Melito la scomparsa di Santino Familiari. Ex dipendente comunale in pensione, suocero dell'onorevole Mimmo Crea, ex assessore regionale Calabria
MELITO PORTO SALVO, SANTINO FAMILIARI È TORNATO AL PADRE
Domenico Salvatore

MELITO PORTO SALVO (Reggio Calabria)-Lo ricordiamo allo sportello, sempre efficiente, funzionale, efficace, garbato e gentile col pubblico. Apparteneva alla prestigiosa dinasty dei Familiari, che hanno 'sfornato' anche notai, ingegneri, medici, professori ed avvocati. Un personaggio stimato, amato e benvoluto, assai noto in città & dintorni. Un pezzo di storia di Melito Porto Salvo. Amorevolmente assistito dalla gentile consorte Memè De Gaetano e dai figli Angela e Bruno. Suocero pure dell'onorevole Domenico Crea "Mimmo" ex assessore regionale. Dopo i funerali, che saranno celebrati nella chiesa di San Giuseppe, dal sacerdote titolare della parrocchia sita in Melito centro, la salma proseguirà per il locale cimitero, dove sarà tumulata nella tomba di famiglia. Una città, Melito, il più grosso centro fra Reggio Calabria e Locri, che cambia volto e volti, lentamente ma inesorabilmente. Ricambio generazionale o biologico, ma l'immagine nitida ed intatta di Santino Familiari, padre esemplare, marito premuroso, nonno affettuoso, rimarrà comunque bene impressa e scolpita nel cuore e nell'anima dei suoi cari. A parte la tomba s'intende.
Un grande poeta, Ugo Foscolo, disse e scrisse che le tombe siano inutili per i morti ma utilissime per i vivi. Il valore delle tombe lo ritroviamo, immortale nell'opera "Dei sepolcri". Il motivo occasionale della composizione di quest'opera fu l'editto di Saint-Cloud, stipulato nel 1806 dal governo napoleonico. In esso, si disponeva, che i cimiteri dovessero sorgere fuori dei centri urbani, che i monumenti funebri, non dovessero presentare disparità relativamente al volume e agli abbellimenti, che le fosse comuni, fossero divise in settori delimitati da muri perimetrali e che i nomi dei morti fossero scritti su tali muri e non sulle tombe. L'ideologia aveva una spiritualità prossima allo zero; il culto dei morti, non trovava molto spazio in quel tempo, anzi era addirittura osteggiato ed ostacolato. Nemmeno il Foscolo credeva nell'al di là, ma subì un processo di conversione. La tomba del defunto, consentirà di continuare a vivere nel ricordo di quanti lo hanno amato. Ma, dice il Foscolo, che ha inventato la dottrine della illusioni (Patria, Amore, Poesia…) quando anche le tombe venissero distrutte dal tempo, il ricordo dei grandi non morirebbe con esse, perchè chi è vissuto seguendo dei grandi valori, trova la sua immortalità nella poesia, anche se non è riuscito a realizzare i suoi obiettivi…"E tu onore di pianti Ettore avrai ove fia santo e lagrimato il sangue per la patria versato e finchè il sole risplenderà sulle sciagure umane". Intanto i suoi familiari, amici, parenti e conoscenti, ricevono un primo messaggio; poi, dovranno gestire e conservare l'importante eredità spirituale e morale dello scomparso
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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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