Financial Times, il direttore Lionel Barber scrive ai suoi giornalisti: "Il web al centro. O si cambia o addio"
Di seguito in versione integrale:
Ora siamo pronti a definire quali debbano essere le prossime fasi della nostra strategia "digital first", che finora ha avuto successo. Si tratta di un'opportunità entusiasmante ma anche impegnativa per tutti i giornalisti del Financial Times. Che comporta nuovi cambiamenti nel modo di lavorare, un ulteriore spostamento di risorse a favore di ft.com, un significativo rimodellamento del giornale.
Il nostro piano è quello di lanciare una sola edizione cartacea a livello globale nella prima metà del 2014. Il nuovo FT verrà ridisegnato e aggiornato per riflettere i nuovi gusti e le nuove abitudini di lettura. Il nuovo FT dovrà trasmettere come sempre autorevolezza e qualità, offrendo una potente combinazione di articoli, immagini e dati per spiegare i più importanti fatti del giorno. Il nuovo FT sarà un giornale migliore per essere più in sintonia con quanto accade. Il giornale resterà una parte vitale del nostro business, contribuendo con importante ricavi pubblicitari e diffusionali (al bilancio dell'azienda). Ma, soprattutto, sarà prodotto con modalità diverse e più semplici. I cambiamenti avranno un impatto sulla struttura della redazione e sul modo in cui si esplica il nostro giornalismo.
Ecco alcune indicazioni.
In primo luogo, va detto che è morto per sempre il processo produttivo del giornale mutuato dagli anni '70, che ha subito cambiamenti nel tempo solo per aggiungere edizioni locali nel corso della notte. In futuro, il giornale cartaceo deriverà dal web e non viceversa. Il nuovo FT cartaceo sarà prodotto da un piccolo team specializzato che lavorerà a fianco di un più folto team integrato e dedicato a tempo pieno al web.
In secondo luogo, l'edizione standard del giornale e possibilmente ogni sezione del giornale subiranno minimi cambiamenti a tarda sera e ricorreranno sempre più a template di pagine. Saremo comunque in grado di mantenere una certa flessibilità per l'edizione UK e per le relative sezioni di notizie. Il nostro principale sforzo di progettazione si concentrerà sulle "pagine show" che saranno vivacizzate da dati e grafici.
In terzo luogo, i nostri giornalisti si disancoreranno dalle notizie hard e daranno invece più contenuti a valore aggiunto, contestualizzando le notizie pur rimanendo fedele al nostro obiettivo tradizionale: fare buon giornalismo investigativo. I nostri redattori dovranno abituarsi fare più pre-pianificazione, per decidere con cognizione di causa come trattare le news per la stampa e per l'online. Ciò richiede un cambiamento di mentalità dei responsabili redazionali e dei giornalisti, ma è assolutamente questa la strada da seguire nell'era digitale.
Nel complesso, questi cambiamenti comporteranno che gran parte del giornale sia progettata e realizzata con anticipo rispetto ad ora. I giornalisti lavoreranno anzitutto per soddisfare la richiesta di informazione nelle ore di massima audience sul web. Le vecchie "chiusure" (in redazione) non hanno più alcun senso. Dobbiamo pensare a un processo produttivo più simile a un palinsesto. Una volta ci concentravamo sulla "costruzione" di una pagina, ora dobbiamo adottare un approccio che assomigli al flusso di un'agenzia di stampa.
Infine, i cambiamenti nella produzione di giornali richiederanno ulteriori cambiamenti nella organizzazione del lavoro. Capisco che questa sarà una sfida per i colleghi abituati a produrre in tarda serata, a ridosso delle chiusure. Ma mentre ci muoviamo verso la prossima fase del "digital first", questi colleghi hanno bisogno di fare scelte consapevoli riguardo alla loro carriera (e futuro): al FT (se si adegueranno) o dove troveranno altre opportunità.
Avremo bisogno di spostare più risorse dalla tarda sera al pomeriggio e dal pomeriggio alla mattina, in particolare a Londra. I deskisti si dedicheranno al digitale. On-line ci concentreremo sull'aggregazione intelligente di contenuti dai nostri giornalisti e di terzi. Tuttavia, sul web l'enfasi sarà sui singoli articoli piuttosto che sulle sezioni.
Il giornalismo del Financial Times deve adattarsi ulteriormente a un mondo in cui i giornalisti e i commentatori devono saper conversare con i lettori. Il nostro obiettivo deve essere quello di approfondire l'impegno su questo obiettivo e andare incontro alle esigenze dei lettori ogniqualvolta si rivolgono a noi per le ultime notizie e per analisi di qualità. FastFT, una delle nostre innovazioni di maggior successo di quest'anno, è lì a mostrare la nostra determinazione a seguire questa strada. E molto resta da fare.
