Cosenza 9 gennaio 2014 - Leggo dai giornali che la "deputata calabrese" Rosy Bindi invoca una legge speciale per la Calabria. Ciò all'interno del solito contesto di mafiologi, associazioni, ed esperti vari del settore che ormai di tutto ciò sembrano aver fatto un'attività lavorativa. Con franchezza sono stufa di sentire utilizzare il tema della criminalità organizzata come alibi del mancato sviluppo del nostro territorio.
La presenza della criminalità organizzata è un dramma ma non è la causa primaria della subalternità economica e di sviluppo socio culturale della Calabria. Continuare a dire prima occorre debellare la ndrangheta poi si passa ai programmi economici, oppure è inutile investire in Calabria se c 'è la criminalità non solo è un non senso ma soprattutto è fallimentare. So fin troppo bene che questo discorso non è politicamente corretto, che per essere à la page occorre strapparsi le vesti e parlare per luoghi comuni. Continuo a pensare che la lotta alla criminalità organizzata non si predica ma si dimostra in comportamenti concreti.
Continuo a pensare che in Calabria vi sia un tema legalità che va oltre il fenomeno criminalità organizzata e che incide nella vita dei cittadini ogni giorno, trasformando in concessioni i diritti. Credo che sia la reale presa di coscienza dei nostri diritti, dei doveri delle Istituzioni tutte, delle responsabilità che loro spettano più che dei poteri che esercitano che potranno trasformare la nostra società.
Infine, e lo dico con rispetto verso chi si occupa di certi temi, comprendo le parole dell'on Bindi, i sermoni di Don Ciotti e di tutti gli illustri esperti ma credo che il futuro della Calabria ed il suo riscatto passerà per i calabresi. Siamo un popolo difficile e con mille difetti ma cui mai nella storia è mancato il coraggio e la caparbietà necessaria per raggiungere lo scopo.
Così su Facebook l'Onorevole Jole Santelli coordinatrice regionale di Forza Italia
La presenza della criminalità organizzata è un dramma ma non è la causa primaria della subalternità economica e di sviluppo socio culturale della Calabria. Continuare a dire prima occorre debellare la ndrangheta poi si passa ai programmi economici, oppure è inutile investire in Calabria se c 'è la criminalità non solo è un non senso ma soprattutto è fallimentare. So fin troppo bene che questo discorso non è politicamente corretto, che per essere à la page occorre strapparsi le vesti e parlare per luoghi comuni. Continuo a pensare che la lotta alla criminalità organizzata non si predica ma si dimostra in comportamenti concreti.
Continuo a pensare che in Calabria vi sia un tema legalità che va oltre il fenomeno criminalità organizzata e che incide nella vita dei cittadini ogni giorno, trasformando in concessioni i diritti. Credo che sia la reale presa di coscienza dei nostri diritti, dei doveri delle Istituzioni tutte, delle responsabilità che loro spettano più che dei poteri che esercitano che potranno trasformare la nostra società.
Infine, e lo dico con rispetto verso chi si occupa di certi temi, comprendo le parole dell'on Bindi, i sermoni di Don Ciotti e di tutti gli illustri esperti ma credo che il futuro della Calabria ed il suo riscatto passerà per i calabresi. Siamo un popolo difficile e con mille difetti ma cui mai nella storia è mancato il coraggio e la caparbietà necessaria per raggiungere lo scopo.
Così su Facebook l'Onorevole Jole Santelli coordinatrice regionale di Forza Italia
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