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FRANCESCHINI: I SOLDI PER LA CULTURA DEVONO RADDOPPIARE

Sogno Pompei aperta anche di notte con illuminazione da privati

ROMA, 15 agosto 2014 - «La cultura viene da 15 anni di tagli. I governi Letta e Renzi li hanno fermati. Ma è arrivato il momento di investire. Al punto 63 della prima Leopolda c'era l'obiettivo di portare la spesa per la cultura all'uno per cento del Pil. Ci vorrà qualche anno per farlo. Nel 2015 mi basterebbe raddoppiare lo 0,10% attuale, avvicinarci almeno allo 0,24 della Francia. Voglio applicare le idee di Matteo». 

Lo dice il ministro Dario Franceschini in un colloquio con Repubblica. Alle proteste di chi accusa lui, ministro di sinistra, di fare commercio, Franceschini risponde che «il Louvre fa tutela, ricerca, formazione ma anche marketing. E lo fa quando la Francia è governata dalla sinistra e quando è governata dalla destra. La tutela è un dovere, la valorizzazione è la condizione per tutelare meglio». Non solo «tutela», anche «valorizzazione» deve essere una parole chiave: ci sono 400 poli museali «con potenzialità enormi ma allestimenti di 60 anni fa e magari neanche un bookshop, e a guidarli non arriveranno i manager della Coca Cola, ma storici dell'arte, architetti, specializzati in gestione museale». 

Quindi il ministro lancia la sua proposta per Pompei: «A me piacerebbe che una grande impresa italiana si facesse carico di un progetto di illuminazione per consentire l'apertura anche notturna del sito. Penso per esempio all'Enel». Anche per la Domus Aurea Franceschini sottoliena: «Con 30 milioni in quattro anni si può riaprire tutta l'area sovrastante, oggi chiusa, e far tornare il sito interamente fruibile».

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