Cinquefrondi (Reggio Calabria) - «Non consentiremo certo ad un signorotto di sinistra di innalzarsi a censòre della nostra storia e del
nostro operato!» Questo uno dei passaggi del sindaco Marco Cascarano, durante il comizio di chiusura della nona Festa Tricolore che ha
avuto il suo epilogo quando sul palco assieme al primo cittadino si sono portati l’assessore al bilancio, Anna Maria Macrì e Titta
Valensise, storico esponente della destra regionale.
Assenti Gasparri, di cui si conoscevano gli impegni, ma insolitamente anche l’abitué Scopelliti. Con la Macrì a sottolineare l’impegno esclusivo per Cinquefrondi rispondendo con i fatti alle critiche, avendo risolto i problemi del paese nel solco del programma di amministrativo ed un Titta Valensise particolarmente accalorato ad avvalorare la tesi che «a Cinquefrondi questa amministrazione ha compiuto un vero miracolo politico, riscattandola dai vecchi tromboni con interessi personali, ora solo falliti politici». E, dunque un discorso – quello di Cascarano - calibrato su due fronti: quello prettamente amministrativo ed interno e quello della contrapposizione agli avversari.
Il sindaco è stato perentorio all’esordio quando ha affermato che «Cinquefrondi è stata portata ad disastro da queste sinistre irresponsabili, mentre noi abbiamo reperito finanziamenti finora mai visti per un ammontare complessivo tra i 6 ed i 7 milioni di €, che impiegheremo, tra gli altri, dalla realizzazione del liceo musicale al rifacimento di Viale Pertini; opere che porteranno lavoro e migliorie, la cui realizzazione sarà imminente tenendo conto dei tempi della burocrazia che certamente non dipendono da noi», non mancando di far presente di aver praticamente ereditato in Comune debiti per circa 6 milioni di € ed un tasso di disoccupazione cittadino pari al 42% per cui, rivolgendosi ai predecessori: «mi avete lasciato solo vergogne politiche! – ha esclamato».
Rivendicando la propria storia politica ventennale, tra lotte per riaffermare le idee di destra ed assenza di compromessi lobbistici ed interessi particolari, Cascarano ha quindi virato sulla questione amministrativa. Non prima di redarguire pesantemente, sempre senza menzionarlo, il portavoce di Rinascita. «Noi siamo abbiamo vinto le elezioni nel 2010; altri dimenticano di aver governato dal 2005 al 2010 creando disastri. E stiamo parlando in particolare di vecchi soggetti politici di sinistra che si rappresentano come il nuovo. Ma altro che novità!»
E citando le opere più in vista eseguite dalla sua amministrazione come la risoluzione della problematica dell’acqua che oggi arriva nelle case, la videosorveglianza, il risparmio energetico ed i bandi trasparenti ha passato in rassegna le opere compiute. «Abbiamo stanziato 150.000 € per il pozzo comunale che ci svincoleranno, speriamo tra un anno, da Sorical – ha annunciato con evidente soddisfazione - a fronte dei 430.000 € che si pagavano ogni anno alla stessa società senza peraltro neanche avere il servizio, grazie alla solite sinistre incapaci!»
Ed ancora, «la mia amministrazione ha voluto il Piano Strutturale Comunale predisponendo l’apposito bando. Prima d’ora vigeva solo un vecchio sregolato piano di fabbricazione. E voglio dire con soddisfazione che sempre sotto questa amministrazione si è registrato un saldo positivo di ben 22 attività commerciali aperte, anche in questo tempo di crisi».
Poi la chiara allusione alla festa di Rinascita, «in quattro giorni non hanno fatto che parlare di noi. E’ chiaro che non hanno argomenti – ha pungolato - e non possono pensare di governare il paese senza idee e senza programmi. Noi al contrario stiamo attuando i sei punti di programma che ci eravamo dati in campagna elettorale».
Proseguendo nel comizio, il sindaco, dopo aver accortamente anche trovato il tempo di ringraziare il coordinatore del Comitato pro-Tribunale, Michele Galimi, definendolo «un uomo che ama davvero questo paese, poiché avere avversari non significa avere nemici» , ha riferito sul bilancio comunale che consta di un ammontare complessivo di circa 4 milioni di €, a cui lo Stato ha detratto quasi un quarto ma che comunque la sua amministrazione ha saputo gestire oculatamente non aumentando tasse e non sottraendo servizi ai cittadini. Infine la chiusura, «sono pronto a confrontarmi con chiunque e su qualunque tema politico – ha ribadito, rilanciando la sfida agli oppositori – poiché per amministrare, non ho dovuto fare accordi con nessuno ed il nostro grande merito è quello di aver risollevato il paese».
Ed in atto alle polemiche interne, Cascarano ha voluto porre la parola fine su ogni dissenso ribadendo ancora una volta un refrain già noto: «se oggi qualcuno non si riconosce in Uniti per il Popolo a maggioranza Pdl, sappia che è fuori! e chi preferisce criticare e passeggiare in piazza piuttosto che collaborare lealmente, si dimetta! poiché in questa fase non ci possiamo consentire neanche le polemiche dovendo pensare alla nostra comunità»
C’è da dire che nella due giorni della festa, sono comparsi, seppur in momenti e con approcci diversi i due consiglieri delegati oggetto di numerose polemiche ed additati come coloro che tendenzialmente destabilizzerebbero la maggioranza, il vice sindaco Maurizio Bellocco e l’assessore Anselmo Scappatura con quest’ultimo, particolarmente proclive, a ribadire pubblicamente la stima al sindaco e lealtà all’alleato Pdl.
Giuseppe Campisi
Assenti Gasparri, di cui si conoscevano gli impegni, ma insolitamente anche l’abitué Scopelliti. Con la Macrì a sottolineare l’impegno esclusivo per Cinquefrondi rispondendo con i fatti alle critiche, avendo risolto i problemi del paese nel solco del programma di amministrativo ed un Titta Valensise particolarmente accalorato ad avvalorare la tesi che «a Cinquefrondi questa amministrazione ha compiuto un vero miracolo politico, riscattandola dai vecchi tromboni con interessi personali, ora solo falliti politici». E, dunque un discorso – quello di Cascarano - calibrato su due fronti: quello prettamente amministrativo ed interno e quello della contrapposizione agli avversari.
Il sindaco è stato perentorio all’esordio quando ha affermato che «Cinquefrondi è stata portata ad disastro da queste sinistre irresponsabili, mentre noi abbiamo reperito finanziamenti finora mai visti per un ammontare complessivo tra i 6 ed i 7 milioni di €, che impiegheremo, tra gli altri, dalla realizzazione del liceo musicale al rifacimento di Viale Pertini; opere che porteranno lavoro e migliorie, la cui realizzazione sarà imminente tenendo conto dei tempi della burocrazia che certamente non dipendono da noi», non mancando di far presente di aver praticamente ereditato in Comune debiti per circa 6 milioni di € ed un tasso di disoccupazione cittadino pari al 42% per cui, rivolgendosi ai predecessori: «mi avete lasciato solo vergogne politiche! – ha esclamato».
Rivendicando la propria storia politica ventennale, tra lotte per riaffermare le idee di destra ed assenza di compromessi lobbistici ed interessi particolari, Cascarano ha quindi virato sulla questione amministrativa. Non prima di redarguire pesantemente, sempre senza menzionarlo, il portavoce di Rinascita. «Noi siamo abbiamo vinto le elezioni nel 2010; altri dimenticano di aver governato dal 2005 al 2010 creando disastri. E stiamo parlando in particolare di vecchi soggetti politici di sinistra che si rappresentano come il nuovo. Ma altro che novità!»
E citando le opere più in vista eseguite dalla sua amministrazione come la risoluzione della problematica dell’acqua che oggi arriva nelle case, la videosorveglianza, il risparmio energetico ed i bandi trasparenti ha passato in rassegna le opere compiute. «Abbiamo stanziato 150.000 € per il pozzo comunale che ci svincoleranno, speriamo tra un anno, da Sorical – ha annunciato con evidente soddisfazione - a fronte dei 430.000 € che si pagavano ogni anno alla stessa società senza peraltro neanche avere il servizio, grazie alla solite sinistre incapaci!»
Ed ancora, «la mia amministrazione ha voluto il Piano Strutturale Comunale predisponendo l’apposito bando. Prima d’ora vigeva solo un vecchio sregolato piano di fabbricazione. E voglio dire con soddisfazione che sempre sotto questa amministrazione si è registrato un saldo positivo di ben 22 attività commerciali aperte, anche in questo tempo di crisi».
Poi la chiara allusione alla festa di Rinascita, «in quattro giorni non hanno fatto che parlare di noi. E’ chiaro che non hanno argomenti – ha pungolato - e non possono pensare di governare il paese senza idee e senza programmi. Noi al contrario stiamo attuando i sei punti di programma che ci eravamo dati in campagna elettorale».
Proseguendo nel comizio, il sindaco, dopo aver accortamente anche trovato il tempo di ringraziare il coordinatore del Comitato pro-Tribunale, Michele Galimi, definendolo «un uomo che ama davvero questo paese, poiché avere avversari non significa avere nemici» , ha riferito sul bilancio comunale che consta di un ammontare complessivo di circa 4 milioni di €, a cui lo Stato ha detratto quasi un quarto ma che comunque la sua amministrazione ha saputo gestire oculatamente non aumentando tasse e non sottraendo servizi ai cittadini. Infine la chiusura, «sono pronto a confrontarmi con chiunque e su qualunque tema politico – ha ribadito, rilanciando la sfida agli oppositori – poiché per amministrare, non ho dovuto fare accordi con nessuno ed il nostro grande merito è quello di aver risollevato il paese».
Ed in atto alle polemiche interne, Cascarano ha voluto porre la parola fine su ogni dissenso ribadendo ancora una volta un refrain già noto: «se oggi qualcuno non si riconosce in Uniti per il Popolo a maggioranza Pdl, sappia che è fuori! e chi preferisce criticare e passeggiare in piazza piuttosto che collaborare lealmente, si dimetta! poiché in questa fase non ci possiamo consentire neanche le polemiche dovendo pensare alla nostra comunità»
C’è da dire che nella due giorni della festa, sono comparsi, seppur in momenti e con approcci diversi i due consiglieri delegati oggetto di numerose polemiche ed additati come coloro che tendenzialmente destabilizzerebbero la maggioranza, il vice sindaco Maurizio Bellocco e l’assessore Anselmo Scappatura con quest’ultimo, particolarmente proclive, a ribadire pubblicamente la stima al sindaco e lealtà all’alleato Pdl.
Giuseppe Campisi
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