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OMICIDIO GAROFALO: COMMISSIONE ANTIMAFIA A CIMITERO MILANO

On. Rosanna Scopelliti
Posato cesto rose bianche per ricordare Lea - MILANO, 17 dicembre 2013- Una delegazione della commissione Antimafia è andata oggi al cimitero monumentale di Milano con un cesto di rose bianche per Lea Garofalo, la collaboratrice di giustizia uccisa nel 2009, per il cui omicidio è stato condannato il compagno, affiliato alla 'ndrangheta. La delegazione di una decina di parlamentari era guidata dalla presidente della commissione Rosy Bindi. Fra i presenti Rosanna Scopelliti, deputata di Ncd figlia del giudice ucciso nel 1991, Rosaria Capacchione, la senatrice Pd più volte minacciata dalla criminalità organizzata, per il suo lavoro di cronista, la senatrice del nuovo centrodestra Dorina Bianchi e Giuseppe Lumia, senatore Pd ex presidente della commissione antimafia.

MAFIA, BINDI: «LEA GAROFALO E FIGLIA ESEMPIO DA SEGUIRE»   - «La commissione nazionale antimafia dovrebbe fare il proprio lavoro tenendo sempre presente le vittime della mafia, i questo caso una madre e una figlia». Lo ha dichiarato il presidente della commissione Rosi Bindi, spiegando di essere venuta a Milano sulle orme della collaboratrice di giustizia uccisa Lea Garofalo e della figlia Denise che ha testimoniato contro il padre. «Voglio esprimere un giudizio molto positivo su questa riunione della commissione nazionale antimafia a Milano, la seconda in trasferta dopo Reggio Calabria - ha detto Bindi -. In questo nostro peregrinare abbiamo voluto seguire il viaggio di Lea Garofalo, che questa mattina siamo andati a ricordare al cimitero Monumentale anche perché questo in qualche modo mi aveva chiesto la figlia, che ho incontrato domenica sera a Milano e nel cui volto ho potuto leggere una grande forza, un grande coraggio, una grande sofferenza e una grande fragilità ed è sicuramente per tutti noi un grande esempio da seguire». Bindi ha poi spiegato che «i lavori di questi giorni sono stati dedicati alle infiltrazioni mafiose nel territorio lombardo, e in particolare alla 'ndrangheta, attraverso il suo inserimento nell'economia legale nel nord del paese». Si è trattato di «un'analisi fatta insieme al prefetto, ai magistrati di Milano e oggi con procura nazionale antimafia che ha offerto materiale importante di conoscenza e riflessione». Definendo poi «critica» la situazione del comune di Sedriano sciolto per mafia, Bindi ha citato Expo come esempio di «risposta intelligente delle istituzioni dello Stato», lodando l'«efficacia delle nuove regole del protocollo di legalità e della collaborazione di tutte le strutture» coinvolte.

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