SCUOLA – Dietrofront del sottosegretario Reggi: mai sognato di aumentare
le ore degli insegnanti, le 36 ore sono solo il massimo delle attività
riconosciute
Dal Cantiere Scuola del PD, in corso a Terrasini, il rappresentante del
Governo ritratta quanto espresso il 2 luglio: so cosa vuol dire stare in
trincea con alunni che spostano a scuola i problemi che non trovano riscontro a
casa, stiamo costruendo la proposta a livello di Governo e ciò che chiediamo a
docenti e sindacati è di ‘venirci incontro’.
Anief raccoglie la proposta di Reggi, ma ad un patto: prima adegui gli
stipendi sui livelli dell’area Ocde, recuperando per quel 30% in meno che oggi
guadagnano i nostri docenti. Questo significa ridare loro dignità.
Con l’intervista aRepubblica del 2 luglio, il sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi,
intendeva solo spiegare che occorre “ridare dignità ad una professione che deve
essere recuperata”, mentre non c’è nessun intendimento del Governo ad imporre
36 ore di servizio a tutti gli insegnanti. A dichiaralo è lo stesso Reggi, nel
corso di un intervento alla Città del Mare di Terrasini, dove oggi si è concluso il Cantiere Scuola del PD.
“L'impegno del Governo – ha detto Reggi - è
finalizzato al recupero di questa figura. Mai mi son sognato di dire di
aumentare il tempo dell'insegnamento. So cosa vuol dire stare in trincea con
alunni che spostano a scuola i problemi che non trovano riscontro a casa. Nella
mia intenzione c'era di dire valorizziamo il tempo che si sta a scuola. Tanti
ci stanno già 36 ore e vengono valorizzati come quelli che non ci stanno e
questo non va bene. Sminuisce l'intervento di questi insegnanti e non consente
di avere un modello di riferimento da imitare. Col segno di poi la potrei
ridire così: saranno riconosciute le attività a scuola fino ad un massimo di 36
ore”.
Reggi ha aggiunto che la formazione “dovrà diventare
permanente e non facoltativa: a fianco alle 18 ore devi avere del tempo e delle
opportunità di formazione permanente garantite. Altri momenti dovranno essere
quelli dedicati all'organizzazione della scuola, quelli in cui si incontrano
gli insegnati, quelli dedicati agli studenti in difficoltà. Questa è una
proposta che stiamo costruendo a livello di Governo e ciò che chiediamo a
docenti e sindacati – ha concluso - è di ‘venirci incontro’”.
Anief risponde a Reggi che c’è disponibilità a
venire incontro alla richiesta del Governo. “Ma prima – sottolinea il
presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, Marcello Pacifico –
occorre allineare gli stipendi di tutto il personale della scuola, ormai fermi
da cinque anni. Qualsiasi rinnovo contrattuale non può prescindere da questo:
oggi un docente della scuola superiore va in pensione con 8mila euro in meno
rispetto ad un collega dell’area Ocde. Che corrisponde ad un 30% in meno”.
“E questo avviene, lo dicono i rapporti
internazionali, a parità di attività e prestazioni. Solo in questo modo sarà
possibile ridare dignità a dei professionisti che negli ultimi due anni si sono
visti corrodere lo stipendio dall’inflazione di oltre 4 punti percentuali.
Successivamente a questo - conclude Pacifico - saremo di certo disponibili e
parlare di merito e di indennità aggiuntive”.
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