Ora fisco più semplice e contrattazione collettiva
ROMA, 15 agosto 2014 - «Nessun ultimatum, anzi occorre rallentare le polemiche e accelerare le soluzioni» sull'articolo 18: «Il giochino di minacciare la crisi per ottenere di più puzza di naftalina».
Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, tornando sulle misure per il lavoro. Non importa, chiarisce, andare oltre il 29 agosto (in agenda il Cdm sullo Sblocca Italia): «Non casca il mondo in quella data», tanto più che «il 2 settembre la commissione Lavoro, presieduta da Sacconi, comincerà appunto a lavorare sul nuovo Statuto dei lavoratori. Noi apriamo a Renzi i varchi, gli diamo la spinta per inserire la sua capacità innovativa e superare le resistenze di parte della sinistra, del suo mondo».
Gli altri obiettivi del Nuovo Centro Destra, dice Alfano sono «il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione: 15 miliardi da immettere nell'economia», «la semplificazione fiscale, soprattutto a beneficio dei piccoli imprenditori: pagamento in base agli incassi e non alla fatturazione» e «la contrattazione aziendale anzichè quella collettiva». Alfano smentisce poi le voci di rimpasto in autunno e i dissapori con il premier: «Il governo non è un monocolore Pd e non mi pare che Renzi lo gestisca come tale». «Oggi mi pare che il governo sia ancora in luna di miele». Sul rapporto con Forza Italia puntualizza: «Siamo noi la start up per un nuovo centro destra, quello vecchio non c'è più». Quindi la previsione: «A settembre si manifesterà un'area di oltre 80 parlamentari che sosterrà la riforma costituzionale e il governo», mentre in FI «vedo solo leggerissime torsioni sul busto. Non succede e non succederà nulla da quelle parti».
ROMA, 15 agosto 2014 - «Nessun ultimatum, anzi occorre rallentare le polemiche e accelerare le soluzioni» sull'articolo 18: «Il giochino di minacciare la crisi per ottenere di più puzza di naftalina».
Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, tornando sulle misure per il lavoro. Non importa, chiarisce, andare oltre il 29 agosto (in agenda il Cdm sullo Sblocca Italia): «Non casca il mondo in quella data», tanto più che «il 2 settembre la commissione Lavoro, presieduta da Sacconi, comincerà appunto a lavorare sul nuovo Statuto dei lavoratori. Noi apriamo a Renzi i varchi, gli diamo la spinta per inserire la sua capacità innovativa e superare le resistenze di parte della sinistra, del suo mondo».
Gli altri obiettivi del Nuovo Centro Destra, dice Alfano sono «il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione: 15 miliardi da immettere nell'economia», «la semplificazione fiscale, soprattutto a beneficio dei piccoli imprenditori: pagamento in base agli incassi e non alla fatturazione» e «la contrattazione aziendale anzichè quella collettiva». Alfano smentisce poi le voci di rimpasto in autunno e i dissapori con il premier: «Il governo non è un monocolore Pd e non mi pare che Renzi lo gestisca come tale». «Oggi mi pare che il governo sia ancora in luna di miele». Sul rapporto con Forza Italia puntualizza: «Siamo noi la start up per un nuovo centro destra, quello vecchio non c'è più». Quindi la previsione: «A settembre si manifesterà un'area di oltre 80 parlamentari che sosterrà la riforma costituzionale e il governo», mentre in FI «vedo solo leggerissime torsioni sul busto. Non succede e non succederà nulla da quelle parti».
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