Polistena (Reggio Calabria) 01 agosto 2013 - E dunque, da stasera si è ufficialmente aperta a Polistena la campagna elettorale. Di rincorsa
o di recupero che sia, praticamente s’è lasciato intendere che si potrebbero vedere presto unite e rappresentate tutte le forze d’
opposizione – dentro e fuori il palazzo – per prendere le contromisure all’attuale sindaco, Michele Tripodi, al quale, se non altro e
stanti così le cose, andrebbe ascritto il merito di essere riuscito nell’intento di riunificare sotto l’unica bandiera di una rinnovata
santa alleanza, un arco politico che va da Sel al Pdl. Altro che larghe intese, roba da fare arrossire il tanto vituperato asse nazionale
Pd-Pdl-Scelta Civica. Ma andiamo con ordine.
Nella conferenza stampa tenutasi ieri sera, gli esponenti del gruppo consiliare Polistena nel Cuore, Giovanni Laruffa, Antonio Baglio, Giuseppe Giancotta e Giancarlo Sanò hanno tirato le somme cercando di fare le pulci agli amministratori circa la realizzazione o mancata tale delle promesse fatte nella scorsa campagna elettorale. Ha tenuto banco il consigliere Laruffa, il quale nel suo lungo intervento ha dato – tra le altre - anticipazione di due interessanti notizie: la prima riguarda il venturo scioglimento del gruppo PnC al termine naturale dell'attuale consiliatura e la seconda concernente un’apertura come riferivamo - praticamente a largo spettro - a tutte quelle forze e quelle realtà che non si riconoscono nell’operato dell’attuale amministrazione comunale ad insegna tripodiana. Una sorta di precetto, di implicita chiamata alle armi di tutte le minoranze. Quindi, lo stesso Laruffa, compiendo un ampio excursus valutativo della gestione Tripodi ne ha ricavato un netto parere negativo, contestando dalle opere pubbliche rimaste inattuate od annullate (fontana di Piazza Scopelliti, Piazza del Popolo, Villa Italia, Museo e Biblioteca Comunale, recupero palazzo Sigillò) alla raccolta differenziata la cui accelerazione per l’ex primo cittadino ha comportato solo disagi e difficoltà per i cittadini, specie i più anziani. Ha poi elencato una serie di servizi sociali – a suo dire - praticamente scomparsi come l’assistenza agli anziani, alle persone in difficoltà, agli sportelli InformaPiana e per le tossicodipendenze e l’azzeramento delle borse lavoro che «potevano creare un minimo di occupazione non come l’assegno sopravvivenza» considerato alla stregua di elemosina pubblica. Poi ha passato in rassegna gli asili nido 3-36 mesi e quello primavera per la cui deficienza ha incolpato di negligenza l’amministrazione comunale, rea – ha detto – di «non avere voluto partecipare al bando dell’Ufficio Scolastico Regionale, perdendo l’opportunità di ricevere, per questi scopi, 30 mila euro»; così come per i buoni libro di cui ha detto «agli studenti non sono mai arrivati».
Poi ha parlato dei mancati lavori per Piazzetta Garibaldi i cui fondi sarebbero stati disponibili, dell’ 11a Stagione Antimafia, il cui vanto istitutivo «non è attribuibile a questa amministrazione, in piedi da appena tre anni», del PSA «di cui ad oggi non si sa praticamente nulla» e della festa di S.Marina di cui ha detto sibillino «mi vergogno da polistenese di partecipare» riferendosi al programma di rilancio declamato da Tripodi. Infine una stoccata è giunta quanto ha aperto l’argomento debito Enel di cui ha dichiarato «chiunque decida di governare deve mettere in conto di dover far fronte a lasciti debitori delle amministrazioni precedenti, come è capitato a noi con i 3 milioni di € a Sorical».
Antonio Baglio nel suo intervento ha sottolineato come, a causa dei continui attacchi violenti e personali contrapposti dal sindaco, ad un certo punto per fare migliore opposizione le minoranze abbiano deciso – anche per protesta – dall’astenersi dal fare opposizione, tirando i remi in barca per evitare scontri ed insulti «che piovevano ogni mattina con manifesti giganti che tappezzavano la città» ribadendo il fallimento politico del governo cittadino in mano a Tripodi, grazie al quale - secondo Baglio - il paese «è tornato indietro di almeno 50 anni».