Il nostro approccio al giornale cartaceo e a ft.com è una logica conseguenza dei cambiamenti che abbiamo fatto in redazione negli ultimi dieci anni e più. Grazie a questi cambiamenti, il FT si è affermato come un precursore tra i media di oggi.
Abbiamo trasformato il nostro modello di business, facendo pagare i contenuti digitali e realizzando un efficace sistema di abbonamenti a livello globale. Per la prima volta, l'anno scorso i nostri abbonamenti online hanno superato la diffusione cartacea. Oggi abbiamo oltre 100mila abbonamenti digitali in più del totale delle copie vendute.
Non è il momento di fermarsi. Diventa più forte che mai la concorrenza tra chi meglio si adatta a un ambiente dove è normale informarsi sui desktop, sugli smartphone e sui tablet. Il ritmo del cambiamento, guidato dalla tecnologia, è implacabile, come mi è stato ricordato ancora una volta durante i miei recenti colloqui di Aspen e Sun Valley.
Voglio ringraziare tutti i giornalisti del FT per la loro dedizione alla causa. Questi sono tempi difficili. Ma se affrontiamo nel modo giusto il cambiamento e innoviamo, continueremo a produrre giornalismo di livello mondiale, che è quando di cui siamo tutti orgogliosi.
Lionel
VERSIONE ORIGINALE
Lionel Barber memo to staff on reshaping the newspaper for the digital age
We are now ready to take the next steps in our successful "digital first" strategy. This is an exciting but also challenging opportunity for all journalists at the Financial Times. It means changes in work practices, a further shift of resources to ft.com and a significant reshaping of the newspaper.
Our plan is to launch a single edition, global print product in the first half of 2014. The new FT will be redesigned and updated to reflect modern tastes and reading habits. It will continue to exude authority and quality, delivering a powerful combination of words, pictures and data to explain the most important issues of the day.
The new FT will be a better paper to suit the times. It will remain a vital part of our business, contributing significant advertising and circulation revenues. But, crucially, it will be produced differently and more easily. The changes will impact the structure of the newsroom – and the way we practise our journalism.
Here are some pointers:
First, the 1970s-style newspaper publishing process – making incremental changes to multiple editions through the night – is dead. In future, our print product will derive from the web offering – not vice versa. The new FT will be produced by a small print-focused team working alongside a larger integrated web/day production team.
Second, the structure of our planned single edition, possibly single section newspaper means minimal late evening changes and more templating of standard pages. We will however retain flexibility for a tailored UK edition with UK news pages. Our main design effort will focus on "show pages" with accompanying rich data and graphics.
Third, our news editors and reporters will shift further away from reactive news gathering to value-added "news in context", while remaining faithful to the pursuit of original, investigative journalism. News editors will need to do more pre-planning and intelligent commissioning for print and online. This will require a change in mindset for editors and reporters but it is absolutely the right way forward in the digital age.
Overall, these changes will mean that much of the newspaper will be pre-planned and produced. Production journalists will publish stories to meet peak viewing times on the web rather than old print deadlines. The process will be akin to a broadcasting schedule. Where once we planned around page lay-outs, we will now adopt a news bulletin-style approach.
Finally, the changes in newspaper production will require further changes in working practices. I understand that this will challenge those long been used to late evening work. But as we move into the next phase of digital first, colleagues need to make informed choices about their careers at the FT and where opportunities lie.
We will need to move more resources from late evening to day and from afternoon to morning, notably in London. Production journalists will be digitally focused. Online, we will concentrate on smart aggregation of content from our own journalists and third parties. However, the emphasis online will be on articles rather than section pages.
FT journalism must adapt further to a world where reporters and commentators converse with readers. Our goal must be to deepen engagement and ensure we meet readers' demands whenever and however they turn to us for breaking news and quality analysis. FastFT, one of our most successful innovations this year, has shown our determination to do just that. More is to come.
Our approach to the newspaper and ft.com is a logical extension to the changes we have made in the newsroom over the past decade and more. Thanks to these changes, the FT has established itself as a pioneer in modern media.
We have transformed our business model, successfully charging for content and building a global subscription business. Last year, our online subscriptions surpassed our print circulation for the first time. Today, we have more than 100,000 more digital subscriptions than print sales.
This is no time to stand still. The competitive pressures on our business to adapt to an environment where we are increasingly being read on the desktop, smart phone and tablet – remain as strong as ever. The pace of change, driven by technology, is relentless as I was reminded once again during my recent conversations in Aspen and Sun Valley.
I want to thank all FT journalists for their dedication to the cause. These are challenging times. But as long as we embrace change and continue to innovate, we will continue to produce the world-class journalism of which we are all proud.
Lionel
Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 347 69 11 862
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