Polistena (Reggio Calabria) – Si terranno domenica 3 novembre dalle ore 18.00 alle 20.00 presso i locali del circolo democratico di Via Grio le operazioni di voto per l’elezione del segretario provinciale del partito che vede in lizza Mimmo Richichi e Seby Romeo.
Il dirigente piddino Giovanni Laruffa ha voluto analizzare il momento alla luce di alcune novità che fermentano il partito, proprio in provincia di Reggio Calabria. «Spero – ha affermato – che la competizione si mantenga nei limiti della correttezza, nonostante ciò che leggiamo sui giornali ci lascia quantomeno perplessi». Oggettivamente, che il Pd sia un coacervo di correnti ormai è lapalissiano. E che ciascuno si aggrappi a quella che di queste ritiene sicura per salire sul probabile carro del vincitore, anche.
Ma Laruffa ha tenuto su questo a sgombrare il campo, dicendo: «Il nostro compito sarà - per il momento - quello di votare per il segretario provinciale, il quale è assolutamente scisso da ogni ideale correntizio nazionale. Altra cosa sarà, invece, l’elezione del segretario regionale dove il collegamento sarà inevitabile». Ed ancora: «Il dovere della contesa provinciale è quello di ripristinare l’agibilità politica dei militanti rispetto ad un partito dimostratosi troppe volte assente e sordo alle esigenze dei territori. Dalla Piana di Gioia con i suoi molteplici problemi a quelli della fascia Jonica che non è da meno, per finire a Reggio città metropolitana, dove tutti possono vedere come stiamo messi».
Ma Laruffa è voluto intervenire anche circa la polemica sorta sulle nomine dei candidati. «Sarebbe stata meglio la convergenza verso un candidato unico che, prendo atto, non c’è stata. E, gli stessi contendenti che all’inizio erano quattro, ora sono rimasti in una solitaria corsa a due, causa abbandono di due competitors. Epperò devo dire anche che sulle tempistiche di presentazione delle candidature, non c’è stata molta chiarezza. Non abbiamo avuto neanche il tempo di discutere la possibilità di proporre alla segreteria una figura autorevole della Piana o della Jonica, visti i tempi stretti che si sono alla fine rivelati e che peraltro non c’è stato concesso di conoscere prima…».
E così il circolo ha deciso di appoggiare il reggino (e cuperliano) Seby Romeo. «Crediamo che quella di Romeo possa essere la candidatura migliore a ricoprire il ruolo di segretario provinciale. Per la sua storia, la sua capacità ed il suo dimostrato impegno politico. Quali siano le sue simpatie nazionali poi, non ci interessa. E’ indispensabile scegliere la soluzione migliore per il rilancio del partito perché riteniamo essenziale la ricostruzione di rapporti con il territorio. Risento molto della mancanza dei vecchi “comitati di zona” dove si discuteva anche animatamente delle questioni territoriali salvo poi prendere decisioni concrete ed offrire soluzioni. Oggi viviamo invece la logica del partito liquido e questo è nient’altro che il riflesso dello scotto pagato per un incomprensibile commissariamento durato oltre tre anni». Il circolo di Polistena parte da una base votanti di 100 vecchi tesserati (di cui circa 70 pare abbiano già rinnovato) e 10 giovani democratici, con l’aggiunta di un congruo numero di simpatizzanti che parrebbe aver richiesto la tessera per il 2013.
Fermo restando l’impossibilità di tesserare, in vista delle operazioni di voto, un numero superiore al 20% delle tessere presenti l’anno precedente. Opzione che eventualmente sarà rimessa alla decisone di un garante presente in sezione. E quindi senza neanche poter escludere – per l’occasione - ritorni eccellenti di antichi “ex-compagni” cittadini.
Giuseppe Campisi
Il dirigente piddino Giovanni Laruffa ha voluto analizzare il momento alla luce di alcune novità che fermentano il partito, proprio in provincia di Reggio Calabria. «Spero – ha affermato – che la competizione si mantenga nei limiti della correttezza, nonostante ciò che leggiamo sui giornali ci lascia quantomeno perplessi». Oggettivamente, che il Pd sia un coacervo di correnti ormai è lapalissiano. E che ciascuno si aggrappi a quella che di queste ritiene sicura per salire sul probabile carro del vincitore, anche.
Ma Laruffa ha tenuto su questo a sgombrare il campo, dicendo: «Il nostro compito sarà - per il momento - quello di votare per il segretario provinciale, il quale è assolutamente scisso da ogni ideale correntizio nazionale. Altra cosa sarà, invece, l’elezione del segretario regionale dove il collegamento sarà inevitabile». Ed ancora: «Il dovere della contesa provinciale è quello di ripristinare l’agibilità politica dei militanti rispetto ad un partito dimostratosi troppe volte assente e sordo alle esigenze dei territori. Dalla Piana di Gioia con i suoi molteplici problemi a quelli della fascia Jonica che non è da meno, per finire a Reggio città metropolitana, dove tutti possono vedere come stiamo messi».
Ma Laruffa è voluto intervenire anche circa la polemica sorta sulle nomine dei candidati. «Sarebbe stata meglio la convergenza verso un candidato unico che, prendo atto, non c’è stata. E, gli stessi contendenti che all’inizio erano quattro, ora sono rimasti in una solitaria corsa a due, causa abbandono di due competitors. Epperò devo dire anche che sulle tempistiche di presentazione delle candidature, non c’è stata molta chiarezza. Non abbiamo avuto neanche il tempo di discutere la possibilità di proporre alla segreteria una figura autorevole della Piana o della Jonica, visti i tempi stretti che si sono alla fine rivelati e che peraltro non c’è stato concesso di conoscere prima…».
E così il circolo ha deciso di appoggiare il reggino (e cuperliano) Seby Romeo. «Crediamo che quella di Romeo possa essere la candidatura migliore a ricoprire il ruolo di segretario provinciale. Per la sua storia, la sua capacità ed il suo dimostrato impegno politico. Quali siano le sue simpatie nazionali poi, non ci interessa. E’ indispensabile scegliere la soluzione migliore per il rilancio del partito perché riteniamo essenziale la ricostruzione di rapporti con il territorio. Risento molto della mancanza dei vecchi “comitati di zona” dove si discuteva anche animatamente delle questioni territoriali salvo poi prendere decisioni concrete ed offrire soluzioni. Oggi viviamo invece la logica del partito liquido e questo è nient’altro che il riflesso dello scotto pagato per un incomprensibile commissariamento durato oltre tre anni». Il circolo di Polistena parte da una base votanti di 100 vecchi tesserati (di cui circa 70 pare abbiano già rinnovato) e 10 giovani democratici, con l’aggiunta di un congruo numero di simpatizzanti che parrebbe aver richiesto la tessera per il 2013.
Fermo restando l’impossibilità di tesserare, in vista delle operazioni di voto, un numero superiore al 20% delle tessere presenti l’anno precedente. Opzione che eventualmente sarà rimessa alla decisone di un garante presente in sezione. E quindi senza neanche poter escludere – per l’occasione - ritorni eccellenti di antichi “ex-compagni” cittadini.
Giuseppe Campisi
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