Il quartiere e la
parrocchia di Condera, hanno dato il via ai festeggiamenti per salutare
l'assoluzione del loro amato, stimato e benvoluto parroco. Dopo una lunga
Camera di Consiglio, il Tribunale di Reggio Calabria, presieduto da Andrea
Esposito presidente, Gentile e Pugliese a latere, ha escluso l’aggravante ed ha
dichiarato non doversi procedere per intervenuta prescrizione del reato.
Vittoria anche per gli avvocati del presunto boss Santo Crucitti, che sono
riusciti a dimostrare che il loro assistito, non fosse neppure affiliato alla
mafia; la sola condanna è per suo nipote Antonio Gennaro Crucitti, 4 anni di reclusione per intestazione
fittizia di beni, e Fortunata Loredana Barchetta: 2 anni di reclusione.
ASSOLTO DON NUCCIO: NON
ERA UN “CENTRO DI POTERE”, NON FAVORÍ LA ‘NDRANGHETA, IL PRESUNTO BOSS SANTO
CRUCITTI, NON È MAFIOSO, IMMEDIATAMENTE SCARCERATO, SE NON DETENUTO PER ALTRA
CAUSA
Domenico Salvatore

Don Nuccio Cannizzaro, può tirare un sospiro di sollievo
e la Diocesi di Reggio-Bova, pure. Ha vinto anche lo Stato, la democrazia, la
libertà. Il trionfo del diritto, che comunque garantisce l’inquisito-imputato
sino al terzo grado di giudizio. La Chiesa, la parrocchia, il quartiere di
Condera, non sono inquinati od infiltrati dalla ‘ndrangheta; non sono in mano
alla mafia. Non c’è saldatura. Semmai, persiste il dualismo, più che la dicotomia.
Al di là del sillogismo aristotelico… La Chiesa è contro il male. La mafia è il
male… Nell’occhio del ciclone per anni è
stato il rione collinare, se non
quartiere di Condera, diventato, secondo l’accusa, una sorta di refugium
peccatorum della Piovra calabrese, che spadroneggiava sul territorio con bombe,
attentati, sparatoria, rapine e richieste di pizzo. Alla sbarra la 'ndrangheta
di Condera e Pietrastorta. Protetta dall’omertà che cuce le bocche a doppia
mandata per paura di rappresaglie e vendette. Tutto falso? Alla luce della
sentenza del Tribunale di Reggio Calabria sembrerebbe addirittura una bufala.
Una leggenda metropolitana. Scrive Luigi Palamara …”I giudici del tribunale di
Reggio Calabria hanno assolto il parroco del quartiere Condera e maestro di
liturgia della Diocesi don Nuccio Cannizzaro, imputato in un processo per false
dichiarazioni, con l'aggravante di aver favorito una cosca della 'ndrangheta.
Il pubblico ministero, Stefano Musolino, aveva chiesto la condanna del
sacerdote alla pena di tre anni e sei mesi di reclusione. Nel corso del
processo l'accusa aveva sostenuto che don Nuccio Cannizzaro aveva fornito false
dichiarazioni ad un difensore nel corso del procedimento penale 'Pietrastorta”.
L'ipotesi dell'accusa era, che il sacerdote si sarebbe attivato per evitare che
a Condera sorgesse l'associazione culturale Harmos, promossa da Tiberio
Bentivoglio, commerciante esponente dell'associazione 'Reggio non tace’ che è
stato vittima di numerose intimidazioni, minacce, ma anche un agguato CON ferimento
da cui si salverà miracolosamente. In ballo anche altre associazioni, come
Evelita e Laos.
L'atteggiamento di don Nuccio era, secondo la Dda di Reggio
Calabria, un modo per evitare che la cosca della 'ndrangheta dei Crucitti
subisse fastidi a causa dell'associazione Harmos. Alla tesi accusatoria, si
erano fortemente opposti i difensori del sacerdote. I giudici del tribunale,
hanno ritenuto che non ci sia stato nessun comportamento anomalo da parte del
sacerdote e che don Nuccio non abbia fornito le false dichiarazioni.”. Per il
presunto boss Santo Crucitti, in rapporti con l'allora politico Dominique
Suraci, attualmente in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa;
uomo vicino al defunto boss Mario Audino, erano stati richiesti addirittura 24
anni di reclusione; era finito al centro del lungo dibattimento, scaturito
dall'inchiesta della DDA; l'ordinaria vessazione imposta dal clan Crucitti, su
mandato dei Condello-De Stefano-Tegano, sul quartiere di Reggio-Condera.
Secondo l’accusa, l'impero economico di Santo Crucitti, imprenditore che
avrebbe sfruttato il proprio carisma criminale per allungare i tentacoli nei
più diversi rami di attività, dalle finanziarie alle palestre, dall'edilizia
alla grande distribuzione. Invece, è colpevole solo di intestazione fittizia
dei beni. Per lui, solo una pena lieve
(4 anni), come per molti degli altri imputati. Assolti pure: il direttore di
una banca, Francesco Gullì, per il quale il pubblico ministero Stefano Musolino,
aveva chiesto la condanna a 12 anni di reclusione; Nicola Pellicanò, ma anche
Michele Crudo, Carmine e Domenico Polimeni, imputati in altri procedimenti come
affiliati alla cosca Tegano. La sentenza, come tutti i verdetti, ha prodotto
umori opposti. I colpevolisti storcono il naso e mugugnano. Gl’innocentisti si
abbandonano all’euforia ed all’entusiasmo. Tuttavia, Tiberio Bentivoglio,
commerciante esponente dell’associazione "Reggio non tace", che
è stato vittima di numerose intimidazioni e di un ferimento, se vorrà
potrà proseguire nella sua crociata contro la “Gramigna”, a prescindere.
Non ha
retto al processo “Raccordo-Sistema” l'impianto accusatorio, sostenuto in
dibattimento dai pp.mm. Stefano Musolino e Sara Ombra. Sgretolato da due
‘principi del foro’ reggino e palmisano. Sentenza che, come tutte le altre, ha
provocato commenti e polemiche. Mimmo Nasone, referente regionale di “Libera”:
associazioni, nomi e numeri contro le mafie, che ha sempre denunziato alla
città l'intreccio opaco e perverso che ha condizionato
per troppo tempo la vita del quartiere reggino di Condera, non è
convinto del verdetto. Anzi. Ma i parrocchiani di Condera, hanno festeggiato
alla grande con un tifo da stadio: caroselli di macchine e clacson a distesa per
le vie cittadine; e facendo esplodere i giochi di fuoco. Torna il figliol
prodigo e bisogna macellare il vitello più grasso. In precedenza, era stata
organizzata anche una fiaccolata di solidarietà. La gioia per la vittoria
giudiziaria è direttamente proporzionale all’angoscia di questi lunghi, interminabili
mesi; di supplizio di Sisifo e di Tantalo; se non di San Sebastiano e San
Lorenzo; di palate di fango. Don Nuccio, si è ritirato in religioso silenzio.
Non gl’interessano i rulli di tamburo e gli squilli di fanfara. Lascia ad altri
le passerelle e le vetrine. Parlerà, solo col Signore, come Don Camillo. Ma per smaltire le tribolazioni, i tormenti e le
sofferenze, serve una pazienza francescana. Nessuna sentenza potrà mai
cancellare questa passione, morte e resurrezione….” Pater, dimitte illis; non enim sciunt quid faciunt. Non
tutti, avevano frequentato un corso accelerato di training autogeno, per
imparare a controllare lo stress, l’ansia e le emozioni.
Il Dio d’Israele, di
Mosè, di Abramo Isacco e Giacobbe, non abbandona mai le sue creature e la
Madonna della Consolazione stende sempre il suo manto misericordioso, ma don
Nuccio, ha sempre amato il prossimo suo come se stesso; ed ha seminato sulla
‘terra buona’…“Ecco, un seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una
parte del seme cadde lungo la
strada; e gli uccelli vennero e lo beccarono. Un'altra cadde in luoghi
rocciosi, dove non c'era molta terra, e subito germogliò perché il terreno non
era profondo; ma, levatosi il sole, fu riarso e, perché non aveva radice,
si seccò. Un'altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la
soffocarono. E un'altra cadde in buona terra e portò frutto dando il cento, il sessanta, ed il
trenta per uno. Qui habet aures audiendi audiat. Chi ha orecchi per udire, oda!”. Non
c’è dubbio che le beatitudini secondo Matteo, calzino a pennello…”Beati i
poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché
saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che
hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati
gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i
perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati
voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta
di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la
vostra ricompensa nei cieli”.
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