONSO SI RACCONTA, SONO UN LOTTATORE, FA PARTE DEL MIO DNA

Roma, 11 agosto 2014- «Sono un lottatore. Fa parte del mio carattere, del mio dna, lottare sempre e pensare che c'è sempre una possibilità. Quando le cose vanno bene cercare di fare di più, quando vanno male di rimediare. Questo non solo in Formula 1: anche la vita normale di tutti i giorni è sempre una lotta». Sono le parole del pilota della Ferrari, Fernando Alonso, che si racconta sul sito della 'rossà in un viaggio a tre puntate dove ripercorre la sua carriera dagli inizi. «Ci sono state tante persone che ti aiutano ad arrivare dove arrivi», spiega l'asturiano deve dire grazie però in particolare ad una: «c'è sempre stato qualcuno dietro, il mio papà. Sin dall'inizio, prima in go-kart, poi nelle monoposto. Anche se non è fisicamente presente in tutte le gare o in tutte le mie giornate di lavoro è come se fosse sempre lì. Qualsiasi cosa mi accada, sia a livello personale che professionale, io lo chiamo per chiedergli il suo posto di vista. Al 99,9% ha ragione e lo ascolto sempre con molto interesse». 

Secondo Alonso «la paura non esiste in Formula 1. C'è rispetto sempre per la macchina, per la velocità, per quello che facciamo, ma mai paura. Sicuramente nelle gare sul bagnato, quando c'è pochissima visibilità, hai una sensazione di non comodità, ma anche in quel caso non è paura, vorresti solo togliere l'acqua per andare più veloce. La macchina è il tuo ufficio alla fine. Quando me la sono vista brutta? Quando fai incidenti o errori troppo evidenti, quel giorno vorresti sparire per qualche settimana e fare in modo che non ti veda nessuno. Succede in tutte le discipline, ma in Formula 1 e negli sport più mediatici il disagio aumenta. Poi ricordi che capita a tutti e non ci pensi», aggiunge il pilota spagnolo. «La vittoria ha un effetto motivante. Quando le cose vanno bene e riesci a portare a casa i risultati e vincere le gare hai una settimana di grande motivazione ed esaltazione dove vuoi fare ancora di più con il tuo team e i tuoi ingegneri. Hai più idee e creatività, ti alleni più intensamente, perché vuoi ripetere quel feeling, sensazione, quella vittoria. È importante vincere ogni tanto, ti ricarica le batterie»

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