Peppe Giancotta gli ha fatto eco, rimarcando l’assenza dell’amministrazione comunale su temi come accoglienza verso i cittadini e manutenzione ordinaria, con una programmazione «vergognosa» dell’estate culturale polistenese e puntando il dito sulla mancata pulizia del paese. Di «malefatte» ha infine parlato riferendosi al lavoro svolto da questa amministrazione contro la quale ha chiamato a raccolta chiunque ci stia, dichiarando di essere pronto personalmente anche a cedere il passo e, come Sel, di essere «disponibili a qualunque tipo di soluzione» pur di scalzare gli attuali amministratori. Significativa è stata la presenza al dibattito dell’avvocato Francesco Formica, noto esponente di Progetto Polistena il quale ha chiaramente espresso la posizione dell’associazione: «Polistena è prigioniera – ha chiosato – e vive sotto una cappa che costringe al silenzio ed al timore chiunque osi contraddire l’amministrazione Tripodi.
Noi abbiamo il dovere di liberare il paese per consentire a chiunque la libertà di dissentire ma anche per risolvere un dramma» dichiarando anch'egli apertamente la disponibilità a dialogare, a questo scopo, con tutti. Verso la fine, anche l’intervento di Pisano ha lasciato intravedere la linea futura che i competitor cercheranno di attuare nella prossima tornata elettorale del 2015. Una sorta di tutti contro, uno motivato dalla impossibilità – a suo avviso – di non poter svolgere il mandato consiliare a favore dei cittadini causa le «offese intollerabili» subite dal sindaco nella sua «autoesaltazione» peraltro ammettendo che la sua assenza ai consigli comunali è dettata dalla sterilità che da ciò ne conseguono, bollando infine come «non dignitoso» verso i cittadini l’istituzione dell’assegno si sopravvivenza. Di «paese dalle guerre fratricide» ha parlato Gigi Ciardullo, intervenendo dal pubblico, esternando che «il sindaco pensa solo ai suoi elettori», riferendo poi del molto degrado notato in città la quale ha impellente bisogno di «trovare uno sfidante adeguato per scrollarsi di dosso questo “signore”».
Interventi si sono registrati anche da parte di altri cittadini con particolare riferimento a quello di Domenico Cristofaro che ha parlato delle minoranze come di «opposizioni a rimorchio», apparso peculiarmente critico nei confronti del consigliere Pisano proprio in merito al P.S.C. dibattuto, in passato ed in sua presenza, in consiglio comunale.
In chiusura Laruffa ha voluto porre l’accento su come – in vista delle prossime comunali - si debba ragionare anche in senso civico al di fuori dei legacci dei partiti di riferimento. Il ché tradotto potrebbe suonare più o meno così: bando ai vessilli di partito, e tutti assieme appassionatamente dentro un’unica lista civica da contrapporre a Rilanciamo Polistena. Tutto pur di detronizzare Tripodi?
Giuseppe Campisi
Nella conferenza stampa tenutasi ieri sera, gli esponenti del gruppo consiliare Polistena nel Cuore, Giovanni Laruffa, Antonio Baglio, Giuseppe Giancotta e Giancarlo Sanò hanno tirato le somme cercando di fare le pulci agli amministratori circa la realizzazione o mancata tale delle promesse fatte nella scorsa campagna elettorale. Ha tenuto banco il consigliere Laruffa, il quale nel suo lungo intervento ha dato – tra le altre - anticipazione di due interessanti notizie: la prima riguarda il venturo scioglimento del gruppo PnC al termine naturale dell'attuale consiliatura e la seconda concernente un’apertura come riferivamo - praticamente a largo spettro - a tutte quelle forze e quelle realtà che non si riconoscono nell’operato dell’attuale amministrazione comunale ad insegna tripodiana. Una sorta di precetto, di implicita chiamata alle armi di tutte le minoranze. Quindi, lo stesso Laruffa, compiendo un ampio excursus valutativo della gestione Tripodi ne ha ricavato un netto parere negativo, contestando dalle opere pubbliche rimaste inattuate od annullate (fontana di Piazza Scopelliti, Piazza del Popolo, Villa Italia, Museo e Biblioteca Comunale, recupero palazzo Sigillò) alla raccolta differenziata la cui accelerazione per l’ex primo cittadino ha comportato solo disagi e difficoltà per i cittadini, specie i più anziani. Ha poi elencato una serie di servizi sociali – a suo dire - praticamente scomparsi come l’assistenza agli anziani, alle persone in difficoltà, agli sportelli InformaPiana e per le tossicodipendenze e l’azzeramento delle borse lavoro che «potevano creare un minimo di occupazione non come l’assegno sopravvivenza» considerato alla stregua di elemosina pubblica. Poi ha passato in rassegna gli asili nido 3-36 mesi e quello primavera per la cui deficienza ha incolpato di negligenza l’amministrazione comunale, rea – ha detto – di «non avere voluto partecipare al bando dell’Ufficio Scolastico Regionale, perdendo l’opportunità di ricevere, per questi scopi, 30 mila euro»; così come per i buoni libro di cui ha detto «agli studenti non sono mai arrivati».
Poi ha parlato dei mancati lavori per Piazzetta Garibaldi i cui fondi sarebbero stati disponibili, dell’ 11a Stagione Antimafia, il cui vanto istitutivo «non è attribuibile a questa amministrazione, in piedi da appena tre anni», del PSA «di cui ad oggi non si sa praticamente nulla» e della festa di S.Marina di cui ha detto sibillino «mi vergogno da polistenese di partecipare» riferendosi al programma di rilancio declamato da Tripodi. Infine una stoccata è giunta quanto ha aperto l’argomento debito Enel di cui ha dichiarato «chiunque decida di governare deve mettere in conto di dover far fronte a lasciti debitori delle amministrazioni precedenti, come è capitato a noi con i 3 milioni di € a Sorical».
Antonio Baglio nel suo intervento ha sottolineato come, a causa dei continui attacchi violenti e personali contrapposti dal sindaco, ad un certo punto per fare migliore opposizione le minoranze abbiano deciso – anche per protesta – dall’astenersi dal fare opposizione, tirando i remi in barca per evitare scontri ed insulti «che piovevano ogni mattina con manifesti giganti che tappezzavano la città» ribadendo il fallimento politico del governo cittadino in mano a Tripodi, grazie al quale - secondo Baglio - il paese «è tornato indietro di almeno 50 anni».
Peppe Giancotta gli ha fatto eco, rimarcando l’assenza dell’amministrazione comunale su temi come accoglienza verso i cittadini e manutenzione ordinaria, con una programmazione «vergognosa» dell’estate culturale polistenese e puntando il dito sulla mancata pulizia del paese. Di «malefatte» ha infine parlato riferendosi al lavoro svolto da questa amministrazione contro la quale ha chiamato a raccolta chiunque ci stia, dichiarando di essere pronto personalmente anche a cedere il passo e, come Sel, di essere «disponibili a qualunque tipo di soluzione» pur di scalzare gli attuali amministratori. Significativa è stata la presenza al dibattito dell’avvocato Francesco Formica, noto esponente di Progetto Polistena il quale ha chiaramente espresso la posizione dell’associazione: «Polistena è prigioniera – ha chiosato – e vive sotto una cappa che costringe al silenzio ed al timore chiunque osi contraddire l’amministrazione Tripodi.
Noi abbiamo il dovere di liberare il paese per consentire a chiunque la libertà di dissentire ma anche per risolvere un dramma» dichiarando anch'egli apertamente la disponibilità a dialogare, a questo scopo, con tutti. Verso la fine, anche l’intervento di Pisano ha lasciato intravedere la linea futura che i competitor cercheranno di attuare nella prossima tornata elettorale del 2015. Una sorta di tutti contro, uno motivato dalla impossibilità – a suo avviso – di non poter svolgere il mandato consiliare a favore dei cittadini causa le «offese intollerabili» subite dal sindaco nella sua «autoesaltazione» peraltro ammettendo che la sua assenza ai consigli comunali è dettata dalla sterilità che da ciò ne conseguono, bollando infine come «non dignitoso» verso i cittadini l’istituzione dell’assegno si sopravvivenza. Di «paese dalle guerre fratricide» ha parlato Gigi Ciardullo, intervenendo dal pubblico, esternando che «il sindaco pensa solo ai suoi elettori», riferendo poi del molto degrado notato in città la quale ha impellente bisogno di «trovare uno sfidante adeguato per scrollarsi di dosso questo “signore”».
Interventi si sono registrati anche da parte di altri cittadini con particolare riferimento a quello di Domenico Cristofaro che ha parlato delle minoranze come di «opposizioni a rimorchio», apparso peculiarmente critico nei confronti del consigliere Pisano proprio in merito al P.S.C. dibattuto, in passato ed in sua presenza, in consiglio comunale.
In chiusura Laruffa ha voluto porre l’accento su come – in vista delle prossime comunali - si debba ragionare anche in senso civico al di fuori dei legacci dei partiti di riferimento. Il ché tradotto potrebbe suonare più o meno così: bando ai vessilli di partito, e tutti assieme appassionatamente dentro un’unica lista civica da contrapporre a Rilanciamo Polistena. Tutto pur di detronizzare Tripodi?
Giuseppe Campisi
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