A 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale un libro ricorda l'eroe Ettore Manes
Il Centro Cultura e Arte "26" apre a Castrovillari le celebrazioni della Grande Guerra
Il volume "Solstizio sul Piave - Ettore Manes, ritratto di un eroe" di Claudia Rende, edito da Arte26, sarà presentato Sabato 19 luglio prossimo nella sala convegni di San Girolamo alle ore 19.00, durante il convegno dal titolo "A 100 anni dalla prima guerra mondiale, in una prospettiva di pace", alla presenza di Autorità Militari, civili e religiose.

L'incontro culturale e la presentazione della ricerca di Claudia Rende intende commemorare il centenario della Grande guerra, in una prospettiva di "pace": far conoscere la Guerra e le sue conseguenze, per trasmettere il grande valore della pace.
La presentazione del volume è affidata al dott. Pierfranco Bruni del Ministero Beni Culturali e Turismo.
Il saggio delinea la figura del Capitano castrovillarese Ettore Manes, caduto a Fosso Palumbo (Treviso) nel 1918, a soli 24 anni, pluridecorato per meriti militari, spirito eroico, amante della Patria e grande esempio di nobiltà d'animo.
Egli scrisse una pagina di storia tragica dell'Italia in un conflitto nel quale la Calabria si è distinta tra le regioni con il maggior numero di mobilitati effettivi (78%) e, purtroppo anche di soldati morti, segno tangibile dell'entusiasmo e del senso del dovere delle regioni meridionali, che hanno pagato con il sacrificio delle loro genti l'impegno unitario
Nel volume, corredato da foto d'epoca, ogni singolo documento è contestualizzato nell'esperienza di guerra di un soldato esemplare, che può essere da stimolo per promuovere la conoscenza della storia tra le generazioni più giovani e valorizzare il patrimonio storico di luoghi e memorie della prima Guerra Mondiale.
Dopo una sintesi delle vicende della grande guerra, che portò importanti novità in campo strategico-militare, come i mezzi blindati, i gas asfissianti, le mitragliatrici, il saggio mette in evidenza le atrocità del conflitto, gli stenti dei soldati nelle trincee, l'elevato numero di morti, dispersi e feriti.
Insomma, l'evento che avrebbe dovuto rigenerare la società italiana e europea, sembrò aver prodotto l'esatto opposto.
Cosicchè oggi ricordare quella atroce esperienza può servire a far riflettere sul valore della pace, per sfatare il mito dell'"esperienza di guerra", secondo il quale la nazione acquistava un carattere sacrale e religioso e il sangue dei caduti appariva un giusto tributo.
La ricerca è incentrata sulla contestualizzazione della storia locale in quella generale, lasciando parlare le tracce che fanno la storia, con l'obiettivo di ricordare la guerra, per costruire la pace.
Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 338 10 30 287
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