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45 ANNI DOPO SBARCO SULLA LUNA,LO SPAZIO FA ANCORA SOGNARE

Oggi scenario nuovo, in corsa i Paesi emergenti 

ROMA, 16 luglio 2014 - L'arrivo del primo uomo sulla Luna, il 20 luglio di 45 anni fa, era la realizzazione di un sogno. In pochi anni la corsa allo spazio aveva portato a un progresso senza precedenti, con la costruzione di giganteschi razzi come i Saturno, e capsule capaci di raggiungere l'orbita lunare e di riportare a Terra equipaggi umani. È stata una corsa avvenuta dietro la spinta implacabile della competizione con l'allora Unione Sovietica, ma anche forte di un entusiasmo senza precedenti, che nasceva dalla consapevolezza di essere sul punto di varcare il confine di un territorio ignoto come lo spazio. 

«Se la missione chiamata Apollo 11 avrà successo, l'uomo realizzerà il sogno, inseguito a lungo, di camminare su un altro corpo celeste», aveva detto la Nasa 45 anni fa ai giornalisti arrivati a Cape Canaveral (Florida) per seguire il lancio del Saturno V. Alto 110 metri e pesante oltre 2.000 tonnellate, il Saturno V era un gigante silenzioso sulla rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center; la navetta Apollo con i tre uomini era rannicchiata sulla sommità. 

Era il simbolo di un'America decisa ad accaparrarsi il primato della corsa allo spazio. A bordo c'erano il comandante Neil Armstrong, il pilota del modulo di comando Michael Collins e il pilota del modulo lunare, Buzz Aldrin. Armstrong e Aldrin erano gli astronauti destinati a camminare sulla Luna. Oggi la Nasa vuole rivivere il sogno guardando a Marte e il confine dell'ignoto si è spostato ben oltre l'orbita terrestre. Le sonde lanciate in questi 45 anni hanno raggiunto Marte, Venere, Giove, Saturno e le sue lune misteriose, la Voyager 1 ha varcato i confini del Sistema Solare e continua a mandare segnali dallo spazio interstellare, i telescopi spaziali riescono a vedere lontanissimo, catturando immagini di altri sistemi planetari e delle prime stelle nate dopo il Big Bang. Se rispetto a 45 anni fa sappiamo molto di più sullo spazio e sull'universo, il sogno dell'esplorazione è più vivo che mai. Questa volta, però, non sono in gioco solo due grandi potenze. La Stazione Spaziale, possibile piattaforma verso future missioni su Luna e Marte, nasce dalla collaborazione fra le agenzie spaziali di Stati Uniti, Russia, Europa, Giappone e Canada; la Cina sta allestendo il suo avamposto in orbita con il suo 'Palazzo del paradisò, la stazione spaziale Tiangong 1; l'India ha inviato una sonda nell'orbita lunare. La Luna, e soprattutto Marte, sono il nuovo sogno dell'esplorazione spaziale, ma adesso c'è la consapevolezza che nessun Paese potrà mai realizzarlo da solo.

DOPO 45 ANNI, ROCCE RACCONTANO STORIA LUNA 

Dall'acqua all'impatto fra la Terra e un pianeta come Marte - Una collisione catastrofica fra la Terra e un pianeta delle dimensioni di Marte: è così che le rocce portate sulla Terra dalle missioni Apollo raccontano la nascita della Luna. Sono passati 45 anni da quando i primi due uomini scesi sul suolo lunare, Neil Armstrong e Buzz Aldrin, hanno raccolto i primi 22 chilogrammi di rocce lunari, e a questi si sommano le rocce raccolte nelle successive missioni Apollo, quelle collezionate sempre negli anni '70 dalle missioni sovietiche Luna e i meteoriti. I primi campioni erano stati analizzati in Italia, dal gruppo della planetologa Angioletta Coradini, scomparsa nel 2011. 

Erano minuscole sfere vetrose gialle, verdi, arancioni e bianche che per molto tempo sono state un rompicapo per i ricercatori, con la loro superficie irregolare, costellata da crateri e ammassi di polvere. Negli anni lo studio dei campioni lunari ha confermato la grande somiglianza fra Terra e Luna, e computer sempre più potenti hanno permesso di elaborare modelli precisi. Le ricerche proseguono ancora oggi e recentemente dalla rocce lunari è arrivata l'ulteriore conferma della teoria più accreditata, quella secondo cui 4,3 miliardi di anni fa la Terra è stata sconvolta dall'impatto con un corpo grande come Marte: il nucleo terrestre si è sciolto mescolandosi con la crosta, e da questa materia è nata la Luna. Le rocce lunari hanno molto da dire anche sull'acqua. Negli anni è diventato sempre più chiaro come la Luna non sia il luogo completamente arido che sembra e studi recentissimi hanno scoperto che l'acqua si nasconde all'interno delle rocce, racchiusa in minuscole perline vetrose. Altre ricerche recenti hanno rivelato un passato inedito della Luna, con il nucleo che conteneva acqua quando la roccia più esterna non si era ancora solidificata. Un risultato al quale i ricercatori guardano come alla prova ulteriore a favore dell'ipotesi del gigantesco impatto che ha dato origine alla Luna. Un altro studio ancora è andato a cercare nelle rocce lunari la 'firmà che permette di identificarne la provenienza, ossia gli isotopi di idrogeno delle tracce d'acqua. È emerso così che l'acqua della Terra e quella della Luna hanno certamente un'origine comune e che il grande calore sviluppato dall'impatto fra la Terra e un altro corpo celeste non è stato sufficiente a far evaporare completamente l'acqua, che si è conservata all'interno delle rocce lunari